Frasi su contrario
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“Il conservatore non è contrario alle novità perché nuove; ma non scambia lignoranza degli innovatori per novità.”

Giuseppe Prezzolini (1882–1982) giornalista, scrittore e editore italiano

cap. 5, 4; 1972, p. 48; 1995, p. 32
Manifesto dei conservatori

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“Far piacere è spesso il contrario di fare il bene.”

Jean Daniélou (1905–1974) teologo e cardinale francese

Il segno del Tempio

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“Ho attraversato la vita inferiore seguendo linee per moto contrario, sfruttando per le mie vele flussi di controcorrente.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Running Against the grain

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“Una storia vecchia, la relazione tra potere e cinema. Il potere sguazza nei film che creano consenso, chi va in una direzione contraria, Ladri di biciclette, Il caso Mattei, Le mani sulla città, dà fastidio. […] I manovratori delle coscienze sanno che il cinema può orientare il consenso.”

Toni Servillo (1959) attore italiano

Origine: Citato in Valerio Cappelli, Servillo: mai dimenticarsi della camorra https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2010/febbraio/07/Servillo_mai_dimenticarsi_della_camorra_co_9_100207080.shtml, Corriere della Sera, 7 febbraio 2010, p. 41.

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“L'ho aiutata e le ho dato perfino la chance di entrare con una sua amica in un centro estetico. Doveva fornire un laser antidepilatorio. Costava, se ricordo bene, 45 mila euro anche se Ruby dice che gli euro erano 60 mila. Così ho dato l'incarico di darle questi soldi per sottrarla a qualunque necessità, per non costringerla alla prostituzione, ma per portarla nelle direzione contraria.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2011
Origine: Citato in Giuseppe D'Avanzo, La finzione di Berlusconi in aula: "I pm lavorano contro il Paese" http://www.repubblica.it/politica/2011/04/12/news/omelia_bugiardo-14821552/index.html?ref=search, Repubblica.it, 12 aprile 2011.

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“Non il potere di ricordare, ma l'esatto contrario, il potere di dimenticare, è la condizione necessaria della nostra esistenza.”

Sholem Asch (1880–1957) scrittore, drammaturgo e saggista polacco

citato in John D. Barrow, I numeri dell'universo, Mondadori 2004

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“Il contrario della violenza non è il pacifismo, è l'intelligenza.”

Beppe Grillo (1948) comico, attore, attivista, politico e blogger italiano

dallo spettacolo Reset, Fabriano, 2007
Da spettacoli comici

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“Con le guerre non si risolvono i problemi. Se ne creano dei nuovi. Tutte le guerre creano nuovi problemi, in particolare quelle grandi, quelle mondiali. E in fondo la guerra è ingiusta. Di solito sono leader incapaci e avventati a causare le guerre, ma poi sono le popolazioni civili e i soldati, per lo più innocenti, che le patiscono. La Grande Guerra, in seguito detta Prima guerra mondiale, è un chiaro esempio di questo tragico assunto. Non era necessaria, non era inevitabile. Il mondo e l'umanità non erano destinati a questa deriva morale. Ma così fu deciso dai leader politici e militari, erroneamente convinti che la guerra avrebbe risolto problemi e sarebbe stata di breve durata. Niente di tutto questo era vero. Questa ecatombe mondiale durata quattro anni non risolse alcun problema. Al contrario, nuovi problemi si aggiunsero. Fino al punto che, dopo venti anni, l'umanità venne travolta da un altro, ancor più terribile conflitto mondiale. E questo fu così incomprensibilmente mostruoso da cancellare la memoria storica dell'orrore della Prima guerra mondiale.”

Sergio Mattarella (1941) 12º Presidente della Repubblica Italiana

2016
Origine: Dall<nowiki>'</nowiki> Intervento del Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor in occasione dell'inaugurazione di una targa commemorativa dei caduti sloveni nella Prima Guerra Mondiale a Doberdò del Lago http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Discorso&key=465, Doberdò del Lago, 26 ottobre 2016.

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“Io e Bossi siamo eguali e contrari. Parliamo entrambi al popolo ma diamo risposte contrarie. Quello di Bossi è un populismo reazionario che rompe disinvoltamente lo spirito repubblicano, la sua cultura solidaristica, il suo orgoglio costituzionale.)”

Nichi Vendola (1958) politico italiano

Origine: Da Vendola attacca: «La sinistra rischia di essere più leghista della Lega Nord» http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/politica/2010/1-giugno-2010/attacco-vendola-la-sinistra-rischia-essere-piu-leghista-lega-nord-1703122356379.shtml, CorriereDelMezzogiorno.Corriere.it, 1° giugno 2010.

