Frasi sulla rabbia
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“Avendo perso uno degli inseguiti, Ivan concentrò la sua attenzione sul gatto, e vide quello strano animale avvicinarsi al predellino del vagone di testa del tram A immobile alla fermata, spingere via con insolenza una donna, afferrare la maniglia e tentare perfino di dare una moneta da dieci copeche alla bigliettaria attraverso un finestrino aperto per l'afa.
Il comportamento del gatto sbalordì talmente Ivan da lasciarlo immobile davanti alla drogheria sull'angolo; e subito una seconda volta, ma con molta più forza egli fu sbalordito dal comportamento della bigliettaria. Questa, non appena vide il gatto che saliva sul tram, gridò con una rabbia che la scuoteva tutta:
- È vietato ai gatti! È vietato portare gatti! Passa via! Scendi, se no chiamo la polizia!
Né la bigliettaria né i passeggeri furono colpiti dalla cosa principale: non dal fatto che un gatto salisse sul tram, questo poteva ancora passare, ma dal fatto che volesse pagare il biglietto!
Il gatto si dimostrò animale non soltanto solvibile, ma anche disciplinato. Alla prima sgridata della bigliettaria cessò l'attacco, si staccò dal predellino e si sedette alla fermata, soffregandosi i baffi con la monetina. Ma non appena la bigliettaria diede il segnale e il tram si mosse, il gatto si comportò come chiunque sia cacciato da un tram, sul quale deve viaggiare per forza. Dopo essersi lasciato passare davanti tutte e tre le vetture, balzò sulla parte posteriore dell'ultima, si afferrò con la zampa a un tubo che usciva dal veicolo e filò via, economizzando in tal modo il prezzo della corsa.”

The Master and Margarita

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“Ballata delle madri.

Mi domando che madri avete avuto. 
Se ora vi vedessero al lavoro 
in un mondo a loro sconosciuto, 
presi in un giro mai compiuto 
d’esperienze così diverse dalle loro, 
che sguardo avrebbero negli occhi? 
Se fossero lì, mentre voi scrivete 
il vostro pezzo, conformisti e barocchi, 
o lo passate a redattori rotti 
a ogni compromesso, capirebbero chi siete? 

Madri vili, con nel viso il timore 
antico, quello che come un male 
deforma i lineamenti in un biancore 
che li annebbia, li allontana dal cuore, 
li chiude nel vecchio rifiuto morale. 
Madri vili, poverine, preoccupate 
che i figli conoscano la viltà 
per chiedere un posto, per essere pratici, 
per non offendere anime privilegiate, 
per difendersi da ogni pietà. 

Madri mediocri, che hanno imparato 
con umiltà di bambine, di noi, 
un unico, nudo significato, 
con anime in cui il mondo è dannato 
a non dare né dolore né gioia. 
Madri mediocri, che non hanno avuto 
per voi mai una parola d’amore, 
se non d’un amore sordidamente muto 
di bestia, e in esso v’hanno cresciuto, 
impotenti ai reali richiami del cuore. 

Madri servili, abituate da secoli 
a chinare senza amore la testa, 
a trasmettere al loro feto 
l’antico, vergognoso segreto 
d’accontentarsi dei resti della festa. 
Madri servili, che vi hanno insegnato 
come il servo può essere felice 
odiando chi è, come lui, legato, 
come può essere, tradendo, beato, 
e sicuro, facendo ciò che non dice. 

Madri feroci, intente a difendere 
quel poco che, borghesi, possiedono, 
la normalità e lo stipendio, 
quasi con rabbia di chi si vendichi 
o sia stretto da un assurdo assedio. 
Madri feroci, che vi hanno detto: 
Sopravvivete! Pensate a voi! 
Non provate mai pietà o rispetto 
per nessuno, covate nel petto 
la vostra integrità di avvoltoi! 

Ecco, vili, mediocri, servi, 
feroci, le vostre povere madri! 
Che non hanno vergogna a sapervi 
– nel vostro odio – addirittura superbi, 
se non è questa che una valle di lacrime. 
È così che vi appartiene questo mondo: 
fatti fratelli nelle opposte passioni, 
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo 
a essere diversi: a rispondere 
del selvaggio dolore di esser uomini.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano
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“I morti sono morti e non rompono i coglioni a nessuno. Vanno lasciati in pace e vanno rispettati, fossero anche i nemici ed i rivali più acerrimi che uno possa avere. Perché i morti hanno mogli, figli e nipoti e dar loro una seconda atroce sofferenza, oltre quella che hanno già patito, è disumano. W la rivalità…. W lo sfottò….. W il campanilismo….. W la sportività…. W la vita nella pienezza dei suoi sentimenti, alcuni nobili, altri magari un po' meno. Ma quando si scrivono frasi indecorose o inopportuni striscioni, probabilmente senza piena consapevolezza, si è più morti dei morti. Mi provoca ribrezzo e rabbia sentire torturare ancor oggi i nostri 39 angeli dell'Heysel: non macchiamoci delle stesse colpe. Siamo uomini. Dobbiamo distinguerci se vogliamo seminare qualcosa di duraturo e costruttivo per l'umanità che arranca. Non accontentiamoci d'essere mediocri e vili solo per rifarci di uno sgarbo subito.”

