Frasi sulla paura
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“Lo stoicismo è quando uno ha talmente paura di perdere tutto che perde tutto apposta, per non aver più paura.”

Romain Gary (1914–1980) scrittore francese

Origine: L'angoscia del re Salomone, p. 182

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“Non aver paura della perfezione: non la raggiungerai mai.”

Salvador Dalí (1904–1989) pittore, scultore, scrittore, cineasta e designer spagnolo

Origine: Citato in Italo Conti, Autoinganni. Per non essere più vittime dei tranelli che ci costruiamo da soli, FrancoAngeli, Milano, 2012, p. 64 http://books.google.it/books?id=ISmb3C_LSxUC&pg=PA64. ISBN 8856847892

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“Se non ho sentito male, lei stava dicendo che Gesù non è mai esistito?" chiese cortesemente lo straniero. "No, non ha sentito male" disse Berlioz. Ah, com'è interessante!, e, scusate se sono importuno, voi oltretutto non credete neppure in Dio? – fece gli occhi impauriti e aggiunse – giuro che non lo dirò a nessuno". "Sì, noi non crediamo in Dio, siamo atei – rispose Berlioz sorridendo della paura del turista straniero – ma se ne può parlare con assoluta libertà". A questo punto il forestiero si alzò e strinse la mano all'allibito direttore dicendo: "Permetta che la ringrazi di tutto cuore dell'informazione che per me, viaggiatore, è eccezionalmente interessante! – e lo straniero volse lo sguardo impaurito alle case attorno, quasi temesse di vedere un ateo ad ogni finestra – ma ecco il problema che mi turba: se Dio non esiste, allora, mi domando, cosa dirige la vita umana e in generale tutto l'ordine della terra?" "L'uomo stesso li dirige" si affrettò a rispondere Bezdomnyj irritato. "Chiedo scusa – replicò dolcemente lo sconosciuto – ma per dirigere bisogna per questo avere un piano preciso per un periodo di tempo almeno rispettabile. E come può dirigere l'uomo, se non soltanto gli manca la possibilità di fare un piano anche per un periodo di, poniamo mille anni, ma non può disporre neppure del proprio domani? Immagini che lei, ad esempio, cominci a dirigere, a disporre di sé e degli altri, insomma a prenderci gusto, quando improvvisamente le capita… eh… eh… un sarcoma al polmone – e lo straniero socchiuse gli occhi come un gatto – ed ecco che tutto il suo dirigere è finito! Nessun destino, a parte il suo, le interessa più. I parenti cominciano a mentirle mentre lei si precipita prima dagli specialisti, poi dai ciarlatani, se non addirittura dalle chiromanti. E alla fine, colui che s'immaginava di dirigere qualcosa si trova a giacere in una cassa di legno, e gli altri lo cremano in un forno. E capita anche di peggio! Uno ha appena deciso di andare in villeggiatura, un progetto da nulla, sembrerebbe, ma non può attuare nemmeno quello perché tutt'un tratto scivola e finisce sotto un tram!" disse lo sconosciuto strizzando l'occhio a Berlioz, che effettivamente aveva deciso di andare in villeggiatura.”

Michail Bulgakov (1891–1940) scrittore e drammaturgo russo
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“Quando il demonio ci molesta non dobbiamo avere paura, basta dare la mano all'angelo custode.”

Giuseppe Marello (1844–1895) vescovo cattolico italiano

Scritti

“La Camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana.”

Giuseppe Diana (1958–1994) presbitero e scrittore italiano

dalla lettera Per amore del mio popolo non tacerò
Origine: Citato in Per amore del mio popolo http://www.caritasitaliana.it/caritasitaliana/allegati/1230/Materiali_donGiuseppe_Diana.pdf, caritasitaliana.it.

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“Vi mostrerò la paura in una manciata di polvere.”

Thomas Stearns Eliot (1888–1965) poeta, saggista e critico letterario statunitense
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“Se soltanto potessi vederti come ti vedo io, non avresti paura di niente tesoro mio.”

Niccolò Agliardi (1974) cantautore italiano

da Allegria sorvegliata n. 6
Da casa a casa

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“[La peste è] poco vantaggiosa per i medici e tale da farli vergognare, poiché essi non osavano visitare i malati per paura di essere contagiati; e quando li visitavano poco o nulla facevano e non guadagnavano niente. Quasi tutti i malati infatti morivano.”

