Frasi su scritta
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“Ho scritto quando non conoscevo la vita. Ora che so il senso della vita, non ho più niente da scrivere. La vita non può essere scritta: la vita può essere soltanto vissuta.”

Oscar Wilde (1854–1900) poeta, aforista e scrittore irlandese

Origine: Da Detti e Aforismi, quinta edizione, traduzione di Alberto Rossatti, BUR, Milano, 2004, p. 87. ISBN 978-88-386-3917-3

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“Qui giace il Giovio, storicone altissimo, | di tutti disse mal, fuorché dell'asino, | scusandosi col dire: egli è mio prossimo.”

Pietro Aretino (1492–1556) poeta, scrittore, drammaturgo

Origine: Questa citazione, sotto forma di epigrafe, fu scritta parafrasandone un'altra che il Giovio aveva scritto sull'Aretino.
Origine: Citato in Francesco Domenico Guerrazzi, Scritti, Le Monnier, 1848, p. 188 http://books.google.it/books?id=MawpAAAAYAAJ&pg=PA188.

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“Scrivo ancora. Nei primi quattro mesi di quest'anno ho scritto duecentocinquanta poesie. Sento ancora la follia scorrermi dentro, ma ancora non ho scritto le parole che avrei voluto, la tigre mi è rimasta sulla schiena. Morirò con addosso quella figlia di puttana, ma almeno le avrò dato battaglia. E se fra voi c'è qualcuno che si sente abbastanza matto da voler diventare scrittore, gli consiglio va' avanti, sputa in un occhio al sole, schiaccia quei tasti, è la migliore pazzia che possa esserci, i secoli chiedono aiuto, la specie aspira spasmodicamente alla luce, e all'azzardo, e alle risate. Regalateglieli. Ci sono abbastanza parole per noi tutti.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

da La mia pazzia; p. 93
Confessioni di un codardo
Variante: Sento ancora la follia scorrermi dentro, ma ancora non ho scritto le parole che avrei voluto, la tigre mi è rimasta sulla schiena. Morirò con addosso quella figlia di puttana, ma almeno le ho dato battaglia. E se fra voi c'è qualcuno che si sente abbastanza matto da voler diventare scrittore, gli consiglio va' avanti, sputa in un occhio al sole, schiaccia quei tasti, è la migliore pazzia che possa esserci, i secoli chiedono aiuto, la specie aspira spasmodicamente alla luce, e all'azzardo e alle risate. Regalateglieli. Ci sono abbastanza parole per noi tutti.

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“Chi mai ha scritto un libro che dica l'intima, nascosta verità?”

Christopher Morley (1890–1957) scrittore statunitense

Origine: Tuono a sinistra, p. 29

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“La critica, come la intendo io, viene scritta nella speranza che le cose migliorino.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Origine: Aforismi e detti memorabili, p. 64

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“Non prestate alcuna attenzione alla critica degli uomini che non hanno, loro stessi, scritto un'opera notevole.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“La lascivia: il gioco col piacere da godere, il gioco col piacere goduto.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

Varie
Origine: Da Scritti postumi.

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“Se la gioventù è un difetto, è un difetto che si abbandona subito.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

Varie
Origine: Da Scritti postumi.

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“Mio caro signor dottore, queste poesie di Giordano Bruno sono un regalo di cui le sono grato con tutto il cuore. Mi sono permesso di appropriarmele come se le avessi scritte io e per me – e le ho prese come gocce corroboranti. Se lei sapesse quanto raramente mi viene ancora qualcosa di corroborante dall'esterno.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

Origine: Da una lettera a Heinrich von Stein del 22 maggio 1884; citato in Anacleto Verrecchia, Giordano Bruno, Donzelli editore, 2002.

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“Il mio strazio, per me, è il sonno. Se avessi sempre dormito bene non avrei mai scritto un rigo…”

Louis-ferdinand Céline (1894–1961) scrittore, saggista e medico francese

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“[Johann Strauss jr] Ha mostrato come il mondo può essere bello, io invece ho scritto come il mondo può essere brutto.”

