Frasi su cuore
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“La storia dei trapianti è costellata da fallimenti iniziali: i primi trapianti di rene, all'inizio degli anni Cinquanta, e quelli di cuore, cominciati negli anni Sessanta, non hanno avuto successo. Poi sono migliorate le tecniche chirurgiche e soprattutto la terapia antirigetto e oggi i trapianti, per molti organi, sono diventati una procedura terapeutica consolidata.”

Mario Viganò (1938) cardiochirurgo e politico italiano

Origine: Citato in Adriana Bazzi, «Il futuro dei trapianti? Battere la sterilità» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/marzo/08/futuro_dei_trapianti_Battere_sterilita_co_0_0203086175.shtml, Corriere della Sera, 8 marzo 2002, p. 18.

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“[Riferito alla tessera di identità per i tifosi del provvedimento anti-hooligans] Evidentemente la signora Thatcher non ha a cuore le sorti del nostro sport. Come potrebbe altrimenti caldeggiare un progetto che al 101 per cento è destinato a fallire?”

Brian Clough (1935–2004) calciatore e allenatore di calcio inglese

Origine: Citato in Brian Clough attacca duramente la Thatcher http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,26/articleid,0998_01_1986_0285_0028_14145039/, La Stampa, 5 dicembre 1986.

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“Tutto il mio cuore è tuo, | io non posso vivere dove tu non sei! | Così, come il fiore appassisce, | quando lo splendere del sole non lo bacia.”

Ferenc Lehár (1870–1948) compositore austriaco

da Il paese del sorriso, libretto di Viktor Léon, Ludwig Herzl e Fritz Beda-Löhner

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“È un deserto questa gente con la sabbia in fondo al cuore.”

Andrea Bocelli (1958) cantante lirico italiano

da Romanza
Vivere

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“Le lacrime consumano il cuore di pietra e rivelano il cuore di carne.”

Jean Cardonnel (1921–2009) religioso

Origine: Dio si compromette, p. 8

“Nessuno può ottenere ciò che brama il suo cuore se prima non sfida l'ardore del fuoco.”

Nicholas Evans (1950) scrittore inglese

da Nel fuoco

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“La ragazza e il suo amore che le muore tra le braccia, raccoglie un pezzo di dolore e ci si taglia il cuore.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Tutto il calcio minuto per minuto
La vita è adesso

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“Il nonno morì alcuni mesi dopo. Non andammo più insieme dal vecchio frate, non seppi mai quali fossero gli "speciali doveri" di chiamarsi Antonia. Dopo tanti anni, però, non ho dimenticato. Ancora oggi per me le grandi cupole della basilica sono come navi possenti, e veleggiano maestose da Occidente a Oriente, seguendo la profezia, posate come in bilico sulla città tanto più piccola. Ancora mi commuove, ogni volta che entro dal grande portone, l'odore di incenso, il canto delle litanie lauretane (o il loro ricordo), l'eco presente dello scalpiccìo dei milioni e milioni di passi dei pellegrini che, come un mare, vengono e vanno, e dell'anima di ognuno si prende cura il grande Santo, di cui porto il nome.
Dopo tanti anni, è nell'odoroso interno brulicante di gente che mi sento a casa, nel caldo nido di una volta: non estranea, non ospite, ma passeggera in attesa di un treno di cui non conosco l'orario. So soltanto che da qui passerà, da questa grande stazione dove nessuno è straniero, e un grande cuore ancora batte per segnarci il cammino. Qui vorrei finire il mio tempo, appoggiata a un gradino consumato dai passi degli uomini, perché Qualcuno mi accetti, per non svanire nel nulla, e transitare verso la luce, con la mano nella mano del mio amico Antonio il portoghese, detto Antonio di Padova, il Santo col fiore di giglio in mano.”