Guy de Chauliac (1300–1368) medico francese

Origine: Citato in Giorgio Cosmacini, L'arte lunga: storia della medicina dall'antichità a oggi, Laterza, 1997, p. 212, ISBN 8842053597.

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“Impara a ridere dei tuoi fallimenti e delle tue paure, non ne proverai più paura e sarai stimato dagli altri.”

Andrea Gasparino (1923–2010) presbitero e scrittore italiano

Richiami del deserto

“Scopo del pentimento non è che noi siamo giustificati davanti a Dio per mezzo del rimorso e la repressione esterna del peccato mediante atti di penitenza e di mortificazione della carne; scopo del pentimento è invece che noi siamo santificati interiormente dallo Spirito di Cristo – "perché sia distrutto il corpo del peccato”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Rm 6,6) – e liberati dal peccato stesso nel profondo della coscienza, che il potere e la paura del peccato svaniscano e che la grazia possa essere di guida agli impulsi della coscienza, possa tenere a freno le azioni della carne, controllare l'insorgere dei pensieri, disciplinare l'ascesi, mescolarsi all'austerità e addolcire il dolore.

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“Pe paura ca io volo ma pure s'i' putesse | nun m'abbastass'o cielo scennenno te dicesse | io senza te nun vol.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Ma comme faje
Caramella

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“So assolutamente, o soldati, che le parole non aggiungono valore e che un esercito non diventa coraggioso da vile né forte da pavido per un discorso del generale. Quanto è grande il coraggio nell'animo di ciascuno per indole o per educazione, tanto grande è solito manifestarsi in guerra. Colui che né la gloria né i pericoli incitano, lo potresti esortare invano: il timore dell'animo tappa le orecchie. Ma io vi ho convocato per ammonirvi riguardo a poche cose e contemporaneamente per esporvi il motivo del mio piano. Invero certamente sapete, o soldati, qual grave danno abbiano portato a noi la viltà e l'indolenza di Lentulo, e anche a lui stesso, e per quale modo mentre aspettavo rinforzi dalla città, non sono potuto partire per la Gallia. Ora dunque a quale punto sia la nostra situazione, voi tutti lo capite insieme a me. Due eserciti nemici ci sbarrano la strada, uno dalla città e uno dalla Gallia; rimanere più a lungo in questi luoghi, anche se il nostro animo lo desidera moltissimo, lo impedisce la mancanza di frumento e di altre cose. Dovunque ci piaccia andare, bisogna aprirsi la strada con le armi. Perciò vi esorto ad essere forti e pronti e, quando entrerete in combattimento, a ricordare che voi portate nelle vostre mani destre ricchezze, onore, gloria, senza contare la libertà e la patria. Se vinceremo, non correremo più alcun pericolo; ci saranno vettovaglie in abbondanza, municipi e colonie spalancheranno le porte. Se, causa la paura, ci saremo ritirati, quei medesimi diventeranno ostili, nessun amico, nessun luogo potrà proteggere chi le armi non siano riuscite a proteggere. Inoltre, soldati, non è il medesimo bisogno ad incombere su di noi e su di loro: noi combattiamo per la patria, per la libertà, per la vita; per loro è superfluo combattere per il potere di pochi. Perciò, attaccate con maggior audacia, memori dell'antico valore! Vi sarebbe stato concesso passare la vita in esilio con il massimo disonore: alcuni di voi avrebbero potuto bramare a Roma, dopo aver perso le proprie, le ricchezze di altri. Poiché quelle azioni sembravano turpi ed intollerabili agli uomini, avete deciso di seguire queste. Se volete abbandonare questa situazione, c'è bisogno di coraggio; nessuno, se non da vincitore, ha mai cambiato in pace una guerra. In guerra il massimo pericolo è quello di coloro che di più hanno paura; il coraggio è considerato come un muro. Quando vi guardo, o soldati, e quando considero le vostre azioni, mi prende una grande speranza di vittoria. L'animo, l'età, il valore vostri mi incoraggiano, e la necessità, inoltre, che rende coraggiosi anche i pavidi. E infatti l'inaccessibilità del luogo impedisce che la moltitudine dei nemici possa circondarci. Se la fortuna si sarà opposta al vostro valore, non fatevi ammazzare invendicati, e neppure, una volta catturati, non fatevi trucidare come bestie piuttosto che lasciare ai nemici una vittoria cruenta e luttuosa combattendo alla maniera degli eroi!”

