Frasi su stupore

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema stupore, vita, essere, mondo.

Frasi su stupore

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“Nessun essere, eccetto l'uomo, si stupisce della propria esistenza; per tutti gli animali essa è una cosa che si intuisce per se stessa, nessuno vi fa caso. Nella pacatezza dello sguardo degli animali parla ancora la saggezza della natura; perché in essi la volontà e l'intelletto non si sono ancora distaccati abbastanza l'uno dall'altro per potersi, al loro reincontrarsi, stupirsi l'uno dell'altra. Così qui l'intero fenomeno aderisce ancora strettamente al tronco della natura, dal quale è germogliato, ed è partecipe dell'inconsapevole onniscienza della grande Madre. Solo dopo che l'intima essenza della natura (la volontà di vivere nella sua oggettivazione) s'è elevata attraverso i due regni degli esseri incoscienti e poi, dopo essere passata, vigorosa ed esultante, attraverso la serie lunga e vasta degli animali, è giunta infine, con la comparsa della ragione, cioè nell'uomo, per la prima volta alla riflessione: allora essa si stupisce delle sue proprie opere e si chiede che cosa essa sia. La sua meraviglia, però, è tanto più seria, in quanto essa si trova qui per la prima volta coscientemente di fronte alla morte, e, accanto alla caducità di ogni esistenza, le si rivela anche, con maggiore o minore consapevolezza, la vanità di ogni aspirazione. Con questa riflessione e con questo stupore nasce allora, unicamente nell'uomo, il bisogno di una metafisica: egli è dunque un animal metaphysicum.”

Il mondo come volontà e rappresentazione
Origine: Citato in Umberto Antonio Padovani, Andrea Mario Moschetti, Grande antologia filosofica, Marzorati, Milano, 1971.

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“Che grandioso e terribile spettacolo," disse. "Certo, vedendo tutto ciò anche a un laico quale sono io viene da pensare alla regia di una mente giusta e superiore."
In quel momento, proprio nel nuvolone sovrastante Memorino, due sottonuvole rissose, spintonandosi, crearono quella situazione di malessere elettrico che spesso prelude a improvvisi fenomeni quali saette o fulmini ramificati.
Contemporaneamente in una modesta casa della periferia di Banessa, la signora Ovolina, donna di generosità e mitezza senza eguali, era riuscita dopo anni di vani tentativi a prendere la linea per partecipare al gioco televisivo Indovina il sorriso che consisteva nell'indovinare a quale personaggio famoso appartenesse l'impronta dentaria telemostrata. L'Ovolina sapeva la risposta e stava per vincere il primo premio della sua vita, nella fattispecie una cucina da otto milioni con forno autopulente e spiedo a cinque marce.
"Allora, signora Ovolina, sa dirci a chi appartiene questo sorriso?" disse il presentatore Mazzapone.
"Sì, il sorriso è quello di Mussola…"
In quell'istante un fulmine, nato nelle condizioni dinanzi scritte, segnò il grigio del cielo con un graffio rosso corallo e dopo aver un istante esitato sul'obiettivo da colpire, scelse una casina rosa con gerani alle finestre e una piccola antenna televisiva, scivolò giù per l'antenna, traforò la televisione e incenerì la signora Ovolina, lasciando sul tappeto solo tre etti di scorie.
"Mi dispiace, ma lei doveva dirci il nome completo," disse Mazzapone, e passò a un altro concorrente, un pluriomicida agli arresti domiciliari che vinse la cucina.
Questa manifestazione di una mente giusta e superiore non venne però avvertita dai nostri eroi, che dall'altro della montagna accompagnarono il fulmine con un "oooh" di stupore e ammirazione.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
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“Non cerco di immaginare un Dio; mi basta guardare con stupore e ammirazione la struttura del mondo, per quanto essa si lascia cogliere dai nostri sensi inadeguati.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Da una lettera a S. Flesch, 19 aprile 1954; Archivio Einstein 30-1154.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 119