La masseria delle allodole

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“[Su Lucrezia Borgia] Da queste nozze bianche [Con Giovanni Sforza] che solo una ragione politica aveva precipitate, comincia l'esistenza oscillante di Lucrezia quale era imposta a lei dalle circostanze e dalle ambizioni dei suoi familiari, ma quale ella accettava e sarebbe andata sempre meglio accettando. Non nella sua debolezza, ma nella fatalità intima dei suoi assensi ognuno dei quali è una capitolazione, sta il vero dramma di Lucrezia: e, a questo lume, il suo modo di non voler conoscere e non di non voler sapere quello che le accade dintorno appare una difesa femminile, nata dall'istinto, misera, ma patetica e coraggiosa. Innalzarsi tanto da giudicare il padre e il fratello non lo potrà mai, meno per incapacità di giudizio o per tenerezza di cuore, che per una verità più violenta ed elementare: perché anche lei è una Borgia, e sente anche lei la forza di quel sangue che le fa impeto e che si dà ragione da sé, fuori da ogni morale, brutalmente e splendidamente. Solo in tempi più tardi, dal disordine della sua anima che sta fra la religione e la sensualità, fra la volontà di una vita disciplinata e l'ardente anarchia dei desideri, saprà levarsi e intraprendere contro il padre, contro il fratello o contro il suocero duca di Ferrara quelle sue ribellioni che la condurranno, sola fra i Borgia, a salvarsi.”

Origine: Lucrezia Borgia, pp. 35-36

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“Se abbiamo capito qual è l'ebbrezza dei santi, e come è promessa a loro per la loro gioia, vediamo ora come il nostro Salvatore non beve più vino fino a che non berrà con i santi vino nuovo nel regno di Dio.
Anche ora il mio Salvatore s'affligge per i miei peccati. Il mio Salvatore non può provare gioia perché io rimango nell'iniquità. Perché non lo può? Perché egli stesso è ""avvocato per i nostri peccati presso il Padre"", come dichiara Giovanni, suo intimo, dicendo che ""se qualcuno ha peccato, abbiamo, come avvocato presso il Padre, Gesù Cristo, che è senza peccato"". Come dunque potrebbe bere il vino della letizia, colui che è avvocato per i miei peccati, quando io lo rattristo peccando? Come potrebbe essere nella gioia, egli che s'avvicina all'altare in propiziazione per me peccatore, egli, al cuore del quale arriva continuamente la tristezza dei miei errori? ""Io, dice, berrò di questo vino con voi nel regno del Padre mio"". Finché noi non agiamo in maniera da salire al regno, egli non può bere da solo questo vino, egli, che ha promesso di berlo con noi. Rimane dunque nella tristezza per tutto il tempo che noi persistiamo nel traviamento. Se infatti il suo apostolo ""piange su alcuni che hanno peccato e non hanno fatto penitenza dei loro delitti"", che dire di Lui stesso, che è chiamato il figlio dell'Amore, che s'è annichilato a causa dell'amore che aveva per noi, che non ha cercato il suo vantaggio quando era uguale a Dio, ma ha cercato il nostro bene, e per questo s'è come vuotato di se stesso? Così adunque avendo cercato il nostro bene, ora non ci cercherebbe più, non pensando più ai nostri interessi, non soffrirebbe più dei nostri traviamenti? Non piangerebbe più sulla nostra perdita, egli che ha pianto su Gerusalemme e ha detto: ""Quante volte ho voluto riunire i tuoi figli come la chioccia raduna i suoi pulcini, e tu non l'hai voluto?"".
Colui che ha preso le nostre ferite e ha sofferto a causa nostra come medico delle nostre anime e dei nostri corpi, ora trascurerebbe la corruzione delle nostre piaghe? […] Dunque, per noi tutti egli sta ora davanti a Dio intercedendo per noi; sta sull'altare offrendo a Dio una propiziazione in nostro favore. […] Attende dunque che noi ci convertiamo, che imitiamo il suo esempio, che seguiamo le sue tracce, per godere allora con noi e ""bere con noi il vino nel regno del Padre"".”

