Frasi su gatto
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“Il gatto è il più gentile degli scettici.”

Jules Lemaître (1853–1914) scrittore francese

Origine: Citato in Fabio Nocentini, I poteri magici del gatto, De Vecchi, Milano, 2011, p. 97 http://books.google.it/books?id=WwQ4WzOAloQC&pg=PA97. ISBN 9788841240762

“Un cane è prosa, un gatto è un poema.”

Jean Burden (1914–2008) poetessa e saggista statunitense

Origine: Citato in Aa. Vv., Antica saggezza dei gatti: aforismi felini, Edizioni del Baldo, Colognola ai Colli, 2013, p. 94. ISBN 8867210530

“Il gatto ha troppo spirito per non avere cuore.”

Ernest Menault (1830–1903)

Origine: Citato in Aa. Vv., Parole d'amore e d'amicizia: per riflettere, sognare, emozionare..., Edizioni Gribaudo, Milano, 2011, p. 24 http://books.google.it/books?id=NsyRuaJESosC&pg=PA24. ISBN 978-88-580-0385-5

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“Il gatto è la vita dei mobili.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

11 febbraio 1899; Vergani, p. 151
Diario 1887-1910

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“Avere un gatto accanto è l'unico modo tollerabile di esser soli, in due.”

Gianna Manzini (1896–1974) scrittrice italiana

citato in Dino Provenzal, Dizionario umoristico, Hoepli, 1937

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“Un paio di scarpe durava una vita, e se andavi scalzo, d’estate, risparmiavi le scarpe e i piedi si rinforzavano.”

Francesco Guccini (1940) cantautore italiano

libro Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto

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“Avendo perso uno degli inseguiti, Ivan concentrò la sua attenzione sul gatto, e vide quello strano animale avvicinarsi al predellino del vagone di testa del tram A immobile alla fermata, spingere via con insolenza una donna, afferrare la maniglia e tentare perfino di dare una moneta da dieci copeche alla bigliettaria attraverso un finestrino aperto per l'afa.
Il comportamento del gatto sbalordì talmente Ivan da lasciarlo immobile davanti alla drogheria sull'angolo; e subito una seconda volta, ma con molta più forza egli fu sbalordito dal comportamento della bigliettaria. Questa, non appena vide il gatto che saliva sul tram, gridò con una rabbia che la scuoteva tutta:
- È vietato ai gatti! È vietato portare gatti! Passa via! Scendi, se no chiamo la polizia!
Né la bigliettaria né i passeggeri furono colpiti dalla cosa principale: non dal fatto che un gatto salisse sul tram, questo poteva ancora passare, ma dal fatto che volesse pagare il biglietto!
Il gatto si dimostrò animale non soltanto solvibile, ma anche disciplinato. Alla prima sgridata della bigliettaria cessò l'attacco, si staccò dal predellino e si sedette alla fermata, soffregandosi i baffi con la monetina. Ma non appena la bigliettaria diede il segnale e il tram si mosse, il gatto si comportò come chiunque sia cacciato da un tram, sul quale deve viaggiare per forza. Dopo essersi lasciato passare davanti tutte e tre le vetture, balzò sulla parte posteriore dell'ultima, si afferrò con la zampa a un tubo che usciva dal veicolo e filò via, economizzando in tal modo il prezzo della corsa.”

The Master and Margarita

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“Gufo: gatto impiumato. (p. 79)”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Mille e una greguería, Greguería‎s‎

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“Un gatto nel cervello (1990) – regia”

Lucio Fulci (1927–1996) regista, sceneggiatore e attore italiano

Film

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“La luna è un occhio di gatto; il grande gatto guercio della notte.”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Origine: Mille e una greguería, Greguería‎s‎, p. 34

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Il gatto potrebbe chiamarsi lo scaldamani delle poverette.”

Carlo Dossi (1849–1910) scrittore, politico e diplomatico italiano

n. 2565

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“La religione di un uomo non vale molto se non ne traggono beneficio anche il suo cane e il suo gatto.”

