Frasi su meccanico

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema meccanico, cani, essere, vita.

Frasi su meccanico

Franco Battiato photo
Antonio Gramsci photo
Anaïs Nin photo
Anna Maria Ortese photo
Mathias Malzieu photo
Pier Paolo Pasolini photo

“L'Italia – al di fuori naturalmente dei tradizionali comunisti – è nel suo insieme ormai un paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L'Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione. […] Tutti si sono adattati o attraverso il non voler accorgersi di niente o attraverso la più inerte sdrammatizzazione.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

Origine: Da Abiura dalla Trilogia della vita, Corriere della Sera, 9 novembre 1975; citato in Trilogia della vita. Le sceneggiature originali de Il Decameron, I racconti di Canterbury, Il Fiore delle Mille e una notte, Garzanti, Milano, 1995, p. 773.

Valentino Rossi photo

“Io sono Valentino Rossi, non mi sembra giusto che io debba correre con la moto più lenta e che per giunta si rompe sempre. L'unica cosa che mi manca è mettermi la divisa da meccanico che usano in Giappone e vedere cosa fare per far andare più forte la moto… Il guaio di oggi proprio non ci voleva, meritavo di fare due o tre punti e quindi arrivare al secondo posto.”

Valentino Rossi (1979) pilota motociclistico italiano

Origine: Citato in Rossi: "Ho sofferto per nulla Non è giusto correre così" http://www.repubblica.it/2007/03/motori/motogp/stagione-2007/motori-rossi-2007-parla/motori-rossi-2007-parla.html, Repubblica.it, 4 novembre 2007.

Mathias Malzieu photo
Mathias Malzieu photo

“Uno, non toccare le lancette.
Due, domina la rabbia.
Tre, non innamorarti, mai e poi mai.
Altrimenti, nell'orologio del tuo cuore, la grande lancetta
delle ore ti trafiggerà per sempre la pelle,
le tue ossa si frantumeranno,
e la meccanica del cuore andrà di nuovo in pezzi.”

La Mécanique du cœur
La meccanica del cuore
Variante: Uno, non toccare le lancette.
Due, domina la rabbia.
Tre, non innamorarti mai è poi mai.
Altrimenti, nell'orologio del tuo cuore, la grande lancetta delle ore ti trafiggerà per sempre la pelle, le tue ossa si frantumeranno e la meccanica del cuore andrà di nuovo in pezzi

Luigi Pirandello photo
David Foster Wallace photo

“Ho imparato che il mondo degli uomini così com'è oggi è una burocrazia. È una verità ovvia, certo, per quanto ignorarla provochi grandi sofferenze. Ma ho anche scoperto, nell'unico modo in cui un uomo impara sul serio le cose importanti, la vera dote richiesta per fare strada in una burocrazia. Per fare strada sul serio, dico: fai bene, distinguiti, servi. Ho scoperto la chiave. La chiave non è l'efficienza, o la rettitudine, o l'intuizione, o la saggezza. Non è l'astuzia politica, la capacità di relazione, la pura intelligenza, la lealtà, la lungimiranza o una qualsiasi delle qualità che il mondo burocratico chiama virtù e mette alla prova. La chiave è una certa capacità alla base di tutte queste qualità, più o meno come la capacità di respirare e pompare il sangue sta alla base di tutti i pensieri e le azioni. La chiave burocratica alla base di tutto è la capacità di avere a che fare con la noia. Di operare efficacemente in un ambiente che preclude tutto quanto è vitale e umano. Di respirare, per così dire, senz'aria. La chiave è la capacità, innata o acquisita, di trovare l'altra faccia della ripetizione meccanica, dell'inezia, dell'insignificante, del ripetitivo, dell'inutilmente complesso. Essere, in una parola, inannoiabile. Ho conosciuto, tra il 1984 e l'85, due uomini così. È la chiave della vita moderna. Se sei immune alla noia, non c'è letteralmente nulla che tu non possa fare.”

