Frasi sull'anima
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“Sì, abbiamo un'anima. Ma è fatta di tanti piccoli robot.”

Giulio Giorello (1945) filosofo e matematico italiano

Origine: Dal Corriere della sera, 1997; citato in Don Ross, Distributed cognition and the will: individual volition and social context http://books.google.com/books?id=DTvJxnfKs3YC&pg=PA95&lpg=PA95&dq=Giulio+Giorello+piccoli&source=bl&ots=ntO_bXdj2n&sig=ICIxP_EjS3XqfIfXQuLOAiX9F7I&hl=en&ei=qj3qSs7mPMHVlAf28_z_BA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CAsQ6AEwAA#v=onepage&q=Giulio%20Giorello%20piccoli&f=false, 2007, p. 95.

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“Dove sarai, anima mia | senza di te mi butto via | dove sarai, anima bella | stella gemella, dove sarai.”

Eros Ramazzotti (1963) cantautore italiano

da Stella gemella
Dove c'è musica

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“Dato che le nostre esperienze interiori consistono nel riprodurre e combinare le impressioni sensoriali, il concetto dell'anima senza il corpo mi pare del tutto senza significato.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Da una lettera di risposta a una signora viennese che gli aveva posto delle domande in merito all'esistenza dell'anima e alla possibilità di un'evoluzione personale e individuale dopo la morte, 5 febbraio 1921; Archivio Einstein 43-847; citato in Pensieri di un uomo curioso, pp. 109-110.
Origine: Il lato umano, p. 38

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“L'opera dell'ebreo convertito Otto Weininger, Geschlecht und Charakter (Sesso e carattere) che, pubblicata nel 1904, conobbe vasta popolarità, faceva della dicotomia maschio-femmina addirittura un principio cosmico. La teoria dell'Eros, maschiocentrica, destinava la donna a una posizione ancillare rispetto all'uomo. Nelle donne, affermava Weininger, mancava l'Eros proprio degli uomini: gli interessi delle donne erano il matrimonio, la riproduzione, la soddisfazione dei bisogni dei figli, ragion per cui era da escludere che fossero responsabilmente depositarie dell'Eros culturale. Nel tentativo di conferire obbiettività alla propria tesi, Weininger esaltava il «femminino-materno» come una forza fondamentale, facendo però il panegirico del «mascolino-creativo» inteso come la forza superiore racchiudente le qualità spirituali dell'uomo. E, non contento ancora, si spinse più in là, col risultato di sconfinare vieppiù nell'assurdo e nell'irrazionale: non solo attribuì alla donna un ruolo inferiore, ma introdusse una componente razziale. Come la femmina era opposta al maschio, così l'ebreo si contrapponeva all'ariano. Le caratteristiche dell'ebreo erano equiparate a quelle della donna: l'uno e l'altra aspiravano a beni materiali a scapito degli interessi spirituali, l'uno e l'altra trasformavano l'amore in lussuria. Laddove tuttavia la femmina nell'ambito di una razza aveva semplicemente un ruolo secondario rispetto al maschio l'ebreo, di sesso maschile o femminile che fosse, era inferiore all'intera razza ariana. Le donne erano semplicemente suddite; gli ebrei nemici dell'anima e della vita spirituale.”

George Mosse (1918–1999) storico tedesco

Origine: Le origini culturali del Terzo Reich, p. 317-318

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“E non importa niente se la gente del caffè | non capirà la loro anima. | I musicanti non piangono mai.”

Francesco De Gregori (1951) cantautore italiano

da I musicanti, n. 7
Alice non lo sa

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“Se cerchi l'eterno amico | o cuore, scorda te stesso. | Come farfalla alla luce | offri tu il corpo e l'anima. | Sii bimbo senza pane | alla porta dello straniero, | al pazzo sii bocca fraterna | e parlagli solo d'amore. | Così a te s'inchina il Signore | oltre la fede e l'errore, | poi egli stesso, dalla brocca eterna, | ti berrà, con l'eterno vino.”

Gialal al-Din Rumi (1207–1273) poeta e mistico persiano

Citazioni di Rūmī
Origine: Da Dattiloscritto, con dedica, di otto testi di Gialal al Din Rumi; probabilmente dei primi anni Sessanta; in Cristina Campo, Se tu fossi qui. Lettere a Maria Zambrano 1961-1975 a cura di Maria Pertile, Archinto, 2009, p. 36. ISBN 978-88-7768-529-2

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“Il sipario si alza; ascolto attenta questi bei versi concisi e fermi che comprendo più facilmente della lingua parlata: è scultura greca e romana. Nei drammi di Alfieri, che chiamerei volentieri stoici, a forza di sobrietà nell'azione e di laconicità nel linguaggio, la commozione vi coglie, per così dire, senza che ve ne rendiate conto, s'impone a grandi tratti attraverso alcune figure che personificano con semplicità sentimenti eterni. Nell'Oreste, è prima di tutto Elettra che s'impossessa della nostra anima. Il suo lutto filiale, la sua angoscia incessante per un fratello che ritrova, ma che il trionfante assassino del loro padre cerca bramosamente e minaccia, sostengono l'azione fino al quarto Atto. Allora l'azione prorompe spaventosa e sublime; essa vi associa a tutti i combattimenti e a tutte le lacerazioni delle passioni umane: è come una mischia sconvolgente di istinti e dolori contrari […] Questo quarto atto dellOreste di Alfieri è una delle cose più belle che abbia visto a teatro: ascoltandolo pensavo alle puerili dispute di scuola, alle ingiustizie e agli accecamenti reciproci dei due campi che rinchiudono il sublime in uno stampo arbitrariamente prescritto. Il sublime piomba su noi come un uccello divino; si abbatte dall'alto, ci rapisce sulle sue ali che fremono e planano; noi ci abbandoniamo alla sua imperiosa ascesa, incuranti della forma e del colore delle sue penne: così fece la folla quella sera.”

