Frasi su vero
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“Accade per il vero amore come per l'apparizione dei fantasmi: tutti ne parlano, ma pochi li hanno visti.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

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“Il vero è l'intero, e l'intero è un processo.”

Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770–1831) filosofo tedesco

prefazione; 1973
La fenomenologia dello spirito

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“Un vero carattere riesce sempre a emergere nei grandi momenti.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Appendice

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“Vero, aperto, finto, strano, chiuso, anarchico, verdiano… brutta razza, l'emiliano!”

Francesco Guccini (1940) cantautore italiano

da Emilia
Quello che non...

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“Fu un volo di 12 secondi, incerto, ondeggiante e traballante… ma fu finalmente un vero volo e non una semplice planata.”

Fratelli Wright pioniere dell'aviazione, ingegnere e inventore statunitense

1903, riferendosi al suo primo volo del 17 dicembre 1903

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“Data l'esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più nessuno.”

Giacomo Balla (1871–1958) pittore, scultore e scenografo italiano

da Manifesto del colore, 1918
Origine: Citato in Umbro Apollonio, Futurismo, Mazzotta, Milano, 1970, p. 276.

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“Il vero è nella memoria | e nella fantasia.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Madre pennuta, lato A, n. 4
Don Giovanni

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“[Rivolto a Bigon] Ti te ga studià, vero? E alora mona de un dotòr, tradusi, che questi no conossi le lingue.”

Nereo Rocco (1912–1979) allenatore di calcio e calciatore italiano

p. 139

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“Non è vero che la gente non capisce, non possa capire. Vero, invece, che la gente perlopiù è allevata con tanto invisibili quanto mostruosamente consistenti paraocchi affinché non possa affrontare i suoi problemi.”

Danilo Dolci (1924–1997) sociologo, poeta e educatore italiano

Origine: Da Nessi fra esperienza etica e politica, vol. II, Lacaita, Manduria, 1993, in Una rivoluzione nonviolenta, p. 144.

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“Tu che sei la vita, ma senza i tempi morti non mi par vero di rifare l'amore con te.”

Dargen D'Amico (1980) rapper e cantautore italiano

da Bere una cosa, n. 1
D' Parte Prima

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“Giulio Andreotti sarebbe stato il vero "padrone" della Loggia P2? Per carità… io avevo la P2, Cossiga la Gladio e Andreotti l'Anello.”

Licio Gelli (1919–2015) faccendiere e giornalista italiano

da Licio Gelli: "Berlusconi un debole, Andreotti a capo dell'Anello e Fini è senza carattere" http://www.oggi.it/focus/senza-categoria/2011/02/15/licio-gelli-berlusconi-un-debole-andreotti-a-capo-dellanello-e-fini-senza-carattere/, intervista della rivista settimanale Oggi, 15 febbraio 2011
Citazioni tratte da interviste

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“Chi vuole trovare il vero riposo per la sua anima impari l'umiltà!”

Doroteo di Gaza (510–620) monaco cristiano e abate

Insegnamenti spirituali

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“Resta solo un discorso della via:
che "è". Su questa via ci segni indicatori
assai numerosi: che l'essere è ingenerato e imperituro,
infatti è un intero nel suo insieme, immobile e senza fine.
Né una volta era, né sarà, perché è ora insieme tutto quanto,
uno, continuo. Quale origine, infatti, cercherai di esso?
Come e da dove sarebbe cresciuto? Dal non-essere non ti concedo
né di dirlo né di pensarlo, perché non è possibile né dire né pensare
che non è. Quale necessità lo avrebbe mai costretto
a nascere, dopo o prima, se derivasse dal nulla?
Perciò è necessario che sia per intero, o che non sia per nulla.
E neppure dall'essere concederà la forza di una certezza
che nasca qualcosa che sia accanto ad esso. Per questa ragione né il nascere
né il perire concesse a lui la Giustizia, sciogliendolo dalle catene,
ma saldamente lo tiene. La decisione intorno a tali cose sta in questo:
"è" o "non è". Si è quindi deciso, come è necessario,
che una via si deve lasciare, in quanto è impensabile e inesprimibile, perché non del vero
è la via, e invece che l'altra è, ed è vera.
E come l'essere potrebbe esistere nel futuro? E come potrebbe essere nato?
Infatti, se nacque, non è; e neppure esso è, se mai dovrà essere in futuro.
Così la nascita si spegne e la morte rimane ignorata.
E neppure è divisibile, perché tutto intero è uguale;
né c'è da qualche parte un di più che possa impedirgli di essere unito,
né c'è un di meno, ma tutto intero è pieno di essere.
Perciò è tutto intero continuo: l'essere, infatti, si stringe con l'essere.
Ma immobile, nei limiti dei grandi legami
è senza un principio e senza una fine, poiché nascita e morte
sono state cacciate lontane e le respinse una vera certezza.
E rimanendo identico e nell'identico, in sé medesimo giace,
e in questo modo rimane là saldo. Infatti, Necessità inflessibile
lo tiene nei legami del limite, che lo rinserra tutt'intorno,
poiché è stabilito che l'essere non sia senza un compimento:
infatti non manca di nulla; se, invece, lo fosse, mancherebbe di tutto.
Lo stesso è il pensare e ciò a causa del quale è il pensiero,
perché senza l'essere nel quale è espresso,
non troverai il pensare. Infatti, nient'altro o è o sarà
all'infuori dell'essere, poiché la Sorte lo ha vincolato
ad essere un intero ed immobile. Per esso saranno nomi tutte
quelle cose che hanno stabilito i mortali, convinti che fossero vere:
nascere e perire, essere e non-essere,
cambiare luogo e mutare luminoso colore.
Inoltre, poiché c'è un limite estremo, esso è compiuto
da ogni parte, simile a massa di ben rotonda sfera,
a partire dal centro uguale in ogni parte: infatti, né in qualche modo più grande
né in qualche modo più piccolo è necessario che sia, da una parte o da un'altra.
Né, infatti, c'è un non-essere che gli possa impedire di giungere
all'uguale, ne è possibile che l'essere sia dell'essere
più da una parte e meno dall'altra, perché è un tutto inviolabile.
Infatti, uguale da ogni parte, in modo uguale sta nei suoi confini.”