Gianluigi Buffon (1978) calciatore italiano

Origine: Da un post https://www.facebook.com/GianluigiBuffon/posts/1317277295027611 su Facebook.com, 4 maggio 2017.
Origine: Riferito ad alcuni atti vandalici e a scritte infamanti sulla strada che conduce alla basilica di Superga. Torino, atti vandalici a Superga: scritte offensive contro il Grande Torino http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Torino/03-05-2017/torino-superga-vittima-atti-vandalici-scritte-offensive-contro-grande-torino-20027990869.shtml e Juve, Buffon ai vandali di Superga: "Siete più morti dei morti" http://www.gazzetta.it/Calcio/Champions-League/Juventus/04-05-2017/juve-buffon-superga-torino-20057806707.shtml, Gazzetta.it.

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“[La Prima guerra mondiale] infrange tutte le barriere riconosciute in tempo di pace. […] Abbatte quanto trova nella strada con rabbia cieca, come se dopo di essa non dovesse più esservi avvenire e pace tra gli uomini.”

da Considerazioni attuali sulla guerra e sulla morte, 1915
Il disagio della civiltà (1929)
Origine: Citato in IrreLombardia.it http://old.irrelombardia.it/classicionline/didattica_novecento/esperienza_krisis_vienna_bacciola.htm, L'esperienza della Krisis nella "Grande Vienna" – Come vecchi viennesi di Fabrizio Bacciola

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“Chi non ha un mondo suo si diverte a rimpiangere il tramonto di un mondo altrui.”

John Osborne (1929–1994) drammaturgo britannico

da Ricorda con rabbia

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“Nulla v'è di così insensibile, brutale o scatenato dalla rabbia che la musica, finché se ne prolunghi l'eco, non trasformi nella sua stessa natura. Colui che non può contare su alcuna musica dentro di sé, e non si lascia intenerire dall'armonia concorde di suoni dolcemente modulati, è pronto al tradimento, agli inganni e alla rapina: i moti dell'animo suo sono oscuri come la notte, e i suoi affetti tenebrosi come l'Erebo. Nessuno fidi mai in un uomo simile.”

Lorenzo: atto V, scena I
Il mercante di Venezia
Variante: Nulla v’è di così insensibile, brutale o scatenato dalla rabbia che la musica, finché se ne prolunghi l’eco, non trasformi nella sua stessa natura. Colui che non può contare su alcuna musica dentro di sé, e non si lascia intenerire dall’armonia concorde di suoni dolcemente modulati, è pronto al tradimento, agli inganni e alla rapina: i moti dell’animo suo sono oscuri come la notte, e i suoi affetti tenebrosi come l’Erebo. Nessuno fidi mai in un uomo simile.

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“La rabbia lo soffocava. E sentì una pena straziante, intollerabile. Non è possibile che tutti siano per sempre condannati a quest'orrore. Si levò.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

cap. V, 1998, p. 61

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“Se nel sud la rabbia degli oppressi dovesse mai esplodere, ora ha la sua "Marsigliese".”

Samuel Grafton commentatore radiofonico, giornalista

Commento alla canzone Strange Fruit di Billie Holiday.
dal New York Post, ottobre 1939

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“Labbra | per legarti, labbra | per rifarmi, labbra | labbra calde, labbra | per un ponte in più | fra le mie, labbra | e la tua, rabbia | così, fra la nebbia | tu…”

Ilona Staller (1951) attrice pornografica, cantante e politica ungherese naturalizzata italiana

da Labbra, in Ilona Staller, etichetta: Sequel Records, 2000

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“Intanto per ogni luogo infuriava la strage; né posò per la notte soppraggiunta; e rincrudì la dimane; e l'ultrice rabbia non pure si spense, ma il sangue nemico fu che mancolle.”

Michele Amari (1806–1889) storico, politico e orientalista italiano

Origine: La guerra del Vespro Siciliano, p. 119

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“L'unica rabbia che posso provare è verso di me, quando non riesco a suonare quello che voglio.”

John Coltrane (1926–1967) sassofonista e compositore statunitense

Dalle note di copertina dell'album Coltrane's Sound

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“Quando avevo sedici anni non facevano che buttarmi fuori dal campo durante gli allenamenti. […] Mi arrabbiavo troppo, così mi fecero parlare con qualcuno che mi aiutasse a vedere la cosa sotto un'ottica diversa, a superare quei momenti di rabbia.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

Citazioni non datate
Origine: Da una dichiarazione rilasciata a Matchpoint; citato in Pietro Farro, Il tennis è un grattacielo: storie in punta di racchetta, Effepi Libri, 2005, p. 120. ISBN 88-6002-001-8

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“Le cose che arrivano dopo ti riempiono il tempo di rabbia e preghiera.”

