Frasi su metà

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema metà, età, essere, vita.

Frasi su metà

Epitteto photo
Margaret Atwood photo
Kurt Cobain photo
Kaos One photo
Robert Baden-Powell photo

“L'uomo che è cieco alle bellezze della Natura, ha perduto metà del piacere di vivere.”

Origine: Citazione raccolta nel paragrafo Pensieri attinti a diverse fonti senza citare l'autore originale.
Origine: La strada verso il successo, p. 218

Khalil Gibran photo

“Il desiderio è metà della vita; l'indifferenza è già metà della morte.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Sabbia e spuma

Haruki Murakami photo
Marco Polo photo

“Non ho scritto neppure la metà delle cose che ho visto.”

Marco Polo (1254–1324) mercante, ambasciatore e viaggiatore italiano, appartenente al patriziato veneziano
Bassi Maestro photo

“Ho così tanto stile che te ne basterebbe la metà per poterti fingere il migliore.”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da Bella Bassi
Contro gli estimatori

“Tanto per quanta fretta hanno le persone qua, | basterà pure un sole fatto a metà.”

Rancore (rapper) (1989) rapper italiano

da S.U.N.S.H.I.N.E, n. 1
Non incluse in album

Fabrizio De André photo
Thomas Mann photo
Enrico Fermi photo

“Sono trascorsi molti anni, ma ricordo come se fosse ieri. Ero giovanissimo, avevo l'illusione che l'intelligenza umana potesse arrivare a tutto. E perciò m'ero ingolfato negli studi oltre misura. Non bastandomi la lettura di molti libri, passavo metà della notte a meditare sulle questioni più astruse. Una fortissima nevrastenia mi obbligò a smettere; anzi a lasciare la città, piena di tentazioni per il mio cervello esaurito, e a rifugiarmi in una remota campagna umbra. Mi ero ridotto a una vita quasi vegetativa: ma non animalesca. Leggicchiavo un poco, pregavo, passeggiavo abbondantemente in mezzo alle floride campagne (era di maggio), contemplavo beato le messi folte e verdi screziate di rossi papaveri, le file di pioppi che si stendevano lungo i canali, i monti azzurri che chiudevano l'orizzonte, le tranquille opere umane per i campi e nei casolari. Una sera, anzi una notte, mentre aspettavo il sonno, tardo a venire, seduto sull'erba di un prato, ascoltavo le placide conversazioni di alcuni contadini lì presso, i quali dicevano cose molto semplici, ma non volgari né frivole, come suole accadere presso altri ceti. Il nostro contadino parla di rado e prende la parola per dire cose opportune, sensate e qualche volta sagge. Infine si tacquero, come se la maestà serena e solenne di quella notte italica, priva di luna ma folta di stelle, avesse versato su quei semplici spiriti un misterioso incanto. Ruppe il silenzio, ma non l'incanto, la voce grave di un grosso contadino, rozzo in apparenza, che stando disteso sul prato con gli occhi volti alle stelle, esclamò, quasi obbedendo ad una ispirazione profonda: «Com'è bello! E pure c'è chi dice che Dio non esiste». Lo ripeto, quella frase del vecchio contadino in quel luogo, in quell'ora: dopo mesi di studi aridissimi, toccò tanto al vivo l'animo mio che ricordo la semplice scena come fosse ieri. Un eccelso profeta ebreo sentenziò, or sono tremil'anni: «I cieli narrano la gloria di Dio». Uno dei più celebri filosofi dei tempi moderni scrisse: «Due cose mi riempiono il cuore di ammirazione e di reverenza: il cielo stellato sul capo e la legge morale nel cuore.»”

Enrico Fermi (1901–1954) fisico italiano

Quel contadino umbro non sapeva nemmeno leggere. Ma c'era nell'animo suo, custoditovi da una vita onesta e laboriosa, un breve angolo in cui scendeva la luce di Dio, con una potenza non troppo inferiore a quella dei profeti e forse superiore a quella dei filosofi.
Origine: Cfr. Immanuel Kant: «il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me».
Origine: Citato in M. Micheli, Enrico Fermi e Luigi Fantappié: Ricordi personali, Responsabilità del sapere, 31, 1979, pp. 21-23.

Bianca Pitzorno photo
Edgar Allan Poe photo

“Non credete a nulla di quanto sentito dire e non credete che alla metà di ciò che vedete.”

Edgar Allan Poe (1809–1849) scrittore statunitense

da Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma

Fabrizio De André photo

“E per tutti il dolore degli altri | è dolore a metà.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Disamistade, n.° 6

Charles Bukowski photo
Mango (cantante) photo

“Nonostante tu sia | la mia rondine andata via, | sei il mio volo a metà, | sei il mio passo nel vuoto.”

Mango (cantante) (1954–2014) cantautore, musicista e poeta italiano

da La rondine, n. 3
Disincanto

José Saramago photo
Michel De Montaigne photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Charles Bukowski photo
Charlotte Whitton photo
Vasco Rossi photo
Fabri Fibra photo

“Hai comprato il mio cd e lo canti tutto a memoria, | è uno scandalo quando poi | l'hai copiato a metà scuola.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Applausi per Fibra, n. 3
Tradimento

Philip Roth photo
Ronald Laing photo
Franco Califano photo
Edgar Lee Masters photo
Jerry Lewis photo
Renzo Novatore photo
Chris Cornell photo
Dave Eggers photo
Elisa photo
Piero Angela photo

“[Famosa gaffe] Sono completamente d'accordo a metà con il mister.”

