Frasi su scelta
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“Hai scelto me | Oh no | Quando capita. || Ho scelto te | Non lo so | Quando capita.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

da Hai scelto me, p. 75
Musiche Per Viole &... altri Organi D'Amore

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“Tutte le scelte le ho fatte per mia moglie. Mi ha sostenuto per 55 anni. Ma lei è stata la moglie di Buzzanca, io morirò senza sapere chi sono.”

Lando Buzzanca (1935) attore italiano

Origine: Citato in Buzzanca: "A 77 anni vado ancora a letto con due donne" http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1103192/Buzzanca---A-77-anni-vado-ancora-a-letto-con-due-donne-.html, Libero quotidiano.it, 20 ottobre 2012.

“Divido le mie scelte col mafioso.”

Libero Grassi (1924–1991) imprenditore italiano

Da Samarcanda http://www.youtube.com/watch?v=KA7oTmsneUg, trasmissione di Rai Tre, 11 aprile 1991)

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“Mio padre diceva una cosa: se uno nasce col piacere di fare del male ha tre scelte: può fare il delinquente, il pm o il dentista. I dentisti si sono emancipati e adesso esiste l'anestesia.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Citato in Il premier: sì inchieste ma costruiamo. Il procuratore: non siamo di ostacolo http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_18/terremoto_abruzzo_papa_berlusconi_bf5dcf52-2bfb-11de-b2aa-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 18 aprile 2009.

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“Io ho sempre scelto film difficili. Se non sono difficili, non mi stimolano.”

Nino Manfredi (1921–2004) attore italiano

Origine: Citato in Anna Maria Mori, Per amore o no, sempre e comunque viva gli sposi!, La Repubblica, 17 novembre 1984, p. 21.

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“Dev'esserci un motivo se fu scelto il cavolo a fingere il sito della generazione.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Gennaio, p. 15

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“Il rispetto è una delle scelte più eleganti e culturali che un essere umano possa fare.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“Indiscreto e sfacciato. Non lo nego. Ma io sono un investigatore privato. Mi pagano perché sia indiscreto e sfacciato. Non spesso né in abbondanza come vorrei, ma io sono comunque professionalmente indiscreto e sfacciato.»
«Che peccato. Io trovo che sia molto più divertente essere indiscreti e sfacciati per hobby. E così lei è un professionista e io una dilettante a livello olimpionico. Lei non ha l'aria di un investigatore privato.»
«Nessun investigatore privato ha l'aria dell'investigatore privato. Questa è una delle regole fondamentali dell'investigazione privata.»
«Ma se nessun investigatore privato ha l'aria dell'investigatore privato, come fa l'investigatore privato a sapere che aria non deve avere? A me pare che qui nasca un problema.»
«Sì, ma non così grosso da tenermi sveglio la notte» ribatte Dirk esasperato. «Comunque, io non sono come gli altri investigatori privati. I miei metodi sono olistici e, nel senso proprio della parola, caotici. Io opero investigando la fondamentale interconnessione tra tutte le cose.»
Sally Mills non disse nulla, batté solo le palpebre.
«Ogni particella dell'universo» continuò Dirk infervorandosi e cominciando a mostrare un certo sguardo spiritato «influisce su ogni altra particella, per quanto debolmente o indirettamente. Ogni cosa è interconnessa con ogni altra cosa. Il battito delle ali di una farfalla in Cina può influire sul percorso di un uragano nell'Atlantico. Se io potessi interrogare la gamba di questo tavolo in un modo che avesse senso per me o per la gamba del tavolo, essa potrebbe darmi la risposta a ogni interrogativo sulla natura dell'universo. Potrei porre a una persona qualsiasi, scelta a caso, tutte le domande che mi vengono in mente; e le sue risposte, o l'assenza delle risposte, sarebbero in qualche modo pertinenti al problema di cui sto cercando la soluzione. È solo questione di sapere come interpretarle. Anche lei, che ho incontrato in modo del tutto casuale, probabilmente è a conoscenza di cose che hanno un'importanza fondamentale per la mia investigazione, se solo sapessi che cosa chiederle, cosa che non so, e se solo me ne prendessi la briga, cosa che non voglio.”

capitolo 10
Serie di Dirk Gently, La lunga oscura pausa caffè dell'anima

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“Se ho scelto Dublino per scena è perché quella città mi appariva come il centro della paralisi.”

