Frasi su difesa
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“Queste tue mani a difesa di te:
mi fanno sera sul viso.”

Vittorio Sereni (1913–1983) scrittore e poeta italiano

Frontiera

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“[Sull'esercito dell'Unione Europea. ] Un esercito di questo tipo dichiarerebbe al mondo che non ci sarà mai più una guerra tra Paesi Ue, ci aiuterebbe a costruire una politica di difesa e di sicurezza comune, e ad assumere tutti insieme le responsabilità dell'Europa nel mondo.”

Jean-Claude Juncker (1954) politico lussemburghese

Origine: Citato in Juncker avvisa Mosca: «Serve un esercito europeo». La Germania lo sostiene http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-03-08/juncker-avvisa-mosca-serve-esercito-europeo-germania-sostiene-151944.shtml?rlabs=2, Il Sole 24 ore.it, 8 marzo 2015.

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“Io certamente non voglio essere ricordato come il presidente dell'Anm che ha abdicato sulla difesa dell'indipendenza della magistratura, signor ministro [Andrea Orlando] spero che lei non voglia essere ricordato come quello che ha provato a violarla.”

Piercamillo Davigo (1950) magistrato italiano

Origine: Citato in Milano, allarme del Tribunale: "Giustizia al collasso, a rischio democrazia". Scontro tra Davigo e Orlando http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/01/28/news/milano_giustizia_tribunale-157048887/?ref=HREC1-10, Repubblica.it, 28 gennaio 2017.

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“Oltre nuovi 40 missili balistici intercontinentali, in grado di prevalere perfino sui sistemi di difesa anti-missilistica più avanzati dal punto di vista tecnico, saranno aggiunti all'arsenale nucleare entro quest'anno.”

Vladimir Putin (1952) politico russo

Origine: Citato in Russia: Putin, in arrivo oltre 40 nuovi missili intercontinentali http://it.euronews.com/2015/06/16/russia-putin-in-arrivo-oltre-40-nuovi-missili-intercontinentali/, Euronews.com, 16 giugno 2015.

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“Per capire una città bisogna conoscerne l'anima. Imbevuta del passato e in costante trasformazione, l'anima di una città rimane strettamente legata alla sua fisicità e alle azioni di quanti la amministrano. A volte ci si innamora o si ha disgusto di un posto dal primo momento : in un caso come nell'altro, è raro che questa prima impressione porti alla scoperta dell'anima. Le anime sono pudiche, rifuggono la ribalta e perfino la conversazione. Bisogna scovarle. Comunicano attraverso uno sguardo, un gesto, una parola. Quelle delle città comunicano attraverso le pietre, le piante, le strutture urbane, la folla e i singoli abitanti. La conoscenza di una città può avvenire per mezzo di libri, giornali, televisione, oltre che con l'osservazione diretta. Raramente, comunque, l'anima di una città si rivela per caso. Le città che si presentano al visitatore frontalmente, nella propria nudità, sono spesso false : costituiscono la difesa della città che sta sotto. Ciò non toglie che in certi casi la loro anima possa essere talmente forte e imperiosa da manifestarsi come tale al primo impatto.
In una città nuova, mi lascio andare ai sensi e al caso. Senza pensare a niente, cammino, mi guardo intorno, mi unisco a una piccola folla curiosa, prendo i mezzi pubblici, compro il cibo di strada e mangio nei posti meno frequentati. Faccio una sosta, seduta su una panchina in un parco, bevendo una bibita in un caffè o appoggiata alla facciata di un edificio, come una mosca su un muro : e da lì osservo, odoro, ascolto. Se sono fortunata, piano piano l'anima del luogo mi si rivela.”

Simonetta Agnello Hornby (1945) scrittrice italiana

La mia Londra

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“L'animale non è libero ma ha una difesa: l'ordine interiore dei propri istinti.”

