Frasi su ansioso
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema ansioso, vita, essere, altro.
Frasi su ansioso

Bariona o il figlio del tuono

da Raccontare una storia per salvare gli uomini

Origine: Storia di Mayta, p. 167

“L'amore è una cosa piena di ansioso timore.”
I, 633

Origine: La storia sta per cominciare, p. 38
A Fortune-Teller Told Me: Earthbound Travels in the Far East

vv. 27 – 33
Incipit di alcune opere, Under Ben Bulben (Sotto il Ben Bulben)
Origine: Robespierre, p. 75
Origine: Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza, pp. 314-316

da Come insegnare il friulano e leggere Wikipedia http://www.corriere.it/solferino/romano/07-09-25/01.spm, 25 settembre 2007
Lettere al Corriere, Corriere della Sera
Origine: Rispondendo a un lettore preoccupato dell'attendibilità di Wikipedia, il quale citava una versione vandalizzata della voce Sergio Romano contenente opinioni personali e accuse di fascismo.

Origine: "The History of Landscape Painting," first lecture, Royal Institution (26 maggio 1836), dalle annotazioni prese da C.R. Leslie.

Origine: Un figlio degli anni terribili. Vita di Aleksandr Blok, pp. 32-47
Origine: Da Quella coscienza mai lavata dallo shampoo https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/novembre/23/Quella_coscienza_mai_lavata_dallo_co_9_091123038.shtml, Corriere della Sera, 23 novembre 2009, p. 35.

dall'intervento alla Camera dei Deputati in commemorazione del senatore Cipriano Facchinetti http://legislature.camera.it/_dati/leg01/lavori/stenografici/sed0858/sed0858.pdf, 19 febbraio 1952

da Samarcanda, 14 febbraio 1991
Dalla parte delle bambine
Destroy
Luminal

Crepuscolo, p. 652
Foglie d'erba, Foglie dei settant'anni (primo allegato)

O Capitano! o mio Capitano!, p. 423
Foglie d'erba, In memoria del presidente Lincoln
Origine: Dedicata ad Abramo Lincoln, 16º Presidente degli Stati Uniti d'America.
Origine: La frase «O capitano, mio capitano» viene citata nel film L'attimo fuggente (1989). Il professor Keating (interpretato da Robin Williams), infatti, nelle fasi iniziali del film dice: «"O Capitano, mio Capitano!" Chi conosce questo verso? Nessuno. Non lo sapete? È una poesia di Walt Whitman, che parla di Abramo Lincoln. Ecco, in questa classe potete chiamarmi professor Keating o se siete un po' più audaci, "O Capitano, mio Capitano".» La frase viene poi ripresa anche in un episodio di How I Met Your Mother e in uno di Suits.
Origine: Dall'introduzione a Giobbe, p. 618.
Origine: Lineamenti di storia della letteratura latina, p. 166

Origine: La donna del Nadir, p. 66

da A Journey into Greece, 1682
Origine: Citato in Peter Green, Il Partenone, Mondadori, 1974, p. 141.

da L'inizio di uno scavo, pp. 127
Il mestiere dell'archeologo
Origine: Da The brightest voice. Domitilla D’Amico https://ilovecoffeeing.wordpress.com/2014/11/13/the-brightest-voice-domitilla-damico/, ilovecoffeeing.wordpress.com, 13 novembre 2014.
La signora Kirchgessner

Volume primo, III. I maestri del periodo razionalista, Charles-Edouard Jeaneret - Le Corbusier, p. 98
Storia dell'architettura moderna
Origine: Storia d'Italia dal 1861 al 1997, p. 279
Origine: Da Prisons dans un jardin, Le Figaro, 11 giugno 1974; citato in Matthieu Ricard, Sei un animale!, traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, pp. 245-246. ISBN 978-88-200-6028-2

