Frasi su libero
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“È strano che non si trovi più nessuno, ma nemmeno all'estrema sinistra, che ricordi questi fatti documentati. Ancora nel novembre del 1993 quando ormai per Forza Italia si tratta proprio di stabilire i colori delle coccarde e delle bandierine, c'erano i kit del candidato, stavano facendo i provini nel parco della villa di Arcore per vedere i candidati più telegenici; in quel periodo, a tre mesi dalle elezioni del marzo del 1994, Mangano incontra due volte Dell'Utri a Milano. E questa non è una diceria, c'è nelle agende della segretaria di Dell'Utri: Palazzo Cellini, sede di Publitalia, Milano 2, i magistrati arrivano e prendono le agende e nell'agenda del mese di novembre del 1993 si trovano due appuntamenti fra Dell'Utri e Mangano, il 2 novembre e il 30 novembre. E Mangano chi era, in quel periodo? Non era più il giovane disinvolto del '73-'74 quando fu ingaggiato e portato ad Arcore come stalliere: qui siamo vent'anni dopo. Mangano era stato in galera undici anni a scontare una parte della pena complessiva di 13 anni che aveva subito al processo Spatola per mafia e al maxiprocesso per droga, due processi istruiti da Falcone e Borsellino insieme. È stato definitivamente condannato per mafia e droga a 13 anni, ne aveva scontati 11, uscito dal carcere nel 1991 era diventato il capo reggente della famiglia mafiosa di Portanuova e grazie al suo silenzio in quella lunga carcerazione aveva fatto carriera e partecipato alle decisioni del vertice della mafia di fare le stragi. E poche settimane dopo le ultime stragi di Milano e Roma, Dell'Utri incontra un soggetto del genere a Milano negli uffici dove sta lavorando alla nascita di Forza Italia. Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita Paolo Borsellino al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè Berlusconi. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". Possibile che invece di abboccare a tutti i suoi doppi giochi, quelli del centrosinistra non – ma dico uno, non dico tutti, li conosciamo, fanno inciuci dalla mattina alla sera e sono pronti a ricominciare con la Costituente come se non gli fosse bastata la bicamerale – uno, di quelli anche più informati, che dica "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato Berlusconi, Dell'Utri, Craxi con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano, infatti le famiglie mafiose decidono di votare per Forza Italia e di abbandonare Sicilia Libera – che viene sciolta nell'acido probabilmente – quando Mangano arriva giù a portare le garanzie.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da I nuovi padri della patria http://www.beppegrillo.it/2009/03/passaparola_lun_22.html#comments, 30 marzo 2009
BeppeGrillo.it

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“Neppure in quel momento, mentre si avvicinava alla sua vecchia casa, [Louisa Bounderby] avvertí su di sé alcun benefico influsso. Che cosa aveva piú da spartire ormai con i sogni dell'infanzia, con le sue fiabe leggiadre, con la grazia, la bellezza, l'umanità, le illusioni di cui si adorna il futuro? Tutte cose tanto belle in cui credere da piccoli, da ricordare con tenerezza una volta adulti perché, allora, anche la piú insignificante di esse si eleva alla dignità di una grande e benevola disposizione del cuore che consente ai piccini che soffrono di avventurarsi per le vie irte di sassi di questo mondo, conservando quel piccolo angolo fiorito con le loro mani pure. Un giardino nel quale i figli di Adamo farebbero meglio a entrare piú spesso per scaldarsi al sole con fiducia e semplicità, liberi da vanità mondane.
Già, cos'aveva ormai da spartire con i ricordi dell'infanzia? Il ricordo di come, al primo incontro, attraverso la luce delicata dell'immaginazione, la Ragione, le fosse apparsa come una divinità benefica che additava a divinità altrettanto magnanime e non già come un idolo arcigno, gelido e crudele, con vittime legate mani e piedi; grossa figura ottusa dallo sguardo fisso che solo un sistema di leve, azionato da un preciso numero di tonnellate, sarebbe stato in grado di smuovere. La casa paterna e la fanciullezza le rimandavano immagini di fonti e sorgenti inaridite nell'istante stesso in cui sgorgavano dal suo giovane cuore. Niente acque dorate per lei: esse fluivano invece a fecondare la terra in cui si coglie l'uva dai rovi e il fico dal pruno.”