Romano Guardini (1885–1968) presbitero, teologo e scrittore italiano

Il testamento di Gesù

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“In una mattina d'inverno – fuori la neve cadeva nella luce cupa – K. sedeva nel suo ufficio, straordinariamente stanco già nelle prime ore. Per difendersi almeno dagli impiegati di livello inferiore aveva dato al commesso l'ordine di non lasciar passare nessuno di loro perché era occupato in un lavoro importante. Ma invece di lavorare si rigirava sulla sedia, spostava lentamente qualche oggetto sul tavolo, poi senza avvedersene fece cadere il braccio disteso lungo il piano del tavolo e rimase immobile con la testa china.
Il pensiero del processo non lo lasciava più. Aveva già più volte pensato se non sarebbe stato meglio redigere una difesa e inoltrarla al tribunale. Voleva anteporvi una breve descrizione della sua vita e chiarire, riguardo ad ogni evento in qualche modo più importante, le ragioni del suo comportamento e se, secondo il suo giudizio attuale il suo modo di agire era da riprovare o approvare e quali motivi poteva addurre in un caso o nell'altro. I vantaggi di una tale difesa scritta rispetto alla pura e semplice difesa dell'avvocato, del resto per niente ineccepibile, erano indubbi. K. non sapeva affatto quello che l'avvocato intendesse fare; in ogni caso non doveva essere molto, già da un mese non lo aveva più chiamato, e in nessuna delle conversazioni precedenti K. aveva avuto l'impressione che quell'uomo potesse far molto per lui.”

Franz Kafka (1883–1924) scrittore e aforista boemo di lingua tedesca

1989

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“L'esperienza ci informa che la prima difesa degli spiriti deboli è recriminare.”

Samuel Taylor Coleridge (1772–1834) poeta

Origine: da Biographia literaria, 1817.

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“Contro alcune difese. – Il modo più perfido di danneggiare una cosa è quello di difenderla intenzionalmente adducendo motivi falsi.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

191; 1993

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“Perugia, munita di grandi mezzi di difesa dalla natura e dalla mano dell'uomo, sorge improvvisamente su di un'altura.”

Impressioni italiane
Origine: Citato in Perugia, Guide Electa Umbria, 1993

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“[Legge di Rocco sulla difesa aggressiva] Tu vai in campo e bastona tutto quello che vedi passare. Se tocchi anche il pallone, pazienza.”

Arthur Bloch (1948) umorista e scrittore statunitense

Origine: Citato in Palla lunga e pedalare. Dalai Editore, p. 27.

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“La passione è uno strumento di difesa della ragione. Perché non basta avere ragione: bisogna anche, appassionatamente, difenderla.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

da Ragione e passione contro l'indifferenza, Bompiani, Milano, 2005
Da opere
Origine: Citato in «Ragione e passione» di Vittorio Sgarbi https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/dicembre/05/Ragione_passione_Vittorio_Sgarbi_co_10_051205130.shtml, Corriere della Sera, 5 dicembre 2005

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“Opimio: La virtù difese | L'iniquità; ma pur soggiacque.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto II, p. 145
Cajo Gracco

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“Cesira: Qualunque ei sia | il tuo misfatto nel mio cor sta scritta | La tua difesa.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto IV, Scena II, p. 306
Aristodemo

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“[Art. 29] Certe vestali della difesa dell'intangibilità della costituzione dovrebbero vergognarsi di non difendere l'unico articolo che va difeso veramente.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: Citato in Paride Travaglini, Il presidente Casini nelle Marche http://www.ilquotidiano.it/articoli/index.cfm?ida=53549, ilQuotidiano.it, 19 marzo 2006.

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“La pallacanestro è come una guerra in cui si sviluppano prima le armi offensive, poi ci vuole sempre un po' di tempo perché la difesa si organizzi.”

Red Auerbach (1917–2006) allenatore di pallacanestro e dirigente sportivo statunitense

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 61, ISBN 88-8598-826-2.

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“[A proposito dell'Abbé Pierre] Tutta la Francia è profondamente commossa. Abbiamo perso un'immensa figura, una coscienza, un uomo che impersonificava la bontà.”

