Frasi su possibile
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“La legge delle unioni civili deve essere approvata il prima possibile. Non ci siamo messi niente addosso, ma non è che se uno non si mette qualcosa addosso non la pensa in quel modo.”

Gaetano Curreri (1952) cantante, tastierista e musicista italiano

Origine: Il riferimento è al festival di Sanremo 2016 dove quasi tutti gli artisti hanno indossato nastri arcobaleno per rivendicare i diritti della comunità omosessuale.
Origine: Citato in Giovanni Rossi, Festival di Sanremo 2016: la conferenza stampa del vincitore http://www.davidemaggio.it/archives/127746/festival-di-sanremo-2016-la-conferenza-stampa-del-vincitore, Davidemaggio.it, 14 febbraio 2016.

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“Gioacchino poi che vidde possibile ogni delitto a' briganti, fece legge che un generale avesse potere supremo nelle Calabrie su di ogni cosa militare o civile per la distruzione del brigantaggio. Il generale Manhès, a ciò eletto, passò il seguente ottobre in apparecchi, aspettando che le campagne s'impoverissero di frutta e foglie, aiuti a' briganti per alimentarsi e nascondersi; e dipoi palesò i suoi disegni. Pubblicate in ogni comune le liste de' banditi, imporre a' cittadini di ucciderli o imprigionarli; armare e muovere tutti gli uomini atti alle armi; punire di morte ogni corrispondenza co' briganti, non perdonata tra moglie e marito, tra madre e figlio; armare gli stessi pacifici genitori contro i figli briganti, i fratelli contro i fratelli; trasportare le gregge in certi guardati luoghi; impedire i lavori della campagna, o permetterli col divieto di portar cibo; stanziare gendarmi e soldati ne' paesi, non a perseguire i briganti, a vigilare severamente sopra i cittadini. Nelle vaste Calabrie, da Rotonda a Reggio, cominciò simultanea ed universale la caccia al brigantaggio. Erano quelle ordinanze tanto severe che parevano dettate a spavento; ma indi a poco, per fatti o visti o divulgati dalla fama e dal generale istesso, la incredulità disparve. Undici della città di Stilo, donne e fanciulli (poiché i giovani robusti stavano in armi perseguitando i briganti), recandosi per raccorre ulivi ad un podere lontano, portavano ciascuno in tasca poco pane, onde mangiare a mezzo del giorno e ristorare le forze alla fatica. Incontrati da' vigilatori gendarmi, dei quali era capo il tenente Gambacorta (ne serbi il nome la istoria), furono trattenuti, ricercati sulla persona, e poiché provvisti di quel poco cibo, nel luogo intesso, tutti gli undici uccisi. Non riferirò ciò che di miserevole disse e fece una delle prese donne per la speranza, che tornò vana, di salvare, non sé stessa, ma un figliuolo di dodici anni. […]Lo spavento in tutti gli ordini del popolo fu grande, e tale che sembravano sciolti i legami più teneri di natura, più stretti di società; parenti e amici dagli amici e parenti denunziati, perseguiti, uccisi; gli uomini ridotti come nel tremuoto, nel naufragio, nella peste, solleciti di sé medesimi, non curanti del resto dell'umanità. Per le quali opere ed esempi viepiù cadendo i costumi del popolo, le susseguenti ribellioni, le sventure pubbliche, le tirannidi derivavano in gran parte dal come nel regno surse, crebbe e fu spento il brigantaggio. Questa ultima violenza non fu durevole: tutti i Calabresi, perseguitati o persecutori, agirono disperatamente; e poiché i briganti erano degli altri di gran lunga minori, e spicciolati traditi, sostenitori d'iniqua causa, furono oppressi. Sì che, di tremila che al cominciare di novembre le liste del bando nominavano, né manco uno solo se ne leggeva al finire dell'anno; molti combattendo uccisi, altri morti per tormenti, ed altri di stento, alcuni rifuggiti in Sicilia, e pochi, fra tante vicissitudini di fortuna, rimasti, ma chiusi in carcere.”

Charles Antoine Manhès (1777–1854) generale francese

Pietro Colletta

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“Sfido chiunque a trovarmi nei tempi dei tempi un solo uomo che come storico abbia parlato di Gesù. Di lui è possibile parlare solo da cristiani o da anticristiani.”

