Frasi sulle malattie
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“Il pensiero non è una delle attività naturali dell'uomo; è l'effetto della sofferenza, come un'alta temperatura nella malattia.”

Bertrand Russell (1872–1970) filosofo, logico e matematico gallese

cap. 8, p. 115
Storia delle idee del secolo XIX

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“Radunatevi con i vostri capi, obbedite loro con un unico scopo, e respingete l'invasore! Possano coloro, che non sono in grado di partecipare attivamente a questa disputa sacra, a causa di malattia o infermità, aiutarci con le loro preghiere.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Dal proclama di mobilitazione, 3 ottobre 1935; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

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“Come noi tutti sappiamo, le malattie sono uno dei nemici mortali per il genere umano. Ma, grazie al progresso raggiunto nel campo delle scienze mediche durante questo secolo, l'uomo non è più una vittima indifesa contro ogni tipo di malattia.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Dal discorso di S.M.I. Haile Selassie I in occasione del decimo anniversario dalla fondazione dell'organizzazione mondiale della sanità, 7 aprile 1958; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

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“I morti sono morti e non rompono i coglioni a nessuno. Vanno lasciati in pace e vanno rispettati, fossero anche i nemici ed i rivali più acerrimi che uno possa avere. Perché i morti hanno mogli, figli e nipoti e dar loro una seconda atroce sofferenza, oltre quella che hanno già patito, è disumano. W la rivalità…. W lo sfottò….. W il campanilismo….. W la sportività…. W la vita nella pienezza dei suoi sentimenti, alcuni nobili, altri magari un po' meno. Ma quando si scrivono frasi indecorose o inopportuni striscioni, probabilmente senza piena consapevolezza, si è più morti dei morti. Mi provoca ribrezzo e rabbia sentire torturare ancor oggi i nostri 39 angeli dell'Heysel: non macchiamoci delle stesse colpe. Siamo uomini. Dobbiamo distinguerci se vogliamo seminare qualcosa di duraturo e costruttivo per l'umanità che arranca. Non accontentiamoci d'essere mediocri e vili solo per rifarci di uno sgarbo subito.”

Gianluigi Buffon (1978) calciatore italiano

Origine: Da un post https://www.facebook.com/GianluigiBuffon/posts/1317277295027611 su Facebook.com, 4 maggio 2017.
Origine: Riferito ad alcuni atti vandalici e a scritte infamanti sulla strada che conduce alla basilica di Superga. Torino, atti vandalici a Superga: scritte offensive contro il Grande Torino http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Torino/03-05-2017/torino-superga-vittima-atti-vandalici-scritte-offensive-contro-grande-torino-20027990869.shtml e Juve, Buffon ai vandali di Superga: "Siete più morti dei morti" http://www.gazzetta.it/Calcio/Champions-League/Juventus/04-05-2017/juve-buffon-superga-torino-20057806707.shtml, Gazzetta.it.

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“Se avessi fatto il vaccino non avrei avuto la malattia. Io adesso dico che è tutto bello, però so cosa si passa. Io ho avuto la fortuna di esserci, però il 97% delle persone di meningite muore. Di quel 3% che ci sono, molti sono depressi o chiusi in casa. Io sono la minima, minima parte di chi è riuscito a reagire.”

Beatrice Vio (1997) schermitrice italiana

Origine: Da un'intervista a Sky Tg 24; citato in Bebe Vio: il vaccino per la meningite? Me l'avevano sconsigliato, voi fatelo http://www.lastampa.it/2017/01/13/multimedia/italia/bebe-vio-il-vaccino-per-la-meningite-me-lavevano-sconsigliato-voi-fatelo-hMeomgS7fJ05W6gir2F0RN/pagina.html, Lastampa.it, 13 gennaio 2017.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Io ho la malattia sociale. Devo andare fuori tutte le sere. Se sto a casa una notte comincio a parlare coi miei cani. Una volta sono stato a casa per una settimana e i miei cani hanno avuto un collasso nervoso.”