IX; 1999, p. 236
Tempi difficili, Libro secondo

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“Per la Gran Bretagna non ci sarà la possibilità di avere libero accesso al mercato unico europeo senza accettare la libertà di circolazione dei cittadini.”

Angela Merkel (1954) politica tedesca

Origine: Citato in Germania, Merkel confermata capo Cdu: “Elezioni non saranno rose e fiori. Non tutti i migranti possono restare” http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/06/germania-merkel-confermata-capo-cdu-elezioni-non-saranno-rose-e-fiori-non-tutti-migranti-possono-restare/3241748/, Il Fatto Quotidiano.it, 6 dicembre 2016.

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“In un mondo che | non ci vuole più, | il mio canto libero sei tu | e l'immensità | si apre intorno a noi | al di là del limite degli occhi tuoi.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Il mio canto libero, lato B, n. 4
Il mio canto libero

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“Assumi come auriga l'ottima intelligenza che è quella che viene dall'alto [sc. dagli dèi], e se dopo avere abbandonato il corpo giungerai al libero etere, sarai immortale come un dio, non più un uomo mortale.”

Pitagora (-585–-495 a.C.) matematico, legislatore, filosofo, astronomo, scienziato e politico greco

15, p. 315
Citato in Giamblico, Summa pitagorica

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“Il fatto di essere uno di una molititudine esonera un uomo dalla coscienza di essere un io isolato e lo trasporta piú giú in un regno meno che personale, dove non vi è alcuna responsabilità, dove non vi è giusto o sbagliato, né bisogno di pensare o giudicare o discernere, vi è solo un forte e vago senso di comunione, solo un eccitamento condiviso, un'alienazione collettiva. E l'alienazione è insieme piú prolungata e meno faticosa di quella indotta dalla deboscia; il mattino dopo meno deprimente di quello che segue l'autoavvelenamento da alcool o da morfina. Inoltre, al "delirio di massa" ci si può abbandonare non soltanto senza rimorsi di coscienza, ma veramente, in molti casi con un positivo ardore di cosciente virtú. Infatti, lungi dal condannare la pratica dell'autotrascendenza discendente attraverso l'ebbrezza di gregge, i capi di Chiesa e di Stato hanno attivamente incoraggiato la pratica sempre che potesse essere usata per favorire i propri scopi. Individualmente e in gruppi coordinati e legati da un fine, i quali costituiscono una sana società, uomini e donne manifestano una certa capacità di pensiero razionale e libera scelta alla luce di princípi etici. Riuniti in folle, gli stessi uomini e le stesse donne si comportano come se non possedessero né ragione né libero arbitrio. L'ebbrezza di massa li riduce a una condizione di irresponsabilità interpersonale e antisociale. Drogati dal veleno misterioso che ogni gregge eccitato secerne, essi cadono in uno stato di altissima suggestionabilità, simile a quello che segue un'iniezione di sodio amytal o l'induzione, con qualsiasi mezzo, di un leggero trance ipnotico. In questo stato essi crederanno qualsiasi assurdità che possa essere loro urlata, eseguiranno qualsiasi comando o esortazione, per quanto insensati, pazzi o criminali. Per gli uomini e per le donne sotto l'influenza del "veleno di gregge" «qualunque cosa dico tre volte è vera» e qualunque cosa dico trecento volte è Rivelazione, è il mondo di Dio direttamente ispirato. Ecco perché i detentori dell'autorità – preti e governanti – non hanno mai inequivocabilmente proclamato l'immortalità di questa forma di autotrascendenza discendente. Infatti, il "delirio di massa" suscitato dai membri dell'opposizione ed in nome di princípi eretici è stato sempre denunziato dagli uomini al potere. Ma il "delirio di massa" sollevato dagli agenti governativi, il "delirio di massa" in nome dell'ortodossia, è tutta un'altra cosa. In ogni caso in cui può essere usata per favorire gli interessi di coloro che controllano la Chiesa e lo Stato, l'autotrascendenza discendente per mezzo dell'ebbrezza di gregge è trattata come qualcosa di legittimo, ed anche altamente desiderabile.”

