Frasi su lettera
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“Amo in te | l'avventura della nave che va verso il polo | amo in te | l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte | amo in te le cose lontane | amo in te l'impossibile.”

Nazım Hikmet (1902–1963) poeta, drammaturgo e scrittore turco

da Lettere dal carcere a Munevvér, 1943
Poesie d'amore

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“Rosie, domani torno a Boston, ma prima di partire volevo scriverti questa lettera. Tutti i pensieri e i sentimenti che mi ribollivano dentro traboccano finalmente dalla penna; ti lascio queste poche righe perché tu non abbia la sensazione che io ti voglia in qualche modo fare pressione. Mi rendo conto che avrai bisogno di tempo per valutare quello che sto per dirti. So bene che cosa ti sta succedendo, Rosie. Tu sei la mia cara amica e io vedo chiaramente la tristezza nei tuoi occhi. So che Greg non è via per lavoro, questo fine settimana. Tu non sei mai riuscita a mentirmi. Sei negata. I tuoi occhi ti tradiscono sempre. Non fingere che tutto vada benissimo, perché io vedo che non è così. Vedo che Greg è un egosita che non ha la minima idea della fortuna che ha, e questo mi fa stare male. È l'uomo più fortunato al mondo ad avere te, Rosie, ma non ti merita e tu meriti molto di più. Ti meriti qualcuno che ti ami con tutto il cuore, qualcuno che pensi a te costantemente, qualcuno che passi ogni minuto di ogni giorno a domandarsi che cosa stai facendo, dove sei, con chi sei, se stai bene. Hai bisogno di qualcuno che ti possa aiutare a realizzare i tuoi sogni e che sia in grado di proteggerti dalle tue paure. Hai bisogno di qualcuno che ti tratti con rispetto, che ami tutto di te, soprattutto i tuoi difetti. Dovresti avere accanto qualcuno che ti possa rendere felice, davvero felice, spensieratamente felice. Qualcuno che avrebbe dovuto cogliere l'occasione di stare con te tanti anni fa invece di lasciarsi prendere dal panico e sentirsi troppo spaventato per tentare. Io non ho più paura, Rosie. Non ho paura di tentare. Ora sono certo di sapere che cosa ho provato al tuo matrimonio: gelosia. Mi sono sentito il cuore andare a pezzi nel vedere la donna che amo voltarmi le spalle e avviarsi lungo la navata al fianco di un altro uomo, un uomo con il quale lei contava di trascorrere il resto della vita. Per me è stata come una sentenza di condanna a vita: gli anni mi si stendevano davanti e io ero riuscito a dirti i miei sentimenti o a stringerti tra le braccia come avrei desiderato. Per ben due volte siamo stati l'uno accanto all'altra sull'altare, Rosie. Per ben due volte. E per ben due volte abbiamo sbagliato. Avevo bisogno che tu fossi presente il giorno del mio matrimonio, ma ero troppo stupido per capire che avevo bisogno che tu fossi la ragione del mio matrimonio. Non avrei mai dovuto permettere che le tue labbra si staccassero dalle mie, tanti anni fa a Boston. Non avrei mai dovuto allontanarmi. Non avrei dovuto lasciarmi prendere dal panico. Non avrei dovuto sprecare tutti questi anni senza di te. Dammi la possibilità di recuperare il tempo perduto. Ti amo, Rosie, e voglio stare con te, con Katie e con Josh. Per sempre. Ti prego, pensaci. Non perdere tempo con Greg. Ora tocca a noi. Smettiamola di avere paura e cogliano questa occasione. Ti prometto che ti renderò felice.
Con tutto il mio amore, Alex”