Luigi Garzya (1969) allenatore di calcio e calciatore italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 41, ISBN 88-8598-826-2.

Pitagora photo

“L'inizio la metà di ogni cosa.”

Pitagora (-585–-495 a.C.) matematico, legislatore, filosofo, astronomo, scienziato e politico greco

162, p. 205
Citato in Giamblico, Summa pitagorica

Norman Vincent Peale photo
Pablo Neruda photo
Italo Calvino photo
Abbé Pierre photo
José Saramago photo
Herman Melville photo
Didier Deschamps photo
Peter Singer photo
Gianni Rodari photo
Stefano Montanari photo
Fabri Fibra photo

“È il quarto anno che mi invitano a Sanremo | e che rifiuto una somma che per metà avresti offerto la vista.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da A me di te, n. 6
Guerra e pace

Erica Jong photo

“La volta che a San Siro scoppiò un grande applauso perché finalmente, dopo anni, aveva sbagliato un passaggio. O quell'altra che da fuori area colpì la traversa così forte, ma così forte, che il pallone rimbalzò oltre la metà campo e il Milan rischiò di prender gol in contropiede. Quante razioni di buonumore, caro vecchio Nils, e quante lezioni di calcio, in campo e fuori. Con quella maschera alla Buster Keaton e quell'italiano sussurrato che nemmeno dopo cinquant'anni e passa di residenza contemplava i verbi ausiliari e certe consonanti: loro abastansa bene; noi jocato melio. Un signore prima che un campione. Un educatore prima che un allenatore. Non c'era il gusto, o forse il vizio, delle statistiche ai tempi in cui giocava: ma non risulta che sia mai stato ammonito. Così come non c'è traccia di atteggiamenti men che composti nella sua lunga carriera di allenatore, altro che area tecnica tratteggiata col gesso come usa oggi dinanzi alla panchina: il massimo del compiacimento, piuttosto che del disappunto, erano le gambe che si scavallavano per riaccavallarsi dall'altra parte. Questo ovviamente non significava distacco, come ai tempi nostri della recita elevata a sistema si potrebbe pensare: semplice, quanto ferreo, autocontrollo nervoso. Quel matto di Altafini pensò di ripetere al barone lo scherzo riuscito l'anno prima con Rocco: rannicchiarsi tutto nudo nell'armadio dell'allenatore e saltar fuori urlando quando quello lo apriva. La differenza è che il Paròn era saltato per aria dallo spavento: Liedholm alzò un sopracciglio e ricordò al centravanti che il suo ripostiglio era un altro. Due scudetti da allenatore, Milan e Roma. Il primo nel '79, con un gioco offensivo imperniato su di un unico attaccante, Chiodi, la cui caratteristica principale era quella di non segnare mai. Il secondo nell'83, con il povero Di Bartolomei finto libero supportato dalla velocità di Vierchowod. Fu allora che Boniperti provò a chiamarlo alla Juventus: per sentirsi rispondere, grazie presidente, ma sarebbe tropo fascile. Quattro titoli da giocatore dopo l'oro olimpico a Londra '48 con la Svezia. Un maratoneta illuminato, lo stantuffo inesauribile al servizio del talento di Gren e della potenza di Nordhal. Chi ha visto giocare il trio svedese del Gre-No-Li, con tutto il rispetto per quello olandese a cavallo degli anni '90, ne conserva un ricordo insuperato. Chi ha ascoltato lo storico trio radiofonico di Tutto il calcio minuto per minuto, non avrà dimenticato che a dosare la verve dei due più celebri solisti, Enrico Ameri e Sandro Ciotti, c'era dallo studio centrale la voce di Roberto Bortoluzzi. Se n'è andato anche lui, nel pomeriggio di ieri, ultimo testimone di una grande stagione radiofonica che ha dispensato a generazioni di tifosi emozioni, gioie, sofferenze: con il timbro di una classe senza eguali.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

6 novembre 2007

Gianni Brera photo

“Il loro Heysel, un tempo onorevolissimo, è ormai insopportabilmente obsoleto. Ha le due curve in terra battuta con gradini sorretti da pietre malferme: in queste curve gli spettatori sono costretti a stare in piedi. Ammassare oggi folte moltitudini sugli spalti di curve senza posti a sedere significa esporsi a rischiose calamità pubbliche. Per loro disgrazia, i belgi hanno ottenuto dalla Uefa l'incarico di organizzare la Coppa Campioni. Sapevano di aver a che fare con orde di inglesi avvinazzati e feroci. Non hanno riflettuto però che gli spiantati liverpooliani non potevano competere con i ricchi juventini di tutta Italia, e che metà della curva destinata agli ospiti albionici sarebbe stata accaparrata – magari a borsa nera – dagli italiani. Così non hanno ritenuto i belgi di dividere più efficacemente i rappresentanti di due popoli l'uno all'altro inviso per troppo differenti destini passati e presenti. Alla tradizionale spocchia degli inglesi, il visibile benessere degli italiani doveva suonare come un'offesa patente, uno sberleffo tragico della sorte: dunque, ai più scalmanati non è parso vero di farla subito fuori. I pochi sparuti poliziotti belgi sono stati travolti. Gli italiani, prima sorpresi, poi atterriti, si sono ristretti fino a soffocarsi. I vecchi spalti interrati dello Heysel sono divenuti orrendo cimitero. Mortificati e stravolti, i belgi hanno taciuto lì per lì la tragