Frasi su libro
pagina 22

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“Quanto al nome era una democrazia, ma di fatto era il governo di uno solo. (parlando della democrazia sotto Pericle)”

Tucidide storico e militare ateniese

da Storia della guerra peloponnesiaca, libro II, cap. 63

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“[Su il libro Adriano Olivetti: Un secolo troppo presto] Forse il più bel testo di politica contemporanea.”

Furio Colombo (1931) giornalista italiano

da L'Olivetti dei sogni perduti http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/27/lolivetti-dei-sogni-perduti/173477/, ilfattoquotidiano.it, 27 novembre 2011

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“Questo romanzo è un po' la mia rivisitazione di Arancia Meccanica.”

Amélie Nothomb (1967) scrittrice belga

sul libro Diario di Rondine da un'intervista a la Repubblica, 2 dicembre 2006

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“[Lettera a Pasquale Villari] L'unità d'Italia è stata e sarà – ne ho fede invitta – la nostra redenzione morale. Ma è stata, purtroppo, la nostra rovina economica. Noi eravamo, il 1860, in floridissime condizioni per un risveglio economico, sano e profittevole. L'unità ci ha perduti. E c'è di peggio. Tutto il macchinario dello Stato presente, se è tollerabile dalle forze dell'Alta Italia, è intollerabile dalle esauste nostre forze. E come se questo non bastasse, è provato, contrariamente all'opinione di tutti, che lo Stato italiano profonda i suoi beneficii finanziari nelle province settentrionali in misura ben maggiore che nelle meridionali. Tutto ciò, forse, Vi parrà un'eresia. Ma aspettate ancora due o tre mesi: avrete allora un libro di Francesco Saverio Nitti, magnifico e terribile, a un tempo, che Vi toglierà ogni dubbio, facendovi toccar con mano la dura verità delle Cose. Quel libro sarà una benedizione… Esso combatterà uno de' maggiori, de'peggiori pregiudizii de' settentrionali, specialmente de' signori lombardi, quello, cioè, secondo cui i meridionali non pagano imposte e scialacquano sul bilancio dello Stato. Esso "proverà" il contrario. Il libro potrebbe esser dannoso, se potesse esercitare azione su' meridionali. Ma questo pericolo non c'è. L'unità non corre, non correrà mai rischio per opera dei meridionali. Potete giurare su ciò. E poi, i meridionali non leggono!”

Giustino Fortunato (1848–1932) politico e storico italiano

da Carteggio 1865-1911, Laterza, 1978, pp. 64-65

“Il romanzo di Piersanti [Luisa e il silenzio] è un libro misurato, che specialmente nella seconda metà, dopo qualche dispersione, raggiunge un ritmo, direi una fluidità persuasiva, naturale. Non so se faccia fare un passo avanti verso quell'altrove che è una esigenza confusa della nuova narrativa; intanto basterà questo lavoro fine e serio dentro i materiali salvati della "vecchia."”

Giuliano Gramigna (1920–2006) critico letterario, scrittore e poeta italiano

Origine: Da Luisa, sonata per una donna sola https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/settembre/01/Luisa_sonata_per_una_donna_co_0_97090110812.shtml, Corriere della Sera, 1 settembre 1997, p. 29.

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“[su Potenza] Città illustre per possanza, molto estesa e popolata, abbondante di viti e d'alberi e di campi coltivati.”

Idrisi (1100–1165) geografo e viaggiatore arabo

citato in Michele Amari, Celestino Schiaparelli, Italia descritta nel "Libro del re Ruggero" compilato da Edrisi, Salviucci, 1883, p. 123

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“En gentilezza non per accidente.
Quel' è gentil che per sé sa valere,
E non per sangue de l'antica gente.”

libro II, cap. XII, p. 70
L'Acerba
Origine: Qui "gentilezza" ha il significato di nobiltà.

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“L'Oriana è un libro aperto. Scritto in cinese, anzi in sanscrito.”

citato in Cara sorella, il successo può rendere infelici, Oggi, 27 settembre 2006

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“Il più grande difetto della società italiana è quello di essere senza memoria. Francesco Lanza è morto cinquanta anni fa. Ho cercato di farlo rileggere, facendo pubblicare da Sellerio, con la prefazione di Italo Calvino, i Mimi, ma il libro è andato così così. Gli italiani ancora ignorano questo scrittore che si può considerare un piccolo classico, ed è oltretutto uno scrittore molto divertente.”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

Origine: Da Un vertice letterario di Aldo Scimè, per Rai Teche; video disponibile in Un vertice letterario http://www.regionesicilia.rai.it/dl/sicilia/video/ContentItem-d8fc6354-0b15-403a-afc8-7e6890a309ad.html, Regionesicilia.rai.it, 1983.

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“Un libro (io credo) è qualcosa con un principio e una fine (anche se non è un romanzo in senso stretto), è uno spazio in cui il lettore deve entrare, girare, magari perdersi, ma a un certo punto trovare un'uscita, o magari parecchie uscite, la possibilità di aprirsi una strada per venirne fuori.”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

Origine: Da una conferenza tenuta il 29 marzo 1983 agli studenti della Columbia University di New York, citato nell'introduzione a Le città invisibili, Mondadori, 2012, p. VI.

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“Con un libro al capezzale, anche la morte è una tenera amante.”

Rocco Scotellaro (1923–1953) scrittore, poeta e politico italiano

L'uva puttanella

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“Mark Twain (è importante ripeterlo) ha scritto Huckleberry Finn, libro che da solo basta per la gloria. Libro né umoristico né tragico, libro semplicemente felice.”