Charles Péguy (1873–1914) scrittore, poeta e saggista francese

Santuario
Origine: Cfr. Ricerca del Gesù storico.

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“Si poteva stare nel Pci senza essere comunisti. Era possibile, è stato così.”

Walter Veltroni (1955) politico italiano

da Veltroni: incompatibili comunismo e libertà, La Stampa, 16 ottobre 1999, p. 3

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“È strano che non si trovi più nessuno, ma nemmeno all'estrema sinistra, che ricordi questi fatti documentati. Ancora nel novembre del 1993 quando ormai per Forza Italia si tratta proprio di stabilire i colori delle coccarde e delle bandierine, c'erano i kit del candidato, stavano facendo i provini nel parco della villa di Arcore per vedere i candidati più telegenici; in quel periodo, a tre mesi dalle elezioni del marzo del 1994, Mangano incontra due volte Dell'Utri a Milano. E questa non è una diceria, c'è nelle agende della segretaria di Dell'Utri: Palazzo Cellini, sede di Publitalia, Milano 2, i magistrati arrivano e prendono le agende e nell'agenda del mese di novembre del 1993 si trovano due appuntamenti fra Dell'Utri e Mangano, il 2 novembre e il 30 novembre. E Mangano chi era, in quel periodo? Non era più il giovane disinvolto del '73-'74 quando fu ingaggiato e portato ad Arcore come stalliere: qui siamo vent'anni dopo. Mangano era stato in galera undici anni a scontare una parte della pena complessiva di 13 anni che aveva subito al processo Spatola per mafia e al maxiprocesso per droga, due processi istruiti da Falcone e Borsellino insieme. È stato definitivamente condannato per mafia e droga a 13 anni, ne aveva scontati 11, uscito dal carcere nel 1991 era diventato il capo reggente della famiglia mafiosa di Portanuova e grazie al suo silenzio in quella lunga carcerazione aveva fatto carriera e partecipato alle decisioni del vertice della mafia di fare le stragi. E poche settimane dopo le ultime stragi di Milano e Roma, Dell'Utri incontra un soggetto del genere a Milano negli uffici dove sta lavorando alla nascita di Forza Italia. Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita Paolo Borsellino al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè Berlusconi. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". Possibile che invece di abboccare a tutti i suoi doppi giochi, quelli del centrosinistra non – ma dico uno, non dico tutti, li conosciamo, fanno inciuci dalla mattina alla sera e sono pronti a ricominciare con la Costituente come se non gli fosse bastata la bicamerale – uno, di quelli anche più informati, che dica "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato Berlusconi, Dell'Utri, Craxi con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano, infatti le famiglie mafiose decidono di votare per Forza Italia e di abbandonare Sicilia Libera – che viene sciolta nell'acido probabilmente – quando Mangano arriva giù a portare le garanzie.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da I nuovi padri della patria http://www.beppegrillo.it/2009/03/passaparola_lun_22.html#comments, 30 marzo 2009
BeppeGrillo.it

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“Renzi aveva detto in tutti i modi che le regole si cambiavano insieme, che non sarebbe stato possibile, che non avrebbe voluto in nessun caso farlo a colpi di maggioranza. Ora si ritrova solo, con i suoi parlamentari abusivi, fuori dalla Costituzione, ad imporre una legge elettorale a colpi di maggioranza per uccidere la democrazia nel nostro Paese, per diventare quello che lei ha dichiarato, signora Presidente, un uomo solo al comando. Questo è inaccettabile per la nostra democrazia. Noi non consentiremo in tutti i modi che quest'Aula sia ridotta a un bivacco di manipoli. Noi non consentiremo il fascismo renziano. Non lo consentiremo, signora Presidente. E mi meraviglio molto che quello che rimane del Partito Democratico possa accettare una violenza di questo tipo. Non c'era nessuna ragione per mettere la fiducia su un provvedimento che non avrebbe mai dovuto vedere la fiducia, un provvedimento di rango costituzionale. Non c'era ostruzionismo, non c'era un numero in nessuna maniera esorbitante di emendamenti. Perché Renzi vuol mettere la fiducia ? Vuol mettere la fiducia per coartare, per condizionare la volontà e la libertà di voto del suo stesso partito. Noi non consentiremo, signora Presidente, che quest'Aula sia ridotta a un bivacco di manipoli. Per questa ragione noi faremo di tutto in quest'Aula e fuori di quest'Aula per impedire il fascismo renziano. No al fascismo di Renzi.”

