Frasi su possibile
pagina 18

Antonio Martino photo
Zlatan Ibrahimović photo

“Non è possibile parlare seriamente di povertà senza specificare di quale povertà si sta parlando.”

Luigino Bruni (1966) economista e accademico italiano

Il prezzo della gratuità.

Luca Nannipieri photo

“L'unico modo per permettere che la libertà di approfondire, ricercare e condividere, subisca il meno danno possibile dalle inevitabili strutture che gli uomini si danno, è consentire a ogni realtà culturale di autogestirsi e autogestire il patrimonio che possiede..”

Luca Nannipieri (1979) saggista e giornalista italiano

Origine: Da Affittare piramidi e sfinge? Farebbe bene alla cultura http://www.ilgiornale.it/news/cultura/affittare-piramidi-e-sfinge-farebbe-bene-cultura-958430.html, IlGiornale.it, 15 ottobre 2013.

Milan Kundera photo
David Cameron photo

“Metteremo insieme le varie nazioni del nostro Regno Unito. Ho sempre creduto nel governare con rispetto. In questo parlamento rispetterò la mia parola e realizzerò il più velocemente possibile la devolution che tutti i partiti hanno concordato per il Galles, la Scozia e l'Irlanda del Nord.”

David Cameron (1966) politico britannico

Origine: Citato in Cameron, un trionfo che nessuno prevedeva http://it.euronews.com/2015/05/08/cameron-un-trionfo-che-nessuno-prevedeva/, Euronews.it, 8 maggio 2015.

Andrea Riccardi photo

“Parigi è una grande città che ha saputo reagire in modo eccezionale. Stando in mezzo a questa folla, composta da rappresentanti delle istituzioni e autorità religiose insieme a migliaia di comuni cittadini, si sente l'espressione di un umanesimo popolare che è alle radici dell'Europa e che ci impegna a lavorare per l'unità e l'integrazione. Oggi, qui, il nostro continente comunica a tutti la sua anima più vera e profonda: la coscienza che è possibile vivere una grande unità con la partecipazione e il contributo di tutte le diversità che ne fanno parte.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Durante un discorso alla Marche Repubblicaine di Parigi dopo gli attentati a Charlie Hebdo, 11 gennaio 2015; citato in Oggi l'Europa comunica a tutti il suo umanesimo popolare: uniti nella diversità contro violenza e terrorismo" http://www.santegidio.org/pageID/3/langID/it/itemID/10588/Oggi_lEuropa_comunica_a_tutti_il_suo_umanesimo_popolare_uniti_nella_diversit_contro_violenza_e_terrorismo.html, Santegidio.org, Parigi, 11 gennaio 2015.

Michele Serra photo
Julius Evola photo

“Avendo parlato di intellettuali e di realismo, sarà bene precisare ancora un punto. Si è accennato al fatto che le simpatie di alcuni intellettuali pel comunismo hanno un certo carattere paradossale, in quanto il comunismo disprezza il tipo dell'intellettuale come tale, tipo che per esso appartiene, essenzialmente al mondo dell'odiata borghesia. Ora, un atteggiamento del genere può venire condiviso anche da chi appartenga al fronte opposto al comunismo, dato quel che nel mondo contemporaneo esse significano, ci si può opporre ad ogni sopravalutazione della cultura e dell'intellettualità. L'avere per esse quasi un culto, il definire con esse uno strato superiore, quasi una aristocrazia – l' "aristocrazia del pensiero" che sarebbe quella vera, legittimamente soppiantante le forze precedenti di élite e di nobiltà – è un pregiudizio caratteristico dell'epoca borghese nei suoi settori umanistico-liberali. La verità è invece che siffatta cultura e intellettualità non sono che dei prodotti di dissociazione e di neutralizzazione rispetto ad una totalità. Pel fatto che ciò è stato avvertito, l'antintelletualismo ha avuto una parte di rilievo negli ultimi tempi, al titolo di una reazione quasi biologica la quale purtuttavia troppo spesso ha seguito direzioni sbagliate o, per lo meno, problematiche. Non ci soffermeremo però su quest'ultimo punto. Ne abbiamo già trattato in altra sede, parlando dell'equivoco dell'antirazionalismo. Qui vi è solo da mettere in rilievo che esiste un terzo possibile termine di riferimento di là sia da intellettualismo che da antintellettualismo, per un superamento della "cultura" d'intonazione borghese. Tale è la visione del mondo – in tedesco Weltanschauung. La visione del mondo non si basa sui libri, ma su una forma interiore e su una sensibilità aventi un carattere non acquisito ma innato.”

