Frasi su capitale
pagina 3

Juan Domingo Perón photo
Silvio Berlusconi photo

“Posso darvi know how, produzione, capitali, esperienza. Ma soprattutto decine di milioni di telespettatori uniti nel conoscere e nel consumare.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1987
Origine: Dalla cerimonia del Matthiae-Mahlzeiten, Amburgo; citato in Laura Delli Colli, La Germania a Berlusconi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/02/22/la-germania-berlusconi.html, la Repubblica, 22 febbraio 1987.

Angelo Panebianco photo
Amédée Simon Dominique Thierry photo
Marco Tullio Cicerone photo

“La parsimonia è un gran capitale.”

Marco Tullio Cicerone (-106–-43 a.C.) avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano

dai Paradossi, IV, 3, 49

Arrigo Cajumi photo
Massimo Marchiori photo
Luigi Fabbri photo
Georgi Dimitrov photo

“Il fascismo al potere […] è la dittatura terrorista aperta degli elementi più reazionari, più sciovinisti e più imperialisti del capitale finanziario.”

Georgi Dimitrov (1882–1949) politico bulgaro

citato in Gustavo Corni, Introduzione alla storia della Germania contemporanea, Bruno Mondadori, 1995, p. 127

Indro Montanelli photo
René Belbenoit photo
Gianni Brera photo
Ennio Flaiano photo

“L'arte è un investimento di capitali, la cultura un alibi.”

Autobiografia del Blu di Prussia, Taccuino del Marziano
Origine: Riportato anche nella commedia Un marziano a Roma (in Un marziano a Roma e altre farse, Rizzoli); il Taccuino del Marziano è infatti una raccolta di aforismi che deriva da tale opera.

Papa Benedetto XIV photo
Aldo Busi photo
Erri De Luca photo
Erri De Luca photo

“[Napoli] È stata una capitale europea troppo a lungo per accontentarsi di essere solo un capoluogo di regione, questo ne fa un'isola anomala.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Citato in De Luca: «Il mio nuovo romanzo? Napoli, libertà e silenzi...» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/gennaio/28/Luca_mio_nuovo_romanzo_Napoli_co_7_090128070.shtml, Corriere della sera, 28 gennaio 2009.

Umberto Bossi photo

“Dietro l'immigrazione di colore non c'è solo l'interesse di una sinistra allo sbando che cerca i voti di un nuovo sottoproletariato, non c'è solo la Chiesa rinchiusa nei palazzi dell'avere che ha perso ogni credibilità e cerca di riempire i suoi seminari vuoti con religiosi che ormai trova solo nel terzo mondo: c'è anche e soprattutto l'interesse del grande capitale….”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

Origine: Citato in Bossi promette alla Lega "Trionferemo alle elezioni" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/12/09/bossi-promette-alla-lega-trionferemo-alle-elezioni.html, la Repubblica, 9 dicembre 1989.

Ottavia Piccolo photo
Corrado Augias photo
Publio Ovidio Nasone photo
Gustavo Zagrebelsky photo
Yannick Noah photo
Sennacherib photo
Gianni Clerici photo

“Questa isola, tanto lontana e dissimile dalla nostra piccola Europa, detiene un curioso primato. Wimbledon è infatti, senza dubbio alcuno, la capitale mondiale del tennis. Masse di fedeli vi accorrono, in devoti atteggiamenti. E tuttavia, fin da lontano 1936, dall'addio di Fred Perry, il Papa non appartiene alla stirpe dei padri fondatori.”

Gianni Clerici (1930) giornalista italiano

la Repubblica
Origine: Da La parabola di Henman, l'eroe che non arriva mai http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/07/01/la-parabola-di-henman-eroe-che.html, la Repubblica, 1 luglio 2004.