Scrivimi ancora

“[Baia (Bacoli)] Silla, Cesare, Pompeo, Ortensio, ogni illustre romano vi tenne ville; i bagni solforosi abbondanti in quel suolo ve li chiamavano in folla, essi che bisognavano di solfo a purgagione delle acredini d'un sangue guasto dalle libidini. Là erano teatri calcati da celebri mimi; là anfiteatri popolati di famosi gladiatori; danze, corse, banchetti quivi non rifinivano: il clima, e la naturale piacevolezza del sito, l'alitar degli zefiri, la fragranza dei fiori, l'allontanamento delle cure, ogni cosa sbandiva di là i pensamenti austeri, ed inclinava i sensi a voluttà. Il mare trasferiva entro gondole dorate dall'uno all'altro lido, dall'una all'altra villa gli effemminati patrizii, le scioperate matrone; il tuffarsi dei remi era ritmo a' canti di amore modulati al suono delle lire, e de' liuti. Mai arrivava a quella spiaggia lo squillo della tromba guerriera romoreggiante ai confini, freno dello Scita, del Parto, terrore del Datavo, del Britanno: i trionfatori si riposavano a Bajà; e mentre i Cesari vi si tuffavano in ebbrezze senza nome, il mondo schiacciato respirava. Properzio non ebbe appena visitata Baja che sospettò Cinzia d'infedeltà: Marziale scrisse di Levina che vi andò Penelope, e ne partì Elena. Fu rimproverata a Marco Tullio la villa che possedea su quel lido; e Seneca affermò essere malsano respirare un giorno solo quell'aria corrompitrice.”

Tullio Dandolo (1801–1870) scrittore, storico e filosofo italiano

da Lettere su Roma e Napoli, p. 35-36
Ricordi

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“È meglio essere cristiano senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo.”

Ignazio di Antiochia (35–108) vescovo cattolico e teologo romano

Lettera agli Efesini
Origine: Citato in Carlo Maria Martini, Lettere al Cardinale Carlo Maria Martini http://www.corriere.it/cultura/speciali/2009/martini01/notizie/martini310110b_eccaee32-0e4c-11df-b3ae-00144f02aabe.shtml, Corriere della Sera, 31 gennaio 2010.

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“Io sono come un cervo sempre in fuga nella foresta. Quando arriva a uno stagno dove potrebbe specchiarsi, ha tanta sete che subito lo intorbida.”

Cristina Campo (1923–1977) scrittrice, poetessa e traduttrice italiana

Origine: Da Lettera a Margherita Dalmati, ottobre 1955; in Margherita Dalmati, Cristina Campo e la scrittura del dio, Neuropa, XXIV, 86-89, 1996, pp. 73–79; citato in Cristina De Stefano, Belinda e il mostro, Vita segreta di Cristina Campo, Adelphi, 2002<sup>3</sup>, p. 28. ISBN 88-459-1678-2

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“Credo che se guardassimo sempre il cielo, finiremmo per avere le ali.”

Gustave Flaubert (1821–1880) scrittore francese

libro Lettere d'amore a Louise Colet

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“Arrabbiarsi ed essere scontenti non è produttivo; soffrire davvero per qualcosa è produttivo.”

Etty Hillesum (1914–1943) scrittrice olandese

libro Lettere 1941-1943

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“Non è possibile fare delle innovazioni radicali con la presenza di truppe di occupazione. Il governo inglese e quello americano considerano il nostro Paese come un trampolino di lancio contro la Russia e hanno tutto l'interesse ad appoggiare i reazionari, loro eventuali alleati contro i comunisti. È vero. Noi abbiamo perso la partita. Ma le carte che avevamo in mano non ci permettevano di vincerla.”

Ernesto Rossi (1897–1967) politico, giornalista e antifascista italiano

da una lettera a Gaetano Salvemini, 16 aprile 1946
Variante: Non è possibile fare delle innovazioni radicali con la presenza di truppe di occupazione. Il governo inglese e quello americano considerano il nostro Paese come un trampolino di lancio contro la Russia e hanno tutto l’interesse ad appoggiare i reazionari, loro eventuali alleati contro i comunisti. È vero. Noi abbiamo perso la partita. Ma le carte che avevamo in mano non ci permettevano di vincerla. (da una lettera a Gaetano Salvemini, 16 aprile 1946)
Origine: Citato in Corrado Stajano, Gli impuniti del dopoguerra http://www.corriere.it/cultura/17_aprile_28/postfascismo-libro-saggio-davide-conti-einaudi-mussolini-97881fa0-2c24-11e7-a45f-5318c0275c1e.shtml, Corriere.it, 28 aprile 2017.

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“Si rinunci per moda, per smania di novità, per affettazione di scienza, si rinneghi l'arte nostra, il nostro istinto, quel nostro fare sicuro spontaneo naturale sensibile abbagliante di luce, è assurdo e stupido.”