David Foster Wallace (1962–2008) scrittore e saggista statunitense

p. 566-567

Franco Battiato photo

“Segnali di vita nei cortili e nelle case all'imbrunire, | le luci fanno ricordare le meccaniche celesti.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Segnali di vita, n. 5
La voce del padrone

“Non tutti i «gentili» – per sfortuna degli ebrei – sono stati degli «ingenui» o «zucche vuote» come essi amano chiamarli. Anche essi, o almeno una parte di essi ha saputo guardare il viso non amabile forse, ma pur tuttavia immutabile, della realtà. Un colpo tremendo deve aver subito il cuore ebreo nel vedere sorgere un movimento, quale quello fascista che denunciava la inconsistenza pratica della parola libertà nel campo politico dove gli uomini sono in tal modo costrutti da trasformare la libertà loro accordata in anarchia. Una rabbia immensa deve aver riempito il cuore degli anziani di Sion, nel sentire dei non ebrei dire che il comunismo è un'utopia irraggiungibile e che le sue applicazioni pratiche sono costruzioni meccaniche e crudeli dove milioni di schiavi lavorano per una minoranza di dirigenti (ebrei). L'odio di chi vede svelati i suoi piani è enorme, l'odio di chi vede rovinati i propri piani è tremendo. Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli anglosassoni e della Russia; in realtà sarebbe una vittoria degli ebrei. A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l'idea di dovere in un tempo non lontano essere lo schiavo degli ebrei? È certo una buona arma di propaganda presentare gli ebrei come un popolo di esseri ripugnanti o di avari strozzini, ma alle persone intelligenti è sufficiente presentarli come un popolo intelligente, astuto, tenace, deciso a giungere, con qualunque mezzo, al dominio del mondo. Sarà chiara a tutti, anche se ormai i non convinti sono pochi, la necessità ineluttabile di questa guerra, intesa come una ribellione dell'Europa ariana al tentativo ebraico di porla in stato di schiavitù". (da La Provincia grande – Sentinella d'Italia, Foglio d'ordini settimanale della Federazione dei Fasci di Combattimento di Cuneo, 14 agosto 1942).”

Giorgio Bocca (1920–2011) giornalista italiano
Andrea Pazienza photo

“Fai l'artista, te ne freghi, ma in verità è la gente che se frega! Dici: che mi frega, sono un artista, se vi va bene così, sennò cicca. Ma sai che gliene frega alla gente che sei un artista! Sei un artista?, e ce lo cachi che sei un artista! In pratica, o diventi produttivo o vaffanculo. E guarda che Andrea Pazienza che non caca, tutto così insomma, è un fatto che ti sei inventato tu, cioè un mito che non esiste! Non sei tu che non cachi, ma gli altri che ti hanno emarginato! Dormi una notte in facoltà e hai fatto l'occupazione, squacqui due manifesti e sei con la coscienza a posto! L'Espresso una settimana sì e due no e Linus quando ti capita, ed ecco risolto il problema di tenersi aggiornato! E manco hai il buonsenso, macché, il pudore di starti zitto! Noooo! Dice: vabbe', almeno sta zitto. Il compagno qua spara giudizi sugli autonomi o che so, su Robbe Grillet con l'aria di chi da sempre è immerso fino al collo di cose circa collettivi, jaquerie o Nouvelle Vogue! Oooh, ma ci credi tutti scemi? Sai cosa si dice di te dopo che hai sparato qualche palla atomica? Si dice: oh, inutile parlargli, tanto è scemo! Oppure: ma sì fatelo dire, quel coglione! O al massimo ti si concede l'alibi della pazzia, e in questo caso tu parli e qualcuno dietro di te ci fa segno come dire "ditegli sempre di sì"…
Ma che significa "ti lascio"! Che non faremo mai più l'amore, che non ci vedremo più, o che incontrandomi non mi saluterai?
Niente di tutto questo, o forse sì, tutto questo. È il concetto che conta, ti lascio, amen. La meccanica non m'interessa. La meccanica non m'interessa. M'interessa la meccanica? No! La meccanica non m'interess…”

Andrea Pazienza (1956–1988) fumettista e pittore italiano

da Le straordinarie avventure di Pentothal

Luis Sepúlveda photo

“Forse ci univa l'ignoranza di una meccanica fondamentale, quella del caso. Borges aveva proprio ragione quando diceva che sappiamo molto poco delle leggi che reggono il caso.”