Abraham Lincoln (1809–1865) 16º Presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Citato in AA.VV., Il libro degli aforismi, Gribaudo, Milano, 2011, p. 268 http://books.google.it/books?id=PJKwfd6ulGMC&pg=PA268. Citato anche in Giuliana Rotondi, Tutti i gatti del presidente, Focus Storia , n. 70, agosto 2012, p. 61: «La religione di un uomo non è gran cosa se non ne traggono beneficio anche il cane e il gatto».

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“Al gatto vecchio,
Dice il proverbio, dagli topo tenero.”

Giovanni Maria Cecchi (1518–1587) commediografo, scrittore e notaio italiano

fonte 1
Variante: Al gatto vecchio,
Dice il proverbio, dagli topo tenero.

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“[Su Il gatto con gli stivali] Dare la voce a un cartone animato mi ha aperto la mente, e mi ha permesso di mettermi in gioco di più di quello che faccio solitamente, quando i registi mi chiedono solo di essere bella. In questo film, ho potuto esprimermi a più ampio raggio.”

Salma Hayek (1966) attrice messicana

Origine: Citato in G. Greison, Banderas: «Io, la gatta Hayek e la vita sui tetti» http://www.vanityfair.it/show/cinema/2011/11/25/banderas-salma-hayek-gatto-con-stivali-3d, VanityFair.it, 25 novembre 2011.

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“Neymar è il Justin Bieber del calcio. Ottimo sul vecchio YouTube, ma dal vivo è pipì di gatto…”

Joey Barton (1982) calciatore inglese

Origine: Da Twitter; citato in Barton contro Neymar: "È il Justin Bieber del calcio, buono solo su YouTube" http://www.gazzetta.it/Calcio_Estero/Primo_Piano/27-03-2013/barton-contro-neymar-justin-bieber-calcio-buono-solo-youtube-92696311095.shtml, Gazzetta.it, 27 marzo 2013.

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“È un normale contratto, è una formalità | tu ci cedi tutti i diritti | e noi faremo di te un divo da Hit Parade.”

Edoardo Bennato (1946) cantautore, chitarrista e armonicista italiano

Il gatto e la volpe

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“La finzion del vizio | A vizio ver declina; A can, che lecca cenere, | Non gli fidar farina.”

Luigi Fiacchi (1754–1825) religioso, scrittore e filologo italiano

da Il fanciullo e il gatto, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 599

“L'utile sovente | I più schivi allettando ha persuaso.”

Luigi Fiacchi (1754–1825) religioso, scrittore e filologo italiano

da Il gatto e il pipistrello
La favole e i sonetti

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“Volevo morire, ma prima di ogni buco avevo una dannata paura di morire. Forse era anche il gatto che mi faceva venire in mente che morire era una cosa miserabile quando non si ha ancora veramente vissuto.”

Christiane Vera Felscherinow (1962) scrittrice e musicista tedesca

Origine: Il gatto di Christiane era malato e stava per morire.
Origine: Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, p. 215

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“Amo gli animali, ho tre cavalli, un gatto e cinque cani. Non sopporto le crudeltà contro di loro, di proteine ci bastano quelle dei legumi. […] Da vegetariani ci si sente meglio, si ha più energia, mentre la carne di quelle povere bestie terrorizzate è piena di ormoni e tossine.”

Katia Noventa (1966) giornalista e conduttrice televisiva italiana

Origine: Citato in Giovanna Cavalli, «Si vive meglio così. Il cibo è più sano e costa anche meno», Corriere della Sera, 12 febbraio 2009.

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“Gatto crede nell'avvento dei mansueti nela stessa misura in cui sospetta della malafede e della prepotenza.”