James Joyce (1882–1941) scrittore, poeta e drammaturgo irlandese

Origine: Da Letter to Grant Richards, 5 maggio 1906; citato in Ulisse: Guida alla lettura, Mondadori, 2000.

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“Non c'è bisogno di essere eroi, basterebbe ritrovare il coraggio di aver paura, il coraggio di fare delle scelte, di denunciare.”

Giuseppe Diana (1958–1994) presbitero e scrittore italiano

Origine: Citato in La striscia rossa http://www.unita.it/la-striscia-rossa/laquo-non-c-rsquo-egrave-bisogno-di-essere-eroi-basterebbe-ritrovare-il-coraggio-di-aver-paura-il-coraggio-di-fare-delle-scelte-di-denunciare-raquo-1.51168, unita.it, 19 marzo 2009.

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“La prostituzione in Italia non è reato quando chi la esercita è maggiorenne e lo fa per libera scelta… Chi ricorre al sesso a pagamento non è una persona squallida da punire ma un libero cittadino, spesso solo, anziano, vedovo o non particolarmente attraente.”

Vladimir Luxuria (1965) attrice, attivista e conduttrice televisiva italiana

citato in Don Benzi e Pollastrini con Amato: punire i clienti delle prostitute http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/10_Ottobre/09/dmart.shtml, Corriere.it, 10 ottobre 2006

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“So con certezza che, se volessi, potrei diventare uno scrittore di successo. Per mia scelta, tuttavia, non lo sarò mai.”

John Keats (1795–1821) poeta inglese

da Lettera a John Taylor, 23 agosto 1819

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“L'intellettuale non ha scelta, salvo fra essere sé stesso o tradire sé stesso. Se pensa che la «felicità», come appare nelle definizioni fondamentali della teoria e della pratica dell'American way of life, sia preferibile, se non sospetta che la «felicità» in quasi tutte le sue forme sia il dispotismo dell'ordinario, del volgare, ha sbagliato mestiere. Queste cose sono organizzate meglio nel mondo del despota. Gli artisti, i pensatori, gli scrittori ricevono il tributo irremovibile dell'attenzione e della repressione politiche. Il KGB e lo scrittore serio sono pienamente d'accordo perché sano entrambi – anche perché agiscono entrambi in funzione di questa conoscenza – che una poesia (quando Pasternak citò il primo verso di un sonetto di Shakespeare alla presenza di uno Ždanov inviperito, per esempio), un romanzo, una scena di tragedia possono essere la centrale energetica degli affari umani, che niente è più carico di detonatori di sogni e di azioni che la parola, e soprattutto la parola che si conosce a memoria. […] Imprigionare un uomo perché cita Riccardo III durante le purghe del 1937, arrestarlo a Praga perché tiene un seminario su Kant, significa valutare esattamente l'importanza della grande letteratura e della grande filosofia. Significa onorare perversamente, ma cionondimeno onorare, l'ossessione della verità.
Quale testo, quale dipinto, quale sinfonia potrebbe scuotere l'edificio della politica americana? Quale atto di pensiero astratto ha qualche influenza? Chi se ne cura?”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