Julius Evola (1898–1974) filosofo, pittore e poeta italiano

Intellettualismo e Weltanschauung

Stephen King photo
Albert Einstein photo
Henry James photo

“L'unico requisito a mio avviso intrinseco alla stesura di un romanzo è, come ho già detto, la sincerità. Questa libertà è un privilegio splendido, e la prima lezione per il giovane romanziere è imparare a esserne degno. 'Apprezzala come merita', gli direi; 'prendine possesso, esplorala fino al limite ultimo, divulgala, gioiscine. La vita intera ti appartiene, e non prestare ascolto a chi vorrebbe stringerti nei suoi angoli dicendoti che soltanto qua o là dimora l'arte, o a chi vorrebbe persuaderti che questo messaggero divino si libra al di fuori della vita, respirando un'aria rarefatta e torcendo il capo dalla verità delle cose. Non v'è impressione di vita, né modo di vederla e sentirla, cui il disegno del romanziere non sappia offrire uno spazio; considera soltanto che talenti dissimili come Alexandre Dumas e Jane Austen, Charles Dickens e Gustave Flaubert, hanno operato entro questo territorio con pari dignità. Non dare troppo peso all'ottimismo e al pessimismo; sforzati di cogliere il colore della vita stessa. […] Ricorda che il tuo primo dovere è di essere il più completo possibile – e di rendere l'opera perfetta. Sii prodigo, sii riguardoso, e ambisci al premio.”

Henry James (1843–1916) scrittore e critico letterario statunitense

Origine: Da L'arte della narrativa; citato in Lilla Maione, introduzione a Robert Louis Stevenson, L'isola del tesoro, traduzione di Lilla Maione, Universale Economica Feltrinelli, X ed., Milano, 2014, p. 31.

Aleksandar Vučić photo

“Stiamo facendo il possibile per mantenere la rotta verso l'Unione europea, per ottemperare a tutti i nostri obblighi e integrare sempre più valori europei nel nostro paese.”

Aleksandar Vučić (1970) politico serbo

2015
Origine: Dall'intervista di Isabelle Kumar, Aleksander Vucic: "Sono un uomo onesto" http://it.euronews.com/2015/05/19/aleksander-vucic-sono-un-uomo-onesto/, Euronews.com, 19 maggio 2015.

Paolo Ferrero photo
Giordano Bruno Guerri photo
Chuck Dixon photo
Cormac McCarthy photo
Marco Tullio Cicerone photo
Brad Pitt photo
Chiara Appendino photo
John Kerry photo
Arsenij Jacenjuk photo

“Le casse dello Stato sono vuote, a causa di 75 miliardi di dollari di debiti, le obbligazioni ucraine ammontano a 130 miliardi di dollari. Le pensioni non sono state pagate per intero da oltre un mese. La valuta straniera e le riserve aurifere sono state saccheggiate. Noi stiamo facendo tutto il possibile per impedire che la situazione si deteriori ulteriormente. Ci riusciremo. Non abbiamo altra scelta.”

Arsenij Jacenjuk (1974) politico, economista e avvocato ucraino

Origine: Citato in Crimea, blitz filorusso in Parlamento. Mosca muove le truppe verso il confine. Ianukovich: «Sono ancora io il presidente» http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/crimea_sinferopoli_barricate_filorussi_tatari/notizie/544010.shtml, Il Messaggero.it, 27 febbraio 2014.

Margherita D'Amico photo
Mario Andrea Rigoni photo
Voltaire photo
Ernst Jünger photo
Frank Herbert photo
Federico Rampini photo
Jacques Joseph Duguet photo
Carl Gustav Jung photo
Albert Einstein photo
Anne Rice photo

