Frasi su alzata

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema alzata, due-giorni, vita, cosa.

Frasi su alzata

Malala Yousafzai photo
Gustave Flaubert photo
Susanna Tamaro photo

“Quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va' dove lui ti porta.”

Va' dove ti porta il cuore
Va' dove ti porta il cuore
Variante: E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e và dove lui ti porta.

Bud Spencer photo
Gue Pequeno photo

“Vivo come dovessi morire domani, morto di fama, morto sul palco, tutti voi sotto che alzate le mani.”

Gue Pequeno (1980) rapper italiano

da Oh Signore!
Fastlife mixtape vol. 3

Charles Bukowski photo

“Ora tirano dalla strada, dal campanile e dalle case più lontane. Gli sono addosso, non gli lasciano scampo. Di Nanni toglie di tasca l'ultima cartuccia, la innesta nel caricatore e arma il carrello. Il modo migliore di finirla sarebbe di appoggiare la canna del mitra sotto il mento, tirando il grilletto poi con il pollice. Forse a Di Nanni sembra una cosa ridicola; da ufficiale di carriera. E mentre attorno continuano a sparare, si rovescia di nuovo sul ventre, punta il mitra al campanile e attende, al riparo dei colpi. Quando viene il momento mira con cura, come fosse a una gara di tiro. L'ultimo fascista cade fulminato col colpo. Adesso non c'è più niente da fare: allora Di Nanni afferra le sbarre della ringhiera e con uno sforzo disperato si leva in piedi aspettando la raffica. Gli spari invece cessano sul tetto, nella strada, dalle finestre delle case, si vedono apparire uno alla volta fascisti e tedeschi. Guardano il gappista che li aveva decimati e messi in fuga. Incerti e sconcertati, guardano il ragazzo coperto di sangue che li ha battuti. E non sparano. È in quell'attimo che Di Nanni si appoggia in avanti, premendo il ventre alla ringhiera e saluta col pugno alzato. Poi si getta di schianto con le braccia aperte nella strada stretta, piena di silenzio.”

Giovanni Pesce (1918–2007) partigiano e politico italiano

cap. VI, Morte e Trasfigurazione, pp. 144-145
Senza tregua: La guerra dei GAP

Lenin photo

“[Sull'armistizio del 1917] Abbiamo alzato ora la bandiera bianca della resa; innalzeremo più tardi, su tutto il mondo, la bandiera rossa della nostra rivoluzione.”

Lenin (1870–1924) rivoluzionario e politico russo

Origine: Citato in Antonio Pugliese, Alta marea, Editrice Sud, Napoli, 1955.

Cristina Campo photo
Pietro Mennea photo
Giorgia photo

“Mare, alzati a coprire la follia degli uomini. Cuore, hai tradito la tua origine di bene, solo per desiderare, possedere, uccidere.”

Giorgia (1971) cantautrice, musicista e produttrice discografica italiana

da Nouveau sourire, 2003

Caparezza photo

“Prendo soldi con il pugno alzato come Super Mario, | ma non li ho mai spesi per farmi le righe come a Tetris.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Abiura di me, n.° 8

Nesli photo
Pier Vittorio Tondelli photo

“Notte raminga e fuggitiva lanciata veloce lungo le strade d’Emilia a spolmonare quel che ho dentro, notte solitaria e vagabonda a pensierare in auto verso la prateria, lasciare che le storie riempiano la testa che così poi si riposa, come stare sulle piazze a spiare la gente che passeggia e fa salotto e guarda in aria, tante fantasie una sopra e sotto all’altra, però non s’affatica nulla. Correre allora, la macchina va dove vuole, svolta su e giù dalla via Emilia incontro alle colline e alle montagne oppure verso i fiumi e le bonifiche e i canneti. Poi tra Reggio e Parma lasciare andare il tiramento di testa e provare a indovinare il numero dei bar, compresi quelli all’interno delle discoteche e dei dancing all’aperto ora che è agosto e hanno alzato persino le verande per godersi meglio le zanzare e il puzzo della campagna grassa e concimata. Lungo la via Emilia ne incontro le indicazioni luminose e intermittenti, i parcheggi ampi e infine le strutture di cemento e neon violacei e spot arancioni e grandifari allo iodio che si alzano dritti e oscillano avanti e indietro così che i coni di luce si intrecciano alti nel cielo e pare allora di stare a Broadway o nel Sunset Boulevard in una notte di quelle buone con dive magnati produttori e grandi miti. Ne immagino ventuno ma prima di entrare in Parma sono già trentatré, la scommessa va a puttane, pazienza, in fondo non importa granché.”

