Frasi su vivero
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“Amore mio come farò a rassegnarmi a vivere | e proprio io che ti amo ti sto implorando: | aiutami a distruggerti.”

Michele Zarrillo (1957) cantautore e chitarrista italiano

da Cinque giorni, n. 1
Come uomo tra gli uomini

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“Vivere è illudersi di non morire mai.”

Rocco Scotellaro (1923–1953) scrittore, poeta e politico italiano

Uno si distrae al bivio

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“Per paura di morire noi rinunciammo a vivere.”

Silvana De Mari (1953) scrittrice italiana

Angkeel
L'ultimo Orco

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“Lei se ne intende di giornalismo?
– No, mi dispiace. Io per vivere lavoro.”

Origine: Romanzi, Il telefono senza fili, p. 66

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“I vivi muoiono perché i morti possano vivere.”

La potenza delle tenebre; 2005, p. 1225
Racconti

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“La mia prima impressione del mio approdo a Napoli fu quello di una città caotica. I napoletani sono insolenti e maleducati […]. In ogni momento ti assalivano gridando in dialetto "Uè Gargà vien accà" magari per fare una foto. Il "per favore" a Napoli non esiste ma è una cosa unica vivere li. La città cambia dal giorno alla notte. Se le cosa vanno bene non puoi uscire di casa, se vanno male lo stesso.”

Walter Gargano (1984) calciatore uruguaiano

Origine: Da un'intervista rilasciata alla radio messicana RG la Deportiva; citato in Gargano: "Buffon impressionante, mi tolgo il cappello. Che difesa la Juve! I napoletani sono maleducati" http://m.tuttojuve.com/altre-notizie/gargano-buffon-impressionante-mi-tolgo-il-cappello-che-difesa-la-juve-i-napoletani-sono-maleducati-295624/, TuttoJuve.com, 4 maggio 2016.

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“La nostra morte non è una fine se possiamo vivere nei nostri figli e nella giovane generazione. Perché essi sono noi: i nostri corpi non sono che le foglie appassite sull'albero della vita.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Da una lettera alla vedova di Heike Kamerlingh Onnes, 25 febbraio 1926; Archivio Einstein 14-389.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 87

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“Voglio andare a vivere in campagna, | voglio la rugiada che mi bagna, | ma vivo qui in città, e non mi piace più, | in questo traffico bestiale | la solitudine ti assale e ti butta giù.”

Toto Cutugno (1943) cantante, compositore e paroliere italiano

da Voglio andare a vivere in campagna, n. 1
Voglio andare a vivere in campagna

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“L'è miegio viver poltron ca morire valentomo.”

Ruzante (1496–1542) drammaturgo italiano

da La Moscheta

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“La Sapiente fissò Lan a lungo, in silenzio; poi riempì di tè una tazza e gliela portò. Lui allungò la mano e mormorò un ringraziamento, ma Nynaeve non lasciò subito la tazza. «Avrei dovuto capire che eri un re» disse pi-ano. Tenne lo sguardo sul viso del Custode, ma la voce tremò un poco.
Lan la guardò con uguale intensità. A Rand parve che il viso del Custode si addolcisse davvero. «Non sono un re, Nynaeve. Sono soltanto un uomo. Un uomo che possiede meno del campicello del più misero contadino.»
La voce di Nynaeve divenne più ferma. «A volte una donna non chiede terre né oro. Solo l'uomo.»
«E l'uomo che le chiedesse d'accettare così poco, non sarebbe degno di lei. Sei una donna notevole, bella come l'aurora, fiera come un guerriero. Sei una leonessa, Sapiente.»
«Le Sapienti raramente si sposano.» Nynaeve s'interruppe per inspirare a fondo, come per rafforzarsi. «Ma se andrò a Tar Valon, forse sarò diversa dalle Sapienti.»
«Le Aes Sedai si sposano altrettanto raramente. Pochi uomini possono vivere con una moglie in possesso di tanto potere. Si sentono sminuiti dal suo splendore, anche non volendolo.»
«Alcuni hanno la forza sufficiente. Io ne conosco uno.» Il suo sguardo rivelò con chiarezza a chi si riferiva, ammesso che ci fossero dubbi.
«Ho soltanto una spada e una guerra che non posso vincere ma che devo combattere.»
«Ti ho detto che il resto non m'interessa. Luce santa, mi hai già spinta a dire più di quanto non sia corretto. Mi umilierai al punto da costringermi a chiedere?»
«Non ti umilierò mai.» Il tono gentile, simile a una carezza, parve bizzarro, sulle labbra dal Custode, ma fece risplendere gli occhi di Nynaeve. «Odierò l'uomo da te scelto perché non sarò io e l'amerò se ti farà sorridere. Nessuna donna merita come dono di nozze la certezza del lutto di vedova; e tu, meno di tutte.»”