Costanzo Preve photo

“Da noi, per una serie di ragioni che fanno capo a uno staterello piazzato proprio nel centro della capitale, è invece prassi ormai consolidata santificare anche calcisticamente la ricorrenza pasquale, anticipando il campionato al sabato. Che da un lato è una bazzecola rispetto, come dire, ad altri oneri condominiali: dall'altro una buona idea dal punto di vista familiare. È qui, a questo punto della storia che si inserisce la straordinaria abilità manageriale del governo del pallone. Come? Ma è semplice. Piazzando esattamente a metà della settimana di Pasqua una bella serata infrasettimanale, tre giorni dopo il turno precedente e a meno di altri tre (mercoledì si gioca alle 20,30, sabato alle 15 con l'eccezione serale di Inter-Juventus) da quello successivo. È vero che le società di serie A vivono, o sopravvivono, di diritti televisivi e gli incassi al botteghino rappresentano salvo rare eccezioni poco più dell'argent de poche. Ma è anche vero che una serata di campionato come quella di domani sembra studiata apposta per tornare a far scendere la già non esaltante media di spettatori. Che è sì risalita a circa 22 mila unità a partita, dalla fossa delle Marianne della scorsa stagione. Ma resta sideralmente lontana dal resto dell'Europa calcistica che conta dove pure, come si è visto, la presenza della pay tv non è meno ingombrante e condizionante. […] Al di là del versante demenzial-logistico, ci sarebbe anche un aspetto tecnico da considerare. Più gli impegni sono ravvicinati e meno bene si gioca, più le squadre sono in debito di recupero psicofisico e più sale l'agonismo, più si picchiano e meno spettacolo si vede. Piaccia o meno a chi vende il prodotto, la quantità è nemica della qualità anche nel calcio. Ma il motto di chi ce lo somministra è: purché respiri. Il calciatore, il tifoso, il telespettatore.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

18 marzo 2008

Massimo Piattelli Palmarini photo

“Kant credeva fermamente nel ruolo capitale dell'educazione, ma non in quello delle verità mascherate, differite, addolcite, centellinate.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Variante: Kant credeva fermamente nel ruolo capitale dell’educazione, ma non in quello delle verità mascherate, differite, addolcite, centellinate.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 2, Che tipo d'uomo era Kant, p. 53

Óscar Rodríguez Maradiaga photo
Santorre di Santa Rosa photo
Umberto Galimberti photo

“Già il fatto che si parli dell'uomo come di un "capitale" o vi si faccia riferimento come a una "risorsa”

Umberto Galimberti (1942) filosofo e psicoanalista italiano

le cosiddette "risorse umane") la dice lunga in ordine al punto di vista che oggi si assume nel considerare l'uomo. Tramontato il principio che regolava l'etica kantiana secondo cui: "L'uomo va trattato sempre come un fine e mai come un mezzo", oggi vediamo che non solo l'immigrato, ma ciascuno di noi ha diritto di cittadinanza non in quanto esiste, non in quanto è un uomo, ma solo in quanto "mezzo" di produzione e di profitto.

Derrick de Kerckhove photo

“Nell'affrontare il problema capitale della trasformazione psicologica dello spettatore televisivo Giovanni Paolo II vede in essa un potenziale di comunicazione spirituale.”

Derrick de Kerckhove (1944) filosofo, sociologo e accademico belga

citato da Giancarlo Bosetti in introduzione a Karl R. Popper e John Condry, Cattiva maestra televisione, traduzioni di Marina Astrologo e Claudia Di Giorio, CDE, 1996

Amedeo Maiuri photo
Prem Rawat photo
Ion Ţiriac photo

“Stich è bravo, ma è Becker il vero capitale del tennis tedesco.”

Ion Ţiriac (1939) ex tennista, ex hockeista su ghiaccio e imprenditore rumeno

Origine: Citato in Alessandro Mastroluca, Stich, ritratto di un eterno secondo http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/10/01/780034-stich_ritratto_eterno_secondo.shtml, Ubitennis.com, 1° ottobre 2012.

Corrado Guzzanti photo

“Vieni con me, amore, | sul Grande Raccordo Anulare | che circonda la capitale, | e nelle soste faremo l'amore. | E se nasce una bambina poi | la chiameremo Roma.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da Imbuti
ritornello della canzone che canta sempre
Imitazioni, Antonello Venditti

Piotta photo
Philippe Daverio photo

“Allora dico che Palermo avrebbe voglia di dichiararsi capitale del Mediterraneo, ma ha paura di farlo. Servirebbe un gigantesco Piano Marshall di restauro dei beni storici e artistici del centro storico. Dovrebbero intervenire i privati, ma a Palermo i capitali privati puliti sono difficili da reperire. Palermo dovrebbe focalizzarsi sulle sue ricchezze nobiliari, se non ci fosse stata una stupida sperequazione immobiliare, via Libertà sarebbe potuta essere la più bella strada di una città del Mediterraneo.”