Lucio Sergio Catilina (-109–-62 a.C.) militare e senatore romano

Citato in Gaio Sallustio Crispo 1994

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“Tutta la mia vita è stata contesa fra la noia di vivere insieme e la paura di vivere solo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

4 ottobre 1957
I conti con me stesso

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“Se hai paura di perdere, non oserai vincere.”

Björn Borg (1956) tennista svedese

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 93 http://books.google.it/books?id=bWPm4d23hDUC&pg=PA93. ISBN 88-8598-826-2

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“Non ho paura del sesso, non ho paura dei sentimenti, non ho paura dei miei desideri.”

Aldo Busi (1948) scrittore italiano

Citazioni tratte da programmi televisivi

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“La croce e l'ulivo sono le uniche insegne che non fanno paura: come non fanno paura le mani innocenti dei fanciulli e del Signore.”

Primo Mazzolari (1890–1959) presbitero, scrittore e partigiano italiano

Tempo di passione

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“Questa laicità «nuova», che pretende di far convivere pluralismo e neutralità con privilegi, assomiglia a una pallida reincarnazione del passato, una sorta di «semi-laicità» che rappresenta ciò che rimane dell'antico sogno della «repubblica cristiana» che inconsapevolmente si appoggia sull'opposto del principio di Westfalia: cuius religio, eius et regio. Le chiese, le fedi religiose, i rispettivi dèi chiedono di disporre di territori su cui organizzarsi e imporsi. In questo tempo di paura e di ostilità crescenti nel mondo, anche le religioni, nelle loro espressioni istituzionali, si mobilitano per creare identità e coesione spirituale da gettare nel conflitto. L'epoca della neutralizzazione politica rispetto alle religioni sembra terminare la sua curva ascendente. Gli Stati laici vengono percepiti come ostacoli a una nuova confessionalizzazione degli spazi. Dove non è possibile imporre direttamente regimi teocratici o ierocratici, si parla almeno di «nuova» laicità. L'intensità è diversa; il movimento è lo stesso.
Che, poi, questa «nuova» laicità sia anche «sana», oltre che «giusta», sembra da escludere. Essa, contraddicendo l'equidistanza dello Stato dalle manifestazioni di fede, religiosa o laica che sia, contraddice il suo ruolo pacificatore, che è venuto a imporsi nelle società pluraliste e che oggi appare ancor più necessario e urgente nelle società interculturali odierne.”

Gustavo Zagrebelsky (1943) giurista italiano

cap. 2, p. 33
Contro l'etica della verità

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“È sotto l'effetto della paura che si compiono i gesti più inammissibili.”

Cvetan Todorov (1939–2017) filosofo e saggista bulgaro

dall'intervista a www.euronews.net http://www.euronews.net/it/article/22/10/2008/tzvetan-todorov-talks-to-euronews/

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“Il mare è calmo ma il mio naso non sente, | assapora la mia bocca | l'avventura, l'arsura, la paura.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Al compleanno della zia Rosina, n. 7
Mio fratello è figlio unico

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“Le buone frasi stanno al senso che contengono come la musica sta alle parole del melodramma”

Valery Larbaud (1881–1957) romanziere, poeta e traduttore francese

da A. O. Barnabooth

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“Il mio unico pensiero durante una gara è non aver paura di fare mosse decisive. Se si pensa troppo, se si inizia a giocare con il tempo, allora è finita. Bisogna non aver paura e seguire il proprio istinto. Ecco come ho costruito tutte le mie vittorie più belle.”

Vincenzo Nibali (1984) ciclista su strada italiano

Origine: Citato in Il programma di Vincenzo Nibali: Tour de France su tutto con un occhio alla Sanremo http://www.direttaciclismo.it/interviste/stagione-2014/il-programma-di-vincenzo-nibali-tour-de-france-su-tutto-con-un-occhio-alla-sanremo-13772.php#.VBR95cJ_uig, DirettaCiclismo.it, 30 dicembre 2013.