Jacques Chirac (1932–2019) politico francese

citato in Francia, è morto l'Abbé Pierre, difese i poveri e i rifugiati, la Repubblica http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/esteri/morto-abbe-pierre/morto-abbe-pierre/morto-abbe-pierre.html, 22 gennaio 2007

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“In non molta distanza della sponda meridionale dell'Arno, rimpetto quasi а Terranuova, si incontra Montevarchi, una delle più ragguardevoli Terre del Valdarno superiore, e che merita l'attenzione dei curiosi.
Nei più remoti tempi un [sic] altra Terra, postata quasi a cavaliere dell'attuale sull'alto del Colle, godeva del medesimo nome, ed era riguardata come luogo di non lieve importanza. Varie sono l'opinioni che gli eruditi hanno esternato sulla prima costituzione di essa, e vi fu chi fino pensó che questa presistesse all'epoca del prolungamento della via Cassia rinnovato dall'Imperatore Adriano.
Certo che la predetta magnifica strada attraversava una parte del Valdarno di sopra, non già per la moderna pianura, ma sempre su per le cime delle Colline, e particolarmente dove esse confinano con le pendici delle montagne […]
Molto soffrì la Terra, anzi a tal fu ridotta che può dirsi con sicurezza come essa non poté più emergere pienamente da quello stato di languidezza in che la posero le guerre fino a tantoché, soggettato finalmente Arezzo al Fiorentino dominio, e cessati in Toscana i furori delle Fazioni, i popoli di questa bella parte d'Italia si fecero più mansueti, ed abbandonate l'armi con più utile loro e di tutto l'universale, si dettero all'esercizio delle pacifiche Arti, e del Commercio.
Alla sicurezza e vantaggio del traffico molto, come ognun sa, contribuisce il locale, dove possa questo esercitarsi: e basta dare un [sic] occhiata a Montevarchi, ed a' suoi vaghi contorni per sincerarsi che questa Terra, assai ben popolata, è quanto altra mai di Toscana opportunissima al medesimo.
Situata essa sulla strada che da Arezzo conduce a Firenze, mezzo miglio in circa lontana dall'Arno, circondata da una deliziosa campagna, fertile, ed ubertosa quanto desiderare si possa, non manca di alcuno di quei generi che sono necessarj alla vita, anzi ne abbonda sì fattamente da poterne ad altri concedere senza pericolo di disperderne a scapito proprio. […] Contuttociò qualora si osservi attentamente la Terra, ognuno manifestamente ben vede che vi regna l'opulenza, e mercé di questa la prosperità, ed il lusso.
La forma del suo recinto tende quasi all'Ovale. II Rendi in alcune memorie, ch'ei lasciò manoscritte de' pregi della sua patria, con bizzarria sì, ma non senza una certa verità disse che potea questa rassomigliarsi nella sua figura a una nave, la cui prua fra scirocco e mezzogiorno guarda Arezzo, e con la poppa fra maestro e tramontana riguarda Firenze.
Le mura che la circondano sembrano essere le stesse dalle quali fu cinta dapprima sul terminare del Secolo XIII venuta appena che fu in pieno potere della Fiorentina Repubblica. Si veggono queste condotte a merli, interstiziate da alcune torrette o baluardi, e due più alte Torri le servirono un tempo per ispecial sua difesa.
Quella di esse che sussiste tuttora, e che dicesi comunemente "la Rocca", potrebbe anche nell'età nostra essere opportuna a difendere per alcun tempo la Terra; l'altra però fu demolita in gran parte, ed incorporata nell'edifizio ove più modernamente ebbe sede un Monastero di Religiose. La predetta Rocca forse è l'unica fabbrica la quale, oltre le mura, ci dia indizio dell'epoca della prima edificazione della Terra, la quale sembra però fabbricata di recente, perché modernamente restaurata, ed abbellita pressoché nel totale de' suoi edifizj.
Se in molti di essi si fosse più avuto riguardo al solido, che a quel falso brillante il quale colpisce ma non soddisfa, Montevarchi porterebbe il vanto sopra molti altri luoghi del Valdarno superiore ancora per l'eleganza del suo materiale.
La maggior piazza farebbe assai più vaga comparsa se il loggiato che in parte la cinge fosse stato condotto con maggior proprietà di disegno, d'esattezza, e di simetrìa [sic].
Fra le fabbriche Sacre è degna d'essere riguardata con attenzione la Prepositura che è bella, sebben moderna anzichenò, e che risente alquanto di un certo caricato ne' suoi ornati, il quale non può per altro gran fatto dispiacere agli intendenti.
Bella pure è la fabbrica del Convento, come della Chiesa di S. Francesco, dove all'Altar maggiore si ammira la celebre Tavola lavorata con arte ed ingegno da Alessandro Filippi, comunemente detto Sandro Botticello, che fu rammentata con lode pur dal Vasari.”