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“E nella eccelsa carriera, dappertutto, ed alla testa di tutti si mostra il Galileo; spirito che più che a decoro della sua patria e del suo secolo parve nato a lume ed a stupore dell'universo. Ch'egli pensò e previdde come Bacone, ma con alacrità inoltrossi pel sentiero che quegli aveva soltanto additato; dubitò come Cartesio, ma alle opinioni rivocate in dubbio non sostituì come quello vane chimere e sognate ipotesi; osservò e scoprì come Newton; ma la progressione dei tempi riservò al filosofo inglese il vanto di dare il suo nome al grande sistema per cui l'italiano aveva in gran parte approntato i materiali. Imperciocchè dopo avere in terra stabilite le leggi della caduta dei gravi, delle velocità, delle resistenze, delle percosse, e dopo aver per così dire valutati i corpi in numero, peso e misura, colla pupilla armata del telescopio da lui forse inventato e certamente perfezionato speculò arditamente nel cielo, ed ivi con invitta forza stabilì l'impero del sole ed il nostro mondo gli rese soggetto, vide valli e monti nella luna, vide di nuove stelle risplendere il firmamento, e Giove che prima per solitaria via moveva deserto fornì d'astri seguaci, ed il vaghissimo volto di Venere a seconda dei tempi e delle vicende fece che in vari aspetti ai cupid'occhi si mostrasse: felice! chè le opere ed i trovati mostrarono quanto in lui vi fosse di divino, le sole sventure quanto di mortale!”

Girolamo Venanzio (1791–1872)

Origine: Sulla eccellenza dei prosatori del secolo XVII, p. 341

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“La violenza vuole, mentre la meraviglia non vuole nulla. A questa è perfettamente estraneo il volere; le è estraneo e perfino nemico tutto quanto non persegue il suo inestinguibile stupore estatico. E, ciò nonostante, la violenza viene a romperla e rompendola invece di distruggerla fa nascere qualcosa di nuovo, un figlio di entrambe: il pensiero, l'instancabile pensiero filosofico.”

María Zambrano (1905–1991) filosofa e saggista spagnola

Origine: Da Pensamiento y poesía en la vida española, p. 54, in Luoghi della poesia, traduzione di Armando Savignano, Bompiani, Milano, 2014, p. 37 https://books.google.it/books?id=2cw7BQAAQBAJ&pg=PT37. ISBN 8858761960

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“Mi studiai con attenzione. Non mi piacque quello che vidi. Gary Cooper. Un average Charlie che era diventato un divo del cinema – con riluttanza e con suo grande stupore.”

Gary Cooper (1901–1961) attore statunitense

Origine: Citato in Mariapaola Pierini, Gary Cooper, il cinema dei divi, l'America degli eroi, Le Mani-Microart'S, 2011.

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“Darya si sentiva adesso molto più sicura di sé. E gli diede un'occhiata ardita.
«Non ho nessuna attrazione per te? Molti uomini mi hanno desiderata. E tu devi aver avuto dozzine di donne in Iscozia assai meno ben fatte di me.»
E guardava, così dicendo, la sua formosa, sensuale persona, in placido orgoglio.
«Io non ho mai posseduto una donna» disse Neil con gravità.
«Cosa?»
Essa scattò in piedi per lo stupore. Egli alzò le spalle. Non aveva modo di farle capire il disgusto che provava per quel genere di cose, e il disprezzo in cui teneva i fortuiti amori dei suoi compagni di Edimburgo. Trovava una mistica gioia nella sua castità. L'amore era sacro, per lui. L'atto sessuale lo riempiva d'orrore. Solo la necessità della procreazione e il sacramento del matrimonio lo giustificavano ai suoi occhi.
Gli gettò le braccia al collo e lo teneva. E gli copriva il viso di baci. Egli si dibatteva. Volgeva la faccia. E con la mano cercava di proteggersi la bocca. D'improvviso essa gli affondò i denti nella carne. Il dolore fu così vivo che, senza volerlo, egli le diede un pugno.
«Demonio» le gridò in faccia.
Il colpo violento aveva obbligato Darya a lasciare la preda. Egli si esaminò la mano. Vide che il morso era profondo e che sanguinava. Gli occhi di lei, intanto, mandavano fiamme. Era in tutta la sua vitalità, la donna, come una belva.”

William Somerset Maugham (1874–1965) scrittore e commediografo britannico

da La tentazione di Adamo

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“Era visibilmente passato attraverso due stadi e stava entrando in un terzo. Dopo l'imbarazzo e la gioia che non ragiona, era divorato dallo stupore per la presenza di lei. Era stato così a lungo pieno di quest'idea, l'aveva sognata in tutto il suo svolgimento e aspettata a denti stretti, per così dire, arrivando a un livello inconcepibile di intensità. Ora, per reazione, si stava scaricando come un orologio dalla molla troppo tesa.”