Appendice; pp. 310-311
I diavoli di Loudun

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“Al principio, che non è veramente un principio e che non ha alcun significato spirituale fuor dalla nostra esistenza finita, la volontà vuole conoscere se stessa; allora si desta la coscienza riflessa e col destarsi di essa la volontà si divide. La volontà unica, intera e completa in se stessa, ora è divenuta attore e, ad un tempo, osservatore. Il conflitto è inevitabile perché l'attore vuole esser libero dalle limitazioni a cui è stato costretto ad assoggettarsi nel suo desiderio di una coscienza riflessa. Per un lato, gli è stato dato il potere di vedere, ma nel contempo vi è qualcosa che egli, in quanto osservatore, non può scorgere. Alla conoscenza si unisce fatalmente l'ignoranza, l'una accompagna l'altra come l'ombra accompagna l'oggetto; non vi è separazione possibile fra i due compagni. Ma il volere come attore tende a tornare nella sede originaria dove il dualismo ancora non esisteva e dove, di conseguenza, regnava la pace. […] Al verificarsi della divisione la coscienza è, in un primo momento, così rapita dalla novità dello stato e dalla sua apparente capacità di risolvere i problemi della vita da dimenticare la sua missione, che è l'illuminare la volontà. Invece di gettare luce all'interno – cioè sulla volontà da cui trae il principio della sua esistenza – la coscienza si concentra sul mondo esteriore degli oggetti e delle idee. Quando cerca di guardare in se stessa, trova il mondo di una unità assoluta, nel quale l'oggetto che essa desidera conoscere è lo stesso soggetto. […] Si tratta di un volere in cui vi è più della mera volontà, in cui vi è anche l'atto di pensare e di vedere. Grazie a questo atto, la volontà scorge se stessa diventando libera e signora di sé. Questo è un sapere in senso eminente, ed è in ciò che consiste la redenzione buddhista.”

Daisetsu Teitarō Suzuki (1870–1966) storico delle religioni giapponese

Origine: Saggi sul Buddhismo Zen – Vol. I, pp. 125-126

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“Sì! Se i nostri padri eressero il campanile di Giotto e la cupola di Brunelleschi, noi aiutati dalla concordia del pensiero e delle opere, possiamo lasciare ai nostri figli un monumento anche più splendido e sontuoso: una Italia libera e forte.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

All'Associazione degli operai — Bergamo, Trescore, 7 maggio 1882; p. 264
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

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“Sarei un mediocre? Rispetto le opinioni di tutti, anche quelle di Zeman. Scusi, ma dove gioca questo Zeman? Ah, è un allenatore; della Roma. Non lo sapevo… Ora che sono in vacanza ho un sacco di tempo libero, mi informerò su Google cosa ha fatto e cosa ha vinto…”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Real Madrid (2010 – 2013)
Origine: Citato in Mourinho: "Zeman? Lo cercherò su Google" http://it.eurosport.yahoo.com/notizie/mourinho-zeman-lo-cercher%C3%B2-su-073516921.html, Eurosport. Yahoo.com, 21 giugno 2012.

