Frasi su cuore
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“Nulla è più stupefacente di un'esistenza comune, di un cuore semplice.”

Carlo Cassola (1917–1987) scrittore e saggista italiano

Origine: Da Gita domenicale, ne La visita.

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“In qualsiasi momento quest'uomo ci avesse lasciato, avremmo provato un senso di perdita irreparabile […]. Possa egli avere un'influenza duratura sul cuore e sulla mente degli uomini!”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Dalla dichiarazione alla morte di Franklin Delano Roosevelt in Aufbau, New York, 27 aprile 1945.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 58

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“Le parole sacre, vedute le labbra dell'autore, ne rifuggono. Le cose sacre, veduto il cuore dell'autore, vi si fermano.”

Carlo Emilio Gadda (1893–1973) scrittore italiano

Il primo libro delle favole

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“Quando io penso a te | giurerei che il Nilo | nasce dal mio cuore.”

Riccardo Mannerini (1927–1980) poeta e paroliere italiano

Quando penso a te...; p. 139
Il sogno e l'avventura

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“Noi lasciamo opere piene di giovinezza irrequieta che produce la gioia negli occhi e uno strano marchio nel cuore, un marchio nuovo, sconosciuto fino ad oggi. Questo è il Futurismo!”

Pippo Rizzo (1897–1964) pittore italiano

Origine: Citato in Futurismo http://www.archiviopipporizzo.it/?page_id=2862, Arte Nova, Palermo, settembre 1926.

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“Le carezze mangiano il cuore degli altri.”

Isabella Santacroce (1970) scrittrice italiana

Amorino

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“Ogni volta che inizio una composizione, mi sforzo di creare qualcosa che resti nella mente e nel cuore dello spettatore, che accompagni e ricordi il film stesso, ma che abbia la forza di una vita autonoma!”

Umberto Scipione (1960) compositore italiano

Origine: Dall'intervista di Massimo Privitera, "Benvenuti" nella mia musica http://www.colonnesonore.net/contenuti-speciali/interviste/2412-qbenvenutiq-nella-mia-musica-intervista-esclusiva-a-umberto-scipione.html, colonnesonore.net, 25 gennaio 2013.

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“[Su Albert Einstein] Il contrasto tra la sua voce pacata e la sua risata squillante era straordinario… Ogni volta che parlava di un argomento che gli stava a cuore o sentiva dire qualcosa che gli piaceva, scoppiava in una risata che rimbalzava da una parete all'altra… Ero preparato al suo aspetto fisico… ma ero del tutto impreparato al rimbombo di quella risata, un ruggito amichevole, caloroso come un abbraccio.”

I. Bernard Cohen (1914–2003) storico della scienza statunitense

Origine: Da un'intervista con G.J. Whitrow, citato in G.J. Whitrow, Einstein: The Man and His Achievement, Dover, New York, 1967, p. 83; citato in Albert Einstein, Pensieri di un uomo curioso (The Quotable Einstein), a cura di Alice Calaprice, prefazione di Freeman Dyson, traduzione di Sylvie Coyaud, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997, p. 173. ISBN 88-04-47479-3

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“Il tizzo acceso fin che arde fuma; | simile, o mesto amico, al nostro cuore | che in pianto si consuma | fin che arde l'amore. || Lascia dunque che s'alzi e che s'esali | questa nube di duol cotanto intenso; | essa abbraccia i tuoi mali | come grani d'incenso. || Sii in te stesso al par d'un vaso sacro | d'olocausto, di fede e di speranza; | vedi, il fumo pare acro, | ma il turibolo danza. || Non ispegner per tema o per ristoro | quell'incendio divin che ti fa egro, | non far che il carbon d'oro | si muti in carbon negro. || Anzi affronta gli spasmi ed il martiro, | cerca nell'ansia del tormento occulto | dopo il duol del sospiro | l'estasi del singulto; || troverai qualche vero. È la tempesta | esultazione a chi non sa temerla, | e sulla duna resta | dopo l'onda la perla. || Piangi, medita e vivi; un dì lontano | quando sarai del tuo futuro in vetta | questo fiero uragano | ti parrà nuvoletta. || *** || Oggi volli per te cantar la vita, | ma la dolce canzon sul metro mio | torna fioca e smarrita | per troppo lungo oblio. || Torva è la Musa. Per l'Italia nostra | corre levando impetuösi gridi | una pallida giostra | di poeti suicidi. || Alzan le pugna e mostrano a trofèo | dell'Arte loro un verme ed un aborto | e giuocano al palèo | colle teste di morto. || Io pur fra i primi di cotesta razza | urlo il canto anatemico e macabro, | poi, con rivolta pazza, | atteggio a fischi il. || Praga cerca nel buio una bestemmia | sublime e strana! e intanto muor sui rami | la sua ricca vendemmia | di sogni e di ricami. || Dio ci aiuti, o Giovanni, egli ci diede | stretto orizzonte e sconfinate l'ali; | ci diè povera fede | ed immensi ideali. || E il mondo ancor più sterile, o fratello, | ci fa quel vol di pöesia stupendo, | e non trovando il Bello | ci abbranchiamo all'Orrendo. || Dio ci aiuti! Su te sparga l'ulivo, | sparga la pace e le benedizioni, | sii sulla terra un vivo | felice in mezzo i buoni. || A me calma più piena e più profonda; | quella che splende nell'orbita d'una | pupilla moribonda, | mite alba di luna.”