Philippe Daverio (1949) critico d'arte, giornalista e conduttore televisivo francese

Origine: Citato in Simonetta Trovato Giardini, ricchezza da custodire. Daverio: «È lì che si respirano i fasti del passato» http://gds.it/2015/06/26/giardini-ricchezza-da-custodire-daverio-e-li-che-si-respirano-i-fasti-del-passato_375535/, Giornale di Sicilia.it, 26 giugno 2015.

Jean Pierre Louis Laurent Hoüel photo
Luca Beatrice photo
Ferdinando Minucci photo
Gianfranco Fini photo
Jonny Wilkinson photo
Stendhal photo
Noam Chomsky photo
Boris Nemcov photo
Philippe Daverio photo

“Palermo è un grandissimo laboratorio, un esperimento: è la più grande città multietnica d'Italia senza problemi. Potrebbe essere, domani, una sorta di capitale virtuale del Mediterraneo. Perciò è un luogo dove mi trovo benissimo.”

Philippe Daverio (1949) critico d'arte, giornalista e conduttore televisivo francese

Origine: Citato in Philippe Daverio: Vado in Sicilia per capire l'Unità d'Italia http://www.lastampa.it/2010/06/06/cultura/philippe-daverio-vado-in-sicilia-per-capire-l-unita-d-italia-P1J3Pw5667oYg1TIqgu0hM/pagina.html, La Stampa.it, 6 giugno 2010.

Mario Praz photo
Sergio Mattarella photo
Mevlüt Çavuşoğlu photo

“Il razzismo è nemico dei diritti umani. Il cancelliere austriaco [Christian Kern] farebbe meglio ad occuparsi del proprio Paese. Oggi l'Austria è la capitale del razzismo radicale.”

Mevlüt Çavuşoğlu (1968) politico turco

Origine: Citato in Turchia ad Austria: "Capitale del razzismo". Mandato di cattura per Gulen. Ma gli Usa resistono su estradizione http://www.repubblica.it/esteri/2016/08/05/news/turchia_usa_gulen-145397678/, Repubblica.it, 5 agosto 2016.

Joseph-François Angelloz photo
H. G. Wells photo

“Lei è stato straordinariamente energico e astuto, […] anche se io non riesco a immaginare che cosa spera di guadagnarci. Lei mi è contro. Per una giornata intera mi ha dato la caccia, ha cercato di privarmi anche del riposo notturno. Ma io ho trovato da mangiare e, nonostante tutto, ho anche dormito. Ora la partita è solo all'inizio: incomincia ora. Adesso incomincia il terrore. Questa lettera le annuncia il primo giorno del terrore. Port Burdock non è più sotto la regina, lo dica pure al colonnello di polizia e a tutti gli altri. È sotto di me: il terrore! Questo è il primo giorno, dell'anno primo, della nuova era. È l'era dell'uomo invisibile. Io sono l'uomo invisibile. Il mio governo sarà facile: tanto per cominciare, il primo giorno ci sarà un'esecuzione capitale, che serva da esempio, un uomo di nome Kemp. La morte, oggi, si mette in moto per lui; egli può rinchiudersi, nascondersi, circondarsi di guardie, mettersi pure un'armatura se vuole… ma la morte, la morte invisibile giungerà lo stesso. Che egli prenda pure le sue precauzioni: ciò colpirà di più i miei sudditi. La morte parte a mezzogiorno dalla cassetta postale. La lettera vi cadrà dentro all'arrivo del postino, e poi via! Incomincia la partita! La morte si mette in moto. Non lo aiutate, o miei sudditi, altrimenti la morte cadrà anche su di voi. Oggi Kempo deve morire.”

lettera di Griffin: 1998, p. 171
L'uomo invisibile

Carolina Invernizio photo
Giuseppe Garibaldi photo
Romano Prodi photo

“Molti politici si sono trasferiti nella Capitale… beh, io non ci andrei ad abitare manco morto.”

Romano Prodi (1939) politico e economista italiano

Origine: Citato in Corriere della sera, 16 dicembre 2005.