“A Isfahan visitai una volta una bottega dove dinanzi a un grande telaio verticale una donna, con alla destra e alla sinistra tre giovinette, annodava un tappeto. Udire le parole di Cristina al Collegio di Musica o sull'Aventino non è che replica di quell'immagine, sorprenderla in bottega mentre con un gran foglio davanti annoda le frasi. Il nodo è un segreto di noi orientali, che così procediamo nel compiere la tela. Per questo, Lilla Cristina, la Sua opera ci appartiene. Ha rubato il nostro tempo, cioè il nostro computo del tempo − e così ci onora.”

Alessandro Spina (1927–2013) scrittore siriano naturalizzato italiano

Origine: Sorta di titolo onorifico con cui nelle piccole corti barbaresche dell'Africa del Nord si usava rivolgersi alle principesse reali. Cfr. G. Campo – A. Spina, Carteggio, nota a p. 220 e A. Spina Conversazione in Piazza Sant'Anselmo e altri scritti, p. 78.
Origine: Da Lettera di A. Spina a C. Campo del 1 novembre '71, in Cristina Campo − Alessandro Spina, Carteggio, Editrice Morcelliana, Brescia, 2007, ISBN 9788837221850, p. 219.

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“Confesso d'aver letto ciascuno dei 30 volumi di Papini almeno tre volte (e lo confesso pur sapendo che certi idioti di spirito torneranno a gridare al mio "papinismo"). Continuo ad amare tutto quanto Papini, così com'è. Credo che non vi sia miglior elogio che si possa fare a uno scrittore che quello di confessare d'amarlo interamente anche se da lui ci separano le idee, il temperamento e i princìpi religiosi o morali. Dietro quei 30 volumi c'è un uomo maledettamente vivo e integro. Le migliaia di libri che ha letto non l'hanno cambiato. Le idee che ha promosso e abbandonato una dopo l'altra non l'hanno inaridito. La vastità della sua opera non è riuscita a bloccarlo, a paralizzarlo, a consegnarlo completamente alla storia morta. Nessuno nel nostro secolo, neppure André Gide, ha affrontato tante esperienze e lottato su tanti fronti. E mentre Gide non poteva mai astenersi da quel concetto di malintesa "gratuità", Papini si immedesimava tutto in quello che faceva al momento. Amava e odiava con passione, con ogni fibra del suo corpo, a riprova di una vitalità e di uno spessore spirituale rari. Oggi che un'intera classe di uomini pratica il compromesso per paura di esporsi, l'esempio di Papini può ridiventare attuale. È un uomo che non si vergogna dei suoi errori. Un vero segno del genio. Solo gli sterili e i mediocri si preoccupano della perfetta coerenza dei propri pensieri, e sono ossessionati dalla paura di sbagliare. Papini ha sbagliato, si è furiosamente contraddetto e compromesso. Eppure della sua opera è rimasto più di ogni "opera" perfettamente delineata, messa a punto e corretta dalla prima all'ultima pagina.”

Mircea Eliade (1907–1986) storico delle religioni e scrittore rumeno

da L'isola di Euthanasius, Scritti letterari

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“Il coraggio esiste solo dove esiste la paura.”

Mistaman (1976) rapper italiano

da Vite a metà, n. 15
Parole

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“La paura è necessaria, diffido sempre di chi afferma di non aver paura, si tratta di idioti o incoscienti. La paura ci mostra le nostre oscure prigioni. È poi il coraggio a portare la luce.”

Giovanni Scafoglio (1970) giornalista, musicista e critico musicale italiano

Origine: Dalla trasmissione radiofonica Altroquando, Radio Club 91, 30 ottobre 2012.

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“La paura e i soldi, si sa, mettono a tacere il cuore.”

II, II, I; p. 471
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“Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte: Dio è con me e io non ho paura!”

Salvo D'Acquisto (1920–1943) carabiniere italiano

Origine: Citato in Barbara Conti, Castel Giuliano, commemorazione per Salvo D'Acquisto http://www.lagone.it/societa-castel-giuliano-commemorazione-dacquisto, Lagone.it, 21 ottobre 2013.

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