Giuseppe Verdi (1813–1901) compositore italiano autore di melodrammi

Origine: Da una lettera a Clara Maffei, [20] aprile 1878 citato in Franz Werfel, Verdi. L'uomo nelle sue lettere, Lit Edizioni, 2014, p. 253 https://books.google.it/books?id=8hMwBQAAQBAJ&pg=PT253. ISBN 8868267217

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“Ogni tanto, bisogna tentare cose superiori alle proprie forze.”

Pierre-Auguste Renoir (1841–1919) pittore francese

da una lettera all'amico Paul Bérard
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“Essere accondiscendenti per debolezza e per paura è… fatale. Esserlo da una posizione di forza è magnanimo.”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

da una lettera indirizzata a Dwight D. Eisenhower nel dicembre 1950
Origine: John Lukacs, Churchill – Visionario Statista Storico, p. 80

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“Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Variante: Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso
Origine: Da una lettera a Carl Seelig, 11 marzo 1952, Archivio Einstein 39-013.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 34

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“[Su Francesco Saverio Nitti] Voi vi lasciate mettere sul collo il piede porcino del più abietto truffatore che abbia mai illustrato la storia del canagliume universale. Qualunque altro paese, anche la Lapponia, avrebbe rovesciato quell'uomo.”

Gabriele d'Annunzio (1863–1938) scrittore, poeta e drammaturgo italiano

Origine: Da una lettera a Benito Mussolini; citato in Renzo De Felice, Mussolini: Il rivoluzionario, Einaudi, Torino, 1965, p. 560.

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“Eccellenza, sento che questo è il momento più proprio di dichiarare una fede nutrita e servita in silenzio. Se l'Eccellenza Vostra mi stima degno di entrare nel Partito Nazionale Fascista, pregierò come massimo onore tenervi il posto del più umile e obbediente gregario.”

Luigi Pirandello (1867–1936) drammaturgo, scrittore e poeta italiano premio Nobel per la Letteratura nel 1934

dalla lettera a Benito Mussolini, 17 settembre 1924; in L'Impero, 19 settembre 1924; citato in Giuseppe Bonghi, Pirandello e il fascismo http://www.classicitaliani.it/pirandel/critica/Bonghi_Pirandello_fasc_Abba.htm
Citazioni di Jacopo marino

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“Caro signor professore,
alla fine sarei stato molto più volentieri professore basileese che Dio; ma non ho osato spingere così lontano il mio egoismo privato, da tralasciare, per causa sua, la creazione del mondo. Lei vede, bisogna fare sacrifici, come e dove si viva. – Tuttavia, mi sono riservata una piccola camera da studente che si trova di fronte al Palazzo Carignano (– nel quale sono nato come Vittorio Emanuele) e oltre a ciò permette di sentire, dal proprio tavolo di lavoro, la magnifica musica nella Galleria Subalpina. Pago 25 franche con servizio, preparo il mio tè e faccio tutte le spese da solo, soffro di stivali rotti e ringrazio ogni momento il cielo per il vecchio mondo, per il quale gli uomini non sono stati abbastanza semplici e silenziosi. – Poiché sono condannato a intrattenere la prossima eternità con cattive spiritosaggini, ho qui un'attività scrittoria, che invero non lascia nulla a desiderare, molto carina e nient'affatto faticosa. La posta è a cinque passi, imbuco io stesso le lettere per trasmettere il grande fogliettonista "der grende monde". Naturalmente, sono in stretti rapporti con il Figaro, e affinché lei abbia un'idea di quanto io possa essere innocuo, ascolti le mie prime due cattive spiritosaggini:
Non prenda troppo sul serio il caso Prado. Io sono Prado, sono anche il padre di Prado, oso dire che sono anche Lesseps…. Vorrei dare ai miei parigini, che amo, una nuova idea – quella del criminale dabbene.
Seconda spiritosaggine. Saluto gli immortali. Daudet appartiene ai quarante.
Astu”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

da una lettera a Jacob Burckhardt del 5 gennaio 1889

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“Liberandomi dell'idealismo che avevo nutrito di elementi fichtiani giunsi a cercare l'idea nella realtà stessa. Gli dei che fino a prima avevano regnato al di sopra della terra ne diventavano ora il centro.)”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

Origine: Da una lettera al padre del 10 marzo 1837.