Robert Jordan (1948–2007) scrittore statunitense

Nynaeve al'Meara e Lan Madragoran, capitolo 48
La ruota del tempo. L'occhio del mondo

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“Imperatore Jagang: L'Ordine Imperiale entrerà comunque qui dentro e farà a pezzi questo posto e il tuo miserabile popolo. Non hanno bisogno di me per portare avanti la giusta causa per cui combattiamo. L'Ordine ripulirà l'umanità dal flagello della vostra gente egoista. La nostra causa non è solo morale, ma divina. Il Creatore è dalla nostra parte. La nostra fede lo dimostra.
Richard Rahl: La verità ha sostenitori che cercano la tolleranza. Le idee corrotte hanno miserabili piccoli fanatici che tentano di imporre le loro credenze attraverso l'intimidazione e la brutalità… attraverso la fede. La forza bruta è la servitrice obbediente della fede. La violenza su scala apocalittica può solo nascere dalla fede perché la ragione, per sua stessa natura, placa la crudeltà insensata. Solo la fede pensa di giustificarla.
Imperatore Jagang: Noi compiamo l'operato del Creatore! La sincera devozione verso il Creatore è l'unico modo vero e morale di vivere questa vita. La stretta aderenza ai nostri pii doveri ci porterà la salvezza e la vita eterna! È il sangue dei miscredenti come la tua gente che ci solleverà al fianco del Creatore stesso.
Richard Rahl: Questo non ha alcun senso.
Imperatore Jagang: Sei uno sciocco! La nostra fede da sola dimostra che abbiamo ragione! Solo noi saremo ricompensati nell'aldilà per il nostro profondo rispetto per Lui. Siamo i suoi veri figli e vivremo per sempre nella Sua luce.
Richard Rahl: Ho sempre trovato difficile credere che un uomo adulto potesse davvero credere a tali sciocchezze.”

Scontro finale, Dialoghi

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“[…] non c'è nessuno come lo snob per spingere alle estreme conseguenze una voga.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

da I quadri coi quali si può vivere, p. 1631
Bellezza e bizzarria

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“Il corpo di morire quietamente crede | se l'anima di vivere innocente ha fede.”

Rodolfo Quadrelli (1939–1984) Critico letterario, poeta e saggista

Commedia

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“Lo scopo della vita è vivere, e vivere significa essere consci, gioiosamente, ebbramente, serenamente, divinamente consci.”

Henry Miller (1891–1980) scrittore, pittore e saggista statunitense

Morte creatrice
Il giudizio del cuore

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“Preferisco morire a modo mio che vivere a modo vostro.”

Origine: Delirium, p. 372

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“Farmi vivere è la sola cosa che domando all'opera d'arte.”

Ardengo Soffici (1879–1964) scrittore italiano

24 dicembre, p. 265
Giornale di bordo

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“Dopotutto vivere nel dramma è un modo come un altro di esistere.”

Marc Levy (1961) scrittore francese

da Quel che non ci siamo detti

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“Nel terrore di rischiare e di morire, si rifiuta l'occasione di vivere…”

Nantas Salvalaggio (1923–2009) scrittore italiano

Origine: Malpaga, p. 78

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“Sono stanco di questi ambientalisti moralisti, questi bianchi borghesi liberali che pensano che l'unica cosa sbagliata di questo paese sia il fatto che non ci sono abbastanza piste ciclabili. Persone che provano a rendere il mondo sicuro per le proprie Volvo. Per di più agli ambientalisti non frega niente del pianeta, non in modo idealistico. Sapete a cosa sono interessati? A un posto pulito in cui vivere. Al proprio habitat. Sono preoccupati che in futuro potranno essere disturbati. Insomma, l'egoismo non illuminato non mi impressiona. Per di più non c'è niente che non vada nel pianeta! Niente che non vada! Il pianeta sta bene. Sono le persone ad essere fottute.”

George Carlin (1937–2008) comico, attore e sceneggiatore statunitense

I'm tired of these self-righteous environmentalists, these white, bourgeois liberals who think the only thing wrong with this country is that there aren't enough bicycle paths. People trying to make the world safe for Volvos. Besides, environmentalists don't give a shit about the planet. Not in the abstract, they don't. You know what they're interested in? A clean place to live. Their own habitat. They're worried that some day in the future they might be personally inconvenienced. Narrow, unenlightened self-interest doesn't impress me. Besides, there's nothing wrong with the planet! Nothing wrong with the planet! The planet is fine. The people are fucked.
Jammin in New York