Niccolò Agliardi (1974) cantautore italiano

da "Le cose che arrivano dopo" n. 1
1009 giorni

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“I duecento metri mondiali di Mennea per noi sono stati rabbia e poesia, talento e geometria, insofferenza e razionalità. E la sua maniera di correrli ci ha sempre fatti restare appesi al finale, meglio di un film giallo: ce la farà o sarà preso prima del traguardo? E lui lì ad arrancare, almeno così sembrava, e invece ecco che lui spuntava dalla curva, ecco che quando lo davano per finito lui cominciava a mangiare i metri e lì veramente cominciavano a scoppiare i cuori, anche quelli più introversi. E lui che finalmente aveva combattuto e vinto il mostro interno che lo azzannava alzava il dito. Non come il padrone che reclama una sua proprietà, ma come uno schiavo che si libera delle catene e mostra orgoglioso il frutto della sua liberazione. Non era un'Italia atletica quella di Mennea: jogging, esercizio fisico, palestra non andavano ancora di moda. E non era un'Italia mentalmente attrezzata ad affrontare alla pari gli avversari. Con Mennea qualcosa cambiò: il suo record dimostrò che non eravamo solo un paese pieno di talenti, spesso incompiuti, ma che avevamo anche la scienza e l'applicazione per costruire un primato che sarebbe durato quasi vent'anni. Lo sprint non era più Little Italy. In questo Mennea è stato e continua ancor oggi ad essere la nostra diversità. Ci ha fatti correre, soffrire, vincere. E soprattutto vivere controvento la nostra fragilità.”

Emanuela Audisio (1953) giornalista e scrittrice italiana

la Repubblica
Origine: Da Mennea. Il campione controvento http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/12/08/mennea-il-campione-controvento.html, 8 dicembre 1999.

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“[la rabbia] È il combustibile della mia creatività: quando la stupidità raggiunge un volume troppo alto, mi monta dentro.”

Sean Penn (1960) regista e attore statunitense

Origine: Citato in Festa di Roma, l'applauso più lungo è per Sean Penn http://www.adnkronos.com/IGN/Spettacolo/?id=1.0.1467958949, IGN, 24 ottobre 2007.

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“Quale poesia aderisce alle strade assolate di periferia | alla fascia zoologica borgatara che covava rabbia ed esplodeva con l'ironia.”

Ennio Rega (1953) cantautore e compositore italiano

da Italia irrilevante
Arrivederci Italia

“Che rabbia che la morte forse non avesse confini, fosse grande come un muscolo di Dio!”

José Revueltas (1914–1976)

Origine: Il coltello di pietra, p. 8

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“Sono indignato, è vero, perché il mio senso di giustizia è ferito. In tre settori importanti, calcio, televisioni ed editoria, accadono cose ingiuste ai miei danni. […] La congiuntura politica cerca di spuntarmi le ali. Non parlo di macchinazioni, ma c'è un disegno preciso, dietro la decisione di ridimensionare me e il mio gruppo, di punirci.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1990
Origine: Citato in Sergio Luciano, Berlusconi, la rabbia e il rancore http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/04/24/berlusconi-la-rabbia-il-rancore.html, la Repubblica, 24 aprile 1990.

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“Meno perfezione e un po' di rabbia in più | Meno spazio alla serenità, | al romanticismo antico. | Allora sì che io ti ascolterei…”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Allora sì
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“E avremo pane per non morire e rabbia per proseguire e vino e vino per chi ci seguirà…”

Daniele Silvestri (1968) cantautore italiano

da Unò-duè
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“[Riferendosi al film Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera]
Ho voluto tracciare un ritratto delle gioie, delle rabbie, dei dolori e dei piaceri che segnano le nostre vite, attraverso quattro stagioni e attraverso la vita di un monaco che vive in un tempio nel lago di Jusan, circondato soltanto dalla natura.”

Kim Ki-duk (1960) regista e sceneggiatore sudcoreano

Origine: Citato in Director's statement http://www.sonyclassics.com/spring, sonyclassics.com/spring, 14 gennaio 2010.
Origine: Citato in Bom, yeoreum, gaeul, gyeowool, geurigo, bom http://www.albafilmfestival.com/pagine/ita/archivio/scheda_film.lasso?id=4F1CC2A50a2241BE28GGXgC6F722, Albafilmfestival.com, 14 gennaio 2010.

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“È molto importante passare tutte le informazioni che ho raccolto a gente che ha la stessa rabbia di quando ho iniziato io.”

Damien Hirst (1965) artista britannico

da Manuale per giovani artisti
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