Frasi su mattino
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“È più dolce che il Mezzogiorno sia bello piuttosto che lo sia il Mattino, perché il Mezzogiorno è il culmine, e anche se il tuo Mattino avesse la Rugiada, non potresti scambiarlo.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

a Mrs. Joseph A. Sweetser, inizio primavera 1884, 892
Lettere

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“Una buona tazza di cioccolata verso le 11 del mattino, apre lo stomaco per il pranzo.”

Anthelme Brillat-Savarin (1755–1826) giurista, politico, gastronomo

Fisiologia del Gusto

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“Un tempo, se la convocavi alle nove di mattina compariva regolarmente a mezzogiorno. Adesso la convochi a maggio e si presenta a ottobre.”

Billy Wilder (1906–2002) regista austriaco

citato in Mike Evans, Marilyn, p. 309
Su Marilyn Monroe

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“In una mattina d'inverno – fuori la neve cadeva nella luce cupa – K. sedeva nel suo ufficio, straordinariamente stanco già nelle prime ore. Per difendersi almeno dagli impiegati di livello inferiore aveva dato al commesso l'ordine di non lasciar passare nessuno di loro perché era occupato in un lavoro importante. Ma invece di lavorare si rigirava sulla sedia, spostava lentamente qualche oggetto sul tavolo, poi senza avvedersene fece cadere il braccio disteso lungo il piano del tavolo e rimase immobile con la testa china.
Il pensiero del processo non lo lasciava più. Aveva già più volte pensato se non sarebbe stato meglio redigere una difesa e inoltrarla al tribunale. Voleva anteporvi una breve descrizione della sua vita e chiarire, riguardo ad ogni evento in qualche modo più importante, le ragioni del suo comportamento e se, secondo il suo giudizio attuale il suo modo di agire era da riprovare o approvare e quali motivi poteva addurre in un caso o nell'altro. I vantaggi di una tale difesa scritta rispetto alla pura e semplice difesa dell'avvocato, del resto per niente ineccepibile, erano indubbi. K. non sapeva affatto quello che l'avvocato intendesse fare; in ogni caso non doveva essere molto, già da un mese non lo aveva più chiamato, e in nessuna delle conversazioni precedenti K. aveva avuto l'impressione che quell'uomo potesse far molto per lui.”

Franz Kafka (1883–1924) scrittore e aforista boemo di lingua tedesca

1989

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“Al mattino scrivo bigliettini amorosi, la sera scavo fosse: questa è la vita, paesano.”

Gribier, il becchino
I miserabili, Citazioni da altre edizioni

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“Erano le otto del mattino, un orario in cui i bevitori cercano di dimenticare chi sono o di ricordare dove abitano.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 15. All'anima della musica (1994)

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“Tutte le più grosse bestialità avvengono di mattina: l'uomo si dovrebbe svegliare solo quando terminato l'orario d'ufficio.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

Aforismi in forma di diario

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“Solo gli ottusi sono brillanti la mattina a colazione.”

Oscar Wilde (1854–1900) poeta, aforista e scrittore irlandese
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“Il gallo canta persino la mattina in cui finisce in pentola.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“Di questi tempi bisognerebbe essere ottimisti per aprire gli occhi quando ci si sveglia la mattina.”

Carl Sandburg (1878–1967) poeta statunitense

Senza fonte

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“Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!". E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. "È forse perduto?" disse uno. "Si è perduto come un bambino?" fece un altro. "Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?" – gridavano e ridevano in una gran confusione. L'uomo folle balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: "Dove se n'è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! L'abbiamo ucciso – voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all'ultima goccia? Chi ci dette la spugna per strofinare via l'intero orizzonte? Che mai facemmo per sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov'è che si muove ora? Dov'è che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all'indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? – Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo ancora nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi si è dissanguato sotto i nostri coltelli – chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo lavarci? Quali riti espiatòri, quali sacre rappresentazioni dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo anche noi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un'azione piú grande – e tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtú di questa azione, ad una storia piú alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!". A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch'essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. "Vengo troppo presto" proseguí "non è ancora il mio tempo. Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino – non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle stelle vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano viste e ascoltate. Quest'azione è ancor sempre piú lontana dagli uomini delle stelle piú lontane – eppure son loro che l'hanno compiuta!". – Si racconta ancora che l'uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: "Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?".”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

125; 2007

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“Deve sempre tornare il mattino?
Non finirà mai la violenza terrena?
La funesta operosità distrugge
Il barlume celeste della notte.”