Francesco Fontani (1748–1818) religioso, erudito, filologo, archeologo, numismatico, storico delle arti, bibliotecario e antiquario itali…

da Viaggio pittorico della Toscana, vol. VI, p. 195
Origine: Terranuova Bracciolini.
Origine: L'attuale Strada Statale 69 di Val d'Arno.
Origine: Monastero di Santa Maria del Latte.
Origine: Collegiata di San Lorenzo.
Origine: Chiostro di Cennano.
Origine: Convento e Chiesa di San Ludovico.

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“La pietà prepara delle buone difese!”
Bona comparat praesidia misericordia.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

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“La democrazia non può pretendere di conservare la sua funzione orientatrice, la sua posizione direttiva nella vita pubblica italiana perché essa non ha saputo organizzarsi come partito, perché essa non è un "partito di masse". Ed ecco sorgere, sulla nostra via, il mito dei partiti di masse, che sono, in definitiva, partiti di minoranze, dietro i quali vive e prospera il fenomeno sindacale. Il partito fascista, a mano a mano che subisce l'inflazione sindacalista, assume sempre più il carattere di partito di masse, così come l'assunsero precedentemente, nelle medesime condizioni, il partito socialista ed il partito popolare. Ora codesti partiti, cosiddetti di masse, hanno come caratteristica la dipendenza dagli interessi economici delle classi o categorie raccolte in sindacati, e la disciplinata organizzazione sotto la direttiva di piccoli ceti di professionali della politica; essi stessi possono anzi considerarsi, in più largo senso, come accolte di professionali della politica, i quali ricollegano a tale esercizio professionale, o la difesa di essenziali interessi economici, oppure il proprio ufficio personale congiunto alla propria esistenza. Si tratta, pertanto, di ceti limitati e selezionati, anche quando le tessere si contino a milioni. La grande maggioranza del popolo italiano vive fuori di questi grandi reticolati di sindacati e di tesserati; essa è composta di milioni di uomini i quali consacrano la loro quotidiana esistenza all'esercizio di attività private e non di attività pubbliche, e che traggono i loro mezzi di vita dal lavoro individuale produttivo, e non già dalla politica esercitata su scala più o meno larga o ristretta. Questa grande maggioranza del nostro popolo cerca, col sentimento e con la ragione, nella democrazia, la espressione delle sue idealità, e la tutela degli interessi generali del Paese, e quando pensa e parla di politica, nelle ore lasciate libere al lavoro privato, non pensa agli interessi sindacali ma pensa all'Italia, e si chiede in qual modo la grande maggioranza degli italiani riuscirà ad imporre la sua volontà e la sua anima alle minoranze rumorosamente contendenti, onde comporre finalmente il loro conflitto in un fraterno e fecondo silenzio. Ora, questa maggioranza italiana, disorganizzata se si guarda alla tessera, ma politicamente viva e vibrante, anzi più viva e vibrante delle minoranze compatte ed omogenee che costituiscono i così detti partiti di massa, viventi una vita in gran parte artificiale, sovreccitata dall'esercizio della politica professionale – questa grande maggioranza italiana che custodisce la sanità della stirpe ed è il perno del nostro avvenire, chiede ai politici tutti di arrestare, finalmente, il tumultuoso disordine che impedisce e disturba ogni seria considerazione dei problemi nazionali, ed invoca e comanda che da oggi in avanti non un'ora sia più perduta nella sterile contesa.”

