Frasi su rivista

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema rivista, essere, vita, due-giorni.

Frasi su rivista

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“I 18 principi della felicità

1. Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grande risultati comportano un grande rischio.
2. Quando perdi, non perdere la lezione.
3. Segui sempre le tre "R": Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.
4. Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.
5. Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.
6. Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.
7. Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.
8. Trascorri un po' di tempo da solo ogni giorno.
9. Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.
10. Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.
11. Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.
12. Un'atmosfera amorevole nella tua casa deve essere il fondamento della tua vita.
13. Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.
14. Condividi la tua conoscenza. E' un modo di raggiungere l'immortalità.
15. Sii gentile con la Terra.
16. Almeno una volta l'anno vai in un posto dove non sei mai stato prima.
17. Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l'uno dell'altro.
18. Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.”

Dalai Lama (1935) 14º Dalai Lama e Premio Nobel per la Pace 1989

rivista Rivista "Roba di Donne"

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“Tutti nasciamo spontaneamente virtuosi, intelligenti, liberali e juventini. Taluni, poi, crescendo si corrompono e diventano imbecilli, interisti o milanisti.”

Luigi Einaudi (1874–1961) 2º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Citato in Fulvio Paglialunga, I presidenti della Repubblica del pallone http://www.rivistastudio.com/standard/i-presidenti-della-repubblica-del-pallone/, Rivista Studio, 9 febbraio 2015.

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“Ma quale look e look….. nuje nun'allukkamm”

Pino Daniele (1955–2015) cantautore e musicista italiano

Intervista comparsa su rivista Ciao 2001 nel 1982

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“John Cena, mentre te ne stai sdraiato lì, e spero che tu sia scomodo come non mai, voglio che tu mi ascolti. Voglio che tu assimili bene il mio discorso, perché prima che me ne vada, tra 3 settimane, con il tuo titolo WWE, ho parecchi sassolini che voglio togliermi dalle scarpe. Io non ti odio, John e nemmeno ti disprezzo. In realtà io ti apprezzo, ti apprezzo nettamente di più di quanto non apprezzi gran parte dei nostri colleghi. Io odio l'idea che tu sia il migliore. Perché non lo sei! Io sono il migliore. Io sono il migliore del mondo! C'è solo una cosa in cui tu sei migliore di me, ed è leccare il culo a Vince McMahon. Sei bravo a leccare il culo a Vince McMahon tanto quanto lo era Hulk Hogan. Non so se sei bravo quanto Dwayne, però. Lui è un leccaculo coi fiocchi. Lo è sempre stato e lo è ancora. Oops… sto uscendo dal personaggio! [cita la rottura della quarta parete] Io sono il miglior WRESTLER del mondo. Sono sempre stato il migliore, fin dal primo giorno. Quando sono approdato in questa federazione e sono stato svilito e odiato fin da allora, perché Paul Heyman vide qualcosa in me che nessun altro voleva ammettere. Esatto, io sono un pupillo di Paul Heyman. E sapete chi altri era un pupillo di Paul Heyman? Brock Lesnar! E lui ha salutato la compagnia, proprio come sto per fare io. Ma la più grande differenza tra me e Brock è che io me ne andrò con il titolo WWE. Ho conquistato così tanti degli immaginari allori di Vincent K. McMahon, che finalmente mi è chiaro: è proprio questo il punto, sono totalmente immaginari! L'unica cosa reale sono io, e il fatto che giorno dopo giorno, da quasi 6 anni, dimostro a tutto il mondo che io sono il migliore al microfono, sul ring e persino al commento! Nessuno sfiora il mio livello! Eppure, non importa quante volte lo dimostri. Non sono su quelle splendide tazze da collezione, non sono sulla copertina del programma, a malapena mi pubblicizzano, non mi fanno partecipare ai film, ovviamente non andrò mai su quei programmi merdosi sulle tv americane. Non sono sul poster di WrestleMania, non sono sulla sigla che viene prodotta a inizio show. Non vado da Conan O'Brien, non vado da Jimmy Fallon, ma la verità dei fatti è che non me ne frega niente. E fidati, non è la storia della volpe e l'uva. Ma il fatto che Dwayne sia nel main event di WrestleMania dell'anno prossimo e io no, mi fa schifo! Ah, ehi! Lasciatemi mettere in chiaro una cosa: voi che mi state acclamando adesso, voi siete il motivo principale per cui me ne vado! Perché siete voi quelli che bevono da quelle tazze da collezione, siete voi quelli che comprano le riviste sulla cui copertina non c'è il mio volto, e poi alle 5 del mattino in aeroporto cercate di sbattermele in faccia per farvele autografare e poi provare a rivenderle su E-bay, perché siete troppo pigri per trovarvi un vero lavoro! Io me ne andrò con il titolo WWE il 17 luglio e chissà, forse andrò a difenderlo alla New Japan Pro Wrestling, forse tornerò alla Ring Of Honor! Ehi, Colt Cabana! Come stai? Il motivo per cui me ne vado siete voi, perché dopo che me ne sarò andato voi continuerete a buttare soldi in questa azienda. Io sono soltanto un granello nell'ingranaggio. L'ingranaggio continuerà a girare e questo lo capisco. Ma Vince McMahon continuerà a fare soldi nonostante i suoi errori. È un milionario che dovrebbe essere un miliardario. E sapete perché non è un miliardario? Perché si circonda di sottomessi, insulsi e rincoglioniti yes-man, come John Laurinaitis, che gli dicono tutto quello che vuole sentirsi dire. E vorrei poter pensare che dopo la morte di Vince McMahon questa azienda andrà meglio, ma la realtà è che le redini saranno prese da quell'idiota di sua figlia [Stephanie McMahon] e da quel minchione del suo genero [Triple H] e dal resto della sua stupida famiglia! Lasciate che vi racconti un aneddoto privato su Vince McMahon. Noi facciamo tutta questa campagna contro il bullismo…”