Origene di Alessandria (185–254) scrittore, religioso, teologo (catechista)

da Omelie sul Levitico

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“Eddie Guerrero è il mio migliore amico e sono sicuro che c'è tanta gente che lo conosceva che sarebbe capace di dire così sul suo conto. Era una tale… Tale bella persona, una persona di cuore. Non riesco a trovare, ehm… Le giuste… Non riesco a trovare le giuste parole per descrivere che tipo di uomo Eddie era veramente. Ehm… Ho frequentato Eddie per circa 15 anni e speso buona parte di essi sempre in viaggio. Abbiamo riso assieme, pianto assieme… Lo sapete, ci siamo affrontati l'un con l'altro, siamo stati su e giù per ogni montagna, per ogni autostrada. Uhm… E l'ha sempre preso come un esempio; sapete, era l'unico amico che abbia avuto con cui abbia continuato ad aprire il mio cuore; se stavo attraversando dei momenti difficili per via dei motivi o problemi personali, era l'unico ragazzo con cui potevo parlare e sapere che avrebbe capito che lui voleva distrarmi da questo… Sapete, perché con tutta l'esperienza che aveva… Io credo ad esempio che Eddie prendeva sempre esempio attraverso la sua vita attraverso gli ostacoli a cui è andato in contro, ed è diventato una persona migliore e spesso ha utilizzato questo come esempio. Non ci eravamo mai lasciati senza dire l'un l'altro che ci volevamo bene. Ora riesco a dire veramente che io amo… Io amo Eddie Guerrero. Lui è un uomo del quale posso dire di voler bene a lui e alla sua famiglia. E… Il mio cuore, i miei pensieri e le mie preghiere vanno a sua moglie Vickie, Shul, Sherilyn & Caily. Non riesco ad immaginare il dispiacere da cui loro sono pervasi ora e le emozioni che stanno provando, ma volevo far sapere che le mie preghiere e i miei pensieri sono con loro e… Eddie, so… So che sei in un posto migliore e so che tu ora mi stai guardando dall'alto [Inizia a piangere] E so che ti voglio bene e che mi manchi. Eddie, Tu hai fatto… Tu hai fatto una tale grande impressione nella mia vita e voglio ringraziarti per tutto ciò che mi hai dato. E voglio ringraziarti dal cuore e dirti che ti voglio bene e che non ti dimenticherò mai e che ci rivedremo ancora. Ti voglio bene Eddie.”

dall'Eddie Guerrero Tribute di Monday Night RAW, 14 novembre 2005

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“La nascita di una nuova tv è sempre un miracolo. Oggi niente può influenzare le masse come la tv. La stampa è lontanissima dal farlo […] Cosa serve per una tv di successo? Un buon casting femminile. E su questo io ho una competenza incredibile […] È necessario incrementare le possibilità per la gente che vuole tentare nuove opportunità di vita e di lavoro, occorre aumentare le possibilità di entrare legalmente in Italia e negli altri Paesi europei. Questo è ciò che voglio sia fatto, non solo in Italia, ma in tutta Europa. […]E poi bisogna dire che gli italiani sono stati un popolo che ha lasciato l'Italia e che è emigrato in altri Paesi, soprattutto in quelli americani. E allora questo ci impone il dovere di guardare a quanti vogliono venire in Italia con una apertura totale di cuore. E di donare a coloro che vengono in Italia la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli, e la possibilità di un benessere che significa anche la salute e l'apertura di tutti i nostri ospedali alle loro necessità e questa è la politica del mio governo. […] La cosa più terribile sono le organizzazioni criminali, che sono moltissime. Ben Ali oggi mi ha detto di 300 organizzazioni scoperte dalla polizia del vostro Paese. Sono persone che approfittano della speranza degli altri, delle persone che sono nella miseria e che vogliono donare a se stessi e ai propri cari un futuro migliore. E allora si affidano a persone che con imbarcazioni non sicure si mettono in mare e questo porta a tragedie ad ogni istante. Occorre combattere tutto ciò. […] [In Italia] lo Stato dà a chi perde il lavoro l'80% del suo stipendio precedente.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

in occasione dell'inaugurazione di Nessma TV in Tunisia, 23 agosto 2009, ripreso da beppegrillo. it e citato dal Corriere della Sera, 5 settembre 2009 e da Riccardo Stagliano, su La Repubblica, 6 settembre 2009

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“Il cuore della donna è un meccanismo complesso, insensibile ai rozzi ragionamenti del maschio avventuriero. Se si vuole davvero possedere una donna, bisogna imparare a pensare come lei. Tutto il resto, il morbido involucro che ti fa perdere la ragione e l'onore, viene di conseguenza.”

