Frasi su padrone
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Origine: Da Lectures on Jurisprudence, Liberty Classics, Indianapolis, 1982; citato in Domenico Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza, 2005, p. 8.

106, 26 marzo 1820; 1898, Vol. I, p. 217

da "Un anno", raccolta di scritti per la rivista i Siciliani, Fondazione Giuseppe Fava, 1983
“[Su Rajon Rondo] Un padrone, un padrone!”
SA Spurs vs Boston Celtics, Nba Regular season 2010/11
Citazioni tratte da telecronache
Je l'ai épousé en croyant qu'il avait forcément appris quelque chose de la vie. Erreur totale: il se marie et fait des enfants comme on boit un verre d'eau! [...] Claude est un homme à l'ego surdimensionné. Comme il veut toujours rester maître des situations, il se comporte comme un dictateur et tout le monde se met au garde à vous et lui donne raison. Moi, au contraire, je lui ai toujours dit la vérité.
Origine: Dall'intervista L'ex-femme de Claude Lelouch se livre dans Gala http://www.gala.fr/l_actu/on_ne_parle_que_de_ca/alessandra_martines_pourquoi_j_ai_divorce_186183, Gala.fr, agosto 2009.
da Pepsodent
Due passi nell'anima del sorcio
Origine: Dal discorso a San Leonardo de Siete Fuentes del 22 giugno 1969; citato in Giampiero Marras, Le ragioni dell'indipendentismo, Alfa Editrice, 2008.
Origine: Dall'intervista riportata in Vittorio Messori, Inchiesta sul Cristianesimo, Mondadori, 1993.


Origine: Durante la campagna elettorale del 2005, per attaccare gli oppositori politici, considerati servi degli Stati Uniti e dell'ambasciatore statunitense.

da Discorsi; citato in Bertold Brecht, Gli affari del signor Giulio Cesare
Origine: Breve trattato dell'educazione, p. 74

Origine: Da Annie Lennox, la divina del pop http://www.ilpopoloveneto.it/notizie/musica/2017/01/20/25795-annie-lennox-la-divina-del-pop, Il Popolo Veneto.it, 20 gennaio 2017.

“La flotta italiana rimase padrona delle acque del combattimento”
telegramma del Ministero dell'Interno, 21 luglio 1866
Origine: Da Travaglio in fuga dalla piazza tv http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/10/18/travaglio-in-fuga-dalla-piazza-tv37.html, la Repubblica, 18 ottobre 2014.

libro Manifesto del partito comunista

“Un padrone si sente sempre un po' tranquillizzato dall'infamia dei suoi dipendenti.”
1992, p. 471
Viaggio al termine della notte

“La chiesa […] non è la padrona o la serva dello stato, ma la coscienza dello stato.”
da La forza d'amare
La forza di amare

“Dio è l'unico padrone di casa che Mama non chiamò mai imbroglione.”
Origine: Mi ricordo di te, p. 71

Olimpia Mancini, p. 219
La Corte del Re Sole

“Sii sempre padrone del tuo animo, affinché con il suo impeto non produca inganni o violenze.”
citato in Festo, De significatione verborum

“L'affetto per un cane dona all'uomo grande forza”
citato in Renaldo Fischer, Storia di un cane e del padrone a cui insegnò la libertà, Corbaccio, Milano, 1997, trad. Laura Pignatti, p. 57. ISBN 88-7972-205-0
Attribuite
introduzione GP del Brasile di Formula 1 2008

“Federigo: Sapete chi è veramente libero, felice, padrone di se stesso? Chi nun è nzurato.”
Chi non è sposato
Origine: Assunta Spina, p. 146

citato in Di Pietro: «Così realizza il piano P2» Bersani: «Premier distante dalla realtà», Corriere della sera, 29 marzo 2009
da Del potere: storia naturale della sua crescita

“Austriacante per paura, mentre la padrona di casa lo era per convinzione.”
2010, p. 33
Piccolo mondo antico

Origine: Dall'intervista di Alessandro Mammì, Napoli è meglio di Hollywood http://espresso.repubblica.it/dettaglio/napoli-e-meglio-di-hollywood/2133993, Espresso.it, 9 settembre 2010.
Origine: Da Palermo a Gaeta: storia popolare della campagna dell'Italia meridionale, p. 6-7

“I poveri sono i nostri padroni, e bisogna trattarli come tali, altrimenti ci mandano via.”
Diario Cottolenghino

“Chi di voi vorrà fare il giornalista, si ricordi di scegliere il proprio padrone: il lettore.”
Origine: Dalla lezione di giornalismo all'Università di Torino, 12 maggio 1997; citato in La Stampa, 14 aprile 2009.