Luis Sepúlveda (1949) scrittore, giornalista e sceneggiatore cileno

La lampada di Aladino e altri racconti per vincere l'oblio, La lampada di Aladino

Carlo Rovelli photo

“Le equazioni della meccanica quantistica e le loro conseguenze vengono usate quotidianamente da fisici, ingegneri, chimici e biologi, nei campi più svariati. Sono utilissime per tutta la tecnologia contemporanea. Non ci sarebbero i transistor senza la meccanica quantistica. Eppure restano misteriose: non descrivono cosa succede a un sistema fisico, ma solo come un sistema fisico viene percepito da un altro sistema fisico. Che significa? Significa che la realtà essenziale di un sistema è indescrivibile? Significa solo che manca un pezzo alla storia? O significa, come a me sembra, che dobbiamo accettare l'idea che la realtà sia solo interazione?”

Lezione seconda, p. 29
Sette brevi lezioni di fisica
Variante: Le equazioni della meccanica quantistica e le loro conseguenze vengono usate quotidianamente da fisici, ingegneri, chimici e biologi, nei campi più svariati. Sono utilissime per tutta la tecnologia contemporanea. Non ci sarebbero i transistor senza la meccanica quantistica. Eppure restano misteriose: non descrivono cosa succede a un sistema fisico, ma solo come un sistema fisico viene percepito da un altro sistema fisico. Che significa? Significa che la realtà essenziale di un sistema è indescrivibile? Significa solo che manca un pezzo alla storia? O significa, come a me sembra, che dobbiamo accettare l'idea che la realtà sia solo interazione? (p. 29)

Albert Einstein photo
Ernst Jünger photo
Stephen Hawking photo
Richard Feynman photo

“Penso di poter affermare che nessuno capisce la meccanica quantistica.”

Richard Feynman (1918–1988) fisico statunitense

citato in Tony Hey, Patrick Walters, "The New Quantum Universe", 2003

Vittorio Arrigoni photo
David Foster Wallace photo
Erwin Schrödinger photo

“Gli elementi costitutori dell'essere vivente non sono opera umana, ma il più bel capolavoro mai compiuto da Dio, secondo le linee della meccanica quantica.”

Erwin Schrödinger (1887–1961) fisico e matematico austriaco

Origine: Citato in Johann Götschl, Erwin Schrödinger's World View: The Dynamics of Knowledge and Reality, Ed. Springer, 1992, p. 97. ISBN 940105071; citato in Giorgio Nadali, ReliGenio, Lampi di Stampa, 2012. ISBN 978-88-488-1404-1.