Giovanni Amendola (1882–1926) politico e giornalista italiano

Giovanni Amendola, In difesa dell'Italia liberale, in I Progetti del Corriere della Sera, I Maestri del pensiero democratico, n. 11, pag. 53 e 54
In difesa dell'Italia liberale

“Davanti a me si ergeva il piccolo capoluogo della Basilicata, come una fortezza a difesa degli abitanti di questa gola, e gli ultimi raggi del sole calante facevano risplendere nel modo più netto i contorni delle montagne.”

Karl Wilhelm Schnars (1806–1879) medico, archeologo e viaggiatore tedesco

da La terra incognita. Diario di un viaggiatore tedesco in Basilicata, Edizioni Osanna, Venosa, 1991

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“[Sulle dimissioni di Terzi dalla carica di Ministro degli affari esteri] Sono rimasto stupefatto per ciò che il Ministro ha fatto e per ciò che il Ministro non ha fatto in connessione con le sue dimissioni. Ciò che ha fatto è aver reso note qui le sue dimissioni, senza alcuna informazione preventiva né al Capo dello Stato né al Presidente del Consiglio, ma soprattutto ciò che non ha fatto. Abbiamo tutti esperienza di funzionamento degli organi decisionali, di organi collegiali e sappiamo tutti che possono esistere all'inizio divergenze di punti di vista. Sappiamo tutti che è natura della collegialità pervenire a decisioni condivise. Sappiamo anche tutti che può essere al limite utilizzato lo strumento per indurre altri partecipanti alla decisione, o in questo caso il Presidente del Consiglio, a modificare la loro posizione; può anche essere utilizzato un preannuncio di dimissioni a meno che qualche cosa cambi. Signori, niente di questo è avvenuto, né alle riunioni del CISR, né alla riunione che si è svolta nel mio ufficio a Palazzo Chigi ieri mattina dalle 11 alle 13, alla presenza del Ministro della difesa, del Ministro degli affari esteri e in collegamento frequente, telefonico e via internet, con il Ministro della giustizia e con altri collaboratori. Abbiamo messo a punto il testo che i due Ministri, a nome del Governo, avrebbero presentato, e in particolare il Ministro degli affari esteri, qui ieri pomeriggio, come poi è avvenuto, e niente mi è stato detto dal Ministro degli affari esteri circa un suo dissenso e men che meno circa una sua intenzione di dimettersi. Questo lo dico perché, sulla base di questi fatti oggettivi, ho ragione di ritenere che l'obiettivo non fosse quello di modificare una decisione, alla quale il Ministro aveva consapevolmente partecipato con il suo lavoro, ma fosse quello più esterno di conseguire altri risultati che magari nei prossimi tempi diventeranno più evidenti.”

Mario Monti (1943) politico, economista e accademico italiano

Origine: Camera di deputati della Repubblica Italiana – XVII Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Seduta n. 5 di mercoledì 27 marzo 2013 http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0005/stenografico.pdf – Informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri sulle dimissioni del Ministro degli affari esteri preannunziate nel corso della informativa sulla vicenda dei militari italiani sottoposti a procedimento giudiziario in India. Roma, Camera dei Deputati, 27 marzo 2013.

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“Tettamanzi con il suo territorio non c'entra proprio nulla, sarebbe come mettere un prete mafioso in Sicilia. Perché Tettamanzi non è mai intervenuto in difesa del crocifisso? Perché parla solo dei rom?. Avevo già detto che qualcuno nella Curia di Milano era figlio del cattocomunismo.”

Roberto Calderoli (1956) politico italiano

citato in 'La Padania' e la Lega Nord attaccano Tettamanzi http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=42700&titolo=%27La%20Padania%27%20e%20la%20Lega%20Nord%20attaccano%20Tettamanzi, La Voce d'Italia, 7 dicembre 2009