Renato Brunetta (1950) economista e politico italiano

Origine: Dal resoconto stenografico http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?idLegislatura=17&sezione=assemblea&tipoDoc=alfabetico_stenografico&idSeduta=0417 dell'Assemblea della Camera dei deputati – XVII Legislatura – Seduta n. 417 del 28 aprile 2015.

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“Perché deve esserci sempre un resp… un deficiente di turno qua, che paga per tutti, cazo?
Dodici anni, ventiquattro allenatori: e cazo, sarà mica sempre l'allenatore qua che deve pagare. Sempre l'allenatore? E i tifosi diano una mano alla squadra oggi invece di contestarla, che sono giovani, abbiamo fatto una squadra, diano una mano! Abbiano i coglioni di dare una mano alla squadra!
Io son là ventiquattro ore al giorno, io! Ventiquattro ore al giorno sono là, io! Tutti i giorni, cazo! Non è possibile una roba del genere… vergognatevi, cazo!
E sono arrabbiato no perché ho pareggiato… sono arrabbiato perché è uno schifo, 'sta roba qua! Io non ho mai visto una roba del genere! Ma come dove siamo, cazo? Cos'è diventato il calcio? 'Na jungla, cazo?!? No, no, no, calma… e ridono, e ridono, cosa ridete, cosa? Vi divertite a scrivere cosa, dopo? Cosa ridete, che? Cosa ridete, cazo? Cosa ridete? Cosa ridete? Abbiate il rispetto della gente!
Con voi bisogna dire bugie e fare i ruffiani, come coi tifosi… io non lo sono, cazo!!! Okay? Io guardo tutti in faccia, tutti, dal primo all'ultimo! Perché sono serio, cazo! Vado a lavorare con serietà. No, no, parlo io adesso… è finita qua, cazo. Parole? Parole di che, cazo? Dopo quattro mesi che giochi a calcio, ss.. parole?!? Ma fatemi un piacere, dai, su! Cazo! Fatemi un piacere! È ora di finirla qua, state calmi tutti, cazo! State calmi! Non ho mai visto una roba del genere! Tutti presuntuosi, ironici, ridono: eh, eccolo, arriva il scemo di turno! Qua si fanno le cose seriamente, cazo!
No, è meglio che… eh, vabbè, è lo stesso… va… non preoccup… […] Bravo. Ecco, se hai capito traducilo te allor'! Lascia che, traduci te, avanti. No, no, io non ce l'ho con te. No, no, io non ce l'ho con te, eh. Ho detto ""traduci te"". No, no, io non ce l'ho con te, eh. Oh, io posso andar fuori. Scusami, no, no, io posso andar fuori. A me non me ne frega neanche se m'ammazzano, Me son roto i coioni. […] Cosa me ne frega a me? […] Dai… E ridono, cazo. Non vedi che ridono? […] Parla te: spiegagli come lavoriamo. […] Son tranquillissimo. Dì che i vegna avanti. Me faso ucider, me faso pugnalar. Vaffanculo! […] È cattiveria questa, dai. […] Cosa devo dire, cazo? Andiamo via? Non è un problema.”

Alberto Malesani (1954) allenatore di calcio e ex calciatore italiano
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“Ho già espresso in più occasioni, peraltro senza ambiguità di sorta, il mio giudizio sull'antiberlusconismo e sul berlusconismo. Si tratta di due fenomeni altamente ripugnanti, dei quali tuttavia il primo è – se mai è possibile – ancora più osceno e disgustoso del secondo. E questo per molte ragioni. Ne ricorderò unicamente una, su cui già ho insistito ad abundantiam. L'antiberlusconismo, con cui la sinistra ha identificato il proprio pensiero e la propria azione negli ultimi vent'anni, rappresenta l'esempio insuperato della volgarità della sinistra italiana in ogni sua gradazione. L'antiberlusconismo ha, infatti, permesso alla sinistra di occultare la propria adesione supina al capitale dietro l'opposizione alla contraddizione falsamente identificata nella figura di un'unica persona, secondo il tragicomico transito dal socialismo in un solo paese alla contraddizione in un solo uomo. Così facendo, la sinistra si è potuta volgarmente riciclare, aderendo al monoteismo del mercato e dirottando su un'unica persona la contraddizione contro cui combattere. Come l'odierno antifascismo in assenza integrale di fascismo, così l'antiberlusconismo ha svolto il ruolo di fondazione e di mantenimento dell'identità di una sinistra ormai conciliata con l'ordine neoliberale. Ingiustizia, miseria e storture d'ogni sorta hanno così cessato di essere intese per quello che effettivamente sono, ossia per fisiologici prodotti dell'ordo capitalistico, e hanno preso a essere concepite come conseguenze dell'agire irresponsabile di un singolo individuo.”

