Frasi su giorno
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“Dovunque io vada porto il Brasile con me, purtroppo non porto con me la farina di manioca, ogni giorno mi manca, a pranzo e a cena.”

Jorge Amado (1912–2001) scrittore brasiliano

da Navigazione di cabotaggio, traduzione di Irina Bajini, Garzanti, Elefanti, ISBN 978-88-11-67794-9, pag. 58

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“Cosí durante tutto questo periodo vediamo il partito dell'ordine costretto dalla sua posizione equivoca a consumare e spezzettare la sua lotta col potere esecutivo in una serie di meschini conflitti di competenza, di risse, di cavilli, di contrasti di potere; costretto a fare delle piú stupide questioni di forma il contenuto della sua attività. Esso non osa impegnare la battaglia quando questa ha un'importanza di principio, quando il potere esecutivo si è veramente smascherato e la causa dell'assemblea nazionale sarebbe la causa di tutta la nazione. In tal modo quest'ultima darebbe alla nazione un ordine di marcia; ma quello che teme piú di tutto è che la nazione si muova. In simili occasioni, perciò, il partito dell'ordine respinge le proposte della Montagna e passa all'ordine del giorno. Spogliato cosí il conflitto delle sue grandi dimensioni, il potere esecutivo attende tranquillamente il momento in cui può riprenderlo per motivi insignificanti e meschini, che non offrono piú, per cosí dire, che un interesse strettamente parlamentare. Allora il furore contenuto del partito dell'ordine scoppia; allora questo partito strappa il sipario che nasconde il retroscena; allora denuncia il presidente e dichiara la repubblica in pericolo; ma allora il suo pat[h]os appare insipido e il motivo della lotta appare ormai soltanto un pretesto ipocrita o, in generale, non degno di un combattimento. La tempesta parlamentare si trasforma in una tempesta in un bicchier d'acqua; la lotta diventa intrigo; il conflitto diventa scandalo.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

2001, p. 140
Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte

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“Io, insieme a qualcosa come 5 milioni di persone, abbiamo voluto un assicurazione che ci permettesse di andare in ospedale il giorno che volevamo, all'ora che volevamo e con il medico che volevamo.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

dalla risposta alle domande in una conferenza stampa per le elezioni generali, 4 giugno 1987

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“Ma è meglio poi, un giorno solo da ricordare che ricadere in una nuova realtà sempre identica.”

Francesco Guccini (1940) cantautore italiano

da Scirocco
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“Esiste anche un'altra povertà! È la povertà spirituale dei nostri giorni, che riguarda gravemente anche i Paesi considerati più ricchi. È quanto il mio Predecessore, il caro e venerato Benedetto XVI, chiama la "dittatura del relativismo", che lascia ognuno come misura di se stesso e mette in pericolo la convivenza tra gli uomini.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Citazioni tratte da discorsi, Al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/march/documents/papa-francesco_20130322_corpo-diplomatico_it.html, 22 marzo 2013

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“Ciascuno ha fissato il suo giorno.”