Camere separate

Lev L'vovič Tolstoj photo
Emil Cioran photo
J. K. Rowling photo

“"Comunque" continuò Hermione, come se non fossero stati appena aggrediti da un tronco di legno,"Lumacorno darà una festa di Natale, Harry, e non potrai evitarla stavolta, perché mi ha chiesto di controllare le tue serate libere in modo da organizzarla quando potrai esserci anche tu". Harry gemette. Nel frattempo Ron, che si era alzato in piedi e con tutta la sua forza stava cercando si spremere il baccello nella ciotola, sbottò, rabbioso: "E questa è un'altra festa riservata ai cocchi di Lumacorno, vero?" "Solo per il Lumaclub, sì" rispose Hermione.
Il baccello schizzò via dalla stretta di Ron, colpì il vetro della serra, rimbalzò sulla testa della professoressa Sprite e le fece volar via il vecchio cappello rappezzato. Harry andò a riprenderlo; quando tornò, Hermione stava dicendo: "Senti, non l'ho inventato io il nome Lumaclub…" "Lumaclub" ripeté Ron con un ghigno beffardo degno di Malfoy. "È penoso. Be', spero che ti diverta. Perché non provi a uscire con McLaggen, così Lumacorno potrà nominarvi Re e Regina dei Lumaconi…" "Possiamo portare degli ospiti" lo interruppe Hermione, che per qualche ragione era violentemente arrossita, "e stavo per chiederti di venire, ma se la pensi così allora lascio perdere!" Harry all'improvviso desiderò che il baccello fosse volato molto più lontano, in modo da non dover stare lì con quei due. Senza che lo notassero, prese la ciotola e cercò di aprire il baccello nel modo più rumoroso e violento che riuscisse a escogitare, ma questo purtroppo non gli impedì di sentire ogni parola.
"Stavi per invitare me?" chiese Ron in tutt'altro tono.
"Sì" rispose Hermione, adirata. "Ma se preferisci che esca con McLaggen…"
Ci fu una pausa durante la quale Harry continuò a pestare il baccello elastico con una paletta.
"No che non lo preferisco" bisbigliò Ron.
Harry mancò il baccello e colpì la ciotola, che andò in pezzi.
"Reparo" ordinò subito, picchiettando i frammenti con la bacchetta, e la ciotola tornò integra. Ma il fracasso evidentemente ricordò a Ron e Hermione che Harry era a un passo da loro. Hermione apparve turbata e cominciò subito a cercare la sua copia di Alberi Carnivori del Mondo per scoprire il modo corretto di spremere i baccelli di Pugnacio; da parte sua, Ron era imbarazzato ma anche compiaciuto.
[…] Non era veramente sorpreso, pensò Harry mentre lottava con un tralcio spinoso deciso a strangolarlo; aveva avuto il sospetto che prima o poi sarebbe potuto succedere. Ma non era sicuro di come si sentiva al riguardo. Lui e Cho ormai erano troppo imbarazzati per guardarsi, figuriamoci parlarsi; e se Ron e Hermione si fossero messi insieme e poi si fossero lasciati? La loro amicizia sarebbe sopravvissuta? Harry ricordò le poche settimane in cui non si erano parlati, al terzo anno; non si era affatto divertito a cercare di riconciliarli. E se invece non si fossero lasciati? Se fossero diventati come Bill e Fleur, e si fosse rivelato imbarazzante stare con loro, e lui fosse stato escluso per sempre?”

Origine: Harry Potter e il principe mezzosangue, pp. 260-262

Dante Alighieri photo
Vincenzo Monti photo
Suzanne Collins photo
Marco evangelista photo
William Golding photo

“"Tu sei uno sciocco" diceva il Signore delle Mosche "nient'altro che uno sciocco, un ignorante." Simone mosse la lingua, ch'era tutta gonfia, ma non disse nulla. "Non ti pare?" disse il Signore delle Mosche "non sei uno sciocco e basta?" Simone gli rispose con la stessa voce senza suono. "E allora" disse il Signore delle Mosche "faresti meglio a correr via e a giocare con gli altri. Credono che tu sia un po' tocco. Tu non vuoi mica che Ralph creda che tu sia un po' tocco, no? Ti è simpatico Ralph, no? E anche Piggy, anche Jack, no?" La testa di Simone era alzata un po' in su. I suoi occhi non si potevano staccare dal Signore delle Mosche sospeso nel vuoto davanti a lui. "Che cosa stai a fare qui tutto solo? Non ti faccio paura?" Simone ebbe un sussulto. "Non c'è nessuno che ti possa dare aiuto. Solo io. E io sono la Bestia." La bocca di Simone si aprì a fatica e vennero fuori delle parole comprensibili: "Una testa di maiale su un palo." "Che idea pensare che la Bestia fosse qualcosa che si potesse cacciare e ucciddere!" disse la testa di maiale. Per un po' la foresta e tutti gli altri posti che si potevano appena vedere risuonarono della parodia di una risata. "Lo sapevi no?.. che io sono una parte di te? Vieni vicino, vicino, vicino. Che io sono la ragione per cui non c'è niente da fare? Per cui le cose vanno come vanno?" La risata echeggiò di nuovo. "Su" disse il Signore delle Mosche ".. torna dagli altri, e dimenticheremo tutto quanto." La testa di Simone girava, scoppiava. I suoi occhi erano semichiusi, come se imitassero quella cosa oscena sul palo. Egli sapeva che stava per venirgli uno dei suoi accessi. Il Signore delle Mosche si gonfiava come un pallone. "Questo è ridicolo. Tu sai benissimo che non mi incontrerai altro che lì.. dunque non cercare di fuggire." Il corpo di Simone era inarcato e rigido. Il Signore delle Mosche parlava con la voce d'un maestro di scuola. "Questo scherzo è durato abbastanza, davvero. Mio povero bambino traviato, credi di saperne più di me?" Ci fu una pausa. "Ti metto in guardia. Sto per perdere la pazienza. Non vedi? Non c'è posto, per te. Capito? Su quest'isola ci divertiremo. Capito? Su quest'isola ci divertiremo. Dunque non provarci nemmeno, mio povero ragazzo traviato, altrimenti.. " Simone si accorse che stava guardando dentro una gran bocca. Dentro c'era buio, un buio, che dilagava. "Altrimenti.." disse il Signore delle Mosche "ti faremo fuori. Capisci? Jack e Ruggero e Maurizio e Roberto e Guglielmo e Piggy e Ralph. Ti faremo fuori. Capisci?" Simone era dentro la bocca. Cadde e perse coscienza.”

Origine: Il Signore delle Mosche, p. 168 "Il signore delle mosche" edizione oscar mondadori

Filippo Inzaghi photo
Gaio Cilnio Mecenate photo

“Alzati, carnefice.”

Gaio Cilnio Mecenate (-68–-8 a.C.) influente consigliere, alleato ed amico dell'imperatore Augusto, formò un circolo di intellettuali e di p…

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 741

Sándor Márai photo
Gigi D'Agostino photo

“Ascoltate la musica ma non alzate troppissimo il volume.”

Gigi D'Agostino (1967) disc jockey e produttore discografico italiano

da Comunitensa n° 14 cd 2
Suono Libero

Edmondo De Amicis photo
Fernando Pessoa photo
Italo Calvino photo
Giordano Bruno photo

“La messa è una biastema e una mala cosa, perché in quella il pane non è transubstantiato ne la carne di Christo, come dite voi altri, e come ne la messa si alza su l'ostia, così tu sarai alzato su la forca.”

Giordano Bruno (1548–1600) filosofo e scrittore italiano

Attribuite
Origine: Dalle deposizioni di Francesco Graziano; citato in Firpo 1998, p. 264.

Stephen King photo
Douglas Adams photo
Richard Dawkins photo

“Il desiderio di individuare uno scopo in ogni dove è naturale in un animale che vive circondato da macchine, da opere d'arte, da strumenti e da manufatti aventi una precisa destinazione; un animale, per di più, i cui pensieri sono costantemente dominati dai propri obiettivi personali. Un'automobile, un apriscatole, un cacciavite o un forcone giustificano tutti la domanda: "A che cosa serve?". È probabile che i nostri predecessori pagani si siano posti il medesimo interrogativo sul tuono, sulle eclissi, sulle rocce e sui corsi d'acqua. Oggi ci facciamo vanto di esserci scrollati di dosso questo animismo primitivo. Se una pietra che si trova nel mezzo di un ruscello si rivela un comodo punto di appoggio per attraversarlo, noi consideriamo la sua utilità come un beneficio casuale, non come un vero e proprio scopo. Ma la tentazione atavica riaffiora prepotentemente quando veniamo colpiti da una tragedia (la parola stessa "colpiti" ha un'eco animistica): "Perché, perché il cancro/il terremoto/l'uragano ha colpito proprio mio figlio?". E la medesima tentazione può diventare addirittura motivo di compiacimento quando il dibattito verte su argomenti come l'origine di tutte le cose o le leggi fondamentali della fisica, nel qual caso culminerà puntualmente nella vuota domanda esistenziale "Perché vi è qualcosa invece del nulla?"”