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“[…] io sono un «teologo cristiano»”

Martin Heidegger (1889–1976) filosofo tedesco

da una lettera del 19 agosto 1921 a Karl Löwith
Origine: Citato in Franco Volpi, Guida a Heidegger: [Ermeneutica, Fenomenologia, Esistenzialismo, Ontologia, Teologia, Estetica, Etica, Tecnica, Nichilismo], Laterza, Bari-Roma, 2018, p. 62 https://books.google.it/books?id=Kk9tDwAAQBAJ&lpg=PT62&dq=&pg=PT62#v=onepage&q&f=false. ISBN 9788858134306

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“A che ti giova insegnare agli altri […], se intanto tu per primo non ascolti te stesso?”

Francesco Petrarca (1304–1374) poeta italiano autore del Canzoniere

dalla Lettera a Cicerone, nella raccolta delle Familiares

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“Metà delle vite che voi [medici] salvate non sono degne di essere salvate, perché sono inutili, mentre l'altra metà non andrebbe salvata perché è perfida. La vostra coscienza non vi rinfaccia mai l'empietà di questa guerra permanente contro i piani della Provvidenza?”

Benjamin Franklin (1706–1790) scienziato e politico statunitense

Origine: Dalla lettera al medico J. Fothergill, 1764, in Writings, a cura di J.A. Leo Lemay, Library of America, New York, 1987, p. 803; citato in Domenico Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza, 2005, p. 115.

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“Il formare l'Italia, fondere insieme gli elementi che la compongono, armonizzare il Nord con il Sud, presenta altrettanti difficoltà di una guerra contro l'Austria o una lotta con Roma.”

Camillo Benso Cavour (1810–1861) politico e patriota italiano

da una lettera a William de la Rive, in La liberazione del Mezzogiorno e la formazione del Regno d'Italia. Carteggi di Camillo Cavour, a cura della Commissione editrice, Zanichelli

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“Ho osservato tutti gli esseri: pietre, piante e animali e mi sono sembrate come lettere sparse rispetto alle quali l'uomo è parola viva e piena.”

Paracelso (1493–1541) medico, alchimista e astrologo svizzero

Origine: Da J. Zihlmann, Volkserzählungen und Bräuche, Hitzkirch, 1989.

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“La Camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana.”

Giuseppe Diana (1958–1994) presbitero e scrittore italiano

dalla lettera Per amore del mio popolo non tacerò
Origine: Citato in Per amore del mio popolo http://www.caritasitaliana.it/caritasitaliana/allegati/1230/Materiali_donGiuseppe_Diana.pdf, caritasitaliana.it.

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“Prima di tutto Cristo ha scelto dei preti sposati. San Pietro era un uomo sposato. I primi secoli della Chiesa hanno visto Papi, vescovi, preti e diaconi sposati. Nel Rito Latino il presbiterato uxorato ha prosperato per i primi dodici secoli.”

Emmanuel Milingo (1930) arcivescovo cattolico zambiano

Origine: Dalla lettera di Mons. Milingo al Papa http://www.ildialogo.org/pretisposati/letteraReMilingoItaliano.pdf, 13 dicembre 2006.

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“[A Charles Brown] Mi riesce difficile dirti addio anche per lettera. Sono sempre stato goffo nel fare l'inchino.”

John Keats (1795–1821) poeta inglese

da Lettera a Charles Brown, 30 novembre 1820

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“Tutti gli uomini, da Adamo in giù fino al calzolaio che ci fa i begli stivali, hanno nel fondo dell'anima una tendenza alla poesia.”

Giovanni Berchet (1783–1851) poeta italiano

dalla Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo

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“Chi vive nell'ozio senza il conforto delle belle lettere, è come morto, è un sepolto vivo.”

Lucio Anneo Seneca (-4–65 a.C.) filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano

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“Diverrò povero? Sarò con la maggioranza degli uomini. Andrò in esilio? Penserò di essere nato là, dove mi manderanno. Sarò messo in catene? E allora? Sono forse ora veramente libero? La natura mi ha già legato a questo grave peso del corpo. Morirò? Porrò cosi fine – dirai tu – alla possibilità di ammalarmi, di esser messo in catene, di morire. […] Moriamo ogni giorno: ogni giorno ci viene tolta una parte della vita e anche quando ancora cresciamo, la vita decresce. Abbiamo perduto l'infanzia, poi la fanciullezza, poi la giovinezza. Tutto il tempo trascorso fino a ieri è ormai perduto; anche questo giorno che stiamo vivendo lo dividiamo con la morte. Come la clessidra non è vuotata dall'ultima goccia d'acqua, ma da tutta quella defluita prima, così l'ora estrema, che mette fine alla nostra vita, non provoca da sola la morte, ma da sola la compie; noi vi giungiamo in quel momento, da tempo, però, vi siamo diretti. […] «Non viene una sola volta la morte; quella che ci rapisce è solo l'ultima morte». […] questa morte che tanto temiamo è l'ultima, non la sola. […] la follia umana, è così grande, che alcuni sono spinti alla morte proprio dal timore della morte. […] Ci chiediamo: «Fino a quando sempre le stesse cose? Svegliarsi e andare a dormire, mangiare ed aver fame, aver freddo e soffrire il caldo? Nessuna cosa finisce, ma tutte sono collegate in uno stesso giro: si fuggono e si inseguono. Il giorno è cacciato dalla notte, la notte dal giorno; l'estate ha fine con l'autunno, questo è incalzato dall'inverno, che a sua volta è chiuso dalla primavera: così tutto passa per tornare. Non faccio né vedo mai niente di nuovo. Ad un certo punto, di tutto questo si prova la nausea». Per molti la vita non è una cosa penosa, ma inutile.”

lettera 24; 1975
Epistulae morales ad Lucilium

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“Piuttosto mi piacerebbe dire una parola in più, ma non ai giudici, piuttosto ai maestri, ai genitori e ai ragazzi. Se cioè tutti quei begli argomenti sull'obiezione di coscienza si possano applicare anche dal ragazzo nei confronti dei genitori o del maestro.”

Lorenzo Milani (1923–1967) sacerdote, insegnante e scrittore italiano

da Lettera all'avvocato Adolfo Gatti dell'8 gennaio 1966 in A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca, Chiarelettere, Milano 2011

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“Vorrei davvero sapere che cosa ne pensi tu dei fantasmi (phantasmata): se esistono realmente, con forma ed essenza propria, o se non sono che vane apparenze generate dal nostro terrore.”

Gaio Plinio Cecilio Secondo (61–113) scrittore e senatore romano

Lettera a P. Licinio Sura sui fantasmi, lib. VII, XXVII
Lettere (Epistolae)
Origine: Citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993.

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“L'umiltà è quella virtù che, quando la si ha, si crede di non averla.”

Mario Soldati (1906–1999) scrittore e regista italiano

da Le lettere da Capri, Garzanti

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“È ingovernabile questo Paese. Mussolini diceva che è inutile governare l'Italia, poi un giorno ha detto "È impossibile governare l'Italia" e io lo ripeto. Sto leggendo, tra l'altro, i diari di Mussolini e le lettere della Petacci e devo dire che mi ci ritrovo in molte situazioni.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2011
Origine: Benito Mussolini: «Governare gli italiani non è difficile, ma inutile».
Origine: Durante la presentazione di un libro si Bruno Vespa; citato in Berlusconi: "Italia ingovernabile, mi sento Mussolini" http://video.repubblica.it/dossier/decreto-salva-italia/berlusconi-italia-ingovernabile-mi-sento-mussolini/83807/82197, Repubblica.it, 15 dicembre 2011.

“Amici, studiatemi e ne caverete qualcosa di gustoso!”

Clemente Rebora (1885–1957) presbitero e poeta italiano

da Lettere, Vol. I e II, Ed. di Storia e Letteratura
Origine: Citato in Arche di Noè: le prose fino al 1930, a cura di Carmelo Giovannini, Jaca Book, 1994.

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“È nobile cosa la povertà accettata con gioia.”

Epicuro (-341–-269 a.C.) filosofo greco antico

citato in Seneca, Lettere a Lucilio, traduzione di Caterina Barone, Garzanti

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“[Ai tempi del liceo classico] adoravo il greco, volevo iscrivermi a Lettere classiche; sarei stata una prof. bella tosta perché non sopporto le persone che non si impegnano. Ma papà che è vicepreside diceva che non si vive con lo stipendio da insegnante.”

Caterina Balivo (1980) conduttrice televisiva italiana

da Io non ho storielle, mi fidanzo http://intervistemadyur.blogspot.it/2009/09/intervista-caterina-balivo-io-non-ho.html, IntervisteMadyur, 1 settembre 2009

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“[Sul presunto trasferimento al Valencia in una lettera ai dirigenti del club spagnolo] I soldi non valgono l'amore per una maglia e io ne ho due, una bianconera e una azzurra.”