“[Zurwan al Servitore delle Ossa] C'è un solo e unico scopo nella vita: testimoniare e comprendere per quanto possibile la complessità del mondo, la sua bellezza, i suoi misteri, i suoi interrogativi. Più si cerca di capire, più s'indaga, e più si apprezza la vita e ci si sente in pace col mondo. È questa la sostanza della vita. Tutto il resto si riduce a vacui passatempi. Se un'attività non si basa sull'amore o sulla conoscenza, non ha alcun valore. Sempre, se puoi scegliere, sii caritatevole. Ricordati dei poveri, degli affamati e dei miseri. Ricordati sempre di chi soffre e di chi è bisognoso. La più grande forza creativa di cui disponiamo sulla Terra, sia che siamo angeli, spiriti, uomini, donne o bambini, è quella di aiutare gli altri… I poveri, gli affamati, gli oppressi. Il potere più bello è quello di alleviare il dolore e dare gioia. Essere caritatevoli: questo è il miracolo umano, si potrebbe dire. È il tratto distintivo dell'umanità, e dei migliori angeli e spiriti: essere caritatevoli. Ci si può chiedere perché bisogna amare e imparare o perché sarebbe questo lo scopo della vita: voglio dire, come mai è stato deciso fare solo queste cose e con la massima dedizione? Una domanda stupida, non importa perché sia così. È così: lo scopo della vita è amare ed imparare. Proviamo a rispon­dere a questa domanda per gli altri… Perché è tanto importante amare ed imparare? Ad un uomo crudele e sciocco bisognerebbe rispondere: "È il modo meno rischioso di vivere la vita". Ad un uomo di valore bisognereb­be dire: "È il modo più appagante ed illuminante di vivere la vita". A chi è preda di un cieco egoismo, potrei dire: "Se ti ricorderai dei poveri, degli affamati, degli oppressi, se ti ricorderai degli altri, se amerai, se imparerai alla fine troverai una pace immensa."”

Per gli oppressi, la risposta è: "Allevierà la tua pena, la tua pena terribile"
Lo schiavo del tempo

Albert Einstein photo
Abd al-Fattah al-Sisi photo

“La nostra proposta su Gaza vuole trasformare questo momento nefasto [l'operazione Margine di protezione] in un'occasione per fermare le violenze e costruire un negoziato che porti a un'unica soluzione possibile: dare uno Stato ai palestinesi.”

Abd al-Fattah al-Sisi (1954) politico e militare egiziano

Origine: Citato in Gaza, l'Italia sostiene la proposta dell'Egitto. Renzi: "È l'unica possibilità" http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2014/08/02/gaza-italia-sostiene-proposta-dell-egitto-renzi-unica-possibilita_Qv8zAQ8KsKoFRJ19wv6A0O.html?refresh_ce, Il Sole 24 ore.it, 2 agosto 2014.

Flannery O'Connor photo
Maxence Van Der Meersch photo
Umberto Saba photo

“Esauriti in breve gli indispensabili preliminari, arrivò prima possibile alla sola cosa che veramente gli premeva: parlare di sé.”

Umberto Saba (1883–1957) poeta italiano

«Udite tutti del mio cor gli affanni», p. 154
Scorciatoie e raccontini

Enrico Brizzi photo
Jean Renoir photo
Marco Malvaldi photo
Pëtr Dem'janovič Uspenskij photo
Gustave Moreau photo

“Prega il cielo di non avere successo, almeno il più a lungo possibile. Solo così potrai esprimerti completamente, e senza alcuna restrizione.”

Gustave Moreau (1826–1898) pittore francese

Origine: Citato in uno scritto di Georges Rouault; citato in John Berger, Sul guardare, a cura di Maria Nadotti, Bruno Mondadori, Milano, 2003, p. 170. ISBN 88-424-9679-0

Tyler Hamilton photo
Valeria Golino photo
Giovanni Giudici photo

“Inoltre metti in versi che morire | è possibile a tutti più che nascere | e in ogni caso l'essere è più del dire.”

Giovanni Giudici (1924–2011) poeta e giornalista italiano

La vita in versi
La vita in versi

Federico Rampini photo
Oriana Fallaci photo
Francesco Cossiga photo
Jeremy Rifkin photo
Michael Crichton photo
Edmondo Berselli photo