Pier Paolo Pasolini photo
Robert Musil photo
Noam Chomsky photo
Vittorio Messori photo

“Torino non era una copia in piccolo di Parigi anche perché, a differenza di questa, non fu città di sommosse, di barricate. È una città che produce eccentrici, solitari, genialoidi e talora tipi geniali, outsider, scrittori e pittori isolati, qualche anarchico ma teorico, di rado bombarolo, provoca omicidi e suicidi (per questi ultimi, una delle più alte, se non la più alta, percentuale italiana, in triste gara con Trieste, la città al confine opposto), ma la massa è di gente pacata, di sudditi, spesso brontoloni e ipercritici ma, alla fine, obbedienti. Nella sua storia non cacciò mai i suoi duchi e poi re, non complottò contro di essi. A differenza di Parigi, periodicamente sulle barricate, Torino insorse solo due volte. Ed entrambe non per fumosi obiettivi ideologici, ma per la concretezza del pane: nel 1864 quando, a tradimento, giunse il trasferimento della capitale; e nel 1917, quando lo Stato chiedeva di digiunare con le razioni di guerra e al contempo di faticare a ritmi accelerati nelle fabbriche che producevano per il fronte. Movimento ci fu anche negli ultimi giorni dell'aprile del 1945. Ma, pure qui, per una questione molto concreta: soprattutto per impedire la distruzione di impianti industriali, dal cui lavoro sarebbe dipesa la vita futura. Ancora una volta, al mito della «lotta di classe», prevalse la consapevolezza, dettata dal buon senso, che gli interessi degli imprenditori coincidevano con quelli dei dipendenti. Senza fabbriche, niente guadagni per il padrone; ma neanche pane per i lavoratori.”

cap. III
Il mistero di Torino

Claudia Cardinale photo

“Arrivi qui e ti accorgi che quella città in cui vivi, cioè Parigi, sembra un posto qualunque, anonimo, che subito rifiuti di considerarlo quella capitale del mondo che tutti credono, e nemmeno il centro dell'Europa, perché non ha i colori della Sicilia, né i suoi profumi né i sapori che tingono e incensano l'anima della mia infanzia.”

Claudia Cardinale (1938) attrice italiana

Origine: Citato in Alfonso Stefano Gurrera «Per molti sono ancora Angelica» http://www.idgt.it/Blumedia.nsf/%28ArticoliWWW%29/C1094A32C86972BAC1256F3100362977?OpenDocument, Blu Media, 19 ottobre 2004.

Giuliano Ferrara photo

“Ipocrita e arrogante, Enzo Biagi dà di cretino a chi studia il suo posto in palinsesto… Biagi è un mostro sacro degli affari suoi e un ipocrita. Dice che vuole continuare a fare il testimone del suo tempo, raccontando storie, e non il protagonista di un caso personale. Intanto però soffia sul fuoco, restringe ogni spazio di mediazione, punta al carisma del martire, e dà fiato alla tromba, anzi al trombone: mi cacciano, mi spostano dal 'miò orario, sono liberticidi. E arrogante: dice infatti Biagi che è un comportamento da 'cretinì spostare di una virgola o di un'ora il suo programmino su Rai1, e tratta con disprezzo e insopportabile sussiego il mite Fabrizio Del Noce. Questo mostro sacro degli affari suoi dovrebbe imparare a essere più parco di aggettivi, di contumelie, di isterismi politici. Quando gli hanno negato la cattedra epistolare di Indro Montanelli al 'Corriere della Sera', preferendogli Paolo Mieli che rompe meno le palle di uno il cui orizzonte sono le solite mille camere in cui guardava la Storia in cammino, lasciandosi a sua volta guardare da Lei, Biagi non ha dato di cretino a Ferruccio de Bortoli, direttore del giornale di via Solferino, e tanto meno a Cesare Romiti, il suo editore, quello che gli passa la mesata come succede a noi tutti e che mette i capitali per produrre e diffondere la tribuna dei suoi ricordi. Ha solo contrattato un altro posto in palinsesto, chiedendo che le sue coloriture strettamente personali, e strettamente provinciali, finissero la domenica in prima pagina. Con giubilo suo superiore a quello dei lettori, forse. Anche l'orario della sua rubrichina è tutt'altro che suo. È nostro, perché paghiamo. E di chi amministra la Rai per volontà del Parlamento (fatto surreale, perché la Rai andrebbe privatizzata e lì vedremmo se davvero un Murdoch lascerebbe per 41 anni al suo posto l'omino in bianco che lava più bianco). Oltre tutto quello spazio in palinsesto è di Berlusconi, come al solito e come tutto ormai in Italia, perché è sulla sua rete ammiraglia, Canale 5, che andò in onda prima del Fatto il programma d'informazione Radio Londra, in quello stesso identico orario, ma preceduto non dal primo telegiornale italiano bensì dal quiz Tra moglie e marito. Anche il segnale orario del rubrichista-martire, le cui opinioni sono come scrive Francesco Merlo 'indifferenti', è dunque copiato. Altro che suo. Biagi lo difendiamo e lo difenderemo se qualcuno lo vuole cacciare perché gli sta antipatico il governo, ma se si caccia da solo per cupidigia di eroismo, dopo 41 anni in cui di cupidigie se ne è levate tante, con tutti i regimi, allora sono affaracci suoi… È Biagi che si caccia da solo per biechi interessi di bottega”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Il Foglio, 23 maggio 2002