Phil Brooks (1978) wrestler statunitense

gli spengono il microfono

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“Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare.”

Federico Fellini (1920–1993) regista e sceneggiatore italiano

Origine: Dalla rivista francese L'Are, n. 45, 1971; citato in Franco Pecori, Fellini, La Nuova Italia, 1974.

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“Giulio Andreotti sarebbe stato il vero "padrone" della Loggia P2? Per carità… io avevo la P2, Cossiga la Gladio e Andreotti l'Anello.”

Licio Gelli (1919–2015) faccendiere e giornalista italiano

da Licio Gelli: "Berlusconi un debole, Andreotti a capo dell'Anello e Fini è senza carattere" http://www.oggi.it/focus/senza-categoria/2011/02/15/licio-gelli-berlusconi-un-debole-andreotti-a-capo-dellanello-e-fini-senza-carattere/, intervista della rivista settimanale Oggi, 15 febbraio 2011
Citazioni tratte da interviste

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“L'anima juventina è un complesso modo di sentire, un impasto di sentimenti, di educazione, di bohemien, di allegria e di affetto, di fede alla nostra volontà di esistere e continuamente migliorare.”

Enrico Canfari (1877–1915) calciatore e dirigente sportivo italiano

da un documento autografo citato dalla rivista ufficiale Hurrà il 26 dicembre 1915

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“[A proposito del proliferare di riviste di gossip] Non c'è solo Chi. Fra un po' ci sarà anche Cosa?, Come?, Come hai detto?”

Luciana Littizzetto (1964) attrice, cabarettista e doppiatrice italiana

15 aprile 2007
Che tempo che fa

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“Ho rivisto le foto di quando avevo due anni e in una piazza di Parma inseguivo i piccioni prendendo a calci una palla. Ecco, credo che la mia storia di calciatore sia iniziata lì.”

Federico Chiesa (1997) calciatore italiano

Origine: Citato in Benedetto Ferrara, Chiesa jr, l'antidivo: "Felice senza tatuaggi e macchine di lusso" http://firenze.repubblica.it/sport/2016/12/17/news/chiesa_jr_l_antidivo_felice_senza_tatuaggi_e_macchine_di_lusso_-154298621/, Repubblica.it, 17 dicembre 2016.

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“[L'esperanto] Sarà di immensa utilità per tutti gli uomini.”