Origine: Da una lettera alla moglie dopo una visita ad Emily Dickinson, 16 agosto 1870, 342a; riportata in Lettere di Emily Dickinson 331-360 http://www.emilydickinson.it/l0331-0360.html, EmilyDickinson.it, traduzione di Giuseppe Ierolli.
Variante: Ci fu un tempo, non tanto lontano, in Occidente, in cui il carattere laico e moderno del presidente iracheno era apprezzato, se non proprio esaltato. Il confronto con Khomeini concedeva un notevole vantaggio a Saddam Hussein. Di fronte alla rivoluzione islamica di Teheran, esportatrice di un oscurantismo inquietante, la classica dittatura di Bagdad, senza propositi missionari, sembrava un argine non solo accettabile ma provvidenziale. E' capitato a molti di noi di scrivere o di pensare qualcosa del genere durante la guerra Iran-Iraq. L'Iraq non era proprio una diga democratica, questo no, questo nessuno ha osato dirlo: ma un utile sbarramento laico e moderno, ossia efficiente, sì: un argine, appunto, in grado di contenere un fanatismo come quello iraniano ansioso di ricondurre le società musulmane ai secoli più bui della loro storia, e di aggredire attraverso il terrorismo gli infedeli dell' Occidente europeo e americano. Al contrario degli ayatollah iraniani, i dirigenti del partito Baas iracheno non erano considerati una minaccia alla stabilità del Golfo, vale a dire del mercato del petrolio. Khomeini costruiva moschee, Saddam Hussein scuole e ospedali e caserme. Egli dedicava, è vero, una particolare attenzione a quest' ultime ed anche alle prigioni, come del resto faceva Khomeini, ma, al contrario di Khomeini, era al tempo stesso favorevole all'emancipazione delle donne, alle quali a Bagdad non veniva imposto il ciador. Quando negli acquitrini della Mesopotamia meridionale, dove si incontrano il Tigri e l'Eufrate, furono scoperti nel 1984 migliaia di giovani iraniani uccisi dai gas iracheni, la nostra morale non fu affatto scossa. L' utilità di Saddam Hussein, in quanto diga del fondamentalismo musulmano, placava le nostre coscienze. Soltanto quattro anni dopo, quando i gas furono usati per mattare la città curda di Halabja, ci furono alcune reazioni.
Variante: Non che quest'ultimo ispirasse eccessiva fiducia, ma come dittatore classico era senz'altro preferibile a una rivoluzione islamica che avrebbe potuto sconvolgere ampie e decisive regioni del pianeta. Tanto preferibile che nel settembre '80 la tentata invasione irachena dell'Iran, da cui scaturì la guerra del Golfo, non suscitò uno scandalo adeguato alla gravità dell' aggressione. Quella complice indulgenza, allora comprensibile se non proprio inevitabile, ha partorito un monster, secondo la brutale espressione di un senatore americano, o un nuovo voleur de Bagdad, secondo quella più poetica di un quotidiano francese. Un mostro o un ladro di Bagdad che dispone della forza militare più importante del Golfo e del mondo arabo, tra l' altro dotata di gas nervini come ben sanno le popolazioni civili curde, e in possesso di un arsenale atomico per fortuna ancora incompleto, ma non tanto lontano dall'esserlo. Una potenza costruita grazie agli aiuti paralleli se non congiunti o concertati di Mosca e di Washington, di Parigi e di Londra, e di tante altre capitali ansiose di vendere armi, tra le quali Roma, Varsavia, Praga, Il Cairo... Nella lista non manca il Kuwait che, per proteggersi da Khomeini, finanziò lautamente Saddam Hussein, sapendo benissimo che sotto le spoglie del protettore si nascondeva un lupo ansioso di fare dell'emirato un solo boccone. Ma tra lui e Khomeini non c'erano scelte.
Origine: Da Il ladro di Bagdad http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/08/03/il-ladro-di-bagdad.html?ref=search, la Repubblica, 3 agosto 1990.
Origine: Grandi e piccole memorie, p. 145
Origine: Da Sulle strade di Teheran con la furia di un popolo http://download.repubblica.it/pdf/diario/31012004.pdf, la Repubblica, 31 gennaio 2004.

Tyrion Lannister
2016, p. 693
Il Grande Inverno