Frasi su moglie
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“Non potrei stare con una donna che fa la showgirl, preferisco una donna tranquilla, timida come mia moglie, che è una donna di valore, e che ha tirato su due figli. Ci siamo scelti perché siamo due tipi tranquilli.”

Antonio Di Natale (1977) calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a Max, 31 maggio 2011; citato in Serie A - Di Natale "Ormai mi sento una bandiera" http://it.eurosport.yahoo.com/26052011/45/serie-natale-ormai-mi-sento-bandiera.html, Eurosport.com.

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“Stamattina ho chiesto a mia moglie un soldo. Le ho detto, amore, è per il caffè, i giornali… […] Mi ha detto che devo mettermi a fare qualcosa. […] Sono amareggiato, avvilito, indignato […] con quelli che nella vita non hanno mai fatto niente di buono e ci trattano peggio dei delinquenti. Urlano, sputano, tirano monetine. […] Però una fine così, con Franceschini, i cori, gli sputi… no, non la meritavamo. […] Tremonti non lo perdonerò mai! Mai! […] ho visto da parte sua un'arroganza, una protervia. Ci ha trascinati nel baratro. […] Io dico che Tremonti non è dei nostri. Lui non ha mai fatto parte della nostra squadra. […] Sono stati diciassette anni belli. Abbiamo davvero fatto cose positive: abbiamo fermato la Gioiosa macchina da guerra di Occhetto, abbiamo fondato un sistema bipolare che aveva tutte le caratteristiche per diventare un sistema bellissimo, civilissimo. […] [Su Berlusconi] Potrei elencare mille suoi difetti, riempire cento pagine con gli errori che ha commesso ma… sono con lui da 27 anni, gli devo tutto, non è neppure ipotizzabile che non gli sia riconoscente, fedele, leale fino a pagare il prezzo più alto. E poi, per quante sciocchezze abbia fatto, lui è ancora il migliore di tutti. Mi viene il magone…”

Giancarlo Galan (1956) politico italiano

Origine: Intervista a La Stampa http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/429652/, 14 novembre 2011.

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“Mi piace molto l'idea di essere la sua fidanzata, invece che sua moglie. È molto più sexy. È come dire: non ti possiedo, non c'è un documento che ci incastra perché la nostra unione è tutta nel cuore.”

Goldie Hawn (1945) attrice e regista statunitense

Origine: Citato in Farkas Alessandra, «Più felici le coppie conviventi» Negli Usa superano gli sposati https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/18/Piu_felici_coppie_conviventi_Negli_co_9_060818019.shtml, Corriere della Sera, 18 agosto 2006, p. 23.

