Frasi su meglio
pagina 7

Thomas Hardy photo
Paul Verlaine photo
Boris Vian photo
Charles Bukowski photo
Johann Wolfgang von Goethe photo
Friedrich Nietzsche photo
Friedrich Nietzsche photo
George Orwell photo
Sergio Bambarén photo
Albert Camus photo
Andrzej Sapkowski photo
Richard Bach photo

“Tu insegni meglio ciò che più hai bisogno di imparare.”

Richard Bach (1936) scrittore

Illusioni

Ernst Jünger photo
Kurt Tucholský photo
Valerio Massimo Manfredi photo

“Non credo si possa sfuggire al proprio destino: meglio andargli incontro.”

Valerio Massimo Manfredi (1943) archeologo, scrittore, conduttore tv

da Lo scudo di Talos

Helen Keller photo
John Maynard Keynes photo
Jean Paul Sartre photo

“Il lavoro migliore non è quello che ti costerà di più, ma quello che ti riuscirà meglio.”

Jean Paul Sartre (1905–1980) filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario francese

Origine: Da Le mani sporche.

Voltaire photo
Arthur Schopenhauer photo
Francesco Petrarca photo

“Veggio 'l meglio ed al peggior m'appiglio.”

Francesco Petrarca (1304–1374) poeta italiano autore del Canzoniere

Num. XVII nell'ed. Marsand, sonetto XXI nell'ed. Mestica
Sonetto in vita di M. Laura
Variante: Veggio 'l meglio ed al peggior m'appiglio.

Ernest Hemingway photo
Steve Jobs photo

“Sfortunatamente, la gente non si sta ribellando contro Microsoft. Non conoscono niente di meglio.”

Steve Jobs (1955–2011) imprenditore, informatico e inventore statunitense

da Rolling Stone magazine, n. 684, 1994

Christiaan Barnard photo
Mary Wollstonecraft photo
Robert Anson Heinlein photo
William Somerset Maugham photo
Maurice Donnay photo
Charles M. Schulz photo
Margaret Thatcher photo

“Casa è dove si va quando non si ha niente di meglio da fare.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

Da un'intervista rilasciata sei mesi dopo le dimissioni, nel maggio 1991
Post-premiership
Origine: Citato nell' articolo del sole24ore n°152928 http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-08/ecco-frasi-celebri-margaret-152928.shtml

Margaret Thatcher photo
Michail Bulgakov photo
Michail Bulgakov photo
Elias Canetti photo

“Ci sarebbe da domandarsi che cosa sa fare uno che non è pronto ad arrischiare senz'altro tutto quello che sa fare in vista di qualcosa di meglio.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

1965
La provincia dell'uomo

Dean Martin photo
Vincenzo de' Paoli photo

“A volte il fumo è molto meglio dell'arrosto.”

Roberto Antoni (1954–2014) scrittore, cantante e attore italiano

Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti

Alain de Botton photo
Charles Louis Montesquieu photo
Émile-Auguste Chartier photo
Tito Lívio photo

“Meglio tardi che mai.”

IV, 2; 1997
Potius sero quam nunquam.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X
Origine: I patrizi aizzavano la folla dicendo che i tribuni della plebe avrebbero sempre più voluto potere, già a partire da questa legge. Perciò bisognava affrontare, meglio tardi che mai la sfrontatezza di quelli.

Giovanni Spadolini photo
Herbert Marcuse photo

“Alla Sampdoria non c'è limite al meglio perciò non c'è apprezzamento per i risultati intermedi.”

Paolo Mantovani (1930–1993) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Pino Flamigni, Il derby delle parole, Erga Edizioni, Genova 1995.

Émile Henry photo

“Fa ciò che credi sia meglio e fallo con amore”

Émile Henry (1872–1894) anarchico francese

Origine: Aforismi di un terrorista, p. 7

Alessandro Baricco photo

“Che cos'è una comunità senza carità fraterna? Un purgatorio o meglio un inferno anticipato.”