Diego Fusaro (1983) filosofo italiano

Origine: Da L'idiotismo dell'antiberlusconismo http://www.lospiffero.com/cronache-marxiane/lidiotismo-dellantiberlusconismo-11961.html, LoSpiffero.com, 5 agosto 2013.

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“Descrivere ogni cosa in modo scientifico sarebbe possibile, ma assurdo. Non avrebbe senso, sarebbe come descrivere una sinfonia di Beethoven in base alla variazione della pressione dell'onda.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

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Variante: Descrivere ogni cosa in modo scientifico sarebbe possibile, ma assurdo. Non avrebbe senso, sarebbe come descrivere una sinfonia di Beethoven in base alla variazione della pressione d'onda

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“Al principio, che non è veramente un principio e che non ha alcun significato spirituale fuor dalla nostra esistenza finita, la volontà vuole conoscere se stessa; allora si desta la coscienza riflessa e col destarsi di essa la volontà si divide. La volontà unica, intera e completa in se stessa, ora è divenuta attore e, ad un tempo, osservatore. Il conflitto è inevitabile perché l'attore vuole esser libero dalle limitazioni a cui è stato costretto ad assoggettarsi nel suo desiderio di una coscienza riflessa. Per un lato, gli è stato dato il potere di vedere, ma nel contempo vi è qualcosa che egli, in quanto osservatore, non può scorgere. Alla conoscenza si unisce fatalmente l'ignoranza, l'una accompagna l'altra come l'ombra accompagna l'oggetto; non vi è separazione possibile fra i due compagni. Ma il volere come attore tende a tornare nella sede originaria dove il dualismo ancora non esisteva e dove, di conseguenza, regnava la pace. […] Al verificarsi della divisione la coscienza è, in un primo momento, così rapita dalla novità dello stato e dalla sua apparente capacità di risolvere i problemi della vita da dimenticare la sua missione, che è l'illuminare la volontà. Invece di gettare luce all'interno – cioè sulla volontà da cui trae il principio della sua esistenza – la coscienza si concentra sul mondo esteriore degli oggetti e delle idee. Quando cerca di guardare in se stessa, trova il mondo di una unità assoluta, nel quale l'oggetto che essa desidera conoscere è lo stesso soggetto. […] Si tratta di un volere in cui vi è più della mera volontà, in cui vi è anche l'atto di pensare e di vedere. Grazie a questo atto, la volontà scorge se stessa diventando libera e signora di sé. Questo è un sapere in senso eminente, ed è in ciò che consiste la redenzione buddhista.”

Daisetsu Teitarō Suzuki (1870–1966) storico delle religioni giapponese

Origine: Saggi sul Buddhismo Zen – Vol. I, pp. 125-126

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“Los Angeles mi ha incantato quando ero bambino con la sua energia, e penso che lo faccia anche alla gente. C'è qualcosa del deserto, l'elettricità, le palme, che promette che tutto è possibile. Mi colpì come fosse una tonnellata di mattoni e nel 1973 mi trasferii a L. A., che era un animale completamente diverso rispetto al 2015. Ma c'è quel filo che non ha perso, ovvero, qui è dove vieni ad esplorare il tuo sogno: che tu lo voglia o no, il sogno diventa realtà, fallisci miseramente o qualcosa del genere, oppure trovi un altro sogno che non pensavi nemmeno ti stesse aspettando, questo filo è rimasto. Do merito all'incantevole atmosfera di questo posto, la natura intrinseca di Los Angeles e della sua valle, le sue montagne, il suo deserto e i suoi coyoti. È una specie di magico inganno.”