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“Il cretino non parla neppure, sbava, è spastico. Si pianta il gelato sulla fronte, per mancanza di coordinamento. Entra nella porta girevole per il verso opposto."
"Come fa?"
"Lui ci riesce. Per questo è cretino. Non ci interessa, lo riconosci subito, e non viene nelle case editrici. Lasciamolo lì."
"Lasciamolo."
"Essere imbecille è più complesso. È un comportamento sociale. L'imbecille è quello che parla sempre fuori del bicchiere.
"In che senso?"
"Così". Puntò l'indice a picco fuori del suo bicchiere, indicando il banco. "Lui vuol parlare di quello che c'è nel bicchiere, ma com'è come non è, parla fuori. Se vuole, in termini comuni, è quello che fa la gaffe, che domanda come sta la sua bella signora al tipo che è stato appena abbandonato dalla moglie. Rendo l'idea?"
"Rende. Ne conosco."
"L'imbecille è molto richiesto, specie nelle occasioni mondane. Mette tutti in imbarazzo, ma poi offre occasioni di commento. Nella sua forma positiva, diventa diplomatico. Parla fuori del bicchiere quando la gaffe l'hanno fatta gli altri, fa deviare i discorsi. Ma non ci interessa, non è mai creativo, lavora di riporto, quindi non viene a offrire manoscritti nelle case editrici. L'imbecille non eice che il gatto abbaia, parla del gatto quando gli altri parlano del cane. Sbaglia le regole di conversazione e quando sbaglia bene è sublime. Credo che sia una razza in via di estinzione, è un portatore di virtù eminentemente borghesi. Ci vuole un salotto Verdurin, o addirittura casa Guermantes. Leggete ancora queste cose voi studenti?"
"Io sì."
"L'imbecille è Gioacchino Murat che passa in rassegna i suoi ufficiali e ne vede uno, decoratissimo, della Martinica. 'Vous êtes nègres?" gli domanda. E quello: "Oui mon général!". E Murat: "Bravò, bravò, continuez!" E via. Mi segue? Scusi ma questa sera sto festeggiando una decisione storica della mia vita. Ho smesso di bere. Un altro? Non risponda, mi fa sentir colpevole. Pilade!"
"E lo stupido?"
"Ah. Lo stupido non sbaglia nel comportamento. Sbaglia nel ragionamento. È quello che dice che tutti i cani sono animali domestici e tutti i cani abbaiano, ma anche i gatti sono animali domestici e quindi abbaiano. Oppure che tutti gli ateniesi sono mortali, tutti gli abitanti del Pireo sono mortali, quindi tutti gli abitanti del Pireo sono ateniesi."
"Che è vero."
"Sì, ma per caso. Lo stupido può anche dire una cosa giusta, ma per ragioni sbagliate.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano
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“Dall'archivio magnetico del signor Alex D. Alla fine, l'equilibrio interiore non é da cercare. Forse ce l'abbiamo già, e più ci muoviamo o agitiamo o altro, e più ce ne alltonatniamo. Il fatto é che a parlare di equlibrio interiore mi sento un povero stronzo. Mi sembra uno di quei termini che si usano nelle sedute di psicoanalisi liberatoria collettiva o nei rifugi per donne violentate.
Okay. Tutto mi dice di essere forte, determinato negli scopi, capace di andare avanti nella Vita, ma se uno sente che é arrivato il momento di cambiare un pò rotta o anche solo il bisogno di fermarsi a ragionare sul serio per proprio conto? Voglio dire: e i cazzi di sette e mezzo in latino, per esempio, che da semplici strumenti sono diventati una specie di fine ultimo?… Insomma, a quanto ne so dovrei studiare per strappare un titolo di studio che a sua volta mi permetta di strappare un buon lavoro che a sua volta mi permetta di strappare abbastanza soldi per strappare una qualche cavolo di serenità tutta guerregiata e ferita e massacrata dagli sforzi inauditi per raggiungerla.
Cioè, uno dei fini ultimi é questa cavolo di serenità martoriata. Il ragionamento é così. Non ci vuole un genio. E allora, perché dovrei sacrificare i momenti di serenità che mi vengono incontro spontaneamente lungo la strada?
Perché dovrei buttarli in un pozzo, se fanno parte anche loro del fine a cui tendere? Se un pomeriggio posso andare a suonare o uscire con una ragazza che mi piace, perché cavolo devo starmene in casa a trascrivere le versioni dal traduttore o far finta di leggereil sunto di filosofia? La realtà é che mi trovo a sacrificare il me diciassettenne felice di oggi pomeriggio a un eventuale me stesso calvo e sovrappeso, cinquantenne soddisfatto, che apre la porta del garage col comando a distanza e dentro c'ha una bella macchina, una moglie che probabilmente gli fa le corna col commercialista e due figli gemelli con i capelli a caschetto identici in tutto ai bambini nazisti della kinders. Tutti dentro il garage, magari, no. Diciamo più o meno intorno. Cioè, circondato. Dovunque la domanda è: un orrore di queste proporzioni vale più del sole e del gelato di oggi pomeriggio? Più di qualunque ragazza? Più di Valentina che arriva sorridendo all'appuntamento con dieci minuti di ritardo e una maglietta blu con dentro quel ben di Dio sorprendente?”