Giuseppe Allamano (1851–1926) presbitero italiano

La vita spirituale

George Steiner photo

“L'intellettuale non ha scelta, salvo fra essere sé stesso o tradire sé stesso. Se pensa che la «felicità», come appare nelle definizioni fondamentali della teoria e della pratica dell'American way of life, sia preferibile, se non sospetta che la «felicità» in quasi tutte le sue forme sia il dispotismo dell'ordinario, del volgare, ha sbagliato mestiere. Queste cose sono organizzate meglio nel mondo del despota. Gli artisti, i pensatori, gli scrittori ricevono il tributo irremovibile dell'attenzione e della repressione politiche. Il KGB e lo scrittore serio sono pienamente d'accordo perché sano entrambi – anche perché agiscono entrambi in funzione di questa conoscenza – che una poesia (quando Pasternak citò il primo verso di un sonetto di Shakespeare alla presenza di uno Ždanov inviperito, per esempio), un romanzo, una scena di tragedia possono essere la centrale energetica degli affari umani, che niente è più carico di detonatori di sogni e di azioni che la parola, e soprattutto la parola che si conosce a memoria. […] Imprigionare un uomo perché cita Riccardo III durante le purghe del 1937, arrestarlo a Praga perché tiene un seminario su Kant, significa valutare esattamente l'importanza della grande letteratura e della grande filosofia. Significa onorare perversamente, ma cionondimeno onorare, l'ossessione della verità.
Quale testo, quale dipinto, quale sinfonia potrebbe scuotere l'edificio della politica americana? Quale atto di pensiero astratto ha qualche influenza? Chi se ne cura?”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

da Gli archivi dell'Eden: p. 218

William Golding photo

“"Tu sei uno sciocco" diceva il Signore delle Mosche "nient'altro che uno sciocco, un ignorante." Simone mosse la lingua, ch'era tutta gonfia, ma non disse nulla. "Non ti pare?" disse il Signore delle Mosche "non sei uno sciocco e basta?" Simone gli rispose con la stessa voce senza suono. "E allora" disse il Signore delle Mosche "faresti meglio a correr via e a giocare con gli altri. Credono che tu sia un po' tocco. Tu non vuoi mica che Ralph creda che tu sia un po' tocco, no? Ti è simpatico Ralph, no? E anche Piggy, anche Jack, no?" La testa di Simone era alzata un po' in su. I suoi occhi non si potevano staccare dal Signore delle Mosche sospeso nel vuoto davanti a lui. "Che cosa stai a fare qui tutto solo? Non ti faccio paura?" Simone ebbe un sussulto. "Non c'è nessuno che ti possa dare aiuto. Solo io. E io sono la Bestia." La bocca di Simone si aprì a fatica e vennero fuori delle parole comprensibili: "Una testa di maiale su un palo." "Che idea pensare che la Bestia fosse qualcosa che si potesse cacciare e ucciddere!" disse la testa di maiale. Per un po' la foresta e tutti gli altri posti che si potevano appena vedere risuonarono della parodia di una risata. "Lo sapevi no?.. che io sono una parte di te? Vieni vicino, vicino, vicino. Che io sono la ragione per cui non c'è niente da fare? Per cui le cose vanno come vanno?" La risata echeggiò di nuovo. "Su" disse il Signore delle Mosche ".. torna dagli altri, e dimenticheremo tutto quanto." La testa di Simone girava, scoppiava. I suoi occhi erano semichiusi, come se imitassero quella cosa oscena sul palo. Egli sapeva che stava per venirgli uno dei suoi accessi. Il Signore delle Mosche si gonfiava come un pallone. "Questo è ridicolo. Tu sai benissimo che non mi incontrerai altro che lì.. dunque non cercare di fuggire." Il corpo di Simone era inarcato e rigido. Il Signore delle Mosche parlava con la voce d'un maestro di scuola. "Questo scherzo è durato abbastanza, davvero. Mio povero bambino traviato, credi di saperne più di me?" Ci fu una pausa. "Ti metto in guardia. Sto per perdere la pazienza. Non vedi? Non c'è posto, per te. Capito? Su quest'isola ci divertiremo. Capito? Su quest'isola ci divertiremo. Dunque non provarci nemmeno, mio povero ragazzo traviato, altrimenti.. " Simone si accorse che stava guardando dentro una gran bocca. Dentro c'era buio, un buio, che dilagava. "Altrimenti.." disse il Signore delle Mosche "ti faremo fuori. Capisci? Jack e Ruggero e Maurizio e Roberto e Guglielmo e Piggy e Ralph. Ti faremo fuori. Capisci?" Simone era dentro la bocca. Cadde e perse coscienza.”

Origine: Il Signore delle Mosche, p. 168 "Il signore delle mosche" edizione oscar mondadori

Marco Porcio Catone photo

“È meglio avere degli acerrimi nemici piuttosto che quegli amici che si fingono dolci: i primi spesso dicono il vero, i secondi mai.”

Marco Porcio Catone (-234–-149 a.C.) politico, generale e scrittore romano

citato in Cicerone, De amicitia, 24, 90

Jacques Séguéla photo

“La pubblicità non sceglie per nessuno. Permette di scegliere meglio. E basta.”