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“La Juventus è la squadra che più di tutte rappresenta il calcio all'italiana. Critichiamo il nostro calcio e il nostro campionato, poi i risultati in Europa dicono il contrario. E la Juve è la massima rappresentante. La difesa a tre la facciamo solo noi.”

Emiliano Mondonico (1947–2018) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Dalla trasmissione La Domenica Sportiva; citato in Alessandro Vignati, "Emiliano Mondonico: "La Juve è l'espressione migliore del calcio all'italiana di successo" http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/emiliano-mondonico-la-juve-e-l-espressione-migliore-del-calcio-all-italiana-di-successo-232031, tuttojuve.com, 20 aprile 2015.

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“Non si chiedono mica quale è la causa della bontà. e allora perché il contrario?”

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Variante: Non si chiedono mica qual è la causa della bontà, e allora perchè il contrario?

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“Io so che i Latini e soprattutto i Greci hanno scoperto le «idee generali»: prima e meglio di altri, le hanno messe in piena luce grazie ad un'arte nella quale l'economia dei mezzi concorreva alla loro efficacia. Io so che, per i popoli negro-africani, non esiste scuola migliore, perché, se l'educazione è sviluppo delle qualità native, essa è anche correzione dei difetti ereditari e acquisizione delle virtù contrarie.”

Léopold Sédar Senghor (1906–2001) politico e poeta senegalese

Origine: Dal saggio Vue sur l'Afrique noire, ou assimiler, non être assimilés, 1945, in seguito ristampato in Liberté I. Negritude et humanisme, Parigi, 1964, p. 67. Citato in Italo Lana e Armando Fellin, Civiltà letteraria di Roma antica, vol. I, p. 16; in Italo Lana e Armando Fellin, Civiltà letteraria di Roma antica, Casa Editrice G. D'Anna, Messina-Firenze, 1973, vol. I, p. 13.

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“Giordano Bruno nella teologia proclamò il panteismo. Nella cosmologia intuì l'infinità dello spazio. Nell'astronomia sostituì il sistema eliocentrico a quello geocentrico. Nella biologia affermò l'esistenza della vita in tutta la natura. Nella psicologia dimostrò il pampsichismo, cioè l'animismo universale. Nell'etica gettò le basi di una morale positiva, areligiosa e indipendente sostenendo che tutto l'universo è pervaso da una teleologia immanente, per cui si perfeziona e si migliora ogni cosa, essendo la natura causa, legge e finalità a se stessa. Distruttore dei pregiudizi dei suoi tempi, egli – soprattutto – ricostruì la scienza e la filosofia della natura; distrusse le antitesi della metafisica, nella filosofia e nella scienza. Combatté l'antitesi tra la forma e la materia, sostenuta dai filosofi dualisti. Combatté l'antitesi tra il cielo e la terra, sostenendo l'unità di questi, la teoria geocentrica e l'ipotesi della pluralità dei mondi. combatté l'antitesi tra lo spirito e la materia, tra l'anima e il corpo, tra il senso e l'intelletto, sostenuta dagli psicologi dualisti, conciliando questi termini, creduti contraddittori, e sostenendo l'unità dello spirito e della materia, l'inseparabilità dell'anima e del corpo e l'identità del senso e dell'intelletto. Contro le antitesi tra la causalità cosmica e la volontà divina, tra la necessità naturale e la libertà morale, tra la finalità trascendente e la finalità immanente, tra il bene ed il male, si sforzò di conciliare tutte queste antinomie, riportando i contrari all'unità assoluta, dove tutte le differenze restano eliminate. Contro il dualismo tra Dio e la Natura, sostenne che Dio non è una causa esteriore al mondo, ma un artista interiore, un principio efficiente, informativo dal di dentro.”

Guido del Giudice (1957) scrittore italiano

da Sintesi del pensiero bruniano http://web.archive.org/web/20160325232940/http://www.giordanobruno.info/nolano/filosofia.htm, GiordanoBruno.com, 25 marzo 2016

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“Non si dovrebbe credere che tutti gli esseri viventi esistano per il bene dell'uomo. Al contrario, anche tutti gli altri esseri viventi sono stati voluti per il loro stesso bene e non per il bene di qualcos'altro.”

