Frasi su forza
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“Rimane per molti versi il primo profeta del nostro tempo […]. Non c'è oggi nessuno che abbia il profondo discernimento e la forza morale di Tolstoj.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Dall'intervista Peace Must Be Waged, Survey Graphic, agosto 1934; citato in Einstein on Peace, a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, p. 261.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 59

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“Felice lo scrittore, il quale, lasciando da parte i caratteri noiosi ed antipatici che lo hanno colpito per il loro banale, triste realismo, si dedica alla descrizione di quelli che rivelano l'alta dignità dell'uomo, e felice colui che dall'immenso turbine delle immagini ogni giorno ricorrenti, ne sceglie solo pochissime ed elette; felice lo scrittore che non ha mai tradito l'elevato tono della propria ispirazione, non si è abbassato dalla sua altezza al livello dei poveri confratelli mortali, si è tutto immerso nelle proprie immagini idealizzate, senza mai toccare la terra, da cui queste sono tanto lontane. Doppiamente invidiabile è la sua splendida sorte: sta in mezzo alle sue splendide creature come nella propria famiglia, e alte e lontane si diffondono le sue parole. Ha offuscato gli occhi degli uomini con fumi inebrianti, li ha meravigliosamente lusingati, celando le tristezze della vita e mostrando loro bellissimo l'uomo. Tutti, applaudendo, lo seguono e corrono dietro il suo carro trionfale. Lo dicono un grande universale poeta, che s'innanza sugli altri geni del mondo, come l'aquila al di sopra degli altri uccelli. Soltanto a sentirne il nome, palpitano i giovani ardenti cuori; lacrime gli rispondono, brillano negli occhi di tutti… Non v'è chi l'uguagli nella sua forza: egli è un dio! Ma non è questo il destino, ben diversa è la sorte dello scrittore, che osa far venire alla superficie quando sta sempre bene in vista, ma che gli occhi indifferenti non vedono, che osa smuovere la terribile melma delle piccinerie che sviano la nostra vita, che penetra nella profondità delle nature fredde, volgari e meschine, di cui brulica il nostro cammino sulla terra, a volte amaro e tedioso; guai allo scrittore che osa, con la potenza del suo scalpello implacabile, rappresentarle in preciso rilievo, agli occhi di tutti! Egli non raccoglie gli applausi del popolo, non scorge lacrime di riconoscenza, non conosce l'unanime plauso degli animi commossi; non gli vola incontro la fanciulla sedicenne, col cervello acceso, colma di eroico entusiasmo; a lui non è dato obliarsi nel dolce incantesimo dei suoni da lui stesso evocati; né può sfuggire al giudizio dei contemporanei, al giudizio ipocritamente insensibile dei contemporanei, un giudizio che dirà di nessun conto e degne di disprezzo le creature da lui vagheggiate, gli assegnerà un posto disprezzato tra gli scrittori che offendono l'umanità, attribuirà a lui le peculiarità dei personaggi che ha descritto, gli negherà il cuore, l'anima e la divina fiamma dell'ingegno, poiché il giudizio dei contemporanei non riconosce come siano egualmente belle le lenti che guardano il sole e quelle che ci mostrano i movimenti degli insetti invisibili; il giudizio dei contemporanei non riconosce che occorre una eccezionale profondità dello spirito per illuminare un quadro che ritrae il lato spregevole della vita e trasformarlo nella perla dell'opera d'arte: il giudizio dei contemporanei non riconosce che l'altisonante riso dell'entusiasmo è degno di stare a fianco agli elevati moti lirici e che un abisso si apre fra questo riso ed i contorcimenti di un pagliaccio da fiera! Non riconosce tutto questo, il giudizio dei contemporanei, e tutto volge a rimprovero e beffa dello scrittore misconosciuto: senza trovare partecipazione, rispondenza, simpatia, come un viandante che non abbia famiglia, egli resta solo sulla strada. Duro è il suo cammino e ben amara la sua solitudine.”

VII; 2003, pp. 146-147
Le anime morte, Parte prima

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“La folla: una forza cieca che continuamente divora se stessa.”

VII, I; 1951, p. 405
Germinale

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“Ho una fortuna incredibile, ho il dovere di aiutare chi è sfortunato, questo è il netto di quello che ho guadagnato per il Festival, centomila euro alla protezione civile. Non dovete applaudire, questo è normale. È bello quando fai del bene e non lo dici, doverlo dire mi ha fatto perdere un po' di questa forza, ma dovevo farlo perché all'inizio è mancato un po' di rispetto.”