Parmenide (-501–-470 a.C.) filosofo greco antico
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“Non esiste una rima che in vent'anni non abbia messo con un'altra in fila. (da Vivo e vero”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

intro)
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“La risata, il divertimento liberatorio sta proprio nello scoprire che il contrario sta in piedi meglio del luogo comune… anzi, è più vero… o almeno, più credibile.”

Dario Fo (1926–2016) drammaturgo, attore, scrittore, paroliere e scenografo italiano

da Dario Fo parla di Dario Fo, Lerici, 1977

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“Amo la droga, che se non è vero che è un siero è una mano nuova che fruga nel tuo pensiero.”

Rancore (rapper) (1989) rapper italiano

da Non esistono, n. 17, Bonus Track
Non incluse in album

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“Il vero amore non ha peli.”

Aforismi e magie

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“Dall'uomo al vero uomo, la strada passa per l'uomo pazzo.”

Michel Foucault (1926–1984) sociologo, filosofo e psicologo francese

da Storia della follia nell'età classica
Variante: Dall'uomo all'uomo vero, il cammino passa attraverso l'uomo folle.

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“Una cosa noi odiamo, è vero: ma in noi, non negli altri: la pace. C'è in noi un odio istintivo, celato, misterioso, per la nostra pace, pur tanto dolce e benedetta.”

Sibilla Aleramo (1876–1960) scrittrice e poetessa italiana

da Andando e stando, a cura di Rita Guerricchio, Feltrinelli, 1997

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“Anche i fatti diventano immaginari senza un modo adeguato di vedere "i fatti". Non abbiamo bisogno di tante teorie ma dell'esperienza, madre di ogni teoria. Non restiamo soddisfatti con la fede, nel senso di una ipotesi non plausibile irrazionalmente presa come punto di riferimento: noi chiediamo all'esperienza l'"evidenza".
Possiamo vedere il comportamento delle altre persone, ma non la loro esperienza. Ciò ha portato alcune persone a focalizzarsi sul fatto che la psicologia non ha nulla a che fare con l'esperienza della persona, ma solo con il suo comportamento.
Il comportamento dell'altra persona è una delle mie esperienze. Il mio comportamento è un'esperienza dell'altro. Il compito della fenomenologia sociale è quello di relazionare la mia esperienza del comportamento dell'altro all'esperienza dell'altro riguardo al mio comportamento. Essa si occupa della relazione tra esperienza ed esperienza: il vero oggetto di studio è l'inter-esperienza.
Even facts become fictions without adequate ways of seeing "the facts."”

Ronald Laing (1927–1989) psichiatra scozzese

We do not need theories so much as the experience that is the source of the theory. We are not satisfied with faith, in the sense of an implausible hypothesis irrationally held: we demand to experience the "evidence".
We can see other people"s behaviour, but not their experience. This has led some people to insist that psychology has nothing to do with the other person"s experience, but only with his behaviour.
The other person"s behaviour is an experience of mine. My behaviour is an experience of the other. The task of social phenomenology is to relate my experience of the other"s behaviour to the other"s experience of my behaviour. Its study is the relation between experience and experience: its true field is inter-experience.
Origine: Da The Politics of Experience, Routledge & Kegan Paul, 1967, capitolo 1, Persons and Experience.

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“Aspetto con tanta verità sono stato umiliato per nulla e per 4 anni sono in tutti i tribunali, ho solo perso la mia voglia di essere come tanti altri sportivi ma il ciclismo ha pagato e molti ragazzi hanno perso la speranza della giustizia e io mi sto ferendo con la deposizione di una verità sul mio documento perché il mondo si renda conto che se tutti i miei colleghi hanno subito umiliazioni in camera, con telecamere nascoste per cercare di rovinare molti rapporti fra famiglie. E dopo come fai a non farti male. Io non so come ma mi fermo, in casi di sfogo, come questi, mi piacerebbe che io so di avere sbagliato con droghe ma solo quando la mia vita sportiva soprattutto privata è stata violata ho perso molto e sono in questo paese con la voglia di dire che basta la vittoria è un grande scopo per uno sportivo ma il più difficile è di avere dato il cuore per uno sport con incidenti e infortuni e sempre sono ripartito, ma cosa resta se tanta tristezza e rabbia per le violenze che la giustizia a te ti è caduta in credere, ma la mia storia spero che sia di esempio per gli altri sport che le regole si devono avere ma uguali non esiste lavoro che per esercitare si deve dare il sangue e controlli di notte a famiglie di atleti io non mi sono sentito più sereno di non essere controllato in casa in albergo da telecamere e sono finito per farmi del male per non rinunciare a la intimità che la mia donna gli altri colleghi hanno perso, e molte storie di famiglie violentate ma andate a vedere cosa è un ciclista e quanti uomini vanno in mezzo a la torrida tristezza per cercare di ritornare con i miei sogni di uomo che si infrangono con droghe ma dopo la mia vita di sportivo e se un po di umanità farà capire e chiedere cosa ti fa sperare che con uno sbaglio vero, si capisce e si batte per chi ti sta dando il cuore questo documento è verità e la mia speranza è che un uomo vero o donna legga e si ponga in difesa di chi come si deve dire al mondo regole per sportivi, uguali e non falso mi sento ferito e tutti i ragazzi che mi credevano devono parlare.”

Marco Pantani (1970–2004) ciclista su strada italiano

Parole scritte da Pantani nel suo passaporto durante il suo ultimo viaggio ai Caraibi

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“Ma è vero che | un forte sentire stordisce | e che l'istinto soccombe alla ragione”

Carmen Consoli (1974) cantautrice italiana

da Uva acerba, n. 6
L'eccezione

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“Karin Ebnet: Raccontaci del tuo passato, quando a Londra dividevi l'appartamento con il tuo amico Tom Sturridge [co-protagonista in La fiera delle vanità].
Robert Pattinson: Era un periodo molto difficile. Non era facile trovare lavoro e i soldi scarseggiavano. Un po' per scaldarci, un po' per tirarci su, per un anno abbiamo passato ogni sera ad ubriacarci. A salvarmi è stato Harry Potter…
Karin Ebnet: La stampa britannica ti ha definito il nuovo Jude Law: ti ci ritrovi in questa definizione?
Robert Pattinson: A dire il vero non vedo una gran somiglianza anche se da ragazzino ho fatto anch'io il fotomodello. Almeno finché ho smesso di sembrare una bambina…
Karin Ebnet: Qual è stata la scena di Twilight più impegnativa da girare?
Robert Pattinson: Sembrerà strano ma è quella in cui mi mostro per la prima volta a Bella alla luce del sole. È stato difficilissimo rendere il modo in cui la pelle reagisce alla luce. Abbiamo provato ad utilizzare su di me dei sali minerali che riflettono la luce, poi abbiamo testato una tinta bluastra sulla faccia di un assistente di produzione ma non ha funzionato molto bene…
Karin Ebnet: Imparare a volare è stato quindi più semplice…
Robert Pattinson: Non proprio. Sembra facile: tu stai lì tranquillo e aspetti di essere sollevato coi cavi. Ma è molto difficile mantenere il baricentro e l'equilibrio e, al contempo restare abbastanza "sciolti" per farsi trasportare qua e là.
Karin Ebnet: Come definiresti Edward?
Robert Pattinson: È un vampiro ma non vorrebbe esserlo, è pieno di conflitti interiori. È un poeta, una persona molto profonda e straordinariamente inquieta.
Karin Ebnet: Come ti sei preparato al ruolo?
Robert Pattinson: Nel libro la storia è raccontata dalla prospettiva di Bella, così ho letto alcuni capitoli del romanzo scritto dal punto di vista di Edward (Midnight Sun, ancora inedito). Inoltre, ho cercato di sviluppare i pettorali ma è stata un'impresa impossibile!”

Robert Pattinson (1986) attore britannico