Publio Virgilio Marone (-70–-19 a.C.) poeta romano

X, 467

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“Konstantin Rokossovskij: Non posso entrare in dettagli, ma posso dirti questo: dopo varie settimane di duri combattimenti nella Bielorussia e nella Polonia orientale, avevamo raggiunto i sobborghi di Praga. Allora i tedeschi lanciarono 4 divisioni corazzate e fummo respinti.
Alexander Werth: Respinti di quanto?
Konstantin Rokossovskij: Non posso dirtelo esattamente. Diciamo di circa 100 chilometri.
Alexander Werth: Indietreggiate ancora?
Konstantin Rokossovskij: No, si ricomincia ad avanzare. Ma lentamente.
Alexander Werth: Ritieni che il 1° agosto avreste potuto prendere Varsavia in qualche giorno?
Konstantin Rokossovskij: Se i tedeschi non avessero lanciato nella battaglia quelle unità corazzate, avremmo preso Varsavia, ma non con un attacco frontale. In ogni modo avevamo soltanto 50 probabilità su 100. Non avevamo escluso un contrattacco tedesco a Praga. Tuttavia sappiamo che prima dell'arrivo delle divisioni corazzate, i tedeschi di Varsavia erano in preda al panico: facevano le valigie in fretta e furia.
Alexander Werth: In tali circostanze era giustificata l'inmsurrezione di Varsavia?
Konstantin Rokossovskij: No. È stato un terribile errore. Gli insorti hanno cominciato di loro iniziativa senza averci consultato.
Alexander Werth: Sì, ma c'era stata una notizia da radio Mosca che li incitava alla rivolta.
Konstantin Rokossovskij: Quella era una routine. La radio Swit li chiamava pure alla rivolta, senza dimenticare i servizi polacchi della BBC, almeno così è stato detto; non ho ascoltato quelle trasmissioni. Siamo seri: una insurrezione armata in un luogo come Varsavia sarebbe potuta riuscire soltanto se fosse stata accuratamente coordinata con l'azione dell'Armata Rossa. La questione della data aveva una importanza capitale. Gli insorti di Varsavia erano male armati, e la sollevazione avrebbe avuto senso solo se noi fossimo stati sul punto di entrare in Varsavia. Ma non c'era da parlarne in quella fase della battaglia. Riconosco però che certi corrispondenti sovietici si siano mostrati troppo ottimisti il 1° agosto. Venivamo respinti; nel migliore dei casi non avremmo potuto raggiungere Varsavia prima di metà agosto. Ora le circostanze ci sono state sfavorevoli. Sono cose che succedono in guerra: vedi Harkov nel marzo 1943 e Zitomir nell'Inverno scorso.
Alexander Werth: Pensate di poter ritornare a Praga nelle prossime settimane?
Konstantin Rokossovskij: Tutto quello che posso dire è che cercheremo di prendere Praga e Varsavia. Ma non sarà cosa da poco.
Alexander Werth: Avete però delle teste di ponte a sud di Varsavia.
Konstantin Rokossovskij: Certamente, ma i tedeschi fanno di tutto per eliminarle, e noi subiamo perdite enormi. Pensa che combattiamo senza interruzione da 2 mesi.”

Konstantin Konstantinovič Rokossovskij (1896–1968) generale sovietico

da un discorso del 26 agosto 1944; citato in Alexander Werth, La Russia in guerra, 1941-1945, traduzione di Mario Rivoire, Mondadori, Milano, 1966
verificare la fedeltà della trascrizione

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“Voglio celebrare, voglio vendervi odio, oggi è il giorno in cui morirete fottutamente.”

Marilyn Manson (1969) cantautore, attore e pittore statunitense

da Blank and White
The High End of Low

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“Diverrò povero? Sarò con la maggioranza degli uomini. Andrò in esilio? Penserò di essere nato là, dove mi manderanno. Sarò messo in catene? E allora? Sono forse ora veramente libero? La natura mi ha già legato a questo grave peso del corpo. Morirò? Porrò cosi fine – dirai tu – alla possibilità di ammalarmi, di esser messo in catene, di morire. […] Moriamo ogni giorno: ogni giorno ci viene tolta una parte della vita e anche quando ancora cresciamo, la vita decresce. Abbiamo perduto l'infanzia, poi la fanciullezza, poi la giovinezza. Tutto il tempo trascorso fino a ieri è ormai perduto; anche questo giorno che stiamo vivendo lo dividiamo con la morte. Come la clessidra non è vuotata dall'ultima goccia d'acqua, ma da tutta quella defluita prima, così l'ora estrema, che mette fine alla nostra vita, non provoca da sola la morte, ma da sola la compie; noi vi giungiamo in quel momento, da tempo, però, vi siamo diretti. […] «Non viene una sola volta la morte; quella che ci rapisce è solo l'ultima morte». […] questa morte che tanto temiamo è l'ultima, non la sola. […] la follia umana, è così grande, che alcuni sono spinti alla morte proprio dal timore della morte. […] Ci chiediamo: «Fino a quando sempre le stesse cose? Svegliarsi e andare a dormire, mangiare ed aver fame, aver freddo e soffrire il caldo? Nessuna cosa finisce, ma tutte sono collegate in uno stesso giro: si fuggono e si inseguono. Il giorno è cacciato dalla notte, la notte dal giorno; l'estate ha fine con l'autunno, questo è incalzato dall'inverno, che a sua volta è chiuso dalla primavera: così tutto passa per tornare. Non faccio né vedo mai niente di nuovo. Ad un certo punto, di tutto questo si prova la nausea». Per molti la vita non è una cosa penosa, ma inutile.”

lettera 24; 1975
Epistulae morales ad Lucilium

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“Una delle cose che mi impressionano di più è che al giorno d'oggi non è tanto l'eresia quanto l'ortodossia a fare notizia.”