Mosè Maimonide (1138–1204) filosofo, rabbino e medico ebraico

Origine: Citato in Will Tuttle, Cibo per la pace, traduzione di Marta Mariotto, Sonda, Casale Monferrato, 2014, p. 43. ISBN 978-88-7106-742-1

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“Ma in realtà è proprio il contrario, di più è di più è di più, più si sanguina più si dà. Queste cose, i dettagli, le storie e quant’altro, sono come la pelle di cui i serpenti si spogliano, lasciandola a chiunque da guardare. Che cosa gliene frega al serpente di dov’è la sua pelle, di chi la vede? La lascia lì dove ha fatto la muta. Ore, giorni o mesi dopo, noi troviamo la pelle e scopriamo qualcosa del serpente, quant’era grosso, quanto era lungo approssimativamente, ma ben poco altro. Sappiamo dove si trova il serpente adesso? A cosa sta pensando? No. Per quel che ne sappiamo, il serpente adesso potrebbe girare in pelliccia, potrebbe vendere matite a Hanoi. Quella pelle non è più sua, la indossava perché ci era cresciuto dentro, ma poi si è seccata e gli si è staccata di dosso, e lui e chiunque altro adesso possono vederla.

"E tu saresti il serpente?"
Certo. Io sono il serpente. E dunque, il serpente dovrebbe portare la pelle con sé, tenersela sempre sotto braccio? Dovrebbe farlo?

"No?"
No, certo che no! Non ha braccia, un serpente! Come cazzo fa a portarsi in giro la pelle? Per favore. Ma proprio come il serpente, io non ho braccia – metaforicamente parlando, voglio dire – per portare con me tutto quanto. E poi non sono più cose mie. Nessuna è mia. Mio padre non è mio, non in quel senso, almeno. La sua morte e quello che ha fatto non è roba mia. Né lo sono il modo in cui sono stato educato, né la mia città, né le sue tragedie. Come potrebbero essere mie cose del genere?
Ritenermi responsabile di mantenere il segreto su queste cose mi parrebbe ridicolo. Sono nato in una città e in una famiglia, e questa città e questa famiglia mi sono capitate. Non le possiedo. Sono di tutti. In condivisione. E mi piace, mi piace l’idea di averne fatto parte, morirei o ucciderei per proteggere coloro che ne fanno parte, ma non reclamo nessuna esclusività. Eccovi tutto. Prendetevelo. Fatene ciò che volete. Fatene buon uso. È come ottenere elettricità dai rifiuti. Fin troppo bello per essere vero, l’idea di poter creare qualcosa di buono da roba come questa.”

A Heartbreaking Work of Staggering Genius

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“In modo generale le opere dei popoli sedentari possono esser dette opere del tempo: costretti nello spazio in un campo strettamente limitato essi sviluppano la loro attività in una continuità temporale che appare loro indefinita. All'opposto, i popoli nomadi e pastori non edificano nulla di durevole, e non lavorano in vista d'un avvenire che sfugge loro; ma hanno davanti a sé lo spazio, il quale non oppone nessuna limitazione, aprendo loro, al contrario, costantemente nuove possibilità.”

René Guénon (1886–1951) scrittore e esoterista francese

Variante: In modo generale le opere dei popoli sedentari possono esser dette opere del tempo: costretti nello spazio in un campo strettamente limitato essi sviluppano la loro attività in una continuità temporale che appare loro indefinita. All'opposto, i popoli nomadi e pastori non edificano nulla di durevole, e non lavorano in vista d'un avvenire che sfugge loro; ma hanno davanti a sé lo spazio, il quale non oppone nessuna limitazione, aprendo loro, al contrario, costantemente nuove possibilità. (p.144)
Origine: Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, p. 144

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“Si potrà osservare che questa è una libertà condizionata, poiché, dicono, le masse sono controllate, il loro gusto è gestito dall'alto e i loro rappresentanti non posseggono alcuna facoltà di discernimento. Ma questo non è quasi mai vero. Anzi, è vero il contrario. Sono gli intellettuali a essere rigorosamente controllati e gestiti da se stessi e dall'immagine che si sono autocostruiti. Sono gli intellettuali, vero popolo bue, a non avere alcuna facoltà di discernimento, ad accettare tutto ciò che viene porto loro con lo sviante timbro di “evento culturale” e a rifiutare platealmente il resto.”

Parte prima: Giovani salmoni del trash. 3. I cinque pilastri del trash, p. 10
Andy Warhol era un coatto
Variante: Si potrà osservare che questa è una libertà condizionata, poiché, dicono, le masse sono controllate, il loro gusto è gestito dall'alto e i loro rappresentanti non posseggono alcuna facoltà di discernimento. Ma questo non è quasi mai vero. Anzi, è vero il contrario. Sono gli intellettuali a essere rigorosamente controllati e gestiti da se stessi e dall'immagine che si sono autocostruiti. Sono gli intellettuali, vero popolo bue, a non avere alcuna facoltà di discernimento, ad accettare tutto ciò che viene porto loro con lo sviante timbro di “evento culturale” e a rifiutare platealmente il resto. (Parte prima: Giovani salmoni del trash. 3. I cinque pilastri del trash, p. 10)

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