da Gli archivi dell'Eden: p. 218

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“Soprattutto nella realtà del nostro tempo, non dobbiamo dimenticare che una via che conduce alla conoscenza e all'incontro con Dio è la vita della fede. Chi crede è unito a Dio, è aperto alla sua grazia, alla forza della carità. Così la sua esistenza diventa testimonianza non di se stesso, ma del Risorto, e la sua fede non ha timore di mostrarsi nella vita quotidiana, è aperta al dialogo che esprime profonda amicizia per il cammino di ogni uomo, e sa aprire luci di speranza al bisogno di riscatto, di felicità, di futuro. La fede, infatti, è incontro con Dio che parla e opera nella storia e che converte la nostra vita quotidiana, trasformando in noi mentalità, giudizi di valore, scelte e azioni concrete. Non è illusione, fuga dalla realtà, comodo rifugio, sentimentalismo, ma è coinvolgimento di tutta la vita ed è annuncio del Vangelo, Buona Notizia capace di liberare tutto l'uomo. Un cristiano, una comunità che siano operosi e fedeli al progetto di Dio che ci ha amati per primo, costituiscono una via privilegiata per quanti sono nell'indifferenza o nel dubbio circa la sua esistenza e la sua azione. Questo, però, chiede a ciascuno di rendere sempre più trasparente la propria testimonianza di fede, purificando la propria vita perché sia conforme a Cristo. Oggi molti hanno una concezione limitata della fede cristiana, perché la identificano con un mero sistema di credenze e di valori e non tanto con la verità di un Dio rivelatosi nella storia, desideroso di comunicare con l'uomo a tu per tu, in un rapporto d'amore con lui. In realtà, a fondamento di ogni dottrina o valore c'è l'evento dell'incontro tra l'uomo e Dio in Cristo Gesù. Il Cristianesimo, prima che una morale o un'etica, è avvenimento dell'amore, è l'accogliere la persona di Gesù. Per questo, il cristiano e le comunità cristiane devono anzitutto guardare e far guardare a Cristo, vera Via che conduce a Dio.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Udienze, L'Anno della fede. Le vie che portano alla conoscenza di Dio, 14 novembre 2012

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“È una grande notizia che Jenson abbia scelto di restare con la McLaren. Jenson è una grande persona con cui lavorare, e un vero e proprio uomo-squadra, dal momento in cui il team lo ha accolto.”

Lewis Hamilton (1985) pilota automobilistico britannico

Origine: Citato in Jenson Button: "La McLaren è il posto migliore per vincere" http://f1grandprix.motorionline.com/jenson-button-la-mclaren-e-il-posto-migliore-per-vincere/, F1grandprix.motorline.com, 5 ottobre 2011.

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“Il primo elemento che accomuna tutti gli esicasti è la scelta di un luogo solitario e tranquillo.”

André Louf (1929–2010) monaco cattolico belga, eremita, scrittore di libri di spiritualità

Tradizioni esicastiche d'oriente ed occidente

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“La politica non è l'arte del possibile. Consiste nello scegliere fra il disastroso e lo sgradevole.”

John Kenneth Galbraith (1908–2006) economista, funzionario e diplomatico canadese

Origine: Citato in Al Gore, La Scelta, pag. 350.

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“I massimi ingegni d'ogni tempo potranno trovarsi d'accordo almeno su questo punto, eppure non finiranno mai di stupirsi per tale offuscamento degli intelletti umani: gli uomini non permettono ad alcuno di occupare i loro poderi e, se nasce una minima controversia sui confini, mettono mano alle pietre e alle armi. Tuttavia sopportano che altri si intromettano nella loro vita, anzi vi introducono essi stessi quelli che ne diventeranno i padroni. E mentre non si trova nessuno disposto a spartire il proprio denaro, a quanti ciascuno distribuisce la propria vita! Sono tirchi nell'amministrare il patrimonio, ma prodighi nel gettar via il proprio tempo, la sola cosa per cui l'essere avari farebbe onore. Mi piacerebbe chiedere a una persona anziana scelta a caso tra la folla: «Tu sei ormai vicino al termine della vita e hai cento anni sulle spalle, se non di più: prova a fare un po' di conti sul tuo passato. Calcola quanto del tuo tempo ti hanno sottratto creditori, amanti, superiori e collaboratori, quanto le liti in famiglia e le punizioni dei servi, quanto gli impegni mondani andando in giro per la città. Aggiungi le malattie che ti sei procurato da solo e il tempo rimasto inutilizzato, e ti accorgerai di avere molti meno anni di quanti ne conti di solito. Cerca di ricordare quando sei stato fermo nei tuoi propositi; quante giornate sono trascorse proprio come avevi stabilito; quando sei stato padrone di te stesso, e il tuo volto è rimasto impassibile e il tuo animo intrepido; cosa hai realizzato in una vita così lunga e quanto della tua vita ti è stato sottratto dagli altri senza che te ne rendessi conto di quel che perdevi, e il tempo che ti hanno portato via l'inutile dolore, la sciocca allegria, un'avidità insaziabile, il frivolo conversare… Vedrai quanto poco, in definitiva, ti sia rimasto del tuo; allora capirai che muori prematuramente.» Quale ne è dunque la causa? È che vivete come se doveste vivere per sempre, non vi ricordate della vostra precarietà; non osservate quanto tempo è già trascorso, lo sciupate come se ne aveste in abbondanza, mentre invece proprio quella giornata che state dedicando a qualcuno o a un affare qualsiasi, potrebbe essere l'ultima. Temete tutto come mortali, ma desiderate tutto come immortali.”