Novalis (1772–1801) poeta e teologo tedesco

da Inni alla Notte
Origine: Citato in Ernst Fischer, L'arte è necessaria? (Von der Notwendigkeit der Kunst), traduzione di Fausto Codino, Editori Riuniti, Roma 1975.

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“L'omicidio, come tutti possono osservare leggendo le storie recenti e i giornali di ogni mattina, è sempre più fiorente tra i popoli di razza bianca. Qualunque motivo o pretesto è buono per sopprimere i nostri simili: la gelosia o la politica, la vendetta o il lucro, la punizione dei delinquenti o l'amore non corrisposto, la speranza di un premio o l'accecamento del furore, l'assillo del guadagno sognato o il sadismo sessuale, senza contare le carneficine di massa delle insurrezioni, delle fucilazioni e delle invasioni e neppure quegli omicidi gratuiti e perfetti venuti di moda attraverso la letteratura europea negli ultimi decenni.
Si vedono ogni giorno innamorati che uccidono le amanti, mogli che uccidono i mariti, mariti che uccidono le mogli, padre che uccidono i figli, figli che uccidono i genitori, fratelli che ammazzano i fratelli, ladri che ammazzano i derubati, criminali che sopprimono i polizziotti, polizziotti che sopprimono i criminali e perfino fanciulli e adolescenti che per gioco o per gola di pochi soldi strangolano e sgozzano i loro coetanei. Gli stati non sono meno risolutamente omicidi dei cittadini che li compomgono: le guerre di sterminio sono ancora frequenti e in quasi tutti i paesi cristiani i codici ammettono solennemante il diritto di contravvenire a uno dei più antichi e perentori comandamenti di Dio. Anche ai tempi nostri come in quelli delle «Soirées de St. Petersbourg» di Giuseppe de Maistre c'è sulla terra un perenne «ruissellement de sang.»”

pagg. 92-93
La spia del mondo, I figli del quinto giorno

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“Il mio modo di vivere è estremamente semplice. Mi alzo la mattina e vado a letto la sera. Quello che faccio nel frattempo è occupare me stesso come meglio posso.”

Cary Grant (1904–1986) attore statunitense

01 luglio 2018, ore 07.20
Origine: [it, https://www.m2o.it/programmi/memories/puntate/memories-del-01-07-2018/, Memories Puntata del 01/07/2018 su m2o Radio, m2o.it]

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“La preghiera del mattino dell'uomo moderno è la lettura del giornale. Ci permette di situarci quotidianamente nel nostro mondo storico.”

Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770–1831) filosofo tedesco

Origine: Aphorismen aus Hegels Wastebook, Werke, 2, p. 547. (tr. it. Aforismi jenensi: Hegels Wastebook, 1803-1806, Milano, Feltrinelli, 1981.

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“Col passare degli anni, la maggioranza degli americani è stata in grado di tornare a vivere una vita normale, come prima dell'undici settembre. Ma io no. Ogni mattina ho ricevuto i briefing sulle minacce alla nostra nazione. E ho giurato che avrei fatto tutto quanto in mio potere per mantenerci al sicuro.”

George Bush (1946) 43º presidente degli Stati Uniti d'America

citato in Christian Rocca, Bush è il presidente peggiore degli ultimi 50 anni o ha salvato l'occidente? http://www.camilloblog.it/archivio/2009/01/17/bush-e-il-presidente-peggiore-degli-ultimi-50-anni-o-ha-salvato-loccidente/, Il Foglio, 17 gennaio 2009

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“Aster, prima splendevi come stella del mattino tra i viventi, ora, morto, tra i defunti splendi come stella della sera.”

Platone (-427–-347 a.C.) filosofo greco antico

Origine: Citato in Apuleio, Sulla magia e in sua difesa, EDIPEM, 1973, p. 196.

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“Nell'eternità tutto è inizio, mattino profumato.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

1945
La provincia dell'uomo

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