Frasi su porto

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema porto, mare, due-giorni, essere.

Frasi su porto

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“Ti porto ai margini, ai limiti che neanche immagini, non hai mai visto un cazzo come le ragazze vergini.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Vendetta
Non dormire

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“Ma questa gente che ne sa? Giudica me per la merda che porto, ce ne ho ancora un botto, restate all'ascolto.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Cinema Acciaio, 2012
Altre canzoni

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“Non confondermi con Fabri Fibra | io non porto sfiga | non sono un bugiardo | e non volevo fare il giornalista…”

Marracash (1979) rapper italiano

da Non confondermi
Marracash

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“Dio si serve dei venti contrari per condurci in porto.”

Charles de Foucauld (1858–1916) religioso cattolico francese, esploratore e studioso della cultura Tuareg

All'ultimo posto

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“Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare.”

Lucio Anneo Seneca (-4–65 a.C.) filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano

lettera 71; 1975, pp. 458-459

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“Vieni principessa, ti porto via con me, fra le stelle di un altro pianeta.”

Marco Masini (1964) cantautore italiano

da Principessa, n. 6
Il cielo della vergine

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“Porto un tot di nuove dall' otto nove allo zero dieci, ho zero leggi, ma se mi studi il vero leggi. (da Vivo e vero”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

intro)
Vivo e vero EP

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“Sai ti conosco oramai | ho capito chi sei, | non ti importa di niente, | tu dimentichi tutto, | senza alcun rispetto | neanche per noi.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Ti prendo e ti porto via, n. 2
Stupido hotel

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“Io porto la mia macchina fotografica ovunque vada. Avere un nuovo rullino da sviluppare mi dà una buona ragione per svegliarmi la mattina.”

Andy Warhol (1928–1987) pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e…

La cosa più bella di Firenze è McDonald's

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“Porto a passeggio i miei sogni.”

Gigi D'Agostino (1967) disc jockey e produttore discografico italiano

dal cd Benessere 1
Altre canzoni

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“Io non «porto avanti» niente. Io mi batto per Cristo e contro l'inquinamento e il cemento.”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

Origine: Dall'intervista in Roberto Gervaso, La mosca al naso, Rizzoli, Milano, 1980, p. 28.

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“Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Variante: Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto.
Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti.
Esplorate. Sognate. Scoprite.

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“Dovunque io vada porto il Brasile con me, purtroppo non porto con me la farina di manioca, ogni giorno mi manca, a pranzo e a cena.”

Jorge Amado (1912–2001) scrittore brasiliano

da Navigazione di cabotaggio, traduzione di Irina Bajini, Garzanti, Elefanti, ISBN 978-88-11-67794-9, pag. 58

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“È dolce cosa rammentar nel porto le tempeste passate.”