Eraldo Miscia (1920–1983) scrittore, poeta e critico letterario italiano

Profilo d'uomo

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“Vi faccio tre rime:
amore, motore
cane, pane
gatto, esatto.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da Tel chi el telùn
Personaggi originali, Brunello Robertetti

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“Cornacchie magre volavano in circolo sopra le sterpaglie in cerca di cibo. Qualcuna si avventurava anche al centro della carreggiata deserta se c'era da piluccarela carcassa di qualche animaletto sfortunato appena maciullato da un'auto. Rocco odiava quegli uccelli. anche a Roma avevano preso il sopravvento sugli altri volatili. Sbranavano le uova di passeri, pettirossi, cinciallegre ed erano sempre più numerosi. Stavano diventando i padroni dei cieli italiani, a Roma ormai gli unici a tenergli testa erano i gabbiani e i pappagalli verdi che avevano colonizzato i grandi parchi cittadini. Quelli erano rapaci veri, venivano dal Brasile e in quanto a fame non avevano certo da imparare da una cornacchia italiana. Ogni volta che a Villa Borghese o a Villa Ada li vedeva volare in formazione come degli stuka, verdi e rossi coi loro richiami sgraziati, pensava al primo scemo che aveva aperto la gabbia e s'era fatto scappare il Pappagallo Alfa, il pioniere di quella che ora era un'enorme colonia aggressiva e micidiale che stava finendo di massacrare i passeri e gli altri uccellini romani. Comunque, in quanto a bellezza, i pappagalli erano assolutamente superiori a quelle cornacchie spelacchiate e sgraziate. Rocco aspettava trepidante il momento in cui a Roma il cretino di turno si sarebbe lasciato scappare un anaconda. L'Anaconda Alfa. Lì sì che le cose si sarebbero fatte interessanti. Se non altro sarebbe diminuita in maniera esponenziale la popolazione dei ratti romani, ormai grossi come alani e davanti ai quali qualsiasi gatto scappava a zampe levate. Ecco, gli sarebbe piaciuto vederli di fronte ad un anaconda del delta delle Amazzoni, lungo una decina di metri, che ingoia in pochi minuti una bufala campana. Anche questo sarebbe stato un effetto collaterale della globalizzazione, un effetto benefico secondo Rocco Schiavone. Certo poi sarebbe stato un po' complesso affrontare serpenti abbarbicati sui rami dei platani del lungotevere ma almeno il nemico era visibile, meno subdolo, elegante e bello da guardare. In più non era portatore di malattie infettive come i sorci. Magari avrebbe anche incrementato la produzione di borse e scarpe. Chissà.”

La costola di Adamo

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“La favola o la leggenda scelgon sempre forme adatte: un animale di cui vengono spacciate e credute tante meraviglie, deve avere nella sua forma alcun che di particolare. Le iene confermano questo fatto. Somigliano ai cani, eppur ne sono diverse per ogni riguardo; fanno parte della famiglia, eppure si stanno isolate. Il loro aspetto non è per nulla gradevole, anzi è decisamente ributtante. Tutte le iene sono brutte perché sono soltanto abozzi d'una forma che conosciamo assai più perfezionata. Alcuni naturalisti le considerano come membri in transizione fra il cane ed il gatto. Ma non possiamo adottare questo modo di vedere, poiché le iene hanno per se stesse una forma affatto particolare […] Il collo tozzo, rigido in apparenza, la coda folta che non giunge all'articolazione del calcagno, il pelame lungo, ruvido, che si prolunga sulla schiena a mo' di criniera setolosa, il colore finalmente oscuro, notturno del pelo, tutto si riunisce per renderne affatto sgradevole l'impressione totale. Inoltre tutte le iene sono animali notturni, hanno spiacevole voce, discordante, stridula o sghignazzante, sono ingorde, voraci, diffondono intorno un pessimo odore, ed hanno movenze ignobili, come sciancate, e qualche cosa di affatto particolare nel complesso; insomma sarebbe cosa impossibile il dirle belle.”

Alfred Edmund Brehm (1829–1884) biologo e scrittore tedesco

Origine: La vita degli animali, Volume 1, Mammiferi, p. 501

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“Non si può insegnare a un gatto a non cacciare gli uccellini.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Da una lettera a Florence Schneller, 9 marzo 1936; Archivio Einstein 51-756.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 139

“Triangolare e appuntito, il gatto ha il volto e l'astuzia artigiana dello scriba egizio, che abita il Museo del Cairo e il Louvre.”

Pietro Citati (1930) scrittore e critico letterario italiano

Origine: L'armonia del mondo, p. 14

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