“Berlusconi ha ragione: come è possibile che, possedendo tutto, gli sia impossibile controllare tutto ciò che possiede o crede di possedere in virtù del voto popolare, compresi i processi e le inchieste giudiziarie? E come mai non è possibile, da parte sua, padrone assoluto dei media, controllare il sistema televisivo e i programmi politici di approfondimento e di dibattito? Che ci sta a fare l'Agenzia per le comunicazioni, se non esegue i comandi che vengono dall'alto? Naturalmente Berlusconi ignora, volutamente, la complessità del sistema della comunicazione pubblica. Ai suoi occhi basterebbe una telefonata all'Innocenzi di turno per stroncare un programma come quello di Michele Santoro (o come il salotto di Floris o della Dandini), considerato da mesi una delle «fabbriche di odio» nei confronti del premier e del Popolo della Libertà. È una situazione disperata, quella di Berlusconi, che lo induce a gesti disperati, o almeno terribilmente disinibiti, nel senso che fanno a pezzi il tessuto generale delle istituzioni del nostro Paese. Il "padrone" non riesce più a comandare, il suo partito si sta sfaldando, e i vari cacicchi cercano un'area di autonomia personale e politica. Berlusconi teme una "sindrome francese" e una sostanziale non vittoria alle elezioni regionali. Paradossale situazione del padrone che non riesce a spadroneggiare fino in fondo, pur cercando di farlo in tutti i modi. C'è una contraddizione intrinseca nell'azione di Berlusconi, e la formula proprietaria o "padronale" la riassume tutta, senza risolverla. Ma la questione è: in una democrazia può il capo del governo rivolgersi come un padrone alle autorità di garanzia?”

Edmondo Berselli (1951–2010) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da La sindrome del padrone http://www.repubblica.it/politica/2010/03/17/news/la_sindrome_del_padrone-2706562/, Repubblica.it, 17 marzo 2010.

Pëtr Dem'janovič Uspenskij photo
Silvano Maria Tomasi photo

“Abbiamo bisogno di una coalizione coordinata e ben concepita, che faccia il possibile per raggiungere un accordo politico senza l'uso della violenza. Ma nel caso non sia possibile, l'uso della forza sarà necessario.”

Silvano Maria Tomasi (1940) arcivescovo cattolico italiano

Origine: Citato in Il Vaticano e l'uso della forza contro l'ISIS http://www.ilpost.it/2015/03/15/tomasi-vaticano-isis/, Il Post.it, 15 marzo 2015.

Dennis Lehane photo
J. K. Rowling photo
Flea photo
Camillo Prampolini photo
Bertolt Brecht photo
Vivant Denon photo
Giorgio Napolitano photo
Paola Taverna photo

“[Sulla riforma del Senato, portata avanti dal Governo Renzi] È una riforma imposta col ricatto di pochi che si fingono molti e derubano il futuro di tutti. Noi non possiamo restare indifferenti; non possiamo assistere silenti e impassibili di fronte a questa violenza. Dobbiamo fermarvi ora, perché ormai non ci resterebbe nemmeno la triste speranza di un intervento della Corte costituzionale, visto che questa contro-riforma consentirà alla maggioranza di spartirsi anche l'elezione dei suoi giudici, estromettendo la partecipazione decisiva delle opposizioni e trasformandola in una sua malleabile appendice. Chi troverà la forza di levare la sua voce contro l'autoritarismo, contro l'accentramento del potere nelle mani di marionette nominate da una ristretta di cerchia di uomini lontani anni luce dagli interessi del popolo? Sarà la Repubblica del sopruso, delle ripicche sugli oppositori e dell'arbitrio contro i dissenzienti. Sarà, signori, il fascismo del terzo millennio, ancora più insidioso perché nascosto sotto le spoglie di una democrazia morente. Pur di realizzare il vostro sogno, che è il nostro incubo, nessuna bugia è troppo grande. Avreste il coraggio di ripetere anche ora le «balle» di qualche mese fa, quando affermavate che le leggi di revisione costituzionale vanno approvate con il consenso più ampio possibile?”

Paola Taverna (1969) politica italiana

Origine: Citato in Senato della Repubblica Italiana – Legislatura XVII – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 510 del 23 settembre 2015 http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/315795.pdf. Roma, 23 settembre 2015.

