Frasi sul piacere
pagina 4

Mauro Leonardi photo
Primo Levi photo
Erasmo da Rotterdam photo
Jane Austen photo
Oscar Wilde photo
Anthony Kiedis photo
Natsume Sōseki photo
Antoine de Saint-Exupéry photo
Albert Einstein photo

“Personalmente ho provato il piacere più grande a contatto con le opere d'arte. Mi danno una felicità che non riesco a trovare altrove.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Nel 1920; citato in Alexander Moszowski, Conversation with Einstein, Horizon Press, New York, 1970, p. 184.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 30

Jane Austen photo
Éric-Emmanuel Schmitt photo
Chris Martin photo
Publio Ovidio Nasone photo
Katherine Mansfield photo
Dacia Maraini photo
Bertolt Brecht photo

“Pensare è uno dei massimi piaceri concessi al genere umano.”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

Galileo

Kim Il-sung photo
Henry De Montherlant photo
Zenone di Cizio photo

“Il piacere è indifferente, vale a dire né bene né male.”

Zenone di Cizio (-334–-263 a.C.) filosofo greco antico

Origine: Citato in 1923, p. 121.

George Harrison photo
Federico Fellini photo

“Il cinema è come una vecchia puttana, come il circo e il varietà, e sa come dare molte forme di piacere.”

Federico Fellini (1920–1993) regista e sceneggiatore italiano

Origine: Citato in Portala al cinema, p. 170.

Douglas Adams photo

“Quella ragazza è una delle forme di vita organica meno ottusamente inintelligenti che abbia mai avuto il dispiacere di non riuscire a evitare di conoscere.”

Douglas Adams (1952–2001) scrittore inglese

Serie della Guida galattica per gli autostoppisti, La vita, l'universo e tutto quanto

Albert Einstein photo

“In tal caso mi spiacerebbe proprio per il buon Dio: la teoria è giusta!”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: In risposta alla domanda di uno studente su cosa avrebbe detto se la teoria della relatività generale non fosse stata confermata dalle misurazioni astronomiche. Pensieri di un uomo curioso, p. 124.
Origine: Nel 1919, Archivio Einstein 33-257.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 124

Hermann Hesse photo
Hermann Hesse photo
Hermann Hesse photo

“Non è un piacere stare a osservare il lavoro umano quando questo è ancora fatica, maledizione e schiavitù.”

Hermann Hesse (1877–1962) scrittore, poeta e aforista tedesco

Origine: Aforismi, p. 81

François de La  Rochefoucauld photo

“Il piacere dell'amore sta nell'amare; si è più felici per la passione che si ha che per quella che si dà.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

259
Massime, Riflessioni morali

Blaise Pascal photo
Blaise Pascal photo
Carlo Goldoni photo
Luigi Pirandello photo