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“"Sai che cosa significa?" chiese improvvisamente Black a Harry, mentre procedevano lentamente lungo il tunnel. "Consegnare Minus?"
"Che tu sei libero" disse Harry.
"Sì…" disse Black. "Ma io sono anche… non so se nessuno te l'ha mai detto… io sono il tuo padrino".
"Sì, lo sapevo" disse Harry.
"Be'… i tuoi genitori mi hanno nominato tuo tutore" disse Black seccamente. "Se fosse successo qualcosa a loro…"
Harry rimase in attesa. Black intendeva dire quello che anche lui pensava?
"Lo capisco, naturalmente, se vuoi restare con i tuoi zii" disse Black. "Ma… be'… riflettici. Una volta che avranno riconosciuto la mia innocenza… se tu volessi una… una casa diversa…"
Qualcosa parve esplodere in fondo allo stomaco di Harry.
"Co… vivere con te?" chiese, battendo la testa contro una roccia che sporgeva dal soffitto. "Lasciare i Dursley?"
"Certo, lo sapevo che non avresti voluto" disse Black in fretta. "Capisco, credevo solo che…"
"Sei matto?" disse Harry, la voce di colpo roca come quella di Black. "Ma certo che voglio lasciare i Dursley! Tu hai una casa? Quando posso venire?"
Black vi voltò a guardarlo; la testa di Piton strisciava contro il soffitto, ma Black non ci fece caso.
"Lo desideri davvero?" chiese. "Sul serio?"
"Sì, sul serio!" rispose Harry.
Il volto tormentato di Black si aprì nel primo vero sorriso che Harry vi avesse scorto finora.”

Origine: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, p. 321

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“Invece di sacrificare gli animali, lasciateli liberi. Lasciateli cercare l'erba, l'acqua e la carezza del vento. Gli animali che uccidete vi hanno dato il tributo del loro latte e della loro lana. Hanno posto la fiducia fra le vostre mani che ora li sgozzano.”

Jean Prieur (1914–2016) scrittore francese

Origine: Da I Maestri del pensiero giusto; citato in Aa. Vv., La dieta vegetariana nel Cristianesimo, Edizioni Il Sentiero, Milano, 2011, p. 84. ISBN 978-88-86604-12-3

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“La migliore azione, che possa fare un Re non amato dal suo popolo, è quella d'andarsene e di lasciarlo libero.”

Mario Rapisardi (1844–1912) poeta italiano

I-XX
Pensieri e giudizi
Origine: In risposta a un referendum del «Giornale d'Italia» sul quesito: «Re Manoel di Portogallo doveva combattere l'estrema battaglia alla testa delle truppe rimaste a lui fedeli, o ha fatto bene ad abbandonare il campo?»

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“Non so dire se più dell'arte egli amasse la libera natura.”

Emilio De Marchi (1851–1901) scrittore italiano

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“Venga dunque alla sbarra Aristotele, il peggiore dei Sofisti, stordito da un'inutile sottigliezza, spregevole ludibrio delle parole. Ha osato persino, se la mente umana si fermasse per caso e quasi spinta da un buon vento sulla spiaggia di qualche verità, stringerle attorno durissimi ceppi, e mettere insieme una specie di arte fatta di pazzia per asservirci alle parole. Nel suo seno si sono generati e di lui si sono nutriti quegli astutissimi spacciatori di nuvole [i peripatetici] i quali, tenendosi ben lontani dalla luce della storia e delle singole cose e senza curarsi di intraprendere la descrizione del mondo, ci hanno propinato le innumerevoli sciocchezze delle Scuole, ricavandole con l'irrequieto agitarsi della loro mente dalla duttile materia dei precetti e delle affermazioni di Aristotele. Ma il loro dittatore è da riprovare più di loro, perché, pur essendosi rivolto alle libere ricerche della storia, ha conservato intatti gli idoli più oscuri di qualche caverna sotterranea, e ha costruito sopra la sua storia delle cose particolari una specie di tela di ragno, che vuol far apparire come la trama delle cause, mentre è affatto priva di forza e di pregio.”

