Frasi su pastore
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema pastore, essere, pecora, gregge.
Frasi su pastore

“Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore.”
10, 11

Origine: Commento ai quattro Vangeli, Vangelo di Luca, pp. 1004-1005

Origine: Citato in Gilles Lapouge, Pirati (Les pirates. Forbans, flibustiers, boucanieres et autres gueux de mer), traduzione di Anna Benucci Serva, Excelsior, p. 87.

“Pietà per la nazione i cui uomini sono pecore
e i cui pastori sono guide cattive.”

“[…] quando il pastore è cieco il gregge si disperde.”
Il signore di Cracovia; 2005, p. 227
Racconti

Origine: Da Adversus Eunomium, 3, 1; citato nel Compedio del Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana.

dalla postfazione a Ethiopiques; Chevrier, p. 94
Poesie dell'Africa, Citato in La letteratura negra di espressione francese

IV, VIII, pp. 144-146
Confidenze
da Il Parroco di Arasolé http://www.scribd.com/doc/12381059/Il-Parroco-Di-ArasoleIl-Dio-PetrolioF-Masala, Edizioni Il Maestrale, 2001, p. 121
Origine: Uomini e lupi, pp. 60-61

“Amate ciò che mai due volte tornerà.”
da La casa del pastore, ne I destini

“Il buon pastore deve tosare le sue pecore, non scorticarle.”
in Svetonio, Vita dei Cesari – Libro III (Tiberio), passim 32

Il giornale dell'anima

“Il buon pastore deve tosare le pecore, non scorticarle.”

Citato in Giuseppe Garibaldi, Il governo dei preti, Kaos edizioni, 2006

Citazione un po' troppo lunga: tagliarla
La democrazia in America
Variante: I governi democratici possono diventare violenti e anche crudeli in certi momenti di grande effervescenza e di pericolo, ma queste crisi saranno rare e passeggere.
Quando penso alle piccole passioni degli uomini del nostro tempo […] non temo che essi troveranno fra i loro capi dei tiranni, ma piuttosto dei tutori. Credo, dunque, che la forma d'oppressione da cui sono minacciati i popoli democratici non rassomiglierà a quelle che l'hanno preceduta nel mondo, […] poiché le antiche parole dispotismo e tirannide non le convengono affatto. La cosa è nuova, bisogna tentare di definirla, poiché non è possibile indicarla con un nome.
Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli e i suoi amici formano per lui tutta la specie umana; quanto al rimanente dei suoi concittadini, egli è vicino ad essi, ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più patria.
Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. È assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all'autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità, mentre cerca invece di fissarli irrevocabilmente all'infanzia; ama che i cittadini si divertano, purché non pensino che a divertirsi. Lavora volentieri al loro benessere, ma vuole esserne l'unico agente e regolatore; provvede alla loro sicurezza e ad assicurare i loro bisogni, facilita i loro piaceri, tratta i loro principali affari, dirige le loro industrie, regola le loro successioni, divide le loro eredità; non potrebbe esso togliere interamente loro la fatica di pensare e la pena di vivere?
Così ogni giorno esso rende meno necessario e più raro l'uso del libero arbitrio, restringe l'azione della volontà in più piccolo spazio e toglie a poco a poco a ogni cittadino perfino l'uso di se stesso. L'eguaglianza ha preparato gli uomini a tutte queste cose, li ha disposti a sopportarle e spesso anche considerarle come un beneficio. Così, […] il sovrano estende il suo braccio sull'intera società; ne copre la superficie con una rete di piccole regole complicate, minuziose ed uniformi, attraverso le quali anche gli spiriti più originali e vigorosi non saprebbero come mettersi in luce e sollevarsi sopra la massa; esso non spezza le volontà, ma le infiacchisce, le piega e le dirige; raramente costringe ad agire, ma si sforza continuamente di impedire che si agisca; non distrugge, ma impedisce di creare; non tiranneggia direttamente, ma ostacola, comprime, snerva, estingue, riducendo infine la nazione a non essere altro che una mandria di animali timidi ed industriosi, della quale il governo è il pastore.
Ho sempre creduto che questa specie di servitù regolata e tranquilla, che ho descritto, possa combinarsi meglio di quanto si immagini con qualcuna delle forme esteriori della libertà e che non sia impossibile che essa si stabilisca anche all'ombra della sovranità del popolo.
[…] In questo sistema il cittadino esce un momento dalla dipendenza per eleggere il padrone e subito dopo vi rientra.