Emile Zola (1840–1902) giornalista e scrittore francese

Origine: Citato in Roberto Iovino, Gli Strauss: una dinastia a tempo di valzer, Camunia, 1998.

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“Chi sa tacere, sa anco parlare a tempo.”

Niccolò Tommaseo (1802–1874) scrittore italiano

da La donna: Scritti varii

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“Nessuna donna viene abbandonata senza ragione. È un assioma scritto in fondo al cuore di ogni donna; di qui il furore delle abbandonate.”

Honoré De Balzac (1799–1850) scrittore, drammaturgo e critico letterario francese

Origine: Da Piccole miserie della vita coniugale; citato in Elena Spagnol, Citazioni, Garzanti, 2003.

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“Lettori miei, era opinione del reverendo Lorenzo Sterne, parroco in Inghilterra, che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita, ma pare che egli inoltre sapesse che ogni lacrima insegna a' mortali una verità. Poiché assumendo il nome di Yorick, antico buffone tragico, volle con parecchi scritti, e singolarmente in questo libricciuolo, insegnarci a conoscere gli altri in noi stessi, e a sospirare ad un tempo e a sorridere meno orgogliosamente su le debolezze del prossimo. Però io lo aveva, or son più anni, tradotto per me: ed oggi io credo d'essere una volta profittato delle sue lezioni, l'ho ritradotto, quanto meno letteralmente e quanto meno arbitrariamente ho saputo, per voi.
Ma e voi, lettori, avvertite che l'autore era d'animo libero, e spirito bizzarro, ed argutissimo ingegno, segnatamente contro la vanità dei potenti, l'ipocrisia degli ecclesiastici e la servilità magistrale degli uomini letterati; pendeva anche all'amore e alla voluttà; ma voleva ad ogni parere, ed era forse, uomo dabbene e compassionevole seguace sincero dell'Evangelo, ch'egli interpretava a' fedeli. Quindi ci deride acremente, e insieme sorride con indulgente servilità; e gli occhi suoi scintillano di desiderio, par che si chinino vergognosi; e nel brio della gioia, sospira; e, mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accendendo più che non dicono, ed usurpando frasi, voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l'apparente semplicità di certo stile apostolico e riposato.”

Laurence Sterne (1713–1768) scrittore britannico

Ugo Foscolo

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“Solo gli operai reali, organizzati nei sindacati (Gewerkschaften), possono creare la nuova società. Via, dunque, questi politici di professione che vivono per la – e ciò, in verità, significa della – politica, e non per la creazione della nuova società economica.”

Max Weber (1864–1920) economista, sociologo, filosofo e storico tedesco

Origine: Da Il socialismo, in Scritti politici, traduzione di A. Cariolato ed E. Fongaro, Donzelli Editore, 1998.

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“Le persone timide in posizione di responsabilità sono un passivo per la nazione.”

John Maynard Keynes (1883–1946) economista britannico

Origine: Da un'intervista del 14 novembre 1979; citato in Federico Caffè, Scritti quotidiani, Manifestolibri, Roma, 2007, p. 128.

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“Il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita, il primo libro già ti definisce mentre tu in realtà sei ancora lontano dall'esser definito; e questa definizione poi dovrai portartela dietro per la vita, cercando di darne conferma o approfondimento o correzione o smentita, ma mai più riuscendo a prescinderne.”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

dalla prefazione del 1964 a Il sentiero dei nidi di ragno
Variante: Il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita, il primo libro già ti definisce mentre tu in realtà sei ancora lontano dall’esser definito; e questa definizione dovrai portartela dietro per la vita, cercando di darne conferma o approfondimento o correzione o smentita, ma mai più riuscendo a prescinderne.

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“Uomini mediocramente morali hanno scritto eccellenti massime; invece uomini virtuosissimi nulla fecero per far durare la tradizione della virtù.”

