Frasi su arrivo
pagina 2

Giacomo Alberione photo
Zlatan Ibrahimović photo
Licio Gelli photo
Elsa Morante photo
Fabri Fibra photo

“La mia ragazza non è una diva | e il mio stipendio quand'è che arriva? | In televisione la gente mi schiva, | è come vivere in una clessidra.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Chi vuole essere Fabri Fibra?, n. 1

Giorgio Faletti photo
Cecelia Ahern photo
Carmine Crocco photo
Jovanotti photo

“L'esperienza alla Nunziatella mi ha insegnato a lottare contro il privilegio, a ribellarmi alla competizione per arrivare primi, alla guerra contro il collega, mi ha insegnato che bisogna restare uniti. In tutte le altre scuole ti insegnano il contrario: se studi arriverai primo e avrai un privilegio maggiore di quello che arriva ultimo. Se accetti il privilegio sei finito. Non ti insegnano a lavorare perché credi in quello che fai e vuoi costruire qualcosa. No! Se sei primo, ti danno la sede vicino a casa tua, se sei primo ti fanno la macchina più bella, se sei primo ti danno la cravatta migliore. È per questo che non sopporto la cravatta bella, la macchina bella, non me ne frega nulla di stare vicino a casa. […] Alla Nunziatella dormivamo nei corridoi in 15-20 persone, tutti insieme, e ricordo che delle sere tornando ero contento che tutti i miei amici fossero lì a dormire. Pensavo: "siamo tutti qui", ed ero felice. In ogni altro ambiente di lavoro non è così, ci si scanna. Ti voglio dire una cosa importante: il papà di un mio amico, un collega della Nunziatella, che mi ospitava quando ero a Napoli, era malato, e poco prima di morire aveva telefonato al figlio e aveva chiesto di salutare anche me, che occasionalmente stavo lì; mi disse al telefono: "vogliatevi bene", quasi ossessivamente, "vogliatevi bene sempre" – io gli chiedevo come stava – e lui rispondeva: "ricordatelo, vogliatevi bene sempre, ricordatelo, ricordatelo"”

Sergio De Caprio (1961) carabiniere italiano

si vede che lui già sapeva... Anche lui era della Nunziatella, per me.
Origine: Citato in Maurizio Torrealta, Ultimo. Il capitano che arrestò Totò Riina, Feltrinelli Editore, 2001, pp. 31-32 http://books.google.it/books?id=eNBwKglWafUC&pg=PA31. ISBN 8807815486

Stefan Zweig photo
Aristotele photo
Tiziano Ferro photo
Amos Oz photo
Paulo Dybala photo

“Quando abbiamo un pallone tra i piedi noi calciatori siamo felicissimi. Quello che succede dietro, nel retropalco, spesso non è proprio bellissimo. Chi diventa un calciatore quando arriva al mio livello? Il più delle volte un uomo molto solo.”

Paulo Dybala (1993) calciatore argentino

Origine: Da un'intervista rilasciata a Vanity Fair; citato in Dybala: "La vita di un calciatore è la vita di un uomo solo. Vestire l'azzurro? Sarebbe stato un inganno" https://sport.sky.it/calcio/serie-a/2017/12/06/paulo-dybala-si-racconta-a-vanity-calciatore-uomo-solo.html, Sport.Sky.it, 6 dicembre 2017.

Sergio Bambarén photo
Gabriel García Márquez photo
Anna Frank photo
Federico Buffa photo
Giuseppe Prezzolini photo
Antonio Conte photo

“Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, guardatevi le rose dell'Inter di Mancini e della Juve di Capello, che hanno fatto meno punti di noi. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario soprattutto considerando da dove venivamo, ovvero da due settimi posti. Il resto sono chiacchiere. Ma si sa: quando il lupo non arriva all'uva dice che è amara…”

Antonio Conte (1969) calciatore e allenatore italiano

Origine: Citato in Conte: "Noi meglio dell'Inter di Mancini: guardate le rose!" Poi sbaglia il proverbio http://www.fcinter1908.it/?action=read&idnotizia=70021, Fcinter1908.it, 22 dicembre 2012.