Jack Frusciante Has Left the Band: A Love Story- with Rock 'n' Roll

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“Dovessimo restare zitte e non parlare, il nostro abbigliamento e la condizione dei nostri corpi saprebbero tradire la vita che abbiamo condotta dopo il tuo esilio. Pensa un poco teco quanto più sfortunate di ogni donna vivente siamo noi qua venute, poiché la tua vista che dovrebbe far fluire di gioia i nostri occhi, far danzare i nostri cuori di consolazione, costringe quelli a piangere e questi a tremare di paura e di dolore, ponendo la madre, la sposa e il figlio a vedere il figlio, il marito e il padre che dilacera via le viscere della sua patria. E a noi poverine la tua inimicizia è quanto mai fatale: c’interdici le preghiere ai nostri Dei, ed è questo un conforto che tutti godono eccettuate noi; infatti, come possiamo noi, ahimè, come possiamo noi pregare per la nostra patria, a cui siamo vincolate. Insieme con la vittoria tua, a cui siamo ligie? Povere noi! O noi dobbiamo perdere la patria, nostra cara nutrice, o altrimenti perdere la tua persona, conforto nostro in patria. Subire noi dobbiamo una calamità evidente, anche se fosse soddisfatto il nostro augurio che da una parte abbia da vincere; perché o tu dovrai, come straniero rinnegato, essere condotto ammanettato per le nostre vie, oppure dovrai marciare trionfalmente sulle rovine della tua patria e meritar la palma per aver prodemente versato il sangue di tua moglie e dei tuoi figli. In quanto a me, o figlio, non intendo farmi ancella alla fortuna sinché non siano finite queste guerre: se non mi sia dato persuaderti di mostrare nobile amistà alle due parti anziché volere la morte di una, tu non marcerai ad assalire la tua patria senza prima calpestare – sta sicuro che non lo farai – il ventre di tua madre che ti ha messo a questo mondo. (Atto V, scena III)”

Coriolanus

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“L’autobus correva lungo una striscia di cemento molto stretta a pelo dell’acqua senza parapetto, niente; tutto lì. L’autista si appoggiava allo schienale e passava rombando su quella stretta striscia di cemento circondata dall’acqua e tutti i passeggeri dell’autobus, venticinque o quaranta o cinquantadue persone si fidavano di lui, ma io no. Ogni tanto c’era un nuovo autista e io pensavo, come li scelgono, questi figli di puttana? L’acqua è profonda su tutt’e due i lati e basta un piccolo errore per andare tutti al creatore. Era ridicolo. Mettiamo che quella mattina avesse litigato con la moglie. O che avesse il cancro. O che vedesse la Madonna. O che avesse i denti cariati. Qualunque cosa. Bastava un niente. Avrebbe potuto impazzire. Buttarci tutti di sotto. Sapevo che se ci fossi stato io, al suo posto, avrei preso in considerazione la possibilità di trascinare tutti in acqua. Mi sarebbe piaciuto. e qualche volta, dopo considerazioni del genere, la possibilità diventa realtà. Per ogni Giovanna d’Arco c’è un Hitler appollaiato dall’altra estremità dell’altalena. La vecchia storia del bene e del male. Ma nessuno di quegli autisti ci buttò mai di sotto. Pensavano soltanto alle rate della macchina, alla partita di baseball, al taglio dei capelli, alle ferie, ai clisteri, alle domeniche in famiglia. In quel branco di merdosi non c’era nemmeno un vero uomo. Arrivavo sempre al lavoro con la nausea ma sano e salvo. Il che dimostra che Schumann era più relativo di Shostakovich…”

Factotum

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“[Su Elvis Presley] Dentro di lui un vuoto incolmabile, una continua devastante depressione ed una deleteria forma di autolesionismo. Intorno a lui un mondo pieno di contraddizioni, di lusso, di innumerevoli relazioni sentimentali; il tutto all'interno di una famiglia composta da una moglie di nome Priscilla Beaulieu e da un'adorata figlia, Lisa Marie, avuta nel 1968 che attualmente vive in Inghilterra.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Variante: Dentro di lui un vuoto incolmabile, una continua devastante depressione ed una deleteria forma di autolesionismo. Intorno a lui un mondo pieno di contraddizioni, di lusso, di innumerevoli relazioni sentimentali; il tutto all'interno di una famiglia composta da una moglie di nome Priscilla Beaulieu e da un'adorata figlia, Lisa Marie, avuta nel 1968 che attualmente vive in Inghilterra.
Origine: Da Elvis Presley, il Re se n'è andato ma non sarà dimenticato http://www.ilpopoloveneto.it/notizie/musica/2017/04/29/38400-elvis-presley-re-ne-andato-non-verra-dimenticato, Il Popolo Veneto.it, 29 aprile 2017.