Richard Dawkins (1941) etologo, biologo e divulgatore scientifico britannico

Ormai ho perso il conto delle volte in cui qualcuno si è alzato al termine della conferenza per proclamare: "Voi scienziati siete molto bravi a rispondere alle domande sui "Come", ma dovreste ammettere di essere impotenti dinanzi alle domande sui "Perché" ".
Il Fiume della Vita

Victor Hugo photo
Gustave Flaubert photo
Paul Dirac photo

“[Durante una lezione, in risposta ad uno studente che aveva alzato la mano e avevo detto «non ho capito questo passaggio»] Questa è una constatazione, non una domanda… Qualcuno ha domande?”

Paul Dirac (1902–1984) fisico e matematico britannico

citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.
Attribuite

Neil Armstrong photo

“[Al padre che gli chiedeva se avesse paura] Papà, in Corea mi sono alzato in volo per ottanta volte, e mi sparavano addosso da tutte le parti. Adesso non c'è nessuno che punti le mitragliatrici contro di me. Lo spazio è libero, e questa è un'impresa preparata e studiata, non un'avventura.”

Neil Armstrong (1930–2012) astronauta e aviatore statunitense, primo uomo a posare piede sulla Luna nel 1969

Origine: La luna è nostra – le storie e i drammi di uomini coraggiosi, Rizzoli, 1969.

Margaret Thatcher photo

“Ho assunto la carica con un deliberato intento: cambiare la Gran Bretagna da società dipendente a società autosufficiente, da una nazione "dare-a-me" ad una nazione "fai-da-te". Una Gran Bretagna "alzati e fai", invece di una Gran Bretagna "siediti e aspetta."”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

(dal discorso al convegno "Small Business Bureau", 8 febbraio 1984)
I came to office with one deliberate intent: to change Britain from a dependent to a self-reliant society — from a give-it-to-me, to a do-it-yourself nation. A get-up-and-go, instead of a sit-back-and-wait-for-it Britain.
Premiership, Secondo mandato come primo ministro
Origine: Citato in MargaretThatcher.org http://www.margaretthatcher.org/document/105617, documento n.° 105617

Margaret Thatcher photo
Alexandre Dumas (padre) photo
Francesco Guccini photo
Federico Buffa photo
Suzanne Collins photo
Viktor Vladimirovič Erofeev photo
Leonardo Sciascia photo
Delio Rossi photo
Giovanni Trapattoni photo
Sydney Pollack photo
Ryan Babel photo

“Se vi dovessero mai beccare a dormire sul lavoro, semplicemente alzate lentamente la testa e dite "…ma liberaci dal male, Amen."”

Ryan Babel (1986) calciatore olandese

Origine: Citato in Tancredi Palmeri, Il blob del 2012. Tutte le frasi da ricordare http://www.gazzetta.it/Calcio/30-12-2012/blob-2012-913634965312.shtml, Gazzetta.it, 30 dicembre 2012.

Antonio Fogazzaro photo
Daniele Barbaro photo
Marat Safin photo

“[Su Roger Federer nel 2005] Ha alzato la barra, ha portato tutti a migliorare ancora e ancora. Eppure non basta perché lui, incredibilmente, è ancora più forte dell'anno scorso.”

Marat Safin (1980) tennista e dirigente sportivo russo

Origine: Citato in Vincenzo Martucci, Laver: «Un onore essere paragonato a lui» http://archiviostorico.gazzetta.it/2005/luglio/04/Laver_onore_essere_paragonato_lui_ga_10_0507042787.shtml, Gazzetta dello Sport, 4 luglio 2005.

Carlos Ruiz Zafón photo

“Ti avevo già e ti avevo perso | ti ho maledetto e ti ho sognato | ho alzato i pugni contro il cielo | però ti ho sempre perdonato.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Amoreunicoamore
Caramella

Mike Oldfield photo

“Vieni più vicino a noi, Onnipotente, alzati, Tu che risplendi.”