François Lenormant photo

“[Sulla battaglia di Maida] […] il primo giugno, una squadra inglese venne a gettare l'ancora nel golfo di Eufemia per sbarcare sulla spiaggia, fra la foce del Lamato e quella dell'Angitola, un contingente di seimila soldati britannici comandati da sir John Stuart, nonché alcuni personaggi atti a capeggiare una insurrezione popolare nel paese. Era allora di stanza a Nicastro una compagnia di polacchi al comando del capitano Laskowsky. Essa si portò sulla riva insieme a un corpo di volontari a cavallo formato dai giovani della nobiltà cittadina, che, come già nel 1799, aveva abbracciato la causa dei francesi. Ma dopo un breve combattimento la piccola formazione dovette ripiegare su Maida, dove il generale Reynier stava raccogliendo in tutta fretta le forze francesi più vicine. Subito la plebe di Nicastro prese le armi e risollevò la bandiera dei Borboni, mise a sacco le case dei nobili sostenitori del re Giuseppe e sgozzò i soldati francesi malati che gremivano l'ospedale civile. «Nella città di Nicastro» scriveva qualche giorno dopo Giuseppe a Napoleone, «il comandante delle guardie d'onore è stato accecato e poi crocifisso; era un principe che mi aveva accolto in casa sua». La sera del 3 il generale Reynier, scorgendo Nicastro illuminata dal balcone della casa da lui occupata a Maida, disse agli ufficiali del suo stato maggiore: «Domani batteremo gli inglesi e dopodomani bruceremo Nicastro». […] Reynier disponeva solo di 4.000 uomini. Tutto gli imponeva di attendere gli inglesi nella posizione eccezionalmente forte di Maida, da dove difficilmente lo avrebbero potuto scacciare. Ma egli credette che anche dei britannici, come già dei napoletani, sarebbe venuto a capo con facilità. Commise perciò l'errore, enorme, di scendere in pianura per attaccare in campo loro le forze di sir John Stuart, superiori di numero, e per giunta appoggiate dall'artiglieria della flotta. Lo scontro ebbe luogo il 4 luglio; esso fu breve e terminò con la disfatta delle nostre truppe. In questa occasione, come in quasi tutte le battaglie che ebbero luogo in quello stesso periodo tra le due nazioni, il sangue freddo e la precisione di tiro degli inglesi fermarono nettamente l'impeto dei francesi e inflissero loro perdite enormi rispetto al numero degli arruolati. Era la prima volta, da lunghissimo tempo, che i francesi subivano una sconfitta per terra. Sir John Stuart ne fu tanto orgoglioso che arrivò ad insultare i vinti. «Mai» disse nel suo rapporto, «la vanità del nostro presuntuoso nemico è stata più duramente mortificata, mai la superiorità delle truppe britanniche più gloriosamente provata come negli avvenimenti di questa giornata memorabile». Sebbene da entrambe le parti pochissime fossero le truppe schierate, la battaglia ebbe conseguenze rilevanti. I francesi perdettero per qualche tempo tutta la Calabria. Il generale Reynier fu costretto a ritirarsi in disordine per la vallata del Lamato su Catanzaro, che raggiunse con molta fatica l'indomani.
Fortunatamente, per lui, gli inglesi non pensarono ad inseguirlo. Di lì a qualche giorno, pago del suo successo, sir John Stuart fece nuovamente imbarcare i suoi uomini, dopo aver calato a terra il materiale necessario ad armare una insurrezione calabrese, a capo della fu designato il maggiore Gualtieri, soprannominato Pane di Grano.”

François Lenormant (1837–1883) assiriologo e numismatico francese

citato in Viaggiatori stranieri nel Sud, a cura di Atanasio Mozzillo, Saggi di cultura contemporanea, 1982, Edizioni di Comunità, Milano, p. 288

Elisa photo
Marco Simoncelli photo
Romano Battaglia photo
Romano Battaglia photo
Confucio photo

“Il Maestro disse: "Chi arriva a quarant'anni senza essere apprezzato, non lo sarà mai più.”