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“[Vittorio Emanuele II] Fu un uomo incorreggibile e la povera moglie Maria Adelaide, bella, fragile e angelica come un fuoco troppo alimentato morì letteralmente consumata dalle fatiche amorose a soli trentatré anni dando alla luce l'ottavo figlio.”

Robert Katz (1933–2010) giornalista, scrittore e storico statunitense

Prologo, p. 12
La fine dei Savoia
Variante: Fu un uomo incorreggibile e la povera moglie Maria Adelaide, bella, fragile e angelica come un fuoco troppo alimentato morì letteralmente consumata dalle fatiche amorose a soli trentatré anni dando alla luce l'ottavo figlio. (p. 12)

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“In casa c’era un pianoforte; alle elementari, c’era una lezione settimanale di musica, ci insegnavano le note e a mettere le mani sulla tastiera. A sei anni e mezzo ho cominciato a studiare pianoforte, non con grande trasporto; devo confessarlo, al pianoforte preferivo il pallone. Sono però sempre vissuto in un ambiente musicale, attorniato da dischi e in compagnia dei cantanti che andavano e venivano da mio padre. Non ero un genio quando ero ragazzo, e neppure un bambino prodigio; ma poco a poco cominciai a diventare sempre più bravo al pianoforte; studiavo con due maestri, una signora che si chiamava Elaine Korman ed era la moglie di Robert Keyes, un celebre maestro sostituto al Covent Garden, dal quale, invece, prendeva lezioni mio padre; Keyes era bravissimo, avrebbe potuto fare anche il concertista, ogni tanto anch’io studiavo con lui. Le sue mani ancora oggi sono famose al Covent Garden. Strana la vita: studio da ragazzo con un pianista del Covent Garden e dopo molti anni io divento il ‘boss’ del grande teatro. E allora la mia vita si è affacciata all’ambiente dell’opera. Col pianoforte mi sono perfezionato più tardi, quando siamo andati negli Stati Uniti. (da [//www. giannellachannel. info/2017/07/02/direttore-orchestra-antonio-tony-pappano-londra-castelfranco-miscano/ "Il maestro Tony Pappano riabbraccia il piccolo borgo paterno ed è subito magia"], testo di Antonio Pappano per “Tony Pappano. Direttore d’orchestra”, biografia a cura di Pietro Acquafredda, 2007)”

Antonio Pappano (1959) direttore d'orchestra inglese
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“La mia prima moglie era brillante, ma non aveva senso dell'umorismo. Era convinta che dei fratelli Marx quello buffo fosse Zeppo.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Effetti collaterali (Side Effects), Il racconto del pazzo

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“Moravia ha raggiunto il perfetto equilibrio: sua moglie scrive meglio di lui e la sua amante peggio.”

Ennio Flaiano (1910–1972) scrittore italiano

1993, p. 139
Frasario essenziale per passare inosservati in società

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“Quel fatuo rompiscatole, che per anni ebbe una tresca con la moglie del borgomastro finché lei non se ne accorse!”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Effetti collaterali (Side Effects), La dieta

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“Gorbačëv è tremendo tanto quanto i suoi predecessori, solo che lui sorride di più ed è accompagnato dalla sua bella moglie, Raisa. Entrambi stanno cercando di mostrare al mondo e all'America che non sono poi così cattivi.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

Gorbachev is as bad as his predecessors, only he smiles more and he has with him his beautiful wife, Raisa. They both are trying to show the world and America that they are not such bad people.
Citazioni tratte dalle interviste

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“Milošević non aveva esattamente il potere psicotico d'un Saddam Hussein o d'un Osama Bin Laden. Era fra quelle persone più pericolose: l'ufficiale mediocre e conformista che resta in attesa e maschera i suoi rancori. Salì da funzionario fino al potere supremo, e sebbene cavalcò un'onda di fervore religioso e xenofobo, è perfettamente plausibile che se ne fregassedei totem e dei simboli che egli sfruttò. Sia in ufficio che sulla sbarra, incarnava la banalità del male. In un libro eccellente del 1995, The Death of Yugoslavia, scritto da Laura Silber e Allan Little, e nella raffinata serie tv girata dalla Bbc che l'accompagnava, puoi assistere alle sue tattiche meschine e il suo opportunismo cinico che egli usò come un verme ingozzato consumando inesaurabilmente il cuore dello stato. Sembra che ebbe un solo amico del cuore; la sua adorabile moglie ideologa, Mirjana Marković, che lo tirava su citando la sua apparenza impassibile dalle orecchie grandi, e il suicidio di ambi i suoi genitori. Guàrdatevi da quelle nullità ammareggiate che entrano la politica per motivi terapeutici.”