Jacques Séguéla (1934) pubblicitario francese

Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario... Lei mi crede pianista in un bordello

Leonardo Sciascia photo

“Questo è il punto su cui bisognerebbe far leva. È inutile tentare di incastrare nel penale un uomo come costui: non ci saranno mai prove sufficienti, il silenzio degli onesti e dei disonesti lo proteggerà sempre. Ed è inutile, oltre che pericoloso, vagheggiare una sospensione di diritti costituzionali. Un nuovo Mori diventerebbe subito strumento politico- elettoralistico, braccio non del regime, ma di una porzione del regime. Qui bisognerebbe sorprendere la gente nel covo dell'inadempienza fiscale come in America. Ma non soltanto le persone come Mariano Arena e non soltanto qui in Sicilia. Bisognerebbe di colpo piombare sulle banche; mettere mani esperte nelle contabilità, generalmente a doppio fondo, delle grandi e delle piccole aziende. E tutte quelle volpi, vecchie e nuove, che stanno a sprecare il loro fiuto dietro le idee politiche, sarebbe meglio si mettessero ad annusare intorno alle ville, le automobili fuoriserie, le mogli, le amanti di certi funzionari: e confrontare quei segni di ricchezza agli stipendi e tirarne il giusto senso. Soltanto così ad uomini come don Mariano comincerebbe a mancare il terreno sotto i piedi. In ogni altro paese del mondo, una evasione fiscale come quella che sto constatando, sarebbe duramente punita. Qui con Mariano se ne ride, sa che non gli ci vorrà molto ad imbrogliare le carte.”

Capitano Bellodi
Il giorno della civetta

Robert M. Pirsig photo
Joe Bastianich photo
Franco Fochi photo

“Sta il fatto che mai come oggi, cioè con altrettanta irruenza e rapidità, torme di bruttissimi neologismi sono venute a cacciar di nido, e in esilio, termini e modi profondamente radicati nel nostro idioma, senz'alcun riguardo né per il vigore né per le benemerenze. E ciò, in piena armonia con la maggior parte dei loro compagni sorti col buon fine di dare un termine alle idee nuove (che sono moltissime). Insomma, dove si tratta di fare il brutto, la concordia non manca.
C'è anzitutto una legge, in questo campo nemico e compatto: quella che vorrei chiamare della mostrina, perché mi ricorda (senz'alcuna gioia) la vita militare. Il cittadino che va a rispondere alla chiamata del distretto, non sa nulla, ancora, della sua destinazione; ma per lui è verità matematica che fra poche ore non sarà più il "signor X", libero cittadino in tutti i sensi che quest'espressione può assumere nella vita d'un uomo: farà parte d'un corpo, d'una specialità. Scomparirà molto, in lui, dell'individuo; e per tutto il tempo che egli passerà "sotto la naia" non lo abbandonerà mai il senso d'esser divenuto qualcosa di simile a una pedina fra le tante d'una scacchiera, o a una mattonella in un pavimento o, forse meglio, a un'unità in un numero grande grande, che è appunto il corpo a cui appartiene. […] e centinaia d'altre simili parole che sembrano messe insieme coi cubi di legno o coi pezzi d'un "meccano", secondo un procedimento altrettanto di casa nelle lingue nordiche — p. e., in tedesco, pietoso è barmherzig; pietà: barmherzigkeit; spietato: unbarmherzig; spietatezza: unbarmherzigkeit; in inglese, pietà è pity; pietoso: pitiful; spietato: pitiless; spietatamente: pitilessly; spietatezza: pitilessness… — quanto estraneo e ripugnante alla nostra, dove il posto d'onore è sempre toccato alla libera fantasia, e non alla scienza esatta o all'officina per macchine di precisione.
Se l'italiano si conserverà italiano (il che nessuno oserebbe giurare), proverà sempre disagio di fronte a una siffatta maniera d'esprimere i pensieri, nella quale ogni sillaba sembra distillata da un alambicco nucleare, e a cui s'accompagna costante, ossessiva, la pretesa di rincorrere sino in fondo — chiamiamola così — la vocabologenesi.”

Franco Fochi (1921–2007) linguista e saggista italiano

Tutti al distretto, p. 29

Jared Diamond photo
Vivant Denon photo

“Più lontano Palmi, in posizione migliore, su una terrazza che mi sembrava meglio coltivata.”

Vivant Denon (1747–1825) scrittore, incisore e storico dell'arte francese

Origine: Da Calabria felix.

Marcello Macchia photo
Samuele Bersani photo
Fëdor Dostoevskij photo

“[Su Marilyn Monroe] Ritengo che come cantante fosse meglio di tante professioniste. Lavorava duro ed era sempre puntuale.”

Lionel Newman (1916–1989) compositore statunitense

citato in Mike Evans, Marilyn, p. 207

Julius Erving photo
Roberto Vecchioni photo
Raymond Queneau photo
Giulio Andreotti photo

“Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.”