Variante: Era visibilmente passato attraverso due stadi e stava entrando in un terzo. Dopo l'imbarazzo e la gioia che non ragiona, era divorato dallo stupore per la presenza di lei. Era stato così a lungo pieno di quest'idea, l'aveva sognata in tutto il suo svolgimento e aspettata a denti stretti, per così dire, arrivando a un livello inconcepibile di intensità.
Origine: Il grande Gatsby, p. 98

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“È ora di perdere | per sempre l'innocenza: questo | stupore delle creature che ancora | non sono riuscite a caricarsi della memoria | del mondo al quale sono nate.”

Francisco Urondo (1930–1976) scrittore argentino

citato in Giorgio Saviane, Il mare verticale, TEN, 1994. ISBN 88-7983-397-9

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“[Rispondendo alle dichiarazioni di Antonio Cassano del 15 novembre 2012] Leggo con stupore le dichiarazioni rilasciate oggi dal signor Cassano, a seguito delle quali mi trovo costretto a fare alcune precisazioni: in primo luogo, non ho mai proferito il termine «moralità», della quale, tra l'altro, sono molto dotato, nonostante la squalifica per omessa denuncia sulla quale ho già espresso le mie opinioni in passato. Alla domanda su come vengano effettuate le scelte dei giocatori della Juventus ho fatto riferimento all'uomo, inteso come interprete del ruolo di calciatore in maniera professionalmente ineccepibile. Vale a dire: l'impegno, il rispetto delle regole, il rispetto dei ruoli, l'attaccamento al bene comune della squadra. Mi sembra che il signor Cassano nella propria carriera abbia più volte dimostrato sul campo e fuori dal campo, vedi imitazioni di Capello al Real Madrid, o le corna mostrate all'arbitro Rosetti ed altri episodi, di non avere i requisiti richiesti dal sottoscritto. Inoltre altri aneddoti in tal senso ce li ha raccontati lui stesso nella sua biografia. Ritengo pertanto di non dover aggiungere altro, fermo restando che quando uso determinati termini, ne valuto appieno il significato letterale.”

Antonio Conte (1969) calciatore e allenatore italiano

Origine: Citato in Conte risponde a Cassano: «Mai parlato di moralità» http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2012/11/15-226224/Conte+risponde+a+Cassano%3A+%C2%ABMai+parlato+di+moralit%C3%A0%C2%BB, Tuttosport, 15 novembre 2012.

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“Ella' assale ogni cuore appassionato | che ama la bellezza | con sguardi come frecce e spade indiane. || Ella prende con mano | soffice e lieve, come seta pura, | profumata con nadd e muschio in briciole. || Quando guarda, con gli occhi fondi scruta | di una gazzella giovane, | ed al suo sguardo è proprio | dell'antimonio il nero. || Le adornan gli occhi seduzione | ed un mortale incanto; | circondano i suoi fianchi lo stupore | e una bellezza senza paragoni. || È snella ma non ama ciò che amo, | e con sincerità | i patti non rispetta.”

Ibn Arabi (1165–1240) filosofo, mistico e poeta arabo

XXII, ss. 5-9; 2008
L'interprete delle passioni
Origine: Si tratta di Niẓām ʿAyn al-Shams waʾl-bahāʾ, giovane donna che il poeta afferma di aver conosciuto durante un pellegrinaggio alla Mecca. Niẓām vuol dire Armonia; ʿAyn al-Shams waʾl-bahāʾ invece Occhio del Sole e dello Splendore, molti critici sostengono che la donna sia una finzione del poeta.

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“Genova era una ragazza bruna | collezionista di stupore e noia | Genova apriva le sue labbra scure | al soffio caldo della macaia.”