The Shadow of the Wind
L'ombra del vento
Variante: Il cuore di una donna è un meccanismo complesso, insensibile ai rozzi ragionamenti del maschio avventuriero. Se si vuole davvero possedere una donna, bisogna imparare a pensare come lei. Tutto il resto, il morbido involucro che ti fa perdere la ragione e l'onore, viene di conseguenza.

“Ci ragiono su, | io penso dappertutto. | Ci sragiono su, | ho il cuore in ogni posto | dove te ne vai, | quanti cuori miei che hai…”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Mio di chi
Finalmente ho conosciuto il conte Dracula...

“E se il cuore tuo io lo sento ancora | un po' calante | so che con il mio tu lo accorderai | in un istante.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Armoniche convergenze
Piccolino

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“Sacro, per me anche un solo sguardo è sacro | un battito del tuo cuore per me è sacro…”

Mike Oldfield (1953) compositore e polistrumentista britannico

Earth Moving

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“Cipriano Facchinetti apparteneva a quella categoria di idealisti che intendono pagare di persona per la loro idea. […] Cessata la tempesta, egli ritornò in Patria; ma non trasformò le sofferenze e le persecuzioni patite in una cambiale da farsi pagare. Gli bastava la consapevolezza, egli puro mazziniano, di aver sempre compiuto il proprio dovere. Questo gli era sufficiente, sicché quando viene nominato Ministro, non si monta la testa: modesto era e modesto rimase. Egli considerò quell'incarico come un posto di lotta, da cui gli derivavano maggiori responsabilità e quindi l'obbligo di compiere con maggiore scrupolo il proprio dovere. […] Apparteneva alla schiera di quegli uomini politici che non vogliono che la politica si trasformi in un mercato, in cui si barattano interessi personali, oppure in un trampolino per raggiungere cariche, prebende, onori. Egli considerava, come noi consideriamo, la politica un'alta missione, che più che procurar diritti impone doveri. Facchinetti pensava che la politica deve esser fatta con cuore puro e con mani pulite. Per questa ragione ha sempre servito in umiltà il suo partito, con piena dedizione, senza mai nulla chiedere, dando sempre. Questa è stata la divisa politica di Cipriano Facchinetti.”

Sandro Pertini (1896–1990) 7º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Da Discorsi parlamentari 1945-1976, a cura di Marina Arnofi, Laterza, 2006.

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“Amate una ragazza con tutto il vostro cuore e baciatela sulla bocca. Allora il tempo si fermerà e lo spazio cesserà di esistere.”

Erwin Schrödinger (1887–1961) fisico e matematico austriaco

Origine: Citato in J. Mehra, H. Rechenberg, The Historical Development of Quantum Theory, 2000.

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“Il merito di un cuore non è divisibile: una persona onesta deve essere una persona totalmente onesta.”

Denis Ivanovič Fonvizin (1745–1792) scrittore, commediografo e drammaturgo russo

Il Minorenne

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“…ed ha i calli sul cuore, dati dal rinculo del fucile”