Anthony Kiedis (1962) cantante statunitense

Los Angeles put a spell on me as a kid with its energy, and I think it does that to people. There's something about the desert, the electricity, the palm trees, just the promise that anything is possible. That hit me like a ton of bricks, and by 1973 I made my way to L.A., which was a completely different animal at that time relative to 2015. But there is that thread that it hasn't lost, which is, this is where you come to explore your dream; whether or not the dream comes true, you fail miserably or somewhere in between, or you find another dream you didn't even know was waiting for you, that thread maintains. I give credit to the enchanting vibe of this place, the inherent nature of Los Angeles and its valley, its mountains, its desert and its coyotes. It's kind of a magical trickery.

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“È possibile che non abbia mai preso l'Oscar perchè i miei film lasciano più spazio alla storia che alla singola interpretazione. A me interessa che il film sia buono nel suo complesso, non avere il mio momento di gloria.”

Harrison Ford (1942) attore statunitense

Origine: Citato in Harrison Ford: "Sarò ancora Indiana Jones" http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/harrison-ford-saro-ancora-indiana-jones/313690, repubblica.it, 18 ottobre 2006.

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“Come fece Gandhi arriveremo al mare, la catena umana lungo il Po arriverà al mare, metteremo le mani nell'acqua e vedremo che quando questa si asciuga il sale resta sulla pelle, come è possibile quindi che qualcuno ne abbia il monopolio?! Allo stesso modo non c'e' nessuno che possa avere il monopolio della libertà, neppure Roma.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

Origine: Citato in Bossi: 15 settembre Dichiarazione indipendenza Padania (3) http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1996/07/13/Politica/BOSSI-15-SETTEMBRE-DICHIARAZIONE-INDIPENDENZA-PADANIA-3_184800.php, Adnkronos, 13 luglio 1996.

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“Per mia storia personale e impostazione culturale trovo che l'Europa sia una risorsa imprescindibile per l'Italia. Questo Paese, con le sue tante debolezze, benché forte del peso della sua storia e delle sue eccellenze, ha bisogno del vecchio continente e dello schema comunitario di cui si è dotato per amministrarsi e gestirsi nel modo più efficiente e produttivo possibile.”

Adele Gambaro (1964) politico italiano

Origine: Citato in Senato della Repubblica – XVII Legislatura – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 58 del 4 luglio 2013 – Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge: (587) Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013 (Votazione finale qualificata ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento) (Relazione orale) (588) Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013 (Relazione orale) e dei documenti: (Doc. LXXXVII-bis, n. 1) Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (anno 2013) (Doc. LXXXVII, n. 1) Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (anno 2012) Stralcio, dal testo proposto della Commissione, dell'articolo 33 (588-bis) del disegno di legge n. 588. Roma, 4 luglio 2013.

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“Uno dei motivi di sospetto verso convinzioni morali apparentemente sincere è il loro legame con interessi particolari di coloro che le sostengono. Chiedersi cui bono e cui malo è appropriato se siamo alla ricerca di possibili elementi di contaminazione della coscienza: il senso morale di una persona può essere distorto da privilegi radicati così come dalla paura di perderli. […] gli animali non sono in grado di perorare la loro causa e coloro che la perorano per loro non hanno alcun interesse finanziario diretto, né altri tipi di interesse personale in gioco, per quanto molti possano essere emotivamente "coinvolti". Riguardo invece ai guadagni particolari legati al mantenimento delle pratiche esistenti e alle perdite che deriverebbero dal loro mutamento, scopriamo un gran numero di gruppi alle cui convinzioni potremmo non dare credito. Macellai, cacciatori, allevatori, pellicciai, ricercatori che sperimentano su animali, se non risarciti, dovrebbero sopportare perdite personali significative qualora dovessimo modificare le nostre pratiche. Pertanto, non ci si può attendere che essi valutino la questione morale senza la distorsione derivante dai loro interessi particolari. Gli scienziati potrebbero sostenere che nel loro caso l'interesse personale coincide con un interesse umano universale; un'analoga giustificazione, però, credo, potrebbe essere avanzata anche dal macellaio e dal pellicciaio […].”