Jorge Luis Borges (1899–1986) scrittore, saggista, poeta, filosofo e traduttore argentino

Origine: In difesa di Mark Twain, p. IX

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“Le favole di Dio [di Marino Piazzolla] mi sembrano un libro di vera poesia, uno di quei pochissimi che sento e che mi rileggerò. Fatto per me ormai raro, data la mia quasi sordità a troppe nuove voci.”

Camillo Sbarbaro (1888–1967) poeta, scrittore e aforista italiano

Origine: Citato in Frammenti, La Fiera Letteraria, 14 agosto 1960; disponibile su fondazionemarinopiazzolla.it http://www.fondazionemarinopiazzolla.it/Frammenti.php

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“Un giorno di luglio arrivai a Grenoble…avevo con me un solo libro in italiano: Mondo piccolo…lessi e rilessi le storie di don Camillo e del sindaco Peppone, e mi innamorai del piccolo paese sul grande fiume.”

Antonia Arslan (1938) scrittrice e saggista italiana

da Don Camillo a Grenoble http://www.avvenire.it/rubriche/Pagine/Piccole%20storie/Don%20camillo%20a%20grenoble.aspx?Rubrica=Piccole%20storie, Avvenire, 3 novembre 2010, p. 1.

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“[Su I bambini della ginestra] Non è un libro senza speranza […] Volevo dare una voce alle vittime senza nome e senza volto, a chi non è morto ma ha avuto la vita per sempre segnata.”

Maria Rosa Cutrufelli (1946) scrittrice e giornalista italiana

Origine: Dall'intervista di Amelia Crisantino, I bambini di Portella testimoni di una strage http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/05/01/bambini-di-portella-testimoni-della-strage.html, la Repubblica, 1º maggio 2012.

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“Alla fine della guerra, la situazione era tale che non ci sarebbe stato difficile prendere il potere ed iniziare la costruzione di una società socialista. La gran parte del popolo ci avrebbe seguito.”

Palmiro Togliatti (1893–1964) politico e antifascista italiano

Origine: Citato in Pino Casamassima, Il libro nero delle Brigate Rosse, Newton Compton, 2012, p. 28.

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“La Sicilia è la gemma splendente di questo nostro secolo per pregi e bellezze. Lo splendore della sua natura e il complesso delle sue architetture ne fanno un paese veramente unico, un paradiso circondato dalle acque del mare, un paese meraviglioso nel quale i viaggiatori giungono provenendo dai paesi più lontani.”

Idrisi (1100–1165) geografo e viaggiatore arabo

dal Libro di Ruggero, XII secolo
Origine: Citato nel film-documentario di Alessandro Giupponi, Sicilia Felix (2007) http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c9b3857a-f4e7-4365-a0e6-8c5d17084a1f.html, Rai.tv.it, andato in onda il 21 luglio 2011.

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“Fare un libro non vuol dire fare la copertina, quella è la parte più miserabile.”

Massimo Vignelli (1931–2014) designer italiano

Lectio Magistralis

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“[…] ben sapendo che come questa lue può talvolta celarsi sotto la maschera di un’ affezione qualunque, cosi essa può viziare qualsivoglia viscere.”

Giovanni Battista Morgagni (1682–1771) medico, anatomista e patologo italiano

libro IV, lettera LVIII; vol. 13, p. 140
Delle sedi e cause delle malattie anatomicamente investigate

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“Michel Onfray si lamenta di ricevere critiche senza essere letto? Ebbene, l'ho quindi letto. L'ho fatto sforzandomi di mettere da parte, per quanto possibile, i vecchi cameratismi, le amicizie comuni, come anche la circostanza — ma questo era evidente — che entrambi siamo pubblicati dallo stesso editore. A dir la verità, sono uscito da questa lettura ancora più costernato di quanto lasciassero presagire le recensioni di cui, come tutti, ero venuto a conoscenza. Non che per me, come invece per altri, l'«idolo» Freud sia intoccabile: da Foucault a Deleuze, a Guattari e ad altri ancora, molti se la sono presa con lui e io, pur non essendo d'accordo, non ho mai negato che abbiano fatto avanzare il dibattito. E nemmeno sono il risentimento anti-freudiano, la collera, addirittura l'odio, come ho letto qua e là, a suscitare il mio disagio alla lettura del libro Crépuscule d'une idole. […] si fanno grandi libri con la collera! E che un autore contemporaneo mescoli i propri affetti con quelli di un glorioso predecessore, che si misuri con lui, che faccia i conti con la sua opera in un pamphlet che, nell'ardore dello scontro, apporta argomenti o chiarimenti nuovi è, in sé, qualcosa di piuttosto sano. Del resto, Onfray l'ha fatto spesso, altrove, e con vero talento. No, non è questo. Quel che infastidisce nel Crépuscule d'une idole è di essere banale, riduttivo, puerile, pedante, talvolta al limite del ridicolo, ispirato da ipotesi complottistiche assurde quanto pericolose.”

Bernard-Henri Lévy (1948) filosofo, giornalista e imprenditore francese
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“Dobbiamo lasciare del lavoro per le generazioni future.”

Kurt Weitzmann (1904–1993) storico dell'arte tedesco

In risposta a chi gli segnalava il perfezionismo di altri colleghi e per giustificare la sua notevole produzione di articoli, saggi, mostre, conferenze ecc.
citato in Massimo Bernabò, Rita Tarasconi, Ricordo dei Weitzmann, in Kurt Weitzmann, L'illustrazione del libro nell'antichità, Spoleto, Fondazione Centro Italiano di studi sull'alto medioevo, 2004, p. XXIII

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