“Capodanno nella lista di Rocco Schiavone veniva al terzo posto delle peggiori date del calendario. Al primo posto c'era il suo compleanno, che lui odiava in maniera totale, violenta, omicida. Gli auguri li considerava degli insulti. E non era un atteggiamento preso dopo i quaranta, non era una cosa da scambiare con la senilità incipiente e col tempo che passa sempre più veloce. Lui già a sei anni, quando giocava per le strade di Trastevere, poteva spaccare teste e setti nasali se un amichetto o un parente gli avesse fatto i fatidici auguri il 7 di marzo.
Al secondo posto c'era la Pasqua. Rocco la odiava per tre motivi. Il primo era che non arrivava mai lo stesso giorno. Cambiava ogni anno, e questo la rendeva imprevedibile e micidiale come un killer professionista. Il secondo che, proprio per la sua imprevedibilità, faceva arrivare le colombe e le uova mentre ancora stavi digerendo il panettone di Natale. Il terzo era di natura squisitamente teologica. Sapete quando è nato il figlio di Dio. Possibile che non siete mai riusciti a capire quand'è che è risorto? Al terzo posto c'era il Capodanno. Dovere per forza andare da qualche parte a fare il conto alla rovescia, stappare la bottiglia, urlare auguri a squarciagola e fingere di divertirsi e essere sereno. E poi c'erano i botti. Nel suo personalissimo codice la pena per i costruttori e i fruitori dei fuochi di Capodanno andava da un anno di reclusione ai lavori forzati in una miniera in Cile, in base ai botti che utilizzavano, al rumore che provocavano e ai soldi che riuscivano a sprecare in sei minuti. Gente che lesina sulla frutta e la verdura tutto l'anno per poi scoppiare centinaia di euro in pochi minuti ferendosi, facendosi danni, spaccando oggetti e coglioni, lui la detestava. Il primo gennaio invece era uno dei giorni più belli dell'anno. Nessuno per le strade, nessuno nei negozi, tutti a dormire gonfi di cibo e vino da supermercato, con le bocche secche e le orecchie che ancora fischiano per la musica a palla e i tricchetracche sul balcone. E lui solo, a Ostia a passeggiare sulla spiaggia.”

Antonio Manzini (1964) attore, sceneggiatore e regista italiano

da L'accattone
Cinque indagini romane per Rocco Schiavone, L'accattone

Guido Ceronetti photo
Claudio Magris photo

“Nell'alienazione universale l'unica autenticità possibile è quella riflessa e relativa.”

Claudio Magris (1939) scrittore italiano

Origine: Da Italo Svevo: la vita e la rappresentazione della vita.

Bertrand Russell photo
Abraham Isaac Kook photo
Carlo Martelli photo
Pietro Nigro photo
Fabio Tombari photo
Quino photo
Emma Bonino photo

“Non lo dimentichiamo: esistono treni rapidi che «avvicinano» Torino (o Düsseldorf) al meridione, c'è la televisione che invia messaggi di… unità attraverso i presentatori e le acconciature delle belle annunciatrici, c'è il cinema, ci sono anche i libri e i rotocalchi (senza contare l'azione più specificamente politica dei partiti governativi e delle opposizioni)… Pure non si sfugge all'impressione che il Mezzogiorno resti ancora e in larga parte la terra solitaria e difficile, talvolta incomprensibile, che Abba e gli altri – le armi in pugno – vennero a scoprire e a «ricondurre» all'Italia vincendo, com'è noto, molte e cruente e gloriose battaglie ma in definitiva perdendo la loro guerra liberatrice. […] non è una affermazione che si faccia a cuor tranquillo, giacché resta comunque incomprensibile come un secolo così complesso di tragedie e di sommovimenti possa aver lasciato tanta parte del Mezzogiorno ferma ed estranea.
Come è possibile questo?
Se appena però ci si rifiuta di limitare il ragionamento alle modifiche più evidenti e naturali del costume meridionale (del resto molto limitate per esempio nei paesi dell'interno) e si bada invece al crescente dislivello nello sviluppo economico e culturale del sud rispetto alle altre regioni italiane (dislivello paurosamente cresciuto negli ultimi dieci anni) si deve ammettere come un dato della situazione italiana la perdurante «estraneità» del sud rispetto al resto della Nazione.
Né vi può ormai essere alcuno disposto seriamente a imputare questo ai meridionali in genere e non al blocco industriale-agrario che ha guidato secondo il proprio interesse la Nazione determinando per il Mezzogiorno una funzione e un destino coloniali.”

Aldo De Jaco (1923–2003) giornalista e scrittore italiano

da Letteratura e Mezzogiorno a cento anni dall'Unità, in Francesco D'Episcopo, «Le ragioni narrative» 1960-1961, Antologia di una rivista, Tullio Pironti Editore, Napoli, 2012, pp. 194-195. ISBN 978-88-7937-408-8

Immanuel Kant photo
Pëtr Dem'janovič Uspenskij photo
Adriano Galliani photo
Francesco De Gregori photo
Paolo Crepet photo
Isaac Bashevis Singer photo
Pëtr Dem'janovič Uspenskij photo
Albert Einstein photo
Leo Ortolani photo

“Lo chiamavano Jeeg unisce Gomorra con Chronicle, è ambientato in un contesto di bassa criminalità romana, con questo tipo che acquista poteri straordinari… Ha dimostrato che anche per noi italiani è possibile fare un bel film di supereroi.”