Edmondo De Amicis (1846–1908) scrittore italiano

citato nella rivista L'Esperanto, 1917

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“Tutte le volte che ho dato la mia parola a qualcuno non l'ho più rivista.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“Oggi ti vorrei raccontare un poco di Cézanne. Per quanto riguarda il lavoro, così afferma, ha vissuto da bohémien fino a quarant'anni. Solo più tardi, con la conoscenza di Pissarro, ha preso gusto al lavoro. Ma, allora, fino al punto di passare gli ultimi trent'anni della sua vita non facendo altro che lavorare. Senza gioia invero, come sembra, con una rabbia incessante, in conflitto con ogni sua singola opera, perché nessuna di esse gli sembrava raggiungere ciò che egli riteneva essere la cosa più indispensabile. La chiamava la réalisation, e la trovava nei "veneziani" che aveva visto e rivisto al Louvre e apprezzava incodizionalmente. Il convincente, il farsi cosa. La realtà sublimata fino a divenire indistruttibile attraverso la propria esperienza dell'oggetto, era questo che gli pareva l'intento più intimo del suo lavoro; vecchio, malandato, ogni sera consunto fino allo spasimo dal regolare lavoro giornaliero (tanto che spesso andava a dormire alle sei, all'imbrunire, dopo una cena mandata giù distrattamente), arrabbiato, diffidente, deriso ogni qual volta si recava al suo atelier, schernito, maltrattato… sperava un giorno, di raggiungere quel compimento che egli sentiva come l'unico essenziale. In tal modo […] egli aveva esacerbato le difficoltà del suo lavoro nella maniera più ostinata… si muoveva avanti e indietro nel suo studio, che aveva la luce sbagliata, in quanto il capomastro non aveva ritenuto necessario dare ascolto a quel vecchio bizzarro che ad Aix erano tutti d'accordo nel non prendere sul serio […].”

Rainer Maria Rilke (1875–1926) scrittore, poeta e drammaturgo austriaco

Lettera a Clara, 9 ottobre 1907
Lettere su Cézanne

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“C'è nei canti del popolo siciliano una particolare nota, che li farebbe distinguere fra quelli di mille altri popoli, ed è una nota di signorilità: quasi una sprezzatura per tutto ciò che è volgare e scurrile.”

Gesualdo Manzella Frontini (1885–1965) poeta, giornalista e scrittore italiano

rivista Delta, 1923
Origine: Citato in http://www.goccediperle.it/terra-di-sicilia/canti-popolari-in-sicilia/antichi-canti-siciliani-1-parte/.
Origine: Citato in http://frontini.altervista.org/canti_siciliani.htm.

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“Oggi ciò che importa anzitutto è moralizzare l'Italia.”

Giuseppe Mazzini (1805–1872) patriota, politico e filosofo italiano

citato in Arte e politica, Rivista contemporanea, Vol. XL, p. 266

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“Un giorno, quando facevo il giornalista, il caporedattore venne da me e mi chiese di scrivere qualcosa su: "…sai, quei giochi che fanno diventare matti…". Alla fine capii che si riferiva ai giochi di ruolo e mi licenziai immediatamente!”

Neil Gaiman (1960) fumettista, scrittore e giornalista britannico

da un'intervista di Francesco Ruffino pubblicata sulla rivista Rill nel marzo 1997

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“Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania guardai con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le università vennero zittite. Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le università vennero ridotti al silenzio, soffocati nell'arco di poche settimane. Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità. Io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa prima, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l'ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che io una volta disprezzavo, ora lodo incondizionatamente.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Su un articolo del Time Magazine del 23 dicembre 1940
Questa frase è presente nell'articolo Religion: German Martyrs, pubblicato sul ""Time Magazine"" del 23 dicembre 1940. L'autenticità delle parole riportate è stata implicitamente confermata dalla rivista stessa che, non avendo mai ricevuto nessuna smentita da parte dello scienziato, ha sempre pubblicato l'articolo fino ai giorni nostri. La frase riportata, secondo lo scienziato William C. Waterhouse, sarebbe stata invece estrapolata da un commento casuale fatto dallo scienziato ad un giornalista, durante il periodo in cui Einstein ancora viveva in Germania. Waterhouse (Did Einstein Praise the Church?) avrebbe avuto notizia di una lettera del 28 marzo 1947, nella quale Einstein descrive questa citazione ""drasticamente esagerata.

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“Vivano le persone oneste! Sono ancora meno canaglie delle altre!”

Henry Becque (1837–1899) drammaturgo

citato da Pitigrilli e riportato nella rivista Ribalta, Napoli, aprile 1973

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“Le camere a gas erano un dettaglio della storia della Seconda guerra mondiale.”

Jean-Marie Le Pen (1928) politico francese

dall'intervista alla rivista Bretons del 25 aprile 2008; citato ne il manifesto, 26 aprile 2008, p. 2

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“Ho vissuto un anno a Firenze perché mio padre era un insegnante di arte in pensione ed è stato all'Accademia per un anno. Quante volte ho visto i film di Fellini… Li ho visti e rivisti. Quante volte sono stato in Italia! Però solo adesso posso dire di capire veramente Fellini…”

Stanley Tucci (1960) attore e regista statunitense

Origine: Citato in [//trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/stanley-tucci-dalle-cucine-allaeroporto-jfk/275440 Stanley Tucci, dalle cucine all'aeroporto JFK], Repubblica.it, 22 luglio 2004.