Noam Chomsky photo
Carlo Emilio Gadda photo
Alessandro Di Battista photo
Don DeLillo photo
Enrico Buemi photo
Federico Zeri photo
Zygmunt Bauman photo
Ignazio Marino photo

“Finalmente anche Roma si dota di un registro delle unioni civili. È un risultato atteso da tempo, che pone Roma sempre più in prima linea sul fronte dei diritti degli individui e del riconoscimento dei legami affettivi stabili. La Capitale dà il segnale che, in questa città, l’amore è uguale per tutti.”

Ignazio Marino (1955) medico e politico italiano

Origine: Citato in Roma, approvato il registro delle unioni civili. Marino: "Segno di civiltà e rispetto" http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/28/roma-approvato-registro-delle-unioni-civili-marino-segno-civilta/1377993/, il Fattoquotidiano.it, 28 gennaio 2015.

Alfred Edmund Brehm photo
Vittorio Messori photo
Jean Noel Schifano photo
Stanislao Nievo photo
Isabel Allende photo

“[La prostituzione] Quella che Leonardo Sciascia definiva il più innocente dei peccati capitali.”

Giampiero Mughini (1941) scrittore e opinionista italiano

Origine: Dall'apologo Scappatelle con le squillo? Un fatto privato http://web.archive.org/web/20080321225848/http://notizie.tiscali.it/giampieromughini/articoli/marzo/scappatelle_squillo_999.html, Tiscali.it.

Saˁdi photo

“Ai signori Vichy e Lenorme era sufficiente ottenere tutti i permessi per perlustrare il terreno presso il santuario del Marzale; e il parigino, che s'era previdentemente messo in società con uno stimanto cittadino piemontese, anzi italiano ormai, sperava che la questione romana, il pontefice, Roma capitale d'Italia, tutti problemi sui quali fra le due potenze non c'era accordo, non interferissero nei suoi affari, guastassero i buoni rapporti con le autorità. Anche le relazioni fra le autorità politiche e quelle religiose non erano tranquille. Sul principio del 1863, il ministro Pisanelli aveva proposto la legge per l'abolizione delle congregazioni ecclesiastiche e per l'ordinamento dell'asse ecclesiastico. in Francia era uscita, in quei mesi, la Vita di Gesù di Renan. L'8 dicembre di quell'anno, noi sappiamo, che il pontefice avrebbe pubblicato l'enciclica Quanta cura e il Sillabo. E fra due anni, nel 1866, si avrebbe avuta «l'infausta campagna» del 1866, con la donazione del Veneto da parte dei francesi, anche se: «Questa mostra di guerra consumò 144 milioni per gli apparecchi e armamenti: 141 milioni per la flotta; poi 91 milioni e mezzo per indennità pagate all'Austria, sicché la Venezia costava al regno quasi un miliardo». Il governo dei moderati durò, sappiamo ancora, sedici anni, fornendo al regno ben quindici ministeri.”

Alberico Sala (1923–1991) scrittore, poeta e critico d'arte italiano

Origine: I vizi naturali, p. 36