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“Si riprese a vivere senza sapere di vivere. Né il gioco né la guerra ci erano serviti a qualche cosa. Tutto era passato su di noi, da una primavera all'altra, senza lasciarci un segno di salvezza o di speranza.
Di tutti quei giocatori, di tutta quella gioventù, non ci fu nessuno, tranne i morti, a cui riuscisse il sogno di evadere dal paese, di andarne fuori in ogni senso eppure di non perderlo, come non si può perdere la memoria dei primi anni di vita. I più lontani, quelli annidati in fondo alle Americhe o nel cuore dell'Etiopia, al pari di quelli che sono vicini, a Milano o in altri luoghi conosciuti, sentono di non essersi liberati da una specie di peso o di intoppo che la vita del paese ha lasciato in loro.
Non si sa se questo sia un bene o un male. Si sa soltanto che è un velo oltre il quale potrebbe aprirsi la vera vita, se si potesse capire com'è la vera vita.
Un poeta o un pittore che nascesse qui inosservato e prima di legarsi all'ambiente volasse via, forse troverebbe la strada della liberazione.
Ci sarà qualcuno che l'ha trovata, come Bernardino che dipingendo in tanti luoghi diversi ha sempre ricomposto questo paesaggio, mescolandolo ad altre cose del mondo. Ci sarà certamente stato fra di noi, senza che ce ne accorgessimo, qualcuno a cui è riuscito di evadere in un modo che a nessun altro è mai stato possibile.
Lo aspettiamo di ritorno, un giorno o l'altro, perché ci racconti la sua storia.”

Il piatto piange, Explicit

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“Il torto maggiore che può farsi all'uomo è di credere ch'egli possa viver senza la Verità, o, il che è lo stesso, con qualsiasi verità.”

Nazareno Padellaro (1892–1980) scrittore e politico

Origine: Maritain, la filosofia contro le filosofie, p. 35

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“[…] la forza di vivere è un mistero.”

Hugo Von Hofmannsthal (1874–1929) scrittore, drammaturgo e librettista austriaco

da Il nuovo romanzo di D'annunzio, «Le vergini delle rocce», I, p. 94
L'ignoto che appare

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“[Su Luigi Pirandello] Comunque, per schematicamente abbreviare, i punti da cui partire per un più "attendibile " discorso su Pirandello, per una più libera e acuta lettura dell'opera sua, a me pare siano questi: 1) la Sicilia: non solo come "luogo delle metamorfosi" delle creature in personaggi, dei personaggi in creature, della vita nel teatro e del teatro nella vita – un luogo, insomma, in cui più evidente, concitato e violento si fa "el gran teatro del mundo"; ma il luogo, anche, di una cultura e di una tradizione da cui Pirandello decolla verso spazi vertiginosi (e qui bisogna tenere un certo conto della sua iniziale e poi alquanto persistente affinità al mondo realistico, fiabesco e anche "spiritistico" di Luigi Capuana); 2) la "religiosità": che, si capisce, non ha nulla a che fare con le religioni rivelate, con la chiesa e con le chiese, anche se molto ha a che fare con l'essenza evangelica del Cristianesimo, ma che soprattutto si riconosce in quella che tout court possiamo dire la sua religione dello scrivere, dello scrivere come vivere, dello scrivere invece di vivere ("la vita" diceva "o la si vive o la si scrive": e nella sua scelta di scriverla c'è evidentemente un religioso eroismo); 3) il suo rapporto con Montaigne, mai finora scrutato, e l'antagonistica attrattiva che certamente Pascal esercitò su di lui: e ci vorrebbe una ricerca da elaboratore elettronico – ma meglio se fatta da mente umana – per estrarre dall'opera di Pirandello i momenti diciamo pascaliani, di sentimento e sgomento cosmico particolarmente. E avendo fatto questi due nomi – Montaigne e Pascal, grandi pilastri nell'edificio della letteratura francese – ne discende in definitiva la necessità di esaminare e puntualizzare il rapporto di Pirandello con quella cultura: rapporto che finirà col rivelarsi molto più importante ed effettuale di quello, che è ormai luogo comune riconoscergli, con la cultura tedesca. Ed anche questo punto, cui ho voluto dare rilevanza a sé, in verità si appartiene al Pirandello "siciliano", poiché il rapporto con la Francia è un dato inalienabile della cultura siciliana, e di grande intensità particolarmente lo era negli anni formativi di Pirandello.”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

Origine: Dal discorso commemorativo pronunciato a Palermo nel 1986 per il cinquantenario della morte di Luigi Pirandello; riportato in Sciascia: Pirandello http://www.parodos.it/archivio/sciascia_pirandello.htm, Parodos.it.

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“Vivere significa nascere a ogni istante. La morte si produce quando si cessa di vivere.”

Gianluca Magi (1970) storico delle religioni, orientalista e filosofo italiano

[Autore probabile: Erich Fromm].
I 64 Enigmi. L'antica sapienza cinese per vincere nel mondo contemporaneo
Origine: {{cfr} https://books.google.it/books?id=8apxDwAAQBAJ&pg=PT19&dq=&sa=X&ved=0ahUKEwig0qbsvr3lAhUOKewKHc40BtAQ6AEILzAB#v=onepage&q&f=false

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“Siracusa è il luogo più singolare della terra. Qui non potrei che nascere o morire – vivere mai.”

Otto Weininger (1880–1903) filosofo austriaco

da Lettere ad Arthur Gerber, Taccuino e lettere

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“Il coraggio di saper vivere bene momenti per te ti rende più forte nei momenti che vivi per gli altri.”

Gioacchino Alfano (1963) politico italiano

http://www.gioacchinoalfano.com/mie-massime/