Ernest Renan (1823–1892) filosofo, filologo e storico delle religioni francese

Origine: Vita di Gesù, p. 49

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“[A Vittorio Alfieri] E tu nemica | la sorte avesti pur: ma ti rimbomba | fama che cresce e un dì fia detta antica.”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

Origine: Da Letta la vita dell'Alfieri scritta da esso.

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“È una mole di 4526 facce lunghe e larghe mezzanamente, tutte vergate di man dell'autore, d'una scrittura spesso fitta, sempre compatta, eguale, accurata, corretta. Contengono un numero grandissimo di pensieri, appunti, ricordi, osservazioni, note, conversazioni e discussioni, per così dire, del giovine illustra con se stesso su l'animo suo, la sua vita, le circostanze; a proposito delle sue letture e cognizioni; di filosofia, di letteratura, di politica; su l'uomo, su le nazioni, su l'universo; materia di considerazioni più ampia e variata che non sia la solenne tristezza delle operette morali; considerazioni poi liberissime e senza preoccupazioni, come di tale che scriveva giorno per giorno per sé stesso e non per gli altri, intento, se non a perfezionarsi, ad ammaestrarsi, a compiangersi, a istoriarsi. Per sé stesso notava e ricordava il Leopardi, non per il pubblico: ciò non per tanto gran conto ei doveva fare di questo suo ponderoso manoscritto, se vi lavorò attorno un indice amplissimo e minutissimo, anzi più indici, a somiglianza di quelli che i commentatori olandesi e tedeschi solevano apporre alle edizioni dei classici. Quasi ogni articolo di quella organica enciclopedia è segnato dell'anno del mese e del giorno in cui fu scritto, e tutta insieme va dal luglio del 1817 al 4 dicembre del 1832; ma il più è tra il '17 e il '27, cioè dei dieci anni della gioventù più feconda e operosa, se anche trista e dolente.”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

Giosuè Carducci

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“A ripensarci bene, anch'io non sono completamente d'accordo con me stesso. Non tutto quello che ho scritto ieri mi trova d'accordo oggi. Sono felice di sapere qual è il suo punto di vista in merito a questa faccenda.”

Elbert Hubbard (1856–1915) scrittore, filosofo e artista statunitense

trascrizione approssimativa
citato in Dale Carnagie, Come trattare gli altri e farseli amici, traduzione di M. Marazza, Bompiani, 2001

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“Propongo di erigere un monumento a tutti coloro che non hanno scritto ancora nessun libro.”