III, 1-4
De brevitate vitae

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“Fa' di ogni passo una tua scelta. Crea te stesso e assumitene l'intera responsabilità.”

Osho Rajneesh (1931–1990) filosofo indiano

Con te e senza di te

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“Credi sia una scelta ammirevole | fuggire allo sguardo severo e vigile | della propria coscienza?”

Carmen Consoli (1974) cantautrice italiana

da L'eccezione, n. 1
L'eccezione

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“Sono stati anni bui quelli, anni silenziosi, quando il silenzio non è una scelta.”

Lorenzo Licalzi (1956) scrittore e psicologo italiano

Che cosa ti aspetti da me?

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“Solo stando solo un uomo è libero, cioè è lui.”

Mario Tobino (1910–1991) scrittore, poeta e psichiatra italiano

da Opere scelte, a cura di Paola Italia, Mondadori, 2007

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“Ogni potestà tanto spirituale, come temporale si occulta potenzialmente nel popolo: quegli per grazia divina preferito, che per comune consenso viene scelto.”

Nicola Cusano (1401–1464) cardinale, teologo e filosofo tedesco

Origine: Citato in Fiorentino, p. 15.

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“Ho scelto l'uomo simpatico a preferenza del ricco; preferisco un uomo senza denaro al denaro senza un uomo.”

Plutarco (46–127) biografo, scrittore e filosofo greco antico

Temistocle

“[Sul suicidio di "Davide", omosessuale di 15 anni che amava vestire di rosa, vittima del bullismo] C'è un'età in cui la derisione si trasforma e perde ingenuità per acquisire il carattere della violenza. È l'età in cui le sovrastrutture ideologiche cominciano a bacare i pensieri di ex bambini profumati di neutralità. È sempre avvenuto che, con l'inizio della voglia di diventare grandi, ciascuno cominciasse ad abbuffarsi di preferenze, di convinzioni, di polemica, di tentativi di confronto. Prima del difficile parto di pensieri liberi e autonomi, l'essere "a favore" o "contro" è la prima attività in cui si misura il progredire del tempo dell'uomo. Fino alla generazione scorsa tutti i ragazzi erano obbligati al coraggio e alla vergogna della posizione presa. Oggi, l'accozzaglia casuale del "gruppo", spesso virtuale e telecomandato, fa sfogare la appartenenza nell'irrealtà dei social network. Sociale? Non si cerca uno schieramento, lo si trova. Non c'è più l'incognita del rossore delle guance e l'omofobia è facile come il maoismo, il nazismo, l'horror, il terrorismo, la destra e la sinistra. La responsabilità della scelta è talmente diluita da risultare alibi. La cattiveria moltiplicata per un numero ics di cattiverie senza faccia diventa miele. Gli effetti, anche quando sono raccapriccianti, vengono sminuiti facilmente. Non so cosa fare più che maledire i bulli, le sette dell'ignoranza, i pavidi, quelli che si spacciano per uomini veri, gli amanti dell'omologazione.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

dalla rubrica "Mina per voi" http://minapervoi.vanityfair.it/2012/12/03/eravamo-piu-civili-40-anni-fa/, 3 dicembre 2012
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“Talvolta si perde perché non si è scelto bene il campo della prova.”

Vittorino Andreoli (1940) psichiatra e scrittore italiano

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