“E mi svolse (fors'anche perché fossi preparato a gli esperimenti spiritici, che si sarebbero fatti questa volta in camera mia, per procurarmi un divertimento) mi svolse, dico, una sua concezione filosofica, speciosissima, che si potrebbe forse chiamare lanterninosofia. Di tratto in tratto, il brav'uomo s'interrompeva per domandarmi: – Dorme, signor Meis? E io ero tentato di rispondergli: – Sì, grazie, dormo, signor Anselmo. Ma poiché l'intenzione in fondo era buona, di tenermi cioè compagnia, gli rispondevo che mi divertivo invece moltissimo e lo pregavo anzi di seguitare. E il signor Anselmo, seguitando, mi dimostrava che, per nostra disgrazia, noi non siamo come l'albero che vive e non si sente, a cui la terra, il sole, l'aria, la pioggia, il vento, non sembra che sieno cose ch'esso non sia: cose amiche o nocive. A noi uomini, invece, nascendo, è toccato un tristo privilegio: quello di sentirci vivere, con la bella illusione che ne risulta: di prendere cioè come una realtà fuori di noi questo nostro interno sentimento della vita, mutabile e vario, secondo i tempi, i casi e la fortuna. E questo sentimento della vita per il signor Anselmo era appunto come un lanternino che ciascuno di noi porta in sé acceso; un lanternino che ci fa vedere sperduti su la terra, e ci fa vedere il male e il bene; un lanternino che projetta tutt'intorno a noi un cerchio più o meno ampio di luce, di là dal quale è l'ombra nera, l'ombra paurosa che non esisterebbe, se il lanternino non fosse acceso in noi, ma che noi dobbiamo pur troppo creder vera, fintanto ch'esso si mantiene vivo in noi. Spento alla fine a un soffio, ci accoglierà la notte perpetua dopo il giorno fumoso della nostra illusione, o non rimarremo noi piuttosto alla mercé dell'Essere, che avrà soltanto rotto le vane forme della nostra ragione? – Dorme, signor Meis? – Segua, segua pure, signor Anselmo: non dormo. Mi par quasi di vederlo, codesto suo lanternino. – Ah, bene… Ma poiché lei ha l'occhio offeso, non ci addentriamo troppo nella filosofia, eh? e cerchiamo piuttosto d'inseguire per ispasso le lucciole sperdute, che sarebbero i nostri lanternini, nel bujo della sorte umana. Io direi innanzi tutto che son di tanti colori; che ne dice lei? secondo il vetro che ci fornisce l'illusione, gran mercantessa, gran mercantessa di vetri colorati. A me sembra però, signor Meis, che in certe età della storia, come in certe stagioni della vita individuale, si potrebbe determinare il predominio d'un dato colore, eh? In ogni età, infatti, si suole stabilire tra gli uomini un certo accordo di sentimenti che dà lume e colore a quei lanternoni che sono i termini astratti: Verità, Virtù, Bellezza, Onore, e che so io… E non le pare che fosse rosso, ad esempio, il lanternone della Virtù pagana? Di color violetto, color deprimente, quello della Virtù cristiana. Il lume d'una idea comune è alimentato dal sentimento collettivo; se questo sentimento però si scinde, rimane sì in piedi la lanterna del termine astratto, ma la fiamma dell'idea vi crepita dentro e vi guizza e vi singhiozza, come suole avvenire in tutti i periodi che son detti di transizione. Non sono poi rare nella storia certe fiere ventate che spengono d'un tratto tutti quei lanternoni. Che piacere! Nell'improvviso bujo, allora è indescrivibile lo scompiglio delle singole lanternine: chi va di qua, chi di là, chi torna indietro, chi si raggira; nessuna più trova la via: si urtano, s'aggregano per un momento in dieci, in venti; ma non possono mettersi d'accordo, e tornano a sparpagliarsi in gran confusione, in furia angosciosa: come le formiche che non trovino più la bocca del formicajo, otturata per ispasso da un bambino crudele. Mi pare, signor Meis, che noi ci troviamo adesso in uno di questi momenti. Gran bujo e gran confusione! Tutti i lanternoni, spenti. A chi dobbiamo rivolgerci? Indietro, forse? Alle lucernette superstiti, a quelle che i grandi morti lasciarono accese su le loro tombe?”

Luigi Pirandello (1867–1936) drammaturgo, scrittore e poeta italiano premio Nobel per la Letteratura nel 1934

Cap XIII

Luigi Pirandello photo

“Vediamo dunque, qual è il processo da cui risulta quella particolar rappresentazione che si suol chiamare umoristica; se questa ha peculiari caratteri che la distinguono, e da che derivano; se vi è un particolar modo di considerare il mondo, che costituisce appunto la materia e la ragione dell'umorismo. […] Ho già detto altrove, e qui m'è forza ripetere– l'opera d'arte è creata dal libero movimento della vita interiore che organa le idee e le immagini in una forma armoniosa, di cui tutti gli elementi han corrispondenza tra loro e con l'idea madre che le coordina. […] Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d'abiti giovanili. Mi metto a ridere. "Avverto" che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un "avvertimento del contrario".
Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s'inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l'umoristico. […] non ci fermiamo alle apparenze, ciò che inizialmente ci faceva ridere adesso ci farà tutt'al più sorridere.”

Luigi Pirandello (1867–1936) drammaturgo, scrittore e poeta italiano premio Nobel per la Letteratura nel 1934

da L'umorismo
Citazioni di Jacopo marino

Heinrich Von Kleist photo
Milan Kundera photo
Raymond Radiguet photo
Raymond Radiguet photo

“Non è nella novità, ma nell'abitudine che si trovano i maggiori piaceri.”