George Mikes (1912–1987) scrittore ungherese

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“Non c'è bisogno che vi ricordi [discorso di Kien ai libri della sua biblioteca] in modo particolareggiato la storia antichissima e superba delle vostre sofferenze. Scelgo soltanto un esempio per mostrarvi in maniera persuasiva quanto vicini siano odio e amore. La storia d'un paese che tutti noi in egual misura veneriamo, di un paese in cui voi avete goduto delle più grandi attenzioni e dell'affetto più grande, di un paese in cui vi si è tributato persino quel culto divino che ben meritate, narra un orribile evento, un crimine di proporzioni mitiche, perpetrato contro di voi da un sovrano diabolico per suggerimento di un consigliere ancor più diabolico. Nell'anno 213 avanti Cristo, per ordine dell'imperatore cinese Shi Hoang-ti − un brutale usurpatore che ebbe l'ardire di attribuire a se stesso il titolo di "Primo, Augusto, Divino" − vennero bruciati tutti i libri esistenti in Cina. Quel delinquente brutale e superstizioso era per parte sua troppo ignorante per valutare esattamente il significato dei libri sulla base dei quali veniva combattuto il suo tirannico dominio. Ma il suo primo ministro Li-Si, un uomo che doveva tutto ai propri libri, e dunque uno spregevole rinnegato, seppe indurlo, con un abile memoriale, a prendere questo inaudito provvedimento. Era considerato delitto capitale persino parlare dei classici della poesia e della storia cinese. La tradizione orale doveva venire estirpata a un tempo con quella scritta. Venne esclusa dalla confisca solo una piccola minoranza di libri; quali, potete facilmente immaginare: le opere di medicina, farmacopea, arte divinatoria, agricoltura e arboticoltura − cioè tutta una marmaglia di libri di puro interesse pratico. «Confesso che il puzzo di bruciato dei roghi di quei giorni giunge ancor oggi alle mie narici. A che giovò il fatto che tre anni più tardi a quel barbaro imperatore toccasse il destino che s'era meritato? Morì, è vero, ma ai libri morti prima di lui ciò non arrecò alcun giovamento. Erano bruciati e tali rimasero. Ma non voglio tacere quale fu, poco dopo la morte dell'imperatore, la fine del rinnegato Li-Si. Il successore al trono, che aveva ben capito la sua natura diabolica, lo destituì dalla carica di primo ministro dell'impero che egli aveva rivestito per più di trent'anni. Fu incatenato, gettato in prigione e condannato a ricevere mille bastonate. Non un colpo gli venne risparmiato. Fu costretto a confessare mediante la tortura i suoi delitti. Oltre all'assassinio di centinaia di migliaia di libri aveva infatti sulla coscienza anche altre atrocità. Il suo tentativo di ritrattare più tardi la propria confessione fallì. Venne segato in due sulla piazza del mercato della città di Hien-Yang, lentamente e nel senso della lunghezza, perché in questo modo il supplizio dura più a lungo; l'ultimo pensiero di questa belva assetata di sangue fu per la caccia. Oltre a ciò non si vergognò di scoppiare in lacrime. Tutta la sua stirpe, dai figli a un pronipote di appena sette giorni, sia donne che uomini, venne sterminata: tuttavia, invece di essere condannati al rogo, come sarebbe stato giusto, ottennero la grazia di venir passati a fil di spada. In Cina, il paese in cui la famiglia, il culto degli antenati, il ricordo delle singole persone sono tenuti così in gran conto, nessuna famiglia a mantenuto viva la memoria del massacratore Li-Si; solo la storia l'ha fatto, proprio quella storia che l'indegna canaglia, più tardi finita come ho detto, aveva voluto distruggere.”

1981, pp. 98-99
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“Abitualmente comincio un libro solo dopo ch'è stato già scritto.”

Alexandre Dumas (padre) (1802–1870) scrittore francese

Citazioni di Alexandre Dumas

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“Forse, tutto ciò che ho scritto, pensato, di cui ho vissuto, di cui è tanto stanca l'anima, si riferiva a te.”

Alexandr Alexandrovič Blok (1880–1921) poeta russo

Origine: La fidanzata di lillà. Lettere a Ljuba, p. 114

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“Il personaggio che avevano [i creatori di Dr. House] scritto per me era fantastico.”

Anne Dudek (1975) attrice statunitense

citato nei contenuti speciali dei DVD della quarta stagione di Dr. House, Universal Pictures

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“È, a parer mio, la migliore introduzione al problema dei diritti animali che sia mai stata scritta.”

Tom Regan (1938–2017) filosofo statunitense

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“Avete letto tutte le critiche che sono state scritte contro McEnroe, ma nonostante le sue cattive maniere, lui non ha ucciso nessuno né ha rapinato una banca.”

Bud Collins (1929–2016) giornalista e conduttore televisivo statunitense

Origine: Questo fu il preambolo alla telecronaca della finale di Wimbledon 1981 tra Borg e McEnroe, per cui Collins fu tanto criticato. In quell'edizione infatti McEnroe insultò più volte gli arbitri e i giudici di linea con parole pesanti (citato in Malcolm Folley, Borg vs. McEnroe. la più grande rivalità del tennis moderno, Effepi Libri, 2006, p. 37 http://books.google.it/books?id=_ArUWRRxCuUC&lpg=PP1&pg=PA37, ISBN 0-7553-1360-7).