
“Mi contraddico? Certo che mi contraddico! Sono vasto, contengo moltitudini…”
da Canto di me stesso
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema moltitudine, essere, uomo, uomini.
“Mi contraddico? Certo che mi contraddico! Sono vasto, contengo moltitudini…”
da Canto di me stesso
da I discorsi della rivoluzione, Casa editrice del Partito Nazionale Fascista, Imperia, 1923
“Essere stanca, sentire duole, pensare distrugge.”
da Una sola moltitudine, a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M. J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1979, vol. I, p. 215
Il poeta è un fingitore
da Il lato oscuro, Rizzoli, 2002
“Sei solo. Non lo sa nessuno. Taci e fingi.”
da Una sola moltitudine, a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M.J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1984, vol. II, p. 57
Il poeta è un fingitore
Di questa malattia profonda di cui tutti siamo stati infetti, il fascismo non è stato che un sintomo acuto: e la Resistenza è stata la crisi benefica che ci ha guariti, col ferro e col fuoco, da questo universale deperimento dello spirito.
Citazioni tratte da articoli de Il Ponte, Ottobre 1946
Origine: Da Con tanta nostalgia di uno sport nobile http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/05/31/con-tanta-nostalgia-di-uno-sport-nobile.html, la Repubblica, 31 maggio 1985, p. 4.
“Ogni cosa a suo tempo ha il suo tempo.”
da Una sola moltitudine a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M.J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1984, vol. II, p. 29
Il poeta è un fingitore
Citato in Gaio Sallustio Crispo 1994
da Religio Medici, parte II, sez. 1
Origine: Citato in Mario Praz, L'investigatore Thomas Browne, La Cultura, ottobre 1929.
“Nella solitudine il solitario divora se stesso. Nella moltitudine lo divorano i molti. Ora scegli.”
Origine: Da la Repubblica, Gabriele Romagnoli, La scomparsa della solitudine, 2 giugno 2014.
Origine: Nel 1797; citato in Michael Crichton, Jurassic Park, Garzanti, Milano, 1990, p. 7.
“soffrire di solitudine è un'obiezione, io ho sempre sofferto soltanto di moltitudine”
The Anti-Christ
“La morte è la curva della strada, | morire è solo non essere visto.”
da Mietitrice, pag. 167
da Drame, Poème, Roman, 1968
“– "Oìa, è proprio un deserto."
– "E ringrazia che ci sono io, che sono una moltitudine."”
da Le straordinarie avventure di Pentothal
Origine: Citato in Giovanni Sabbatucci e Vittorio Vidotto, Il mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi, Editori Laterza, Roma, 2008, <nowiki>ISBN 978-88-420-8741-0</nowiki>, pag. 116
XIV, 109; vol. IV pag. 323
Biblioteca storica, Libro XIV
“Quel che è delitto fra la moltitudine è soltanto un vizio fra i pochi.”
da Tancred, or the New Crusade, 1847
giornata seconda, p. 129; citato in Koyré 1979, p. 292
Dialogo sopra i due massimi sistemi
“Chi si vanta di aver conquistato | una moltitudine di amici non ne ha mai avuto uno.”
Origine: Da Pondere non numero.
Origine: Citato in Guido Almansi, Il filosofo portatile, TEA, Milano, 1991.
Origine: [Ibid. nota precedente] È noto che l'hegelismo, rappresentato da Gentile, è praticamente la filosofia ufficiale dell'Italia fascista.
Origine: [Ibid. nota precedente] Sub verbo «Fascismo». L'articolo è stato tradottoo in apertura di B. Mussolini, Le Fascisme, Denoël et Steele.
Origine: [Ibid. nota precedente] A proposito del popolo, Mussolini scrive: «Non razza, né regione geograficamente individuata, ma schiatta storicamente perpetuantesi, moltitudine unificata da un'idea, che è volontà di esistenza e di potenza [...]» [La dottrina del fascismo, Hoepli, Milano 1936, p. 23]
Origine: [Ibid. nota precedente] In un articolo pubblicato allora da un giornale romagnolo, e riprodotto da Margherita G. Sarfatti, Mussolini, trad. fr. Albin Michel, 1927, pp. 117-21 (ed. orig. M.G.Sarfatti), Dux, Mondadori, Milano 1926, p. 101.]
Origine: La congiura sacra, p. 19-20
“La moltitudine dei giornali è la letteratura e la tirannide degl'ignoranti.”
Del rinnovamento civile d'Italia
1888), in Id., Scritti politici e filosofici, Einaudi, pag. 70
“La moltitudine che mi guarda con ammirazione farebbe lo stesso se mi vedesse salire sul patibolo.”