Dargen D'Amico (1980) rapper e cantautore italiano

da Anche se il mondo ha, n. 2
D' Parte Seconda

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“Euclione: Sono perduto! Sono morto! Sono assassinato! Dove correre? Dove non correre? Fermalo, fermalo! Fermare chi? Chi lo fermerà? Non so, non vedo nulla, cammino alla cieca. Dove vado? dove sono? chi sono? Non riesco a stabilirlo con esattezza. [Al pubblico] Vi scongiuro, vi prego, vi supplico, aiutatemi voi: indicatemi l'uomo che me l'ha rubata. [A uno spettatore] Che ne dici tu? Voglio crederti: lo capisco dalla faccia, che sei una brava persona… Che c'è? perché ridete? Vi conosco tutti: so che qua ci sono parecchi ladri, che si nascondono sotto una toga imbiancata a gesso, e se ne stanno seduti, come fossero galantuomini… Eh? Non ce l'ha nessuno di costoro? Mi hai ucciso! Dimmi dunque, chi l'ha? Non lo sai? Ah, povero, povero me! Sono morto! Sono completamente rovinato, sono conciato malissimo: troppe lacrime, troppe sventure, troppo dolore mi ha portato questo giorno; e fame, e miseria!… Sono il più sventurato tra gli esseri della terra. Che bisogno ho di vivere, ora che ho perduto tutto quell'oro che avevo custodito con tanta cura! Mi sono imposto sacrifici, privazioni; ed ora altri godono della mia sventura e della mia rovina. Non ho la forza di sopportarlo.
Liconide: [A parte, uscendo dalla casa di Megadoro] Chi sta lamentandosi? Chi piange e geme davanti a casa nostra? Ma è Euclione, mi pare. Sono completamente perduto; s'è scoperto tutto. Senza dubbio sa già che sua figlia ha partorito. Ora non so che fare. Devo andarmene o rimanere? affrontarlo o evitarlo? Per Polluce! Non so più che fare.
Euclione: Chi sta parlando là?
Liconide: Sono io, un infelice.
Euclione: Infelice sono io, e sventurato! io che sono stato colpito da sì grande disgrazia, da sì grande dolore!
Liconide: Fatti coraggio.
Euclione: Farmi coraggio? Come potrei, di grazia?
Liconide: Il misfatto che t'angustia il cuore, sono stato io a compierlo: lo confesso.
Euclione: Cosa mi tocca sentire?
Liconide: La verità.
Euclione: Che male t'ho dunque fatto, o giovine, perché tu agissi così e rovinassi me e i miei figli?
Liconide: È un dio che mi ci ha indotto e mi ha attratto verso di lei.
Euclione: Come?
Liconide: Confesso d'aver commesso un torto; so di essere colpevole. E così vengo a pregarti di essere indulgente, di perdonarmi.
Euclione: Come hai osato fare una cosa simile: toccare ciò che non era tuo?
Liconide: Che vuoi farci? Ormai è fatta; non si può disfare. È stato il volere degli dèi, senza dubbio: certo, senza la loro volontà, non sarebbe accaduto.
Euclione: E allora credo che gli dèi abbiano anche voluto che io ti facessi crepare in catene, in casa mia.
Liconide: Non dir questo!
Euclione: Perché dunque hai toccato, contro il mio volere, una cosa mia?
Liconide: È stata colpa del vino e dell'amore.
Euclione: Sfrontatissimo essere! Aver osato presentarti a me con un simile discorso! Impudente! Se esiste un diritto che ti permette di scusare una simile azione, non ci resta che andare a rubare pubblicamente gioielli alle matrone, in pieno giorno; e se poi dovessimo essere arrestati, ci scuseremmo dicendo che l'abbiamo fatto in istato d'ebbrezza, per amore! Varrebbero troppo poco, il vino e l'amore, se l'ubriaco e l'innamorato avessero il diritto di soddisfare impunemente i loro capricci.
Liconide: Ma io vengo di mia spontanea volontà a supplicarti di perdonare la mia follia.
Euclione: Non mi piacciono gli individui che si scusano dopo aver fatto del male. Tu sapevi che essa non era tua; non avresti dovuto toccarla.
Liconide: Dal momento che ho osato toccarla, non voglio cercare pretesti, ma tenerla nel migliore dei modi.
Euclione: Tu vorresti tenere, contro il mio volere, una cosa mia?
Liconide: Non pretendo d'averla contro il tuo volere; ma penso ch'essa mi spetti. Converrai subito tu stesso, Euclione, ch'essa deve spettare a me.
Euclione: E io – per Ercole!”