Leo Ortolani (1967) autore di fumetti italiano, creatore di Rat-Man

Origine: Durante lo showcase di Lucca Comics 2015, 31 ottobre 2015; citato in Carlo A. Montori LuccaCG15: Leo Ortolani festeggia 20 anni di Rat-Man e incontra i fan http://www.badcomics.it/2015/11/luccacg15-leo-ortolani-festeggia-20-anni-di-rat-man-e-incontra-i-fan/85057/, BadComics.it, 1 novembre 2015.

Monica Cirinnà photo

“La Costituzione è un processo di liberazione della persona umana naturalmente inconcluso e da rinnovare continuamente con spirito di cooperazione solidale. La Costituzione è stata scritta avendo in mente il passato, il presente e il futuro. Considerando chi aveva già la voce per farsi sentire e chi ancora non aveva trovato spazio nella comunità politica, come le persone omosessuali, oggetto di un pervasivo e doloroso stigma sociale. Queste persone per troppo tempo assenti e taciute, noi oggi le rendiamo finalmente presenti al resto della comunità politica, riconosciamo la loro esperienza di vita familiare come una realtà meritevole di tutela, perché attinente alla loro dignità di persone. Così, concretamente, realizziamo quella parte di Costituzione scritta per gli assenti – quegli assenti – individui adulti bambini famiglie, che finalmente diventano presenti, con pari diritti e dignità già riconosciuti agli altri cittadini. Colleghi, vi chiedo: da che parte vorremo farci trovare dai nostri figli e dai nostri nipoti, quando fra trent'anni torneranno a leggere i resoconti di questa seduta? Dalla parte di chi ha creduto possibile far muovere all'Italia il primo e tanto atteso passo verso l'uguaglianza? O dalla parte di chi ha visto nella Costituzione il patrimonio di pochi privilegiati, e nell'estensione di diritti un pericolo?”

Monica Cirinnà (1963) politica italiana

Origine: Dall'intervento in Senato dopo le votazioni sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità e sulle questioni sospensive del ddl Cirinnà, 2 febbraio 2016; citato in Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 569 del 02/02/2016 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00964262&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddl2081ecddcdfeduc-trattazione_dg-intervento_cirinnapd&parse=no, Senato.it, 2 febbraio 2016. Visibile al minuto 06:00 di L'intervento di Monica Cirinnà al Senato https://www.youtube.com/watch?v=qQDLure4FrM, YouTube.com, 2 febbraio 2016.

Luca Coscioni photo
Anthony Kiedis photo

“Cerco di fare attenzioni ai miei songwriter preferiti e mi rendo conto che hanno fatto cose migliori di quelle che potrò mai fare io. Persone come Paul McCartney, Neil Young e Randy Newman, artisti fenomenali; tuttavia, nessuno di loro è mai riuscito ad avere la stessa grandezza da "adulti" di quanto abbiano fatto quando avevano 20 o 30 anni […]. Penso che sia un ciclo, è quasi impossibile scrivere musica in grado di toccare il cuore delle persone una volta che lo hai già fatto. Quando ti puoi permettere di comprare una, due o tre case, quella linea di comfort finisce per cambiarti […]. Ma sono speranzoso quando ascolto una canzone che Paul McCartney ha pubblicato negli ultimi anni e mi ricorda che c'è ancora tanto dentro di lui. Non ha niente da dimostrare, ha già dato al mondo le migliori canzoni possibili, eppure mi rende felice il fatto che abbia deciso di continuare a farlo.”

Anthony Kiedis (1962) cantante statunitense

I pay attention to my favorite songwriters, and they're way smarter and way better at writing songs than I could ever be. You know, like Paul McCartney, Neil Young, Randy Newman are all just phenomenally gifted singers and songwriters; however, none of them have really been able to create real greatness in their older years compared to what they were doing in their 20s and 30s [...]. I guess it's a cycle, it's almost impossible to write music that crushes and touches people's hearts in that way once you've made it. Once you can afford a house, another house over there and another over there, it's like that weird fine line of comfort changing you [...]. But it gives me hope when I hear a Paul McCartney song that he did in the last couple of years that reminds me of who he is deep down inside. Not that he's got anything to prove, he's already given the world more great songs than anybody else I can think of, but it makes me happy that he's still able to do it.

Mina (cantante) photo
Fabian Nicieza photo