Junio Valerio Borghese photo

“Il tenente di vascello Antonio Ursano, napoletano, è l'ufficiale in seconda, esperto organizzatore della vita di bordo; il sottotenente di vascello Remigio Benini, proveniente dalla Marina mercantile, piccolo, sempre calmo, sempre sereno, ottimo marinaio e navigatore, è l'ufficiale di rotta; il guardiamarina Armando Olcese, ligure, altro richiamato dalla Marina mercantile, ufficiale alle armi, anch'egli valido, coraggioso ed esperto marinaio. Direttore di macchina è il tenente Bonzi che sarà successivamente Sostituito dal capitano del genio navale Antonio Tajer, bel giovane questi, dal viso franco e leale, professionalmente perfetto. Ed ecco i sottufficiali, le colonne di bordo, tutti vecchi lupi di sommergibile su cui hanno fatto anni e anni di imbarco: Ravera, ottimo e fedelissimo contabile meccanico; Rapetti, coltissimo e correttissimo capo elettricista che aveva tutte le qualità per diventare ufficiale; Farina, il capo silurista, modesto ed efficace, e gli altri, i sottocapi e i marinai, tutti bravi, tutti coraggiosi, tutti professionalmente sicuri: un meraviglioso equipaggio, non costituito da uomini d'eccezione scelti ad uno d uno, ma da marinai come tutti gli altri, riuniti sullo Scirè a caso, che dimostrarono con la loro vita di marinai a guerra e poi con la morte di quali eroismi siano capaci gli italiani se ben guidati e compresi nelle loro necessità nelle loro anime.”

Junio Valerio Borghese (1906–1974) militare e politico italiano

Origine: Decima Flottiglia Mas, p. 58

Nino Manfredi photo
Simone Weil photo
Anthony Burgess photo

“Devo forse essere soltanto un’arancia meccanica?”

Anthony Burgess (1917–1993) scrittore, critico letterario e glottoteta britannico

Arancia Meccanica

Tiziano Sclavi photo
Franco Battiato photo
Massimo Scaligero photo
Galileo Galilei photo
Vilfredo Pareto photo
Christiaan Barnard photo
Sant'Ambrogio photo
Alain de Benoist photo
Bettino Craxi photo
Erri De Luca photo
Roger Federer photo
Dario Fo photo
Oriana Fallaci photo
Stanley Kubrick photo

“È necessario che l'uomo possa scegliere tra bene e male e che ci sia il caso in cui egli scelga il male. Privarlo di questa possibilità di scelta, significa renderlo qualcosa di inferiore all'umano – un'arancia meccanica appunto.”

Stanley Kubrick (1928–1999) regista statunitense

Origine: Dall'intervista di Philip Strick e Penelope Houston, Tempi moderni: un'intervista con Stanley Kubrick, Sight & Sound, primavera 1972; in ArchivioKubrick.it http://www.archiviokubrick.it/parole/interviste/1972moderntimes.html.

Guido Ceronetti photo
Aldo Palazzeschi photo
Neil Simon photo
Eugenio Montale photo
Joseph-Louis Lagrange photo
Albert Einstein photo
Heath Ledger photo
Mathias Malzieu photo
Alan Turing photo

“Potremmo anche immaginare una macchina calcolatrice che viene fatta lavorare con una memoria basata sui libri. Non sarebbe molto facile, ma immensamente preferibile a un singolo lungo nastro. Per pura ipotesi supponiamo che le difficoltà implicite nell'uso di libri come memoria siano superate, cioè che si riesca a sviluppare gli artifici meccanici necessari per trovare il libro giusto, aprirlo alla pagina giusta e così via, imitando l'azione delle mani e degli occhi umani. Non si può girare una pagina molto velocemente senza strapparla, e se gli spostamenti dovessero essere numerosi e veloci, l'energia richiesta sarebbe molto grande. Se muovessimo un libro ogni millisecondo e ciascuno fosse mosso di dieci metri e pesasse 200 grammi, e se ogni volta l'energia cinetica fosse dispersa senza recupero, dovremmo consumare 10^10 watt, pari a circa la metà del consumo di energia della nazione. Per avere una macchina davvero veloce, allora, dobbiamo tenere la nostra informazione, o almeno una parte di questa, in una forma più accessibile di quella che può essere ottenuta con i libri. Sembra che questo risultato possa essere ottenuto solo al prezzo di sacrificare compattezza d economia, cioè tagliando le pagine dal libro e presentando ciascuna a un meccanismo di lettura separato. Alcuni dei metodi di memorizzazione che sono sviluppati ai giorni nostri non si allontanano molto da questo modello.”