Arrigo Boito (1842–1918) librettista italiano

A Giovanni Camerana., pp. 796-798
Origine: Citato in G. Baldi, S. Giusso, M. Razetti e G. Zaccaria, Dal testo alla storia dalla storia al testo , [Letteratura italiana con pagine di scrittori stranieri, Analisi dei testi e critica, vol III, tomo secondo, Dal Decadentismo ai giorni nostri, Storia del teatro e dello spettacolo a cura di Gigi Livio], Paravia, Torino, 1993. ISBN 88 395 0453 2

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“Di nuovo dentro il cuor soffi la bora | ed il borino! Questo | domando, o vita, ancora: | un vento in un cuore rapinoso e fresco.”

Pier Antonio Quarantotti Gambini (1910–1965) scrittore, giornalista e bibliotecario italiano

da Al sole e al vento, Edizioni Einaudi, 1971

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“Si riprese a vivere senza sapere di vivere. Né il gioco né la guerra ci erano serviti a qualche cosa. Tutto era passato su di noi, da una primavera all'altra, senza lasciarci un segno di salvezza o di speranza.
Di tutti quei giocatori, di tutta quella gioventù, non ci fu nessuno, tranne i morti, a cui riuscisse il sogno di evadere dal paese, di andarne fuori in ogni senso eppure di non perderlo, come non si può perdere la memoria dei primi anni di vita. I più lontani, quelli annidati in fondo alle Americhe o nel cuore dell'Etiopia, al pari di quelli che sono vicini, a Milano o in altri luoghi conosciuti, sentono di non essersi liberati da una specie di peso o di intoppo che la vita del paese ha lasciato in loro.
Non si sa se questo sia un bene o un male. Si sa soltanto che è un velo oltre il quale potrebbe aprirsi la vera vita, se si potesse capire com'è la vera vita.
Un poeta o un pittore che nascesse qui inosservato e prima di legarsi all'ambiente volasse via, forse troverebbe la strada della liberazione.
Ci sarà qualcuno che l'ha trovata, come Bernardino che dipingendo in tanti luoghi diversi ha sempre ricomposto questo paesaggio, mescolandolo ad altre cose del mondo. Ci sarà certamente stato fra di noi, senza che ce ne accorgessimo, qualcuno a cui è riuscito di evadere in un modo che a nessun altro è mai stato possibile.
Lo aspettiamo di ritorno, un giorno o l'altro, perché ci racconti la sua storia.”

Il piatto piange, Explicit

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“Come una candela accende un'altra e così si trovano accese migliaia di candele, così un cuore accende un altro e così si accendono migliaia di cuori.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

Origine: Citato in Saggezza dell'Oriente, p. 54

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“Vi raccomando di accogliere in modo conveniente e di prendere in custodia tutti gli italiani che si arrenderanno con o senza le armi. Non rimproverate loro le atrocità che hanno fatto subire al nostro popolo. Mostrate loro che siete soldati che possiedono il senso dell'onore e un cuore umano.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Dall'appello al popolo etiope del 5 maggio 1941; citato in Gian Antonio Stella, E Graziani massacrò i monaci etiopi, Corriere della Sera, 18 febbraio 2017, p. 45.

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“[Luca Cordero di Montezemolo] È una persona di gran cuore e un abile promotore. Sa descrivere e vendere cosa è la Ferrari. L'uomo giusto per essere presidente e non parlo solo di corse. Ha un talento enorme per rappresentare l'azienda.”

Felipe Massa (1981) pilota automobilistico brasiliano

Origine: Citato in Massa: "Alonso veloce come Schumi, ma Fernando è migliore" http://www.formulapassion.it/2013/11/f1-massa-alonso-veloce-come-schumi-ma-fernando-e-migliore/, FormulaPassion.it, 6 novembre 2013.

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“Il cuore ha gambe che non vedi.”

Scusa ma ti chiamo amore

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“Invano ho lottato | per insegnare al cuore a inchinarsi”

da Vana, A lume spento

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“O Pirrone, questo il mio cuore desidera di apprendere da te, come mai tu, pur essendo uomo, ancora così facilmente conduci la vita tranquilla, tu che solo sei guida agli uomini, simile ad un dio.”

Timone di Fliunte (-320–-230 a.C.) filosofo greco antico

Origine: Dalle Immagini (Indalmi), fr. 67 Diels; citato in Laerzio, Vite dei filosofi, IX, 65.