Vincenzo Cuoco (1770–1823) scrittore, giurista e politico italiano

Origine: Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, p. 7

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“La grande riputazione acquistatasi da Alaimo non potea non destar sospetti nell' animo dell' infante don Giacomo, precoce mirabilmente nella cattiveria, ed al quale bene appropriava il Muntaner il proverbio catalano: «Spina non punge se non nasce acuta (2)». Certamente contribuiva a renderlo sgradito all' infante e alla corte la superbia della moglie Macalda, la quale pare che molto potesse sull' oramai vecchio marito. Ella niegava di dare a Costanza il nome di regina; chiamavala «la madre di don Giacomo». In corte non andava quasi mai, o se qualche volta mostravasi era per fare sfoggio de' suoi vestiti di porpora e de' suoi ricchi adornamenti (3). Essendo incinta, come maggiore ad ogni legge, volle far soggiorno nel convento de Frati minori, che piacevale per l'amenità del luogo, e quivi partorì. Costanza andò a visitarla e fa sgarbatamenie ricevuta: si profferì col figlio a tenere al fonte battesimale il fanciullo: rispose la madre che temea il freddo dell' acqua gli nuocesse così piccino; e tre dì dopo lo fece battezzare dandolo a tenere ad uomini del popolo. Un' altra volta fu notato, che essendosi la regina, perché inferma, fatta portare su di una barella da Palermo al santuario di Morreale, l'indomani Macalda, ne inferma ne per cagione di divozione, si fece portare per le vie di Palermo in barella coperta di scarlatto, e di poi viaggiò in quella guisa da quella città fino a Nicosia, il che parve strana e superba cosa in quei tempi. Spiacque anco molto in corte, che viaggiando per l'isola 1 infante don Giacomo con iscorta di trenta cavalli, ella, che volle accompagnarlo, ne menasse seco trecento, e si arrogasse l'autorità di maestro giustiziere, ufficio stato conceduto al marito. Ne le parole raffrenava, e sappiamo che un dì disse al Loria, uomo alla corte devotissimo, e dell'autorità e fama di Alaimo invido e nemico: «Bel compenso ci rende il vostro re don Pietro! Noi lo chiamammo compagno e non re, ed egli, assumendo il dominio del regno, noi che siamo compagni tratta come servi (d)». Aggiungono gli storici a questi fatti palesi e certi altri oscuri e forse finti, cioè che Macalda facesse giurare il marito non darebbe consigli contro i Francesi, procurerebbe il loro ritorno in Sicilia (2). Queste femminili vanità ed intemperanze, se non cagionarono, sollecitarono la rovina di Alaimo, il quale avendo molto contribuito ad assicurare la corona di Sicilia a' reali di Aragona, dovea da costoro essere odiato, perché somiglianti beneficj si pagan sempre colla ingratitudine. Giacomo raduna segretamente in Trapani tutti i suoi fedeli e tutti i Catalani eh' erano ne' dintorni. Quivi egli chiama a sé Alaimo, gli espone i pericoli del regno se il padre non mandi solleciti aiuti : egli solo potrebbe ottener tutto: vada in Catalogna; le galere sono nel porto apparecchiate: salvi alla patria la libertà e al re la corona. Allora tutti i cortigiani circondano Alaimo, e lo priegano con grave istanza e lo sollecitano a partirsi. È li fissa in viso, comprende il suo stato, non vede scampo, risponde che andrà, e nel medesimo dì monta in nave e naviga verso Barcellona, ove Pietro lo accoglie onorevolmente, loda, promette e lo ritiene seco con segni di affetto non sì bene simulati che Alaimo dell' infingimento non s'accorgesse (4).”

Giuseppe La Farina (1815–1863) patriota e scrittore italiano

Vol VI: 1250-1314, Cap. LV Della rovina di Alaimo di Lentini e di sua moglie Macalda, pp. 303-304
Storia d'Italia narrata al popolo italiano

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“Sta Napule, riggina d' 'e ssirene, | ca cchiù 'a guardammo e cchiù 'a vulimmo bbene. | 'A tengo sana sana dinto 'e vvene, | 'a porto dinto 'o core, ch'aggia fa'? | Napule, si' comme 'o zzucchero, | terra d'ammore – che rarità!”

Totò (1898–1967) attore, commediografo, paroliere, poeta e sceneggiatore italiano

da Zuoccole, tammorre e femmene
Poesie, A livella

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“Per me l'Italia è Torino. La Juve mi ha fatto diventare un grande calciatore e una grande persona, la porto sempre nel cuore.”

Zinedine Zidane (1972) calciatore francese

Origine: Citato in Fabio Balaudo, Zidane e la Juve tra passato e futuro http://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=2370568.html, UEFA.com, 1º giugno 2016.