Cristiano De André (1962) cantautore e polistrumentista italiano

da Notti di Genova, n. 7
Sul confine

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“La vita mi è sempre parsa enigmatica e insignificante, profonda e irreale; un nulla che invita allo stupore.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

“Questo cambiamento [il retrocedere dell'uomo vecchio e l'inizio dell'attività dell'uomo nuovo] può prodursi progressivamente, per mezzo di molti sforzi, di fatiche e di tentativi, sostenuti con pazienza e tenacia, grazie anche a molte preghiere con lacrime, grida, violenza, dolore e tristezza. Infatti si tratta di una dolorosa duplice operazione di morte e di parto, espressa da una stessa parola nella Bibbia [1]: sono da un lato i dolori della morte dell'uomo vecchio recalcritrante che vi si oppone con tutto il suo essere e dall'altro i dolori del parto dell'uomo nuovo: essi implicano un'immensa trasformazione dell'essere che l'uomo subisce faticosamente, perché rinasce a immagine del suo Creatore nella giustizia e nella santità della verità. Le forze repulsive richieste per espellere il vecchio e el eforze di attrazione necessarie per mettere in opera il nuovo superano le capacità umane. È come se l'essere uomo dovesse ingaggiare la lotta contro se stesso e mettersi a morte. Se non fosse stato per le qualità eccezionali dell'uomo nuovo, la nuova nascita sarebbe stata impossibile. Ma Dio l'ha creato perché viva, perché domini e nulla possa impedirgli di vivere. Le forze vitali dell'uomo nuovo hanno la meglio sugli atteggiamenti recalcitranti dell'uomo vecchio, con una potenza invincibile che il soggetto percepisce con ammirazione, chiedendosi da dove gli venga questo aiuto, e perché prima fosse nascosto. Egli ha l'impressione di essere liberato da ciò che l'ostacolava e comincia a discernere come l'eco di una voce che lo chiama dall'intimo del suo essere e che lo invita alla traversata. Tuttavia questo stesso cambiamento può anche prodursi all'improvviso – come testimonia l'esperienza di molti – senza sforzo né dolore, come un risveglio dopo un profondo sonno. Sul punto di nascere, l'essere nuovo attende solo più un impulso della grazia, in un movimento di fede ardente nel cuore. Allora si sveglia, si manifesta e suscita lo stupore e l'ammirazione. Si dice allore che il tale si è "rinnovato", si è trasformato. Egli stesso percepisce bene che qualcosa è cambiato nel suo essere, nel suo fisico, nel suo stesso corpo. La sua voce, la sua intonazione, l'espressione del suo viso hanno qualcosa di nuovo. Una gioia serena inonda il suo cuore e sprizza dal suo viso e da tutto il suo essere. La calma interiore colma tutta la sua vita: altrettanti segni che una nuova nascita nello Spirito è effettivamente avvenuta. L'uomo si sente riempito di nuove energie spirituali che gli sembrano venire dall'alto ma che, in realtà, hanno la loro origine all'interno, nell'essenza stessa della sua creazione e della sua eredità celeste. [1] Il travaglio del parto (cf. Rm 8,22) e l'agonia della morte (cf. At 2,24) sono espressi in greco dallo stesso termine: odinas.”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Il cristiano: nuova creatura

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“L'America non pensa di doversi svegliare perché è e si sente sveglissima e, anche se deve sacrificare qualcosa della propria immagine sull'altare dell'impopolarità, non cambierà l'indirizzo dei propri interessi legati alla produzione e al mercato delle armi. Gli indignati che il popolo americano annovera sono pochi, poco ascoltati e poco compresi. Gli eventi, ormai non più così rari, di stragi sparpagliate in scuole o cinema non vengono collegati alla facilità di possedere armi quanto alla "stranezza" della psicologia degli assassini. L'alibi è sempre potente e rasserenante. Nessun americano, credo, considera neppure l'ipotesi della cosiddetta corresponsabilità politica. I pianti pubblici dei loro governanti sono sufficienti ad alimentare lo stupore comune e la condivisione dell'orrore. Una legislazione sul possesso di armi che, per non andare tanto lontano, basterebbe somigliasse a quella italiana sarebbe sufficiente a calmierare il fiorire di arsenali domestici. Ma, purtroppo, credo che non legifereranno in questo senso. I cowboy si toglievano il cinturone soltanto entrando nel saloon. L'America intera non può degradarsi a saloon perché vive nella convinzione della propria superiorità morale e civile. Una strage di bambini non può intaccare o intralciare una tale colpevole superbia. Vergogna!”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Vanity Fair, n. 1, 9 gennaio 2013
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