Louise Colet
Oreste, Citazioni sull<nowiki>'</nowiki>Oreste

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“Tra tutte le malattie volontarie, nessuna lo infastidisce quanto la nostalgia. Da bambino gli piaceva staccarsi dagli oggetti che gli avevano tenuto compagnia nelle tasche dei pantaloni, nei cassetti disordinati della scrivania, negli angoli segreti della sua camera-tana. Qualsiasi cosa, anche un vecchio tozzo di pane, aveva una storia e serbava un momento del passato. Deve aver cambiato atteggiamento ad un certo punto della vita, e ricorda se stesso incuriosito davanti a un album di foto di famiglia ereditato dai genitori, in particolare dalla madre: quel pozzo di sapienze emozionali e di memorie che risalivano a tre generazioni prima e a un povero albero genealogico dai rami poderosi. Morti i genitori, Carvalho aveva dedicato una sera a interrogare i volti presenti nell'album di foto. Ma tu chi sei? Che cosa ci fai qui? Per quale motivo dovresti far parte dei miei ricordi? In un certo senso, sua madre gli aveva affidato il pesante fardello di conservare la memoria familiare, ma a Carvalho la responsabilità parve eccessiva e bruciò l'album nel caminetto di casa, lo bruciò insieme alla tristezza ed al rimorso, altrimenti per tutta la vita l'anima gli avrebbe lacrimato davanti ad ogni foto sconosciuta, ad ogni tentativo di domandare alla madre morta: Chi è questo qui? Che cosa ci fa tra questa gente? Che cosa lo lega a noi altri? E quando passeggiava nella sua autentica patria, il Distrito V, si rifiutava di compiacere le viscere della nostalgia soffermando gli occhi su persone o luoghi che sembravano chiamarlo.”

Manuel Vázquez Montalbán (1939–2003) scrittore, saggista e poeta spagnolo

da Storie di padri e figli – Da tetti e terrazzi
Senza informazioni bibliografiche complete

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“Per il corpo ammalato occorre il medico, | per l'anima l'amico: | la parola affettuosa sa curare il dolore.”

Menandro (-342–-291 a.C.) commediografo greco antico

Origine: Da Frammenti, 591; citato in AA. VV. 2013, § 81.

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“Per il mio cuore basta il tuo petto, | per la tua libertà bastano le mie ali. | Dalla mia bocca arriverà fino in cielo | ciò che stava sopito sulla tua anima.”

Pablo Neruda (1904–1973) poeta e attivista cileno

da Per il mio cuore
Venti poesie d'amore e una canzone disperata

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“È cosa sacra la salvezza di un'anima.”

Origine: I misteri di Parigi, p. 131-132

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“Ho dichiarato che l'anima non vale più del corpo, | e ho dichiarato che il corpo non vale più dell'anima, | e nulla, neppure Dio, per nessuno è più grande del suo proprio io, […].”

48, pp. 107-108
Foglie d'erba, Il canto di me stesso
Origine: Citato nel film Hachiko - Il tuo migliore amico (2009). Ken legge alcuni passi de Il canto di me stesso nell'elegia funebre per Parker: «Ho detto che l'anima non vale più del corpo e ho detto che il corpo non vale più dell'anima, che nulla, neanche Dio, è per chiunque più grande del suo io.»

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“Fotografo ciò che non voglio dipingere, ciò che ha già un'anima.”

Man Ray (1890–1976) pittore, fotografo e regista statunitense
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“Chi viene allontanato non se ne va a mani vuote, ruba sempre un po’ d’anima all’altro.”

Mauro Corona (1950) scrittore, alpinista e scultore italiano

libro Come sasso nella corrente

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“Ci si serve d'una sola anima per essere entrambi.”

Paul Claudel (1868–1955) poeta, drammaturgo e diplomatico francese
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“Tra gli altri benefici, donare libera l'anima del donatore.”

Maya Angelou (1928–2014) poetessa, attrice e ballerina statunitense
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“Ciascuno è figlio della propria anima.”

Henri Fréderic Amiel (1821–1881) filosofo, poeta e critico letterario svizzero

libro Diario intimo

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“Il suono della tua voce anima il battito del mio cuore.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“E tu che se' costì, anima viva,
pàrtiti da cotesti che son morti.”

The Divine Comedy (c. 1308–1321), Inferno

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“Ho venduto la mia anima al diavolo.”

John Lennon (1940–1980) musicista, cantautore, poeta, attivista e attore britannico
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“Mi considero un essere umano intelligente e sensibile con l'anima di un clown. Ed è questa a prendere il sopravvento nei momenti più importanti.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Origine: Versi poetici e dichiarazioni di guerra, p. 37

“Sentimento senza azione è la rovina dell'anima.”

Edward Abbey (1927–1989) scrittore

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