Variante: Non è nella novità, è nell'abitudine che troviamo i più grandi piaceri.
Origine: Il diavolo in corpo, p. 67 ed. BUR

Oscar Wilde photo
Oscar Wilde photo
Pietro Aretino photo
Ralph Waldo Emerson photo

“Per necessità, per naturale propensione, per il piacere di farlo, tutti noi citiamo.”

Ralph Waldo Emerson (1803–1882) filosofo, scrittore e saggista statunitense

Origine: Citato in Le Garzantine, L'universale.

Johann Wolfgang von Goethe photo

“Grande è il piacere dell'esistere, | più grande ancora il piacere nell'esistere.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
Charles Lamb photo

“Il maggior piacere che conosco è fare una buona azione di nascosto e vederla scoprire per caso.”

Charles Lamb (1775–1834) scrittore, poeta e drammaturgo inglese

citato in Selezione dal Reader's Digest, febbraio 1976

Louis-ferdinand Céline photo
Søren Kierkegaard photo
James Joyce photo

“Ci sono passi nell'Ulisse che si possono leggere soltanto al gabinetto, se si vuole gustare appieno il piacere che essi danno.”

James Joyce (1882–1941) scrittore, poeta e drammaturgo irlandese

Henry Miller

Ramón Gómez De La Serna photo

“Quel che dà più piacere alle anziane è poter dire: "torna di moda."”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Origine: Mille e una greguería, Greguería‎s‎, p. 58

Frank Wedekind photo

“La vita non ha piacere e non è cortese con noi né ci è favorevole, se la si prende troppo sul serio.”

Frank Wedekind (1864–1918) scrittore, drammaturgo e attore teatrale tedesco

da una lettera a Beate Heine, 28 agosto 1900

Michel Foucault photo
Bertrand Russell photo
Arturo Graf photo

“Se tu pretendi e ti sforzi di piacere a tutti, finirà che non piacerai a nessuno.”

Arturo Graf (1848–1913) poeta, aforista e critico letterario italiano

Ecce Homo

Voltaire photo

“Non possiamo sempre compiacere gli altri, ma possiamo sempre parlare in modo compiacente.”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

Origine: Citato in Selezione dal Reader's Digest, dicembre 1962.

Giacomo Leopardi photo
Immanuel Kant photo
Francesco Petrarca photo
Claude Bernard photo
Donatien Alphonse François de Sade photo
Donatien Alphonse François de Sade photo
Donatien Alphonse François de Sade photo
Theodor W. Adorno photo

“Nei migliori dei casi uno regala quello che gli piacerebbe per sé, ma di qualità lievemente inferiore.”

Theodor W. Adorno (1903–1969) filosofo, musicologo e aforista tedesco

Minima moralia

Karen Blixen photo
William Somerset Maugham photo
William Somerset Maugham photo
Jane Austen photo

“Del passato interessa solo quello che, a rammentarlo, dà piacere.”

Jane Austen (1775–1817) scrittrice britannica

Elizabeth

Henry James photo

“Napoli – una città dove il «piacere» è attivamente coltivato.”

Henry James (1843–1916) scrittore e critico letterario statunitense

p. 268

Anthony Robbins photo
Erasmo da Rotterdam photo
Lev Nikolajevič Tolstoj photo
Lev Nikolajevič Tolstoj photo
George Crabbe photo
Christopher Hitchens photo
Vincenzo de' Paoli photo
Alan Bennett photo
Thomas Beecham photo

“Ad un inglese non può piacere la musica – perché ama in modo assoluto solo il rumore che provoca.”

Thomas Beecham (1879–1961) direttore d'orchestra e compositore britannico

Senza fonte

John Keats photo
Roberto Bolaño photo
Aristotele photo
Thierry Henry photo

“La Roma è una gioia da guardare. Un piacere puro. C'è qualcosa nell'aria, nello stadio, nella maglia persino, che la rende unica. E poi hanno sempre qualche grande giocatore brasiliano. E Totti? Vogliamo parlarne? Direi che è inutile, tanto è bravo.”

Thierry Henry (1977) calciatore francese

Origine: Citato in Cassano è una gioia per gli occhi https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/marzo/10/Cassano_una_gioia_per_gli_co_9_040310130.shtml, Corriere della sera, 10 marzo 2004.