Annette Baier (1929–2012) filosofa neozelandese

Origine: La nostra posizione nel mondo animale, pp. 59-60

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“La grandezza dell'Occidente è consistita nel non espellere il sacro dal suo orizzonte. Ha imparato a tenerlo a bada senza scacciarlo. Si è creata così una tensione fra i due poli - cioè fra il sacro e la politica - che ha reso possibile la resistenza agli abusi stessi del potere. E ha permesso tra l'altro la nascita di un terzo potere: il potere economico. La modernità si è sviluppata grazie alla fibrillazione di questi tre poli.”

Paolo Prodi (1932–2016) storico italiano

Origine: da intervista rilasciata ad Antonio Gnoli, Paolo Prodi: "C'era troppa violenza nella politica, per questo ho scelto di fare lo storico" http://www.repubblica.it/cultura/2015/02/09/news/paolo_prodi_c_era_troppa_violenza_nella_politica_per_questo_ho_scelto_di_fare_lo_storico-106852125/?ref=HREC1-8, Repubblica.it, 9 febbraio 2015

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“[Sulle accuse di combine riguardo Italia-Camerun] Provo a ricostruire la situazione. Pareggiando, noi passavamo il turno e andavamo nel girone a tre con Argentina e Brasile. Con una vittoria molto larga pescavamo due avversari più morbidi, Belgio e Unione Sovietica. Il Camerun poteva solo vincere per qualificarsi, col pareggio andava fuori. Domanda. Perché mai due squadre dovrebbero accordarsi per un risultato che non serve a nessuna delle due? Se qualcuno di noi avesse pensato di combinare una porcheria a tutti i costi, avremmo comprato la vittoria con molti gol di scarto, non certo il pareggio. Quella partita finì uno a uno e ci destinò ad Argentina e Brasile, mentre al Camerun costò l'eliminazione, per una serie di motivi assolutamente banali. Noi sbagliammo tre-quattro gol nel primo tempo, quando ancora era possibile la goleada; nel secondo andammo in vantaggio ma fummo subito raggiunti per una serie di esitazioni difensive; il poco tempo a disposizione non ci consentiva più di pensare a raddrizzare la differenza reti; a mezz'ora dalla fine era più importante pensare a salvare la qualificazione che a vincere rischiando. Avrebbe dovuto rischiare il Camerun, semmai, visto che col pareggio andava fuori, e fu la loro difesa a oltranza a mettere sull'avviso i cultori del sospetto. Ma quella era una squadra che sapeva solo difendersi, e piuttosto bene, come anche le successive edizioni dei mondiali e delle coppe d'Africa hanno dimostrato. Se vogliamo parlare seriamente la finiamo qui, premesso il fatto che nemmeno la dovevamo cominciare. Se la vogliamo colorire, allora è sicuro che nella combine gli stregoni non c'entravano, perché li ho beccati io di persona a farmi la macumba, mezz'ora prima della partita.”

Enzo Bearzot (1927–2010) allenatore di calcio e calciatore italiano

Origine: Il romanzo del vecio, p. 91

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“[I criteri per distinguere una macchina da un essere umano] Qui in particolare mi ero fermato per far vedere che se ci fossero macchine con organi e forma di scimmia o di qualche altro animale privo di ragione, non avremmo nessun mezzo per accorgerci che non sono in tutto uguali a questi animali; mentre se ce ne fossero di somiglianti ai nostri corpi e capaci di imitare le nostre azioni per quanto è di fatto possibile, ci resterebbero sempre due mezzi sicurissimi per riconoscere che, non per questo, sono uomini veri. In primo luogo, non potrebbero mai usare parole o altri segni combinandoli come facciamo noi per comunicare agli altri i nostri pensieri. Perché si può ben concepire che una macchina sia fatta in modo tale da proferire parole, e ne proferisca anzi in relazione a movimenti corporei che provochino qualche cambiamento nei suoi organi; che chieda, ad esempio, che cosa si vuole da lei se la si tocca in qualche punto, o se si tocca in un altro gridi che le si fa male e così via; ma non si può immaginare che possa combinarle in modi diversi per rispondere al senso di tutto quel che si dice in sua presenza, come possono fare gli uomini, anche i più ottusi. L'altro criterio è che quando pure facessero molte cose altrettanto bene o forse meglio di qualcuno di noi, fallirebbero inevitabilmente in altre, e si scoprirebbe cosí che agiscono non in quanto conoscono, ma soltanto per la disposizione degli organi.”

V; 1996
Discorso sul metodo