Francesco Bacone (1561–1626) filosofo, politico e giurista inglese

Origine: Da Il parto maschio del tempo, in Opere filosofiche, a cura di Enrico De Mas, Laterza, Bari, 1965, vol. 1, pp. 39-40; citato in Giovanni Reale, Guida alla lettura della Metafisica di Aristotele, Roma-Bari, Laterza, 1997, p. 189. ISBN 88-420-5247-7

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“No, no, [l'Unità] non è un giornale libero, credo che l'unico modo di definirlo è un foglio tendenzialmente omicida!”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

dalla trasmissione televisiva Porta a Porta, 30 ottobre 2003; citato in Rachele Gonnelli, Diffamò l'Unità, Giuliano Ferrara condannato, l'Unità, 8 luglio 2006

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“È il popolo rivendicato a se stesso, libero del suo braccio e della sua coscienza che dovrà creare in Italia il nuovo elemento di progresso civile, morale ed economico. Però oggi è d'uopo crear quest'Italia, che non esiste, né può esistere, col Tedesco a Venezia e col Papa a Roma.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

Alla Società operaia — Millesimo, Caprera, 4 luglio 1865, p. 373
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

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“Chi si abbandona nelle mani di Dio, è libero verso gli uomini: è totalmente scoperto, perché dà loro il diritto di giudicare.”

Dag Hammarskjöld (1905–1961) 2º segretario generale delle Nazioni Unite

Origine: Tracce di cammino, p. 117

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“Speranza – Forse avremo anche in Italia la TV libera. Meglio tardi che RAI.”

Gino Patroni (1920–1992) giornalista e scrittore italiano

da Crescete e mortificatevi, Rizzoli, Milano 1975

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“[…] quando imparerai che un padre non è qualcuno a cui appoggiarsi, ma qualcuno che ti libera dalla tendenza ad appoggiarti?”

Anthony de Mello (1931–1987) gesuita e scrittore indiano

Un minuto di saggezza nelle grandi religioni

“Sono una mamma molto generosa. Faccio del mio meglio, faccio il mio massimo. Non sono apprensiva, ansiosa. [parla della figlia] La lascio libera, ma con delle regole che si devono rispettare. Le lascio i suoi spazi ma so anche essere severa. Sono anche giocosa… cantiamo, ridiamo… mi porto un po' il lavoro a casa.”

Domitilla D'Amico (1982) doppiatrice e attrice italiana

Origine: Da The brightest voice. Domitilla D’Amico https://ilovecoffeeing.wordpress.com/2014/11/13/the-brightest-voice-domitilla-damico/, ilovecoffeeing.wordpress.com, 13 novembre 2014.

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“Quando l'amore si libera anche della gratificazione di amare, diventa simile all'amore di Dio. E da Dio riceve energia e forza.”

Paolo Curtaz (1965) scrittore e teologo italiano

Origine: L'Amore e altri sport estremi, p. 305

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“La missione Isaf deve trovare una finalizzazione positiva: noi siamo parte di un sistema in cui ognuno fa la sua parte. Nessun paese libero può sottrarsi agli impegni di stabilizzazione per la pace. Solo con la Nato, l'Onu e l'Unione europea possiamo risolvere insieme i problemi che il terrorismo e l'assenza di pace comportano.”

Enrico Letta (1966) politico italiano

Origine: Citato in Afghanistan, Letta incontra i soldati e Karzai: "Italia resterà anche dopo fine missione" http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/25/news/letta_in_afghanistan_visita_ai_soldati_italiani-65252703/?ref=HRER2-1, Repubblica.it, 25 agosto 2013.

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“Enzo Biagi da 40 anni occupa tutti gli spazi in tv, senza lasciare nemmeno una serata libera. È come il confetto Falqui, basta la parola, e non certo perché stimoli certe funzioni come quel prodotto…”

Maurizio Gasparri (1956) politico italiano

Ansa, 23 luglio 2002
Origine: Citato in Marco Travaglio, "Carta Canta - Il delitto Biagi/3" http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/14-nov/14-nov.html, la Repubblica, 14 novembre 2007

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