Giacomo Biffi (1928–2015) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Pecore e pastori

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“Un giorno sei il piccione, un altro la statua.”

Bruce Dickinson (1958) cantautore e sceneggiatore britannico

citato in ironmaiden.com http://www.ironmaiden.com/index.php?categoryid=8&p2_articleid=917, 11 giugno 2008

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“Anche Einstein, intervistato tutti i giorni, farebbe la figura del cretino.”

Michel Platini (1955) calciatore francese

Origine: Palla lunga e pedalare, p. 41

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“La sera insegna ad attendere il giorno, | che arriva come sempre a chiudere i passaggi della notte.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Conforto alla vita, n. 7
Dieci stratagemmi

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“Giorni d'immensa meraviglia e giorni di cattività, tra noi due poi scoppiò il diluvio'”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da I giorni della monotonia

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“La scena più sfruttata e diffusa è stata quella del discorso della palandrana. Dissi: queste brutte barbe, questi pupazzi con la palandrana, un giorno o l'altro li prendiamo per la barba e li cacciamo via a calci in culo.”

Mario Borghezio (1947) politico italiano

dall' intervista http://interviste.sabellifioretti.it/?p=514 di Claudio Sabelli Fioretti, Sette, 27 novembre 2003

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“In fondo si scrive per colmare qualcosa che non abbiamo, e più si scrive d'amore e meno ne sappiamo; d'altronde anche i cani vanno a ululare alla luna perché non capiscono cosa sia.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

dall'intervista a Che tempo che fa, 2005[giorno e mese?]
Citazioni tratte da programmi televisivi

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“Soffia su questo tempo, tienilo acceso sempre tu che puoi.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Il giorno dei giorni, n. 2

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“Il cielo non tiene, la Terra decide che siamo pesanti.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Giorno per giorno, n. 9
Nome e cognome

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“Quanto costa la guerra se non c'è speranza di vincerla devi arrenderti.”

Giorgia (1971) cantautrice, musicista e produttrice discografica italiana

da Il mio giorno migliore, 2011

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“Vivere immediatamente l'eternità significa vivere giorno per giorno.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

La tentazione di esistere

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“Considero il giornale un servizio pubblico come i trasporti pubblici e l'acquedotto. Non manderò nelle vostre case acqua inquinata.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

dall'editoriale del primo giorno di direzione, Resto del Carlino, 1971

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“Mi sono innamorato di te | perché non avevo niente da fare, | il giorno volevo qualcuno da incontrare, | la notte volevo qualcosa da sognare.”

Luigi Tenco (1938–1967) cantautore italiano

da Mi sono innamorato di te, n. 7
Luigi Tenco (1962)
Variante: Mi sono innamorato di te | e adesso non so neppure io cosa fare | il giorno mi pento d'averti incontrato | la notte ti vengo a cercare.

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“È ingovernabile questo Paese. Mussolini diceva che è inutile governare l'Italia, poi un giorno ha detto "È impossibile governare l'Italia" e io lo ripeto. Sto leggendo, tra l'altro, i diari di Mussolini e le lettere della Petacci e devo dire che mi ci ritrovo in molte situazioni.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2011
Origine: Benito Mussolini: «Governare gli italiani non è difficile, ma inutile».
Origine: Durante la presentazione di un libro si Bruno Vespa; citato in Berlusconi: "Italia ingovernabile, mi sento Mussolini" http://video.repubblica.it/dossier/decreto-salva-italia/berlusconi-italia-ingovernabile-mi-sento-mussolini/83807/82197, Repubblica.it, 15 dicembre 2011.

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“Sei testardo questo è sicuro quindi ti puoi salvare ancora | metti tutta la forza che hai nei tuoi fragili nervi.”

Edoardo Bennato (1946) cantautore, chitarrista e armonicista italiano

da Un giorno credi
Non farti cadere le braccia

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