Mike Oldfield (1953) compositore e polistrumentista britannico

Amarok

Emily Brontë photo
Humphrey Bogart photo
Junio Valerio Borghese photo
Sara Errani photo
Roger Federer photo
Beppe Grillo photo
Corrado Guzzanti photo
Daniel Radcliffe photo
Pat Cash photo
Nikolaj Vasiljevič Gogol photo
Alda Merini photo
Rayden photo
Nicola Morra photo
Franco Battiato photo
San Giuseppe photo
Benjamin Graham photo
Gianfranco Rotondi photo
Giovanni Pascoli photo
Isabel Allende photo
William Dean Howells photo

“Abbiamo edifici più alti ma temperamenti più corti, strade più larghe ma punti di vista più ristretti; spendiamo di più ma abbiamo di meno; compriamo di più, ma gustiamo di meno; abbiamo case più grandi e famiglie piccole; più comodità, ma meno tempo; abbiamo più lauree ma meno buon senso; più conoscenza ma meno criterio; più specialisti, ma ancora più problemi; abbiamo più gadgets ma meno soddisfazione; più medicine, ma meno benessere; assumiamo più vitamine ma vediamo meno risultati. Beviamo troppo; fumiamo troppo; spendiamo troppo incautamente; ridiamo troppo poco; guidiamo in maniera spericolata; ci arrabbiamo troppo; rimaniamo alzati fino a tardi; ci svegliamo troppo stanchi; leggiamo troppo poco, guardiamo troppo la TV e preghiamo raramente.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori; voliamo con aerei più veloci per arrivare presto, per fare meno e tornare prima; firmiano più contratti solo per realizzare meno profitti; parliamo troppo; amiamo troppo poco e mentiamo troppo spesso; abbiamo imparato a condurre un'esistenza, ma non una vita; abbiamo aggiunto anni alla vita, non vita agli anni. Abbiamo raggiunto la Luna e ne siamo tornati, ma abbiamo problemi ad attraversare la strada per incontrare un nuovo vicino; abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non quello interiore; abbiamo fatto cose più grandi, ma non migliori; abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'anima; abbiamo separato l'atomo, ma non il nostro pregiudizio; scriviamo di più, ma impariamo di meno; pianifichiamo di più, ma realizziamo di meno; facciamo aerei più veloci, ma linee più lunghe; abbiamo imparato ad affrettarci, ma non ad aspettare; abbiamo più armi ma meno pace; redditi maggiori ma meno moralità; più feste, ma meno divertimento; più cibo ma meno appagamento; più conoscenze, ma meno amicizie; più fatica me meno successo. Costruiamo più computer per contenere più informazioni e produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno; guidiamo macchine più piccole che hanno grandi problemi; costruiamo grandi fabbriche che producono di meno. Ci siamo allargati nella quantità, ma accorciati nella qualità. Questi sono i tempi dei fast food e della digestione lenta; uomini alti ma con carattere debole; profitti esorbitanti e relazioni poco profonde. Questi sono i tempi di pace nel mondo, ma di guerriglia domestica; più piacere e meno divertimento; francobolli più costosi, ma spedizioni più lente; più varianti di cibo, me meno nutrizione. Questi sono i giorni dei due stipendi in famiglia, ma più divorzi; questi viaggi brevi, pannolini usa e getta, soggiorni di cartone, moralità usa e getta, esperienze di una notte, fisici sovrappeso, pillole che fanno tutto dal rallegrarti, a prevenire, rilassare o uccidere. E' una epoca in cui c'e' molto in vetrina e poco in magazzino.”

Words Aptly Spoken (1995)

Benito Mussolini photo

“Ricordate che oggi non ci sarebbe la marcia su Mosca, marcia che sarà infallibilmente vittoriosa, se vent'anni prima non ci fosse stata la marcia su Roma, se primi tra i primi non avessimo alzata la bandiera dell'antibolscevismo.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Storia – idee, fatti, protagonisti, Vol. 3a, SEI
Citazioni tratte dai discorsi

Piero Angela photo
Hugo Von Hofmannsthal photo
Lucio Battisti photo

“Alzati in punta di piedi. | Appoggiati contro di me. | Fra un anno io vado a scuola. | Dopo mi sposo con te.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Il salame, lato B, n. 4
Anima latina

Daisetsu Teitarō Suzuki photo

“Se alzo così la mano, c'è lo Zen. Ma se affermo di aver alzato la mano, non c'è più lo Zen.”

Daisetsu Teitarō Suzuki (1870–1966) storico delle religioni giapponese

Origine: Saggi sul Buddhismo Zen – Vol. I, p. 282

John Steinbeck photo
Ljudmil Stojanov photo