Confucio (-551–-479 a.C.) filosofo cinese

XVII, 26)

Nek photo
Gianni Clerici photo
Haruki Murakami photo
Haruki Murakami photo
Bassi Maestro photo

“SB: no che non ci arrivi ad esser figo così! Abbiamo pantaloni larghi, rime da stancarvi, show sempre avanti, siamo dei bastardi!”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da 1-2-3
Background

Cecelia Ahern photo
Jovanotti photo

“C'è un temporale in arrivo: | senti l'elettricità… | C'è un temporale in arrivo | sulla mia città… | Porta novità, porta novità…”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

da Temporale, n. 7
Safari

Dario Fo photo
Corrado Guzzanti photo
Irène Némirovsky photo
Cristina Campo photo

“Io sono come un cervo sempre in fuga nella foresta. Quando arriva a uno stagno dove potrebbe specchiarsi, ha tanta sete che subito lo intorbida.”

Cristina Campo (1923–1977) scrittrice, poetessa e traduttrice italiana

Origine: Da Lettera a Margherita Dalmati, ottobre 1955; in Margherita Dalmati, Cristina Campo e la scrittura del dio, Neuropa, XXIV, 86-89, 1996, pp. 73–79; citato in Cristina De Stefano, Belinda e il mostro, Vita segreta di Cristina Campo, Adelphi, 2002<sup>3</sup>, p. 28. ISBN 88-459-1678-2

Paolo Giordano photo
Courtney Love photo
José Mourinho photo
Murubutu photo
Charles M. Schulz photo

“Se pensi ad una cosa alle tre del mattino e poi ci ripensi l'indomani a mezzogiorno, arrivi a conclusioni diverse.”

Charles M. Schulz (1922–2000) fumettista statunitense

fumetto Striscia ‘Charlie Brown’

Philip Roth photo
Alessandro Siani photo

“Quando vieni al sud piangi due volte: sia quando arrivi, sia quando te ne vai.”

Alessandro Siani (1975) comico, attore e cabarettista italiano

Film Benvenuti al sud

Luciano Ligabue photo
Stephen King photo
Flavio Tranquillo photo

“E poi rimbalzo controllato da Iguodala, che prende velocità, schiaccia per terra, Curry per lui… ARRIVA! INCREDIBILE! Arriva incredibile, si oscura la vallata! Cosa ha fatto LeBron James potrebbe avere messo la firma sul capolavoro; È LA GIOCONDA, NON È UNA STOPPATA quella che ha fatto LeBron James!”

Flavio Tranquillo (1962) giornalista e scrittore italiano

Golden State Warriors vs Cleveland Cavaliers, NBA Finals 2016, gara 7, dopo la leggendaria stoppata di LeBron James su Iguodala
Citazioni tratte da telecronache, NBA

Rudolf Steiner photo
Emily Dickinson photo
Paulo Coelho photo
Romolo Valli photo
Hans Urs Von Balthasar photo
Stephen King photo
José Saramago photo
José Saramago photo
William Congreve photo
Luigi Pirandello photo
Bertolt Brecht photo
Charles Bukowski photo
Cesare Pavese photo
Italo Calvino photo
Italo Calvino photo
Emanuel Geibel photo
Hannah Arendt photo
Camillo Benso Cavour photo
Francis Scott Fitzgerald photo
Terence Hill photo
Alexandre Dumas (padre) photo
Francesco Guccini photo
Arthur Rimbaud photo
Konstantin Konstantinovič Rokossovskij photo