Christopher Hitchens (1949–2011) giornalista, saggista e critico letterario britannico

Variante: Milošević non aveva esattamente il potere psicotico d'un Saddam Hussein o d'un Osama Bin Laden. Era fra quelle persone più pericolose: l'ufficiale mediocre e conformista che resta in attesa e maschera i suoi rancori. Salì da funzionario fino al potere supremo, e sebbene cavalcò un'onda di fervore religioso e xenofobo, è perfettamente plausibile che se ne fregava dei totem e dei simboli che egli sfruttò. Sia in ufficio che sulla sbarra, incarnava la banalità del male. In un libro eccellente del 1995, The Death of Yugoslavia, scritto da Laura Silber e Allan Little, e nella raffinata serie tv girata dalla Bbc che l'accompagnava, puoi assistere alle sue tattiche meschine e il suo opportunismo cinico che egli usò come un verme ingozzato consumando inesaurabilmente il cuore dello stato. Sembra che ebbe un solo amico del cuore; la sua adorabile moglie ideologa, Mirjana Marković, che lo tirava su citando la sua apparenza impassibile dalle orecchie grandi, e il suicidio di ambi i suoi genitori. Guàrdatevi da quelle nullità ammareggiate che entrano la politica per motivi terapeutici.

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“[Su Roberto Benigni] Lui è sempre fuori le righe, un clown euforico. Solo quando parla di soldi con la moglie diventa serissimo. Cambia voce, faccia. Esce il contadino che è in lui. Un grandissimo, Benigni, anche se non lascia nulla di scritto.”

Paolo Villaggio (1932–2017) attore e scrittore italiano

Origine: Da un'intervista di Giancarlo Dotto per Diva e Donna; ora su Dagospia.com http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/rsquo-intervista-dotto-paolo-villaggio-ldquo-benigni-solo-quando-151500.htm.

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“Ho iniziato a studiare pianoforte, ma dopo tre anni la mia insegnante, che poi sarebbe diventata mia moglie Antonietta, mi ha detto: sei distratto. Volevo dedicarmi anima e corpo alla cucina.”

Gualtiero Marchesi (1930–2017) cuoco italiano

Origine: Dall'intervista di Eleonora Barbieri, Marchesi: "Odio i clienti ignoranti, la cucina non è per tutti" http://www.ilgiornale.it/news/politica/1068366.html, Il Giornale.it, 17 novembre 2014.

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“In collegio avevo imparato ad aspettare, ad aspettare sempre. Come amante, come moglie, mi sembrò naturale continuare a farlo. Sono stata sempre come una monaca di clausura.”

Maria Mercader (1918–2011) attrice spagnola

Origine: Dall'intervista di Giulia Massari, Marito bugiardo e così adorabile! http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,10/articleid,1472_02_1978_0245A_0032_23053468/, Stampa Sera, 23 ottobre 1978.

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“Mia moglie che ha studiato mi ha dato una mano. Ma ho capito che per riuscire a sopravvivere dovevo studiare. Ho fatto anche un corso di dizione per non far pesare troppo le mie origini calabresi.”

Mino Reitano (1944–2009) cantautore, compositore e attore italiano

Origine: Da un'intervista a L'Unità, citata in È morto il cantante Mino Reitano una delle voci dell'Italia anni '60 http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/spettacoli_e_cultura/morto-reitano/morto-reitano/morto-reitano.html, Repubblica.it, 1992.