Carlo Conti (conduttore televisivo) (1900) conduttore televisivo italiano

Citazioni di Carlo Conti
Origine: Citato in Anna Lupini, Sanremo 2017, Carlo Conti: "Centomila euro ai terremotati" http://www.repubblica.it/speciali/sanremo/edizione2017/2017/02/12/news/sanremo_2017_il_bilancio_di_carlo_conti_-158130485/, Repubblica.it, 12 febbraio 2017.

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“Le parole sono sempre una forza che si cerca fuori di sé.”

Stendhal (1783–1842) scrittore francese

Origine: Da La duchessa di Palliano

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“Come l'elefante ritrova la propria audacia quando gli si mostra il fuoco, così la nostra virtù sfibrata dai pensieri di questo mondo ha bisogno di incitamenti esteriori e materiali come le parole o le figure perchè la forza del nostro animo si dedichi con maggiore impegno all'impresa spirituale.”

Johannes Reuchlin (1455–1522) filosofo, umanista e teologo tedesco

De arte cabalistica
Origine: Citato in Daniele Corradetti e Gioni Chiocchetti, Le forme e il divino, edizioni Argonautiche, p. 39. ISBN 978-88-95299-27-3

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“Il secondo motivo che rese questa Costituzione veramente impalatabile e nociva per il regime che ne doveva nascere, fu che i nostri costituenti partirono dal punto di vista opposto a quello da cui sarebbero partiti i costituenti tedeschi quando la Germania fu libera di elaborare una sua Costituzione. Da che cosa partirono i costituenti tedeschi? Da questo ragionamento: il nazismo fu il frutto della Repubblica di Weimar. Cos'era la Repubblica di Weimar? Era l'impotenza del potere esecutivo, cioè del Governo. […] La Germania rimase nel disordine, nel caos, nella Babele dei partiti che non riuscivano a trovare mai delle maggioranze stabili, quindi dei governi efficaci. Ecco perché Hitler vinse, perché il nazismo vinse. I costituenti nostri partirono dal presupposto contrario, cioè dissero: «Cos'era il fascismo? Il fascismo era il premio dato a un potere esecutivo che governava senza i partiti, senza controlli eccetera. Quindi noi dobbiamo esautorare completamente il potere esecutivo, [negando] la possibilità di dare ai governi una stabilità, eccetera». Per rifare che cosa? Weimar. Cioè, mentre i tedeschi partivano dalla negazione di Weimar, noi arrivavamo [a Weimar] senza dirlo. Nessuno lo disse, ma questo fu il risultato. […] Non fu possibile nemmeno introdurre quella solita linea di sbarramento che invece fu introdotta in Germania, per cui i partiti che non raggiungevano non ricordo se il 5 o il 3%, non avevano diritto a una rappresentanza. No, tutti i partiti dovevano esserci e tutti avevano un potere di ricatto sulle maggioranze, che erano per forza di cose di coalizioni.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948
Interviste

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“Fra cinquant'anni libri come "La forza della ragione" verranno guardati con lo stesso orrore con cui oggi si guarda il "Mein Kampf" e ci si chiederà come sia stato possibile.”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Da La missione di Oriana: americanizzare tutti, Il Gazzettino, 9 aprile 2004.

“[Famosa gaffe] Come diceva Goethe, a forza di ripetere una roba diventa vera. Se i tuoi avversari ripetono all'infinito alcune storie, magari molti ci credono.”

Oscar Farinetti (1954) imprenditore e dirigente d'azienda italiano

Origine: L'espressione ripresa da Farinetti non venne pronunciata da Goethe, ma dal gerarca nazista Joseph Göbbels, cfr.: «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.»
Origine: Dalla trasmissione televisiva Otto e Mezzo, 11 novembre 2016; citato in Gisella Ruccia, Gaffe di Farinetti: "Come diceva Goethe, a forza di ripetere una roba questa diventa vera". Ma la frase era di Goebbels http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/12/gaffe-di-farinetti-come-diceva-goethe-a-forza-di-ripetere-una-roba-questa-diventa-vera-ma-la-frase-era-di-goebbels/3187235/, IlFattoQuotidiano.it, 12 novembre 2016.

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“Stare accanto a Francesco per un'intera carriera, a quello che verrà ricordato come il giocatore più grande della storia, non è normale. In questa città un po' strana qualcuno ha provato a raccontare la storia di me e di lui contro, per dare forza alle sue tesi…ma sono maiali col microfono e restano maiali col microfono.”

Daniele De Rossi (1983) calciatore italiano

Origine: Citato in Roma-Lazio, De Rossi: "Io contro Totti? Ci sono tanti maiali col microfono..." http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Roma/11-01-2015/roma-lazio-de-rossi-io-contro-totti-ci-sono-tanti-maiali-col-microfono-precedente-papponi-100456163979.shtml, Gazzetta.it, 11 gennaio 2015.

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“Molti son nati poveri, molti son belli, forti, leali; pochi (eppur ci sono) sanno farsi il campo da soli e poi segnare, ma soltanto lui, Adriano, è una forza della natura, "quella" forza della natura.”

Roberto Vecchioni (1943) cantautore, paroliere e scrittore italiano

Origine: Dalla prefazione a Luigi Ferro, Giampiero Rossi, Le memorie di Adriano (quello vero), Melampo.

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“[«Cosa rappresenta oggi [nel 2014] la Juventus Football Club?»] Quella che è sempre stata, un misto di arroganza, potere, di forza da tirare fuori sempre al momento giusto. Per decenni si sono crogiolati con la storia di non essere mai retrocessi ed invece era una balla colossale perché nel 1913 arrivarono ultimi nel loro girone, con appena una vittoria, un pareggio e ben otto sconfitte. Solo che guarda caso con un'abile opera diplomatica fecero in modo di abolire proprio in quell'anno le retrocessioni e pensare che ancora non erano arrivati gli Agnelli…”

Aldo Agroppi (1944) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Dall'intervista al Corriere Fiorentino; citato in Agroppi al Corriere Fiorentino: "Io anti-Juve, ma sono stato un tifoso bianconero pazzo di Sivori" http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/agroppi-al-corriere-fiorentino-io-anti-juve-ma-sono-stato-un-tifoso-bianconero-pazzo-di-sivori-180272, TuttoJuve.com, 9 marzo 2014.

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“Benedetto XVI non dimentica mai, in nessuna occasione, di rivolgere il suo pensiero benevolo ai ragazzi. Lo ringrazio perché ancora oggi ha voluto trasfonderci tutta la sua forza con un messaggio, improntato alla visione di un avvenire migliore, che sarà tale se le giovani generazioni sapranno riscoprire gli eterni valori del rispetto del prossimo e della collaborazione tra tutte le componenti della società.”

Giorgia Meloni (1977) politica e giornalista italiana

Origine: Citato in Papa: Meloni, grazie a Benedetto XVI per parole speranza rivolte a giovani http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2009/03/09/Politica/PAPA-MELONI-GRAZIE-A-BENEDETTO-XVI-PER-PAROLE-SPERANZA-RIVOLTE-A-GIOVANI_145142.php, Adnkronos.com, 9 marzo 2009.

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“[Su Serena Williams] Che dire? Ha la forza di un uomo, e si è presentata con una grandissima forma fisica. È forte, fortissima, e soprattutto sa di esserlo, mostrando un approccio al gioco molto propositivo.”

Nick Bollettieri (1931) allenatore di tennis statunitense

Origine: Citato in Davide Uccella, Bollettieri: "L'Azarenka è più giovane, ma Serena è un uomo" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/07/05/739601-bollettieri_azarenka_giovane_serena_uomo.shtml, Ubitennis.com, 5 luglio 2012.

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“Beati coloro che possono sempre avere tanta forza da piangere il loro peccato contro il cuore di un padre.”

Carlo Maria Franzero (1892–1986) scrittore e giornalista italiano

Origine: Il fanciullo meraviglioso, p. 43

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“Se la castità non è una virtù, è certamente una forza.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

Origine: Citato in Focus, n. 112, p. 98.

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“Quando si avverte la fatica, bisogna tirar fuori altre qualità come la forza mentale e lo spirito di sacrificio. Ho visto Stepanek, che ha 34 anni, giocare 3 match in 3 giorni nella finale di Coppa Davis [vinta dalla Repubblica Ceca contro la Spagna]. Era pronto a dare la vita per il suo paese. Ragazzi di 23 o 26 anni possono giocare il mercoledì e il sabato senza problemi: nello sport conta il cuore, non contano solo le gambe.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Real Madrid (2010 – 2013)
Origine: Durante la conferenza stampa dopo la sconfitta per 1-0 sul campo del Betis Siviglia; citato in Real Madrid va ko, Mourinho furioso http://www.lastampa.it/2012/11/25/sport/calcio/real-madrid-va-ko-mourinho-furioso-tfMdKaegHT3tamtKRDCScK/pagina.html, Lastampa.it, 25 novembre 2012.

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