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“Perchè non porto biancheria intima? Mi danno così fastidio tutte quelle piegoline.”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense
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“Dobbiamo stare attenti a non attribuire a questo trasferimento gli attributi di una vittoria. Le guerre non si vincono con le evacuazioni.”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

dal Discorso tenuto il 4 giugno 1940 al Parlamento britannico dopo il rimpatrio della BEF dal porto e dalle spiagge di Dunkerque

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“ORA VIENE ROLAND ALLA TORRE NERA! HO MANTENUTO FEDE ALLA MIA PAROLA E PORTO ANCORA LA PISTOLA DI MIO PADRE E TU TI APRIRAl ALLA MIA MANO!»
«Vengo nel nome di Steven Deschain, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Gabrielle Deschain, colei che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Cortland Andrus, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Cuthbert Allgood, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Alain Johns, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Jamie DeCurry, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Vannay il Saggio, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Hax il Cuoco, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di David il Falcone, colui che è di Gilead e del cielo!
«Vengo nel nome di Susan Delgado, colei che è di Mejis!
«Vengo nel nome di Sheemie Ruiz, colui che è di Mejis!
«Vengo nel nome di Père Callahan, colui che è di Jerusalem's Lot e delle strade!
«Vengo nel nome di Ted Brautigan, colui che è dell'America!
«Vengo nel nome di Dinky Earnshaw, colui che è dell'America!
«Vengo nel nome di zia Talitha, colei che è di Crocefiume, e qui poserò la sua croce, come ho giurato!
«Vengo nel nome di Stephen King, colui che è del Maine!
«Vengo nel nome di Oy, il coraggioso, colui che è del Medio-Mondo!
«Vengo nel nome di Eddie Dean, colui che è di New York!
«Vengo nel nome di Susannah Dean, colei che è di New York!
«Vengo nel nome di Jake Chambers, colui che è di New York, colui che chiamo mio vero figlio!
«Io sono Roland di Gilead, e vengo io stesso; tu ti aprirai per me.”

Stephen King (1947) scrittore e sceneggiatore statunitense
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“Chiedo scusa ai miei genitori, ma in mezzo alla foto di loro due io porto sempre quella di Ronaldo.”

Giuseppe Prisco (1921–2001) avvocato e dirigente sportivo italiano

Pazzo per l'Inter

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“In faccia era più liscio della cera | che barba s'era fatto quella sera | era una bomba infatti me so detto | nun so più io si nun la porto a letto | Tutto sembrava for chè 'n travestito.”

Franco Califano (1938–2013) cantautore, poeta e scrittore italiano

da Avventura con un travestito, dall'album Non escludo il ritorno, 2005

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“Il nonno morì alcuni mesi dopo. Non andammo più insieme dal vecchio frate, non seppi mai quali fossero gli "speciali doveri" di chiamarsi Antonia. Dopo tanti anni, però, non ho dimenticato. Ancora oggi per me le grandi cupole della basilica sono come navi possenti, e veleggiano maestose da Occidente a Oriente, seguendo la profezia, posate come in bilico sulla città tanto più piccola. Ancora mi commuove, ogni volta che entro dal grande portone, l'odore di incenso, il canto delle litanie lauretane (o il loro ricordo), l'eco presente dello scalpiccìo dei milioni e milioni di passi dei pellegrini che, come un mare, vengono e vanno, e dell'anima di ognuno si prende cura il grande Santo, di cui porto il nome.
Dopo tanti anni, è nell'odoroso interno brulicante di gente che mi sento a casa, nel caldo nido di una volta: non estranea, non ospite, ma passeggera in attesa di un treno di cui non conosco l'orario. So soltanto che da qui passerà, da questa grande stazione dove nessuno è straniero, e un grande cuore ancora batte per segnarci il cammino. Qui vorrei finire il mio tempo, appoggiata a un gradino consumato dai passi degli uomini, perché Qualcuno mi accetti, per non svanire nel nulla, e transitare verso la luce, con la mano nella mano del mio amico Antonio il portoghese, detto Antonio di Padova, il Santo col fiore di giglio in mano.”

La masseria delle allodole

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“Porto in me un individuo irrivelato. Mi conosce, ma non so niente di lui, eccetto che la mia persona è la sua ombra con i suoi appetiti inconfessabili e il suo bisogno di segreto.”

Joë Bousquet (1897–1950) poeta francese

Origine: Da D'un regard l'autre, Verdier, Lagrasse, 1982, p. 33; citato in postfazione a Corrispondenza, p. 71.

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