“Konstantin Rokossovskij: Non posso entrare in dettagli, ma posso dirti questo: dopo varie settimane di duri combattimenti nella Bielorussia e nella Polonia orientale, avevamo raggiunto i sobborghi di Praga. Allora i tedeschi lanciarono 4 divisioni corazzate e fummo respinti.
Alexander Werth: Respinti di quanto?
Konstantin Rokossovskij: Non posso dirtelo esattamente. Diciamo di circa 100 chilometri.
Alexander Werth: Indietreggiate ancora?
Konstantin Rokossovskij: No, si ricomincia ad avanzare. Ma lentamente.
Alexander Werth: Ritieni che il 1° agosto avreste potuto prendere Varsavia in qualche giorno?
Konstantin Rokossovskij: Se i tedeschi non avessero lanciato nella battaglia quelle unità corazzate, avremmo preso Varsavia, ma non con un attacco frontale. In ogni modo avevamo soltanto 50 probabilità su 100. Non avevamo escluso un contrattacco tedesco a Praga. Tuttavia sappiamo che prima dell'arrivo delle divisioni corazzate, i tedeschi di Varsavia erano in preda al panico: facevano le valigie in fretta e furia.
Alexander Werth: In tali circostanze era giustificata l'inmsurrezione di Varsavia?
Konstantin Rokossovskij: No. È stato un terribile errore. Gli insorti hanno cominciato di loro iniziativa senza averci consultato.
Alexander Werth: Sì, ma c'era stata una notizia da radio Mosca che li incitava alla rivolta.
Konstantin Rokossovskij: Quella era una routine. La radio Swit li chiamava pure alla rivolta, senza dimenticare i servizi polacchi della BBC, almeno così è stato detto; non ho ascoltato quelle trasmissioni. Siamo seri: una insurrezione armata in un luogo come Varsavia sarebbe potuta riuscire soltanto se fosse stata accuratamente coordinata con l'azione dell'Armata Rossa. La questione della data aveva una importanza capitale. Gli insorti di Varsavia erano male armati, e la sollevazione avrebbe avuto senso solo se noi fossimo stati sul punto di entrare in Varsavia. Ma non c'era da parlarne in quella fase della battaglia. Riconosco però che certi corrispondenti sovietici si siano mostrati troppo ottimisti il 1° agosto. Venivamo respinti; nel migliore dei casi non avremmo potuto raggiungere Varsavia prima di metà agosto. Ora le circostanze ci sono state sfavorevoli. Sono cose che succedono in guerra: vedi Harkov nel marzo 1943 e Zitomir nell'Inverno scorso.
Alexander Werth: Pensate di poter ritornare a Praga nelle prossime settimane?
Konstantin Rokossovskij: Tutto quello che posso dire è che cercheremo di prendere Praga e Varsavia. Ma non sarà cosa da poco.
Alexander Werth: Avete però delle teste di ponte a sud di Varsavia.
Konstantin Rokossovskij: Certamente, ma i tedeschi fanno di tutto per eliminarle, e noi subiamo perdite enormi. Pensa che combattiamo senza interruzione da 2 mesi.”

Konstantin Konstantinovič Rokossovskij (1896–1968) generale sovietico

da un discorso del 26 agosto 1944; citato in Alexander Werth, La Russia in guerra, 1941-1945, traduzione di Mario Rivoire, Mondadori, Milano, 1966
verificare la fedeltà della trascrizione

Jeff Hanneman photo
Roberta Bruzzone photo
Mahátma Gándhí photo

“Lo vedi il senso che arriva e minaccia, prende il sangue, lo annacqua e lo ghiaccia.”

Niccolò Agliardi (1974) cantautore italiano

da Il senso.2 n. 10
Da casa a casa

Franco Battiato photo

“La sera insegna ad attendere il giorno, | che arriva come sempre a chiudere i passaggi della notte.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Conforto alla vita, n. 7
Dieci stratagemmi

Franco Califano photo
Franco Califano photo
Nick Mason photo
Luciano Ligabue photo
Kanye West photo
Chuck Palahniuk photo
Stefano Bollani photo
Arturo Pérez-Reverte photo
Maxence Fermine photo
Gianni Brera photo
Laura Pausini photo
Erri De Luca photo