Origine: Dall'intervista Margherita Hack: «Le bischerate di De Mattei? Come se non avessimo già altro di cui vergognarci...» . http://www.ilfuturista.it/intervista/margherita-hack-le-bischerate-di-de-mattei-come-se-non-avessimo-gia-altro-di-cui-vergognarci.html, il futurista, 12 aprile 2011.
citato in Walter Binni, Letteratura e critica: studi in onore di Natalino Sapegno, Volume 5, Bulzoni, 1979, p. 101-102
4 marzo 2005

Milan-Juventus, 10 maggio 2009
Serie A

da «Ma è oscurantismo? No, tutela dell'uomo» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/dicembre/09/oscurantismo_tutela_dell_uomo__co_9_081209045.shtml, Corriere della sera, 9 dicembre 2008
Sciogliere le vele

“Beati i professori, beati gli arrivisti, | i nobili e i padroni, specie se comunisti.”
da Le beatitudini, 1980
Incluse in raccolte

Origine: Dibattiti ed interventi del pubblico, p. 56

“È una fatica servire gli stessi padroni e esserne comandato.”
frammento 84b

lettera di Giustino Fortunato a Luigi Sturzo; citato in Luigi Sturzo, Scritti Inediti, vol. II, Cinque Lune, Roma, 1975, p. 65

Origine: 1932; citato in Il lavoro scientifico di Nazareno Strampelli http://www.retescat.com/musgra.it/museo/storia/16/scheda-16.html, Museo della scienza del grano.

Origine: Ognuno potrebbe, p. 115
“Un guaio del nostro tempo è che la scienza è padrona e l'arte ancella.”
Il nespolo
VII, 105

Calibano: atto III, scena II; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
La Tempesta
Origine: Citato in lingua originale nel film La dolce vita (1960).

Citazione un po' troppo lunga: tagliarla
La democrazia in America
Variante: I governi democratici possono diventare violenti e anche crudeli in certi momenti di grande effervescenza e di pericolo, ma queste crisi saranno rare e passeggere.
Quando penso alle piccole passioni degli uomini del nostro tempo […] non temo che essi troveranno fra i loro capi dei tiranni, ma piuttosto dei tutori. Credo, dunque, che la forma d'oppressione da cui sono minacciati i popoli democratici non rassomiglierà a quelle che l'hanno preceduta nel mondo, […] poiché le antiche parole dispotismo e tirannide non le convengono affatto. La cosa è nuova, bisogna tentare di definirla, poiché non è possibile indicarla con un nome.
Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli e i suoi amici formano per lui tutta la specie umana; quanto al rimanente dei suoi concittadini, egli è vicino ad essi, ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più patria.
Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. È assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all'autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità, mentre cerca invece di fissarli irrevocabilmente all'infanzia; ama che i cittadini si divertano, purché non pensino che a divertirsi. Lavora volentieri al loro benessere, ma vuole esserne l'unico agente e regolatore; provvede alla loro sicurezza e ad assicurare i loro bisogni, facilita i loro piaceri, tratta i loro principali affari, dirige le loro industrie, regola le loro successioni, divide le loro eredità; non potrebbe esso togliere interamente loro la fatica di pensare e la pena di vivere?
Così ogni giorno esso rende meno necessario e più raro l'uso del libero arbitrio, restringe l'azione della volontà in più piccolo spazio e toglie a poco a poco a ogni cittadino perfino l'uso di se stesso. L'eguaglianza ha preparato gli uomini a tutte queste cose, li ha disposti a sopportarle e spesso anche considerarle come un beneficio. Così, […] il sovrano estende il suo braccio sull'intera società; ne copre la superficie con una rete di piccole regole complicate, minuziose ed uniformi, attraverso le quali anche gli spiriti più originali e vigorosi non saprebbero come mettersi in luce e sollevarsi sopra la massa; esso non spezza le volontà, ma le infiacchisce, le piega e le dirige; raramente costringe ad agire, ma si sforza continuamente di impedire che si agisca; non distrugge, ma impedisce di creare; non tiranneggia direttamente, ma ostacola, comprime, snerva, estingue, riducendo infine la nazione a non essere altro che una mandria di animali timidi ed industriosi, della quale il governo è il pastore.
Ho sempre creduto che questa specie di servitù regolata e tranquilla, che ho descritto, possa combinarsi meglio di quanto si immagini con qualcuna delle forme esteriori della libertà e che non sia impossibile che essa si stabilisca anche all'ombra della sovranità del popolo.
[…] In questo sistema il cittadino esce un momento dalla dipendenza per eleggere il padrone e subito dopo vi rientra.

a Cristina Campo
da Anelli di cenere in La figlia dell'insonnia, p. 61
La figlia dell'insonnia

Origine: Da Contro (la) natura, con Patrizia Feletig, Marsilio Editore, Venezia, 2015, p. 21. ISBN 978-88-317-1956-8.