Alan Turing (1912–1954) matematico, logico e crittografo britannico

Mechanical Intelligence: Collected Works of A.M. Turing

Leonardo Da Vinci photo

“La Meccanica è il paradiso delle scienze matematiche, perché con quella si viene al frutto matematico.”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

Aforismi, novelle e profezie

Erich Fromm photo

“La passione di distruggere la vita è l'attrazione per tutto quanto è morto, in disfacimento o puramente meccanico.”

Erich Fromm (1900–1980) psicoanalista e sociologo tedesco

Origine: Citato in Mario Lettieri, Il libro delle citazioni, De Agostini, p. 465.

Simone Weil photo
Karl Rahner photo
Douglas Adams photo
Albert Einstein photo
Anthony Burgess photo

“Se Arancia meccanica, così come 1984, rientra nel novero dei salutari moniti letterari – o cinematografici – contro l'indifferenza, la sensibilità morbosa e l'eccessiva fiducia nello Stato, allora quest'opera avrà qualche valore.”

Anthony Burgess (1917–1993) scrittore, critico letterario e glottoteta britannico

Origine: Lettera al Los Angeles Times http://www.archiviokubrick.it/opere/film/am/burgess.html, 13 febbraio 1972. Traduzione dall'inglese come in Arancia Meccanica, Einaudi Tascabili 351

Milan Kundera photo
George Orwell photo
Samuel Butler photo
Anatole France photo
Ernst Jünger photo
Ernst Jünger photo
Ernst Jünger photo
Vilfredo Pareto photo
Marshall McLuhan photo
John Stuart Mill photo
Napoleone Bonaparte photo
Georges Bernanos photo
Robert Anson Heinlein photo
James Dewey Watson photo
Papa Giovanni Paolo II photo
Alain de Botton photo
Wolfgang Pauli photo

“Le leggi generali della natura dovrebbero conservare invariata la loro forma anche nei sistemi non galileiani. Questa possibilità è offerta dal cosiddetto principio di equivalenza. Nella teoria newtoniana, un sistema situato in un campo gravitazionale uniforme è perfettamente equivalente, dal punto di vista meccanico, a un sistema di riferimento uniformemente accelerato. La richiesta che anche tutti gli altri processi fisici debbano svolgersi nei due sistemi secondo le stesse leggi, costituisce il principio di equivalenza di Einstein, che è uno dei pilastri fondamentali della teoria della relatività generale, da lui sviluppata più tardi. Poiché il decorso di un processo in un sistema accelerato può venire calcolato, risulta possibile valutare l'influenza di un campo gravitazionale uniforme su un processo qualunque. In questo consiste tutto il valore euristico del principio di equivalenza. Einstein è pervenuto in questo modo al risultato secondo cui orologi situati in punti di basso potenziale gravitazionale procedono più lentamente di orologi situati in punti di più alto potenziale, e ha previsto lo spostamento verso il rosso delle righe spettrali emesse dal sole rispetto a quelle emesse da sorgenti terrestri. Risultò inoltre che la velocità della luce in un campo gravitazionale è variabile, e di conseguenza i raggi luminosi vengono incurvati, come se ad ogni energia corrispondesse non solo una massa inerziale, ma anche una massa gravitazionale in E=m/c2. In un lavoro successivo Einstein mostrò che la curvatura dei raggi luminosi ha per conseguenza uno spostamento delle stelle fisse visibili in prossimità del bordo del sole, suscettibile di verifica sperimentale. L'effetto calcolato allora risultò uguale a 0,83 secondi d'arco.”

Wolfgang Pauli (1900–1958) fisico austriaco

Origine: Teoria della relatività, pp. 212-213

Carl Schmitt photo
Jean Baptiste Le Rond d'Alembert photo
Donald Norman photo
Aloys Fischer photo
Alessandro Blasetti photo
Roberto Benigni photo
George Lucas photo
Carlo Promis photo
Carlo Promis photo
Sydney Pollack photo