Andy Warhol (1928–1987) pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e…

La cosa più bella di Firenze è McDonald's

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“Il mio lavoro con pazienti affetti da malattie nervose in genere ebbe un esito ulteriore: il mutamento della tecnica catartica. Abbandonai l'ipnosi e cercai di sostituirla con un altro metodo nell'intento di andar oltre il trattamento riservato alle forme morbose di tipo isterico; tra l'altro, man mano che la mia esperienza si arricchiva ogni giorno di nuovi elementi, sorsero in me gravi dubbi relativi all'impiego dell'ipnosi nella stessa catarsi. Il primo riguardava il fatto che perfino i risultati più brillanti svanivano improvvisamente nel nulla allorché il rapporto personale del medico col malato veniva in qualche modo turbato […]. L'ipnosi, tuttavia, aveva reso al trattamento catartico servizi notevolissimi, ampliando il campo della coscienza dei pazienti e mettendo a loro disposizione conoscenze di cui nella vita vigile non disponevano. Sostituire l'ipnosi, sotto questo profilo, non era certo cosa facile. In questo frangente imbarazzante mi venne in aiuto un ricordo, il ricordo di un esperimento cui avevo assistito sovente durante il mio soggiorno presso Bernheim … Presi la risoluzione di fare altrettanto. Anche i miei pazienti non potevano non "sapere" tutte le cose che normalmente erano rese loro accessibili solo mediante l'ipnosi, e le mie assicurazioni e insistenze, con magari in più la pressione delle mani, dovevano pure avere il potere di spingere nella loro coscienza gli eventi e i nessi dimenticati … Abbandonai dunque l'ipnosi, di cui mantenni solo la posizione del paziente, posto a giacere supino su un divano, mentre io stavo seduto dietro di lui, in modo da vederlo senza esser visto. Le mie speranze si realizzarono, mi liberai dell'ipnosi; tuttavia tale mutamento tecnico implicò un mutamento del lavoro catartico nel suo insieme. L'ipnosi aveva nascosto un giuoco di forze che ora veniva messo allo scoperto, e la cui conoscenza dava alla nostra teoria un fondamento sicuro.”

Sigmund Freud (1856–1939) neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

Origine: Autobiografia (1925), p. 94 e ss.

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“Di cento malattie, cinquanta sono prodotte per colpa, quaranta per ignoranza.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

cap. Il codice dell'uomo onesto, massima 82
Il bene ed il male

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“Ci sono follie che si contraggono come le malattie contagiose.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

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“I seguaci di Esculapio han ragione di avvertire che quando una malattia entra dalla porta, il medico deve essere introdotto dall'altra.”

Henry Fielding (1707–1754) scrittore, drammaturgo e giornalista inglese

da Tom Jones

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“Una delle malattie più diffuse è la diagnosi.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

Pro domo et mundo

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“La psicanalisi è quella malattia mentale in cui si ritiene di essere la terapia.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

Detti e contraddetti

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“L'amore è tutto una malattia: di qui il meraviglioso significato del cristianesimo.”

Novalis (1772–1801) poeta e teologo tedesco

fr. 631
Frammenti

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“La malattia, come ingrandisce le dimensioni di un uomo ai suoi stessi occhi!”

Charles Lamb (1775–1834) scrittore, poeta e drammaturgo inglese

da The Convalescent, in Last Essays of Elia, 1833

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“I tre quarti delle malattie delle persone intelligenti provengono dalla loro intelligenza.”

1990, p. 110
Alla ricerca del tempo perduto, All'ombra delle fanciulle in fiore

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“I medici sono più pericolosi delle malattie, ma le medicine sono ancor più pericolose dei medici.”

Origine: La spia del mondo, Gli ultimogeniti, p. 107

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“Anche la giovinezza è una malattia ma chi non ha sofferto questo male sacro non ha vissuto.”

Giovanni Papini (1881–1956) scrittore, poeta e aforista italiano

Il sacco dell'orco

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“L'amore è come le malattie contagiose; più le si temono e più vi si è soggetti.”

Nicolas Chamfort (1741–1794) scrittore e aforista francese

Massime e pensieri

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“Il denaro senza l'onore è una malattia.”

1994, p. 136
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“MALATO. Per tirar su un malato, ridere della sua malattia e negare le sue sofferenze.”

Gustave Flaubert (1821–1880) scrittore francese

Dizionario dei luoghi comuni

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“Angoscia: Malattia che si contrae assistendo alla prosperità di un amico.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

2005

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“Dottore (s. m.). Un gentiluomo che prospera con le malattie e muore con la buona salute.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 68
Dizionario del diavolo

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“Zelo (s. m.). Malattia nervosa che colpisce talvolta i giovani e gli inesperti.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 185
Dizionario del diavolo

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“Ho scorso l'elenco delle malattie e non vi ho trovato le preoccupazioni e i tristi pensieri: è molto ingiusto.”

Georg Christoph Lichtenberg (1742–1799) fisico, scrittore e aforista tedesco

Origine: Citato in Focus, n. 91, p. 188.

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“L'inflazione è una malattia pericolosa e talvolta letale.”

Milton Friedman (1912–2006) economista statunitense

Liberi di scegliere

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“Malattia e solitudine sono affini. Alla minima malattia, l'uomo si sente ancora più solo di prima.”

Otto Weininger (1880–1903) filosofo austriaco

da Letzte Aphorismen, in Über die letzten Dinge, Braumüller, Vienna 1907

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“[Gli ebrei sono la] principale fonte della malattia del corpo nazionale tedesco.”

Vol. I, p. 22
L'ebreo internazionale

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“Quando conosciamo la nostra malattia morale, dobbiamo curare l'anima come si cura un braccio o una gamba.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Pensieri morali

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“L'amore è una malattia dell'immaginazione.”

Maksim Gor'kij (1868–1936) scrittore e drammaturgo russo

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Racconto di un amore non corrisposto

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“La corea ereditaria […] è confinata ad alcune famiglie, che fortunatamente sono in numero limitato, e costituisce un cimelio tramandato da molte generazioni fin dal lontano passato. Tra coloro nelle cui vene scorrono i semi della malattia se ne parla con una sorta di terrore, e non se ne fa accenno esplicito se non quando vi sia una necessità disperata e si parla, allora, di «quella malattia.»”

George Huntington (1850–1916) medico statunitense

Origine: Dall'articolo On Chorea, Medical and Surgical Reporter of Philadelphia, 13 aprile 1872; citato in Alberto Albanese, I gangli motori e i disturbi del movimento, Edizioni Piccin, 1991, p.309 http://books.google.it/books?id=7B_nsNxwjvoC&pg=PA309, ISBN 8829909114.

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“Considerate, ad esempio, il virus umano papilloma (HPV). Tra le malattie sessualmente trasmesse, ormai HPV è la più comune negli Stati Uniti. Questo virus infetta più della metà della popolazione americana e causa la morte di quasi 5000 donne ogni anno per cancro cervicale; i Centri Per Il Controllo Delle Malattie (CDC) stimano che ogni anno in tutto il mondo muoiono più di 200.000 persone per questo motivo. Adesso abbiamo un vaccino per l'HPV che sembra sia sicuro e funzionante. Il vaccino ha prodotto il 100% dell'immunita nelle 6000 donne che lo hanno ricevuto in un esperimento clinico. Eppure, i conservatori cristiani nel nostro governo si sono opposti al programma di vaccinazione sostenendo che HPV è utile ad impedire il sesso prematrimoniale. Queste persone pie vogliono mantenere il cancro cervicale come incentivo all'astinenza, anche se sacrifica le vite di migliaia di donne ogni anno. Uno degli effetti più perniciosi della religione è che tende ad allontanare la moralità dalla realtà della sofferenza umana ed animale. La religione induce le persone a pensare che le loro preoccupazioni siano morali quando in realtà non lo sono ― perche non hanno niente a che vedere con la sofferenza e la sua alleviazione. Anzi, la religione fa pensare le persone che le loro preoccupazioni siano morali quando in realta sono altamente immorali ― perché attuarle significa infliggere sofferenze terribili e non necessarie su esseri umani innocenti. Questo spiega perché i cristiani spendano più energia "morale" ad opporsi all'aborto piuttosto che a combattere il genocidio. Spiega perché si preoccupino più degli embrioni umani che della promessa di salvare vite che ci giunge dalle cellule staminali embrionali. E spiega perché possano predicare contro l'uso del preservativo nell'Africa subsahariana quando milioni di persone lì muoiono ogni anno di Aids. Voi Cristiani credete che le vostre preoccupazioni religiose sul sesso abbiano qualcosa a che fare con la moralità. Eppure, i vostri sforzi di porre restrizioni al comportamento sessuale di adulti consenzienti ― e persino di scoraggiare i vostri stessi figli dal fare sesso prima del matrimonio ― non sono quasi mai finalizzati ad alleviare la sofferenza umana. In verità, alleviare la sofferenza sembra essere una delle ultime cose nella vostra lista di priorità.”

Lettera a una nazione cristiana

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