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“In tutti i paesi del mondo la ricerca vive di finanziamenti pubblici. Ci sono essenzialmente tre modi per assegnarli: criteri di opportunità politica, indici bibliometrici, o la peer review, la valutazione da parte dei pari, anonima e indipendente. Prima di assumere un docente, qualsiasi dipartimento chiederà cosa ne pensino i rappresentanti della sua disciplina sparsi per il mondo. Il capo del dipartimento manderà una ventina di e-mail ai più noti studiosi in quella disciplina, chiedendo loro di scrivere una o due pagine con una valutazione della ricerca e delle prospettive future del docente in esame, e una comparazione della sua ricerca con quella di altri studiosi della stessa età che insegnano in atenei dello stesso livello. E prima di decidere se pubblicare un lavoro, un direttore di rivista scientifica chiederà a dei referees esterni cosa ne pensano. Questi sottoporranno dei rapporti, con una valutazione dettagliata degli elementi di innovazione nel lavoro e di eventuali difetti, ed eventuali suggerimenti su come correggere questi ultimi. Il direttore della rivista deciderà quindi se accettare il lavoro, rigettarlo, oppure rimandarlo agli autori perché vi apportino modifiche, da far poi valutare nuovamente ai referees. Con questa procedura, le migliori riviste di ogni disciplina pubblicano meno del 10% dei lavori ad esse sottoposte. Infine, molti dipartimenti pagano per essere sottoposti periodicamente alla valutazione dei migliori colleghi di altri atenei che ne indichino i punti di forza e di debolezza.”

Roberto Perotti (1961) economista italiano

Origine: L'università truccata, p. 148

“Il Ponte [sullo stretto di Messina], così come è concepito e localizzato (in una zona fortemente ventosa, sede di faglie attive), non ha assolutamente i requisiti di sicurezza.”

Antonio Maria Michetti (1927–2010)

dal saggio pubblicato sull'ultimo numero della rivista Architetto Italiano, Mancosu Editore, n. 5-2005 dicembre

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“OVERDOSE STORICA: Trovarsi a vivere in un periodo storico nel quale sembra accadere troppo. I sintomi principali comprendono l'assuefazione ai quotidiani, alle riviste e ai notiziari televisivi.”

Douglas Coupland (1961) scrittore canadese

Generazione X
Variante: OVERDOSE STORICA: Trovarsi a vivere in un periodo storico nel quale sembra accadere troppo. I sintomi principali comprendono l'assuefazione ai quotidiani, alle riviste e ai notiziari televisivi.

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“Il rock'n'roll era quell'orribile specie di hillbilly suonato da Elvis Presley. A me piacevano Howlin' Wolf e Jimmy Reed e tutto quel genere di roba.”

Frank Zappa (1940–1993) chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense

dalla rivista Downbeat; citato in Frank Zappa. For president!

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“In hoc signo vinces. Sotto questa insegna può porsi la vita di Plinio Corrêa de Oliveira, entrato nella storia come "il crociato del secolo XX."”

Roberto de Mattei (1948) storico italiano

citato nella rivista Tradizione Famiglia Proprietà n. 1, Anno 14, pg. 22

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“Sento che si ha bisogno di una tecnica non lineare semplicemente perché le nostre vite non sono condotte in termini lineari. Esse sono molto più quantificate; un intero flusso di eventi casuali si sta verificando… noi accendiamo televisori, li spegniamo mezz'ora più tardi, leggiamo riviste, sogniamo e così via. Non viviamo le nostre vite in termini lineari così come facevano i Vittoriani.”

James Graham Ballard (1930–2009) scrittore britannico

da BBC Radio Three, 1969
Origine: Citato in Charles Shaar Murray, Jimi Hendrix: una chitarra per il secolo (Grosstown Traffic: Jim Hendrix and post-war pop), traduzione di Massimo Cotto, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 1992, p. 41. ISBN 88-07-07025-1

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“Gloria agli eroici soldati dell'Esercito!”

Kim Jong-il (1941–2011) dittatore nordcoreano

Commento ad una rivista militare nel 1992, e l'unica volta della voce di Kim in onda http://observer.guardian.co.uk/7days/story/0,,1816145,00.html