Giulio Andreotti (1919–2013) politico, scrittore e giornalista italiano
Arnold Schwarzenegger photo
Irvine Welsh photo
Achille Campanile photo

“Da che mondo è mondo perché si fanno le guerre? Per assicurarsi la pace. È raro che si faccia una guerra per arrivare alla guerra. […] Se per assicurarsi la pace occorre fare la guerra, non sarebbe meglio rinunziare alla pace? Almeno non si farebbero le guerre. No! Perché se non si fanno le guerre che servono ad evitare le guerre, vengono le guerre.”

Achille Campanile (1899–1977) scrittore italiano

da una conferenza tenuta al Circolo Ufficiali il 16 dicembre 1950
Origine: Da Umorista sarà lei – Vita ed opere di Achille Campanile, a cura di Angelo Cannatà, Silvio Moretti e Gaetano Campanile, Pubblicazione edita in occasione della Mostra Documentaria dedicata ad Achille Campanile, Napoli, 5 – 17 settembre 2005.

Luciano Canfora photo
Fabrizio De André photo

“Io mi dico: è stato meglio lasciarci | che non esserci mai incontrati.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Giugno '73, n.° 5

Mahátma Gándhí photo
Peter Bogdanovich photo
Michel Platini photo

“L'esposto presentato all'Uefa per Calciopoli? Beh, Andrea Agnelli avrebbe fatto meglio a risparmiare i soldi del francobollo.”

Michel Platini (1955) calciatore francese

citato in Calciopoli, Platini: "L'esposto Juve? Potevano risparmiare il francobollo" http://sport.virgilio.it/calcio/calciopoli-platini-esposto-juve-potevano-risparmiare-francobollo.html, sport.virgilio.it, 24 settembre 2011
Origine: L'esposto presentato dalla Juventus alla Uefa per chiedere l'esclusione dell'Inter dalla Champions League 2011-2012 per i fatti di Calciopoli.

Karen Horney photo
Bruce Sterling photo
Joseph L. Mankiewicz photo
Philip Kotler photo
Thiago Silva photo
Jerry Lewis photo
Jerry Lewis photo
Tommaso d'Aquino photo

“Sono altre quattro le città preminenti, Parigi nelle scienze, Salerno nelle medicine, Bologna nelle legge, Orleans nelle arti attoriali.”

Tommaso d'Aquino (1225–1274) frate domenicano

Quatuor sunt urbes cæteris præeminentes, Parisius in scientiis, Salernum in medicinis, Bononia in legibus, Aurelianis in actoribus.
Origine: Citato in Giuseppe Amelio, Salerno momenti storici: conoscere la città per viverci meglio, De Rosa & Memoli, 1996.

Eric Steven Raymond photo
Nick Mason photo
Matteo Salvini photo
Massimo D'Azeglio photo
Luciano Ligabue photo

“Questa è la mia vita: tieniteli tu i consigli, io non l'ho capita, figurati se tu fai meglio.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Questa è la mia vita, n, 4
Fuori come va?

“Certo i disegni di Rat-Man li potrebbe fare anche mia sorella… Anzi, forse potrebbe farli meglio… Anzi, ora vado a prendere una matita e li faccio anch'io!”

Tamara Donà (1973) attrice, conduttrice televisiva e conduttrice radiofonica italiana

da Trend, La7, maggio 2002

Maria Bellonci photo

“[Su Lucrezia Borgia] Da queste nozze bianche [Con Giovanni Sforza] che solo una ragione politica aveva precipitate, comincia l'esistenza oscillante di Lucrezia quale era imposta a lei dalle circostanze e dalle ambizioni dei suoi familiari, ma quale ella accettava e sarebbe andata sempre meglio accettando. Non nella sua debolezza, ma nella fatalità intima dei suoi assensi ognuno dei quali è una capitolazione, sta il vero dramma di Lucrezia: e, a questo lume, il suo modo di non voler conoscere e non di non voler sapere quello che le accade dintorno appare una difesa femminile, nata dall'istinto, misera, ma patetica e coraggiosa. Innalzarsi tanto da giudicare il padre e il fratello non lo potrà mai, meno per incapacità di giudizio o per tenerezza di cuore, che per una verità più violenta ed elementare: perché anche lei è una Borgia, e sente anche lei la forza di quel sangue che le fa impeto e che si dà ragione da sé, fuori da ogni morale, brutalmente e splendidamente. Solo in tempi più tardi, dal disordine della sua anima che sta fra la religione e la sensualità, fra la volontà di una vita disciplinata e l'ardente anarchia dei desideri, saprà levarsi e intraprendere contro il padre, contro il fratello o contro il suocero duca di Ferrara quelle sue ribellioni che la condurranno, sola fra i Borgia, a salvarsi.”

Origine: Lucrezia Borgia, pp. 35-36

Johan Cruijff photo