“Quando un pastore porta la preda nella tana del lupo, significa che è la fine del regno del lupo.”
Mehmed Sinap, Le autorità non dormono mai, p. 158
Mehmed Sinap

Variante: In modo generale le opere dei popoli sedentari possono esser dette opere del tempo: costretti nello spazio in un campo strettamente limitato essi sviluppano la loro attività in una continuità temporale che appare loro indefinita. All'opposto, i popoli nomadi e pastori non edificano nulla di durevole, e non lavorano in vista d'un avvenire che sfugge loro; ma hanno davanti a sé lo spazio, il quale non oppone nessuna limitazione, aprendo loro, al contrario, costantemente nuove possibilità. (p.144)
Origine: Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, p. 144

2004
Senza piume (Without Feathers), I papiri
Origine: https://www.facebook.com/share/qXwn26NEacUQYhpp/?mibextid=WC7FNe

Origine: Da The German Ideology; citato in Nicholl 1956.

“Io amo la maestà dell'umano soffrire.”
da La casa del pastore, ne I destini

da Poesie di Natale citato in Frederic Ewen, Bertold Brecht

Serie del Mondo Disco, 14. Tartarughe Divine (1992)

"Interessante" concesse Om. "Argomento interessante. Subdolo."
Serie del Mondo Disco, 14. Tartarughe Divine (1992)

“L'uomo è il pastore dell'Essere.”
dalla Lettera sull'umanismo, a cura di Franco Volpi, Adelphi, Milano 1995, p. 56
L'abbandono alla divina provvidenza
Storia di un'anima, Anima

Cosma ovvero La montagna del nord; pp. 198 sg.

A Leonce Curnier, Lione, 9 marzo 1837, p. 102
Lettere

dall' Omelia della Messa di Mezzanotte, Natale 2007 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2007/documents/hf_ben-xvi_hom_20071224_christmas_it.html
Omelie

Comunicazione di rinuncia al Ministero Petrino, 11 Febbraio 2013
Discorsi

Ricordati di santificare le feste: la Famiglia nel Giorno del Signore http://www.zenit.org/it/articles/santificare-la-festa-la-famiglia-nel-giorno-del-signore, Congresso Internazionale Teologico Pastorale di Milano, 1 giugno 2012
fonte 2

Albano, 30 aprile 1841; p. 80
Calabria Sicilia 1840

Origine: Biografie per corredo alla Storia universale, p. 15
Origine: Creature, p. 30
Origine: I vermi, p. 369

di un pastore errante dell'aria)
El bandolero stanco
Memorie e digressioni
Origine: Da La metafora di San Fratello, Il Manifesto, 17 febbraio 2010.

“[Sui sogni:] Immagini del dì guaste e corrotte.”
da Il Pastor fido, I, 4

Origine: Rapporti del fisico e del morale dell'uomo, p. 106

“Morir denno i plebei furfanti oscuri, | Perché i furfanti illustri sien sicuri.”
da Il pastore ed il lupo

“Notte sola sola come il mio fuoco | piega la testa sul mio cuore e spegnilo poco a poco.”
da Canto del servo pastore, n.° 2

da Canti d'Alessandria, I
Origine: I peccati del Vaticano, p. 178
Origine: Dalle Lettere proemiali; citato in Il Pastor fido: tragicommedia di Giovanbattista Guarini, Seguin Ainé, Avignon, 1816.

Origine: Mille camere, pp. 267-268
Comunione nell'amore, Il pentimento
Origine: Il ballo angelico, p. 158
Etica senza fede

da Carme XIX, vv. 515-518, traduzione di G. Remondini, citato in Della nolana Ecclesiastica storia, Napoli, 1751, t. II. Lib. III
Fonte sacrata dies illuxerat illa beati | natalem Prisci referens, quem te Nola celebrat | quamvis ille alia nucerinus Episcopus | Urbe sederit.

da Samarcanda, 14 febbraio 1991