Umberto Caligaris (1901–1940) allenatore di calcio e calciatore italiano

Origine: Citato in Dizionario di un secolo del calcio italiano, p. 706 http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA706.

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“È abitudine della Juventus dire e credere che quando le cose vanno bene il merito è dei giocatori, quando vanno meno bene la responsabilità è della società.”

Gianni Agnelli (1921–2003) imprenditore italiano

dalla lettera aperta a Luciano Lama Agnelli risponde a Lama sulla Juve http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0033/articleid,0860_01_1991_0050_0029_25301407/, La Stampa, 6 marzo 1991, p. 33

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“Questo è il lato più atroce dell'insegnamento morale quale è impartito dai papi e dal clero: che esso sviluppa i lati vili della natura umana, avvezzandola a non sentire le proprie responsabilità, ma a mettere le decisioni finali nelle mani di un sacerdozio, che non dà il consiglio dell'amico, ma dà l'assoluzione o la condanna del giudice. È solo dopo essere vissuto in paesi protestanti, che io ho capito pienamente quale disastro morale sia per il nostro paese non il "cattolicismo" astratto che comprende 6666 forme di possibili cattolicismi, fra cui quelle di san Francesco e di Gasparone, di Savonarola e di Molina, di santa Caterina e di Alessandro VI, ma quella forma di "educazione morale," che il clero cattolico italiano dà al popolo italiano e che i papi vogliono sia sempre data al popolo italiano. È questa esperienza dei paesi protestanti che ha fatto di me non un anticlericale, ma un anticattolico: non darei mai il mio voto a leggi anticlericali (cioè che limitassero i diritti politici del clero cattolico o vietassero l'apostolato cattolico); ma se avrò un solo momento di vita nell'Italia liberata dai Goti, quell'ultimo momento di vita voglio dedicarlo, come individuo libero, alla lotta contro la fede cattolica. Se morirò avendo distrutto nel cuore di un solo italiano la fede nella Chiesa cattolica, se avrò educato un solo italiano a vedere nella Chiesa cattolica la pervertitrice sistematica della dignità umana, non sarò vissuto invano.”

Gaetano Salvemini (1873–1957) storico, politico e antifascista italiano

Origine: Dalla lettera a F. L. Ferrari, agosto 1930; in Opere, Feltrinelli, 1969, vol. 2, parte 3.

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“Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l'amico che ti delude.”

Piergiorgio Welby (1945–2006) attivista, politico e giornalista italiano

dalla lettera aperta http://www.lucacoscioni.it/node/7849 al Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, 21 settembre 2006

“A Isfahan visitai una volta una bottega dove dinanzi a un grande telaio verticale una donna, con alla destra e alla sinistra tre giovinette, annodava un tappeto. Udire le parole di Cristina al Collegio di Musica o sull'Aventino non è che replica di quell'immagine, sorprenderla in bottega mentre con un gran foglio davanti annoda le frasi. Il nodo è un segreto di noi orientali, che così procediamo nel compiere la tela. Per questo, Lilla Cristina, la Sua opera ci appartiene. Ha rubato il nostro tempo, cioè il nostro computo del tempo − e così ci onora.”

Alessandro Spina (1927–2013) scrittore siriano naturalizzato italiano

Origine: Sorta di titolo onorifico con cui nelle piccole corti barbaresche dell'Africa del Nord si usava rivolgersi alle principesse reali. Cfr. G. Campo – A. Spina, Carteggio, nota a p. 220 e A. Spina Conversazione in Piazza Sant'Anselmo e altri scritti, p. 78.
Origine: Da Lettera di A. Spina a C. Campo del 1 novembre '71, in Cristina Campo − Alessandro Spina, Carteggio, Editrice Morcelliana, Brescia, 2007, ISBN 9788837221850, p. 219.

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“La vera regola, cor mio bello, è saper rompere le regole a tempo e luogo, accomodandosi al costume corrente ed al gusto del secolo.”

Giovan Battista Marino (1569–1625) poeta italiano

da una lettera a Girolamo Preti, 1624; citato in Giambattista Marino Lettere http://www.laterza.it/scuola/conoscenze/brano.asp?codice=2130, laterza.it

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“Il bue stanco punti il piede più forte.”

San Girolamo (345–420) scrittore, teologo e santo romano

libro Lettera a Sant’Agostino

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