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“La mia famiglia ha le sue origini in Caransebes, che dà l'idea del nome di Almăjan (nota: il nome dell'artista prima del matrimonio) che ha lasciato perplesse molte persone. Anche se sono nata a Banat, a quattro anni - in barca sul Danubio - sono venuta a Bucarest. Questo è il primo tour della mia vita. Stavo per cadere nel Danubio, e da allora mi è rimasto un vero orrore dell'acqua. Nulla nella mia famiglia di persone tradizionali mi avrebbe probabilmente portata verso arte, specialmente verso il teatro. I genitori mi stavano preparando per i soliti doveri delle donne nel mio mondo: casalinga, moglie e madre. Penso di dovere a questa preparazione la buona organizzazione della mia vita al di là del palcoscenico.”

Aura Buzescu (1894–1992) attrice, regista teatrale e docente rumena

Familia mea îşi are obârşia la Caransebeş, ceea ce poate lămuri numele de Almăjan (notă: numele artistei înainte de căsătorie) care a nedumerit cândva mulţi oameni. Chiar eu sunt născută în Banat, dar la patru ani - cu vaporul pe Dunăre – am venit în Bucureşti. Acesta ar fi primul turneu al vieţii mele. Era să cad în Dunăre şi de atunci am rămas cu o adevărată groază de apă. Nimic în familia mea de oameni aşezaţi nu era de natură să mă îndrepte spre artă, mai ales spre teatru. Părinţii mă pregăteau pentru îndeletnicirile obişnuite ale femeilor din lumea mea: gospodină, soţie şi mamă. Cred că acestei pregătiri îi datorez buna organizare a vieţii mele de dincolo de scândurile scenei
Origine: Citato in Actori aproape uitați: Aura Buzescu https://deieri-deazi.blogspot.it/2015/07/actori-aproape-uitati-aura-buzescu.html, Aura Buzescu - intervista accordata alla rivista Ilustraţiunea Română, 1931

“I primi di febbraio una mattina esco di casa a piedi e vengo bloccato da una macchina e due persone, che si qualificano come carabinieri, mi fanno salire e mi portano in una località dove c’era un’altra macchina con altre due persone. Mi fanno salire sull’altra macchina, e lì uno di questi altri mi dice: "Le posso assicurare che non gli facciamo nulla ma lei si deve cancellare dalla mente Aiello deve fare conto che non esista, noi lo diciamo per il suo bene, sappiamo dov’è la sua famiglia". Io allora per calmare la situazione ho detto che avevo già pronte delle registrazioni per ritrattare e che se venivano a casa gliele consegnavo, mi accompagnano a casa e io gli diedi le copie delle foto e delle registrazioni e loro mi dicono: "Ormai sappiamo dove trovarla se abbiamo bisogno torniamo, mi raccomando non aprire a nessuno soprattutto ai carabinieri." Però nei giorni successivi degli agenti in borghese iniziarono a fare dei posti di blocco sotto casa, e se uscivo mi pedinavano… un giorno si presentano a casa due persone distinte che si qualificano come i NOP di Roma, ma quando dico che chiamo i carabinieri questi vanno via e scappano. Verso aprile maggio mentre ero giù con la mia compagna una macchina si affianca ci guarda, quindi io capisco che c’è qualcosa che non andava allora penso in quel momento di chiamare mia moglie e mio figlio. Quando arrivano, dopo quattro, cinque giorni, ci allontaniamo in macchina e io non potevo dirgli quello che stava succedendo quindi gli ho detto solo di guardarsi dai carabinieri, poco dopo ci fermano i carabinieri e ci chiedono documenti e lì io mi sono visto carcerato e dopo ho preso la decisione di andare via di là… sono andato a Reggio da un mio zio.”

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“Jon, ti sei mai chiesto per quale motivo gli uomini dei guardiani della notte non prendono moglie e non generano figli?”

George R. R. Martin (1948) autore di fantascienza statunitense

Jon alzò le spalle, gettando altra carne dentro le gabbie. «No.». […]«Lo fanno per non amare» spiegò maestro Aemon. «L'amore è il veleno dell'onore, la morte del dovere.» (Jon Snow e Maestro Aemon)
2016, pp. 668-669
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“Nei momenti liberi, amo conversare con mia moglie e con i miei figli, oppure leggere opere classiche e meditare.”

Eduardo Lonardi (1896–1956) politico e militare argentino

Origine: Citato in Lonardi ha sempre preferito fermamente agire che parlare http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0057_01_1955_0242_0003_14230286/, La Stampa, 12 ottobre 1955.

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