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“Certe cose vengono in questo libro [Dalla mia vita] narrate incisivamente; altre in maggior numero vengono taciute. Un'illuminazione retrospettiva fa prevedere le profondità che si nascondono dietro singole parole. Adrienne, che nel suo Libro di tutti i santi ha potuto svelare l'anima dei santi in modo così stupefacente […] era al tempo stesso una persona estremamente riservata. «Faire sans dire» era il motto della famiglia von Speyr, e lei non solo lo citava volentieri, ma soprattutto l'attuava e praticava anche frequentemente. Il suo sguardo era volto a Dio e nessuno ha mai ben saputo con quale coraggio davvero da scavezzacollo ella si è buttata per il suo Signore: nell'offerta di se stessa per gente nota e ignota, o semplicemente a fonds perdu per le necessità di Dio. Tutto ciò era per lei un ovvio dovere di gratitudine. Si sarebbe vergognata di vantarsene minimamente. Possedeva i contrassegni interiori dello spirito aristocratico: l'istinto per ciò che è nobile e puro, ovunque lo trovasse, la disponibilità immediata a ogni specie di servizio, il cuore grande che dà senza calcolo.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Origine: Dall'introduzione a Adrienne von Speyr, Dalla mia vita: autobiografia dell'eta giovanile, traduzione di Guido Sommavilla, Jaca Book, Milano, 1989, p. 10 http://books.google.it/books?id=wJQd2cbpFqMC&pg=PA10. ISBN 88-16-30173-2

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“L'infinito non esiste, è solo un numero grande, e l'unico vero cuore è al centro della terra. Vai davanti a un vulcano e poi dimmi, come ti senti?”

Filippo Timi (1974) scrittore, attore e regista italiano

E lasciamole cadere queste stelle

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“Il passato non è passato, nel cuore delle madri: è presente.”

Alberto Jacometti (1902–1985) giornalista e politico italiano

Origine: Mia Madre, p. 152

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“Ogni volta che vado in Africa, c'è xsempre qualcosa che mi tocca il cuore. Tutti piangono la sua povertà e facciamo finta di ignorare che sono i Paesi ricchi a impedire a questo continente di svilupparsi. L'Africa è uno sporco business.”

Angelo Ogbonna (1988) calciatore italiano

Origine: Citato in Il blob: Messi sognava l'Inter, Higuain rosicone, Verratti ha dubbi sull'italiano http://www.gazzetta.it/Calcio/23-12-2015/blob-messi-sognava-inter-higuain-rosicone-verratti-ha-dubbi-italiano-14053154500.shtml, Gazzetta.it, 25 dicembre 2015.

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“Molti artisti contemporanei, – compreso l'autore di questo articolo – hanno subito crisi simili e confuso l'énorme con il grande, la violenza con l'energia. Ma è generalmente una follia romantica della gioventù e quella d'un tempo in cui il cuore si esalta a caso prima che il gusto abbia scelto. Il fatto strano è che essa si sia verificata in Van Lerberghe all'età di quarant'anni, come un improvviso richiamo delle forze dell'adolescenza in un'anima poco a poco rinnovata. Questo ribollire disordinato non è certo inutile ed il genio di Emile Verhaeren ha potuto trarne soprendenti capolavori. In Van Lerberghe esso si è presto contenuto e si è risolto in lirismo.
No, certo, questo nuovo stato non si è riflesso direttamente nella sua opera, ma senza dubbio è servito a darle una più viva ampiezza. Lui, Charles Van Lerberghe non somigliava più al poeta. Aveva da poco iniziato l'ammirevole Chanson d'Eve, e mi mostrò anche l'abbozzo di una commedia leggendaria in tre atti che nulla doveva allo stoicismo. Era una sorta di satira, di spirito pagano, insieme ironica e veemente. Io terminavo le ultime pagine di Clartés e lavoravo ancora ad alcune Banalités indiscrètes impertinenti e talvolta sbrigliate. Essendoci scambiati i nostri scritti, restammo stupefatti; poiché singolare era il contrasto fra il profondo accordo di tutte le nostre tendenze di artisti e la divergenza del nostro spirito. Ma la trasformazione proseguiva in Charles Van Lerberghe e a sua insaputa. A Firenze, dove vivemmo insieme per molti mesi era improvvisamente ridivenuto il sognatore di un tempo. Non lo stesso, tuttavia; era gioioso, più appassionato di ciò che la vita contiene, più lirico. E, in verità, il lirismo trionfa lungo tutti questi poemi della Chanson d'Eve, molti dei quali furono scritti in un giardino di oleandri, all'ombra della vecchia torre che corona la collina di Arcetri, mentre un immenso paesaggio mostrava in lontananza l'Arno che bagnava i palazzi fiorentini.”

Albert Mockel (1866–1945)
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“Ma la vita è il nemico, anzi, vi dirò di più, la vita è uno stato mentale.”

Richard Benson (1955) conduttore televisivo, conduttore radiofonico e chitarrista italiano

da Anche la Rabbia ha un Cuore; visibile su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=WO9pVqbIuA4