ti trascinerò subito dal pretore e t'intenterò un processo, se non restituisci...
Liconide: Cosa dovrei restituirti?
Euclione: Ciò che mi hai rubato.
Liconide: Io? rubato? dove? Cosa significa?
Euclione: [ironicamente] Che Giove ti protegga, com'è vero che tu non sai niente!
Liconide: A meno che tu non dica cosa stai cercando... (vv. 713-762; 1998)
Aulularia
Origine: Nel lamento dell'avaro Euclione per il furto della pentola dell'oro, Plauto parodia i registri della poesia tragica, come farà anche Gaio Lucilio nel libro XXVI delle Satire.
Origine: Fedria, figlia dell'avaro Euclione, ha partorito prima del matrimonio. Il padre del bambino è Liconide, che l'aveva violentata nove mesi prima, durante le Cerealia. Per riparare al danno, vuole prenderla in sposa, ma deve prima parlarne con il padre della ragazza, Euclione. Gli si avvicina, origlia, lo vede in preda al dolore e subito crede che egli abbia saputo della maternità della figlia. Infatti non sa che Euclione ha una pentola d'oro, il cui furto è la causa di tanto dolore. Il giovane si fa coraggio e gli parla: entrambi sottintendono la causa del dolore, così che il dialogo si intride di equivoco, in quanto Liconide confessa d'aver reso incinta Fedria mentre Euclione lo crede reo confesso del furto della pentola. Questa, per Plauto, è un'occasione d'oro per impostare la satira contro la categoria degli avari: l'avaro, influenzato nelle decisioni dalla sua stessa avarizia, formula male la classifica delle sue priorità e pospone la preoccupazione per i figli alla salvezza del patrimonio, che finisce per trascendere l'utilità e non procura altro che vane preoccupazioni.

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“Nella storia dell'uomo, infatti, la fine della vita ha sempre coinciso con l'arresto del battito cardiaco: ogni eroe degno di questo nome è morto perché il suo cuore ha smesso di battere, la letteratura e le opere d'arte ne danno ampia testimonianza così come i vecchi manuali di medicina. […] Con i primi interventi di cardiochirurgia e con l'invenzione della circolazione extracorporea apparve chiaro che la funzione del cuore poteva essere sostituita da un meccanismo artificiale: la persona continuava a vivere senza che il cuore battesse nel torace, purché il cervello continuasse a ricevere il sangue. Molti segnali erano stati registrati dai medici e l'idea che il cervello svolgesse un ruolo determinante per la vita degli esseri umani era già ben consolidata. Partendo da questi presupposti, si sviluppò un dibattito che vide riuniti ad Harvard non solo medici ma anche giuristi, filosofi, esponenti delle religioni perché l'obiettivo era trovare una definizione alla morte che tenesse in considerazione anche gli aspetti etici e il contesto in un dato momento storico. Da Harvard in poi la morte dell'individuo si certifica nel momento in cui sono cessate tutte le funzioni vitali del cervello in maniera irreversibile, quello che viene definito in linguaggio semplificato encefalogramma piatto.”

Ignazio Marino (1955) medico e politico italiano

Origine: Da Un atto irresponsabile http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/03/un-atto-irresponsabile.html, la Repubblica, 3 settembre 2008, p. 1.

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“Certamente lo scienziato, come ogni altro uomo, può usare in molti modi la sua libertà, può aprire il suo cuore alla speranza o chiuderlo allo scetticismo.”

Ennio De Giorgi (1928–1996) matematico italiano

dal discorso all'Accademia Pontaniana, Napoli, 1992
Origine: In Lucio Coco, Testamenti spirituali. Note e pensieri dal limite della vita, Paoline, 2008.

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“Cuore di pietra, amore, cuore di pietra pensi solo a te, vattene via.”

Noemi (1982) cantautrice, personaggio televisivo, regista di videoclip e sceneggiatrice italiana

da Per colpa tua
Sulla mia pelle

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“Smetti di chiamare, smetti di chiamare, | non voglio più pensare. | Ho lasciato la mia testa e il mio cuore sulla pista da ballo.”

Lady Gaga (1986) cantautrice e attivista statunitense

da Telephone n.º 6

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