“Se la tua vita è piaciuta a troppi, non puoi piacere a te stesso.”
Si multis placuerit vita tua, tibi placere non poterit.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

Marcello Marchesi photo

“Prima di accendere una sigaretta alla marijuana chiedete ai presenti se gli dà piacere il fumo.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 37

Francesco di Sales photo

“Non è per la grandezza delle nostre azioni che noi piaceremo a Dio, ma per l'amore con cui le compiamo.”

Francesco di Sales (1567–1622) vescovo cattolico francese

I trattenimenti spirituali

Francesco Alberoni photo
Lucio Anneo Seneca photo
Lucio Anneo Seneca photo
Lucio Anneo Seneca photo

“I massimi ingegni d'ogni tempo potranno trovarsi d'accordo almeno su questo punto, eppure non finiranno mai di stupirsi per tale offuscamento degli intelletti umani: gli uomini non permettono ad alcuno di occupare i loro poderi e, se nasce una minima controversia sui confini, mettono mano alle pietre e alle armi. Tuttavia sopportano che altri si intromettano nella loro vita, anzi vi introducono essi stessi quelli che ne diventeranno i padroni. E mentre non si trova nessuno disposto a spartire il proprio denaro, a quanti ciascuno distribuisce la propria vita! Sono tirchi nell'amministrare il patrimonio, ma prodighi nel gettar via il proprio tempo, la sola cosa per cui l'essere avari farebbe onore. Mi piacerebbe chiedere a una persona anziana scelta a caso tra la folla: «Tu sei ormai vicino al termine della vita e hai cento anni sulle spalle, se non di più: prova a fare un po' di conti sul tuo passato. Calcola quanto del tuo tempo ti hanno sottratto creditori, amanti, superiori e collaboratori, quanto le liti in famiglia e le punizioni dei servi, quanto gli impegni mondani andando in giro per la città. Aggiungi le malattie che ti sei procurato da solo e il tempo rimasto inutilizzato, e ti accorgerai di avere molti meno anni di quanti ne conti di solito. Cerca di ricordare quando sei stato fermo nei tuoi propositi; quante giornate sono trascorse proprio come avevi stabilito; quando sei stato padrone di te stesso, e il tuo volto è rimasto impassibile e il tuo animo intrepido; cosa hai realizzato in una vita così lunga e quanto della tua vita ti è stato sottratto dagli altri senza che te ne rendessi conto di quel che perdevi, e il tempo che ti hanno portato via l'inutile dolore, la sciocca allegria, un'avidità insaziabile, il frivolo conversare… Vedrai quanto poco, in definitiva, ti sia rimasto del tuo; allora capirai che muori prematuramente.» Quale ne è dunque la causa? È che vivete come se doveste vivere per sempre, non vi ricordate della vostra precarietà; non osservate quanto tempo è già trascorso, lo sciupate come se ne aveste in abbondanza, mentre invece proprio quella giornata che state dedicando a qualcuno o a un affare qualsiasi, potrebbe essere l'ultima. Temete tutto come mortali, ma desiderate tutto come immortali.”

III, 1-4
De brevitate vitae

Jean Daniélou photo

“Far piacere è spesso il contrario di fare il bene.”

Jean Daniélou (1905–1974) teologo e cardinale francese

Il segno del Tempio

Pietro Verri photo

“Il dolore precede ogni piacere ed è il principio motore dell'uomo.”

Pietro Verri (1728–1797) filosofo italiano

da Discorso sull'indole del piacere e del dolore

Gustav Fechner photo

“Assodato che gli impulsi coscienti sono sempre collegati al piacere o al dispiacere, possiamo allora ammettere che piacere e dispiacere sono a loro volta collegati psicofisiologicamente a condizioni di stabilità e di instabilità.”

Gustav Fechner (1801–1887) psicologo e statistico tedesco

da Einige Ideen zur Schöpfungs und Entwicklungsgeschichte der Organismen, 1873
Origine: Citato in Sigmund Freud, Al di là del principio del piacere, traduzione di Aldo Durante, Newton Compton Editori, 1988.

Morrissey photo
Fëdor Dostoevskij photo
Javier Zanetti photo
John Coltrane photo
John Coltrane photo
Giulio Andreotti photo

“Vorrei campare per vedere anche la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta: a differenza di Padre Pio ho avuto il piacere di conoscerla in vita.”

Giulio Andreotti (1919–2013) politico, scrittore e giornalista italiano

Origine: Citato in Corriere della Sera, 3 maggio 1999.

Antonio Cassano photo