L'arte di comandare, Aforismi politici
da Una sola moltitudine, a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M.J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1987, vol. I, p. 165
Il poeta è un fingitore
Variante: Il poeta è un fingitore. | Finge così completamente | Che arriva a fingere che è dolore | Il dolore che davvero sente.
da Una sola moltitudine, a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M. J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1979, vol. I, p. 82
Il poeta è un fingitore
Variante: C'è, tra me e il mondo, una nebbia che mi impedisce di vedere le cose come sono veramente – come sono per gli altri. Lo sento.
da Una sola moltitudine, a cura di di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M.J.de Lancastre, prefazione di Antonio Tabucchi, Feltrinelli, Milano 1979, vol.I, p. 409
Il poeta è un fingitore
da Una sola moltitudine, a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M. J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1979, vol. I, p. 68
Il poeta è un fingitore
“L'unico senso intimo delle cose | è che esse non hanno nessun senso intimo.”
da Una sola moltitudine, a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M.J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1984, vol. II, p. 81
Il poeta è un fingitore
da Una sol moltitudine, a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M. J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1979, vol. I, p. 69
Il poeta è un fingitore
“Quando mi sveglierò dall'essere sveglio?”
da 'Una sola moltitudine a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M.J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1979, vol. I, p. 43
Il poeta è un fingitore
“Siediti al sole. Abdica e sii re di te stesso.”
da Una sola moltitudine, a cura di Antonio Tabucchi con la collaborazione di M.J. de Lancastre, Adelphi, Milano 1984, vol. II, p. 29
Il poeta è un fingitore
citato in Simon Singh, L'ultimo teorema di Fermat, Bur Saggi
Noi delle strade
cap. I; p. 43
Clelia: il governo dei preti
Origine: Eliogabalo o l'anarchico incoronato, pp. 55-56
Origine: Arte e politica, p. 269
da Delle cause della grandezza e magnificienza delle città
da Lucrezia Borgia, 1990, p. 93
Lucrezia Borgia
dai Note-books, 1746
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pp. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11
Origine: Biografie per corredo alla Storia universale, p. 502
pp. 111-113
Variante: Una volta, dopo il tè della sera Tolstoj, che si sentiva male, mi chiamò in camera sua. Alloggiava allora in basso [... ].— Che cosa vi preoccupa, ora? A che pensate? — mi domandò, sdraiandosi sul grande divano coperto di tela cerata nera e comprimendosi il fegato malato con la mano passata sotto la cintura.— A Dio. Cerco di chiarire in me questo concetto.— In casi simili, mi ricordo sempre della definizione di Matthew Arnold. Ve ne ricordate? «Dio è la cosa eterna, posta al di fuori di noi, che ci conduce e che esige da noi la santità.» Aveva studiato i libri del Vecchio Testamento, e, per quell'epoca, la definizione era sufficiente. Ma, dopo Cristo, bisogna aggiungere che, al contempo, Dio è l'amore.<!-- la chiusura di virgolette manca così nel testo -->«Ognuno di noi possiede la propria rappresentazione di Dio. Per i materialisti Dio è la materia, benché ciò sia completamente erroneo; per Kant, è una cosa, per una contadina illetterata è un'altra.» Egli continuava così rispondendo al più completo disappunto che si dipingeva sul mio volto.— Ma che cos'è questa nozione, se differisce in ciascun individuo? Tutte le altre nozioni sono forse le stesse per tutti!— Perché? Esiste una moltitudine d'oggetti che gli uomini si rappresentano in modo nettamente diverso.— Per esempio?— Ce ne sono quanti ne volete... Ecco, per esempio... prendiamo non foss'altro l'aria: per un fanciullo non esiste; un adulto la conosce, come poter dire ciò?, diciamo che col senso del tatto egli l'aspira; ma per un chimico è tutt'altro. Il Maestro parlava con voce calma e convincente come si parla con i fanciulli.— Ma, se si hanno concezioni diverse di questo oggetto, perché, per nominarlo, ci si serve della stessa parola "Dio"? La contadina che lo nomina vuole esprimere una cosa diversa dalla vostra?— Le nostre concezioni sono diverse, ma hanno anche un certo elemento comune. Per tutti gli uomini, questa parola evoca nella sua essenza una nozione che è comune a tutti loro, ed è perciò che non si può sostituire questa parola con nessun'altra.
da Saggio sopra la pittura, 1762; citato in Francesca Marini, 2003, pag. 185
L'isola in capo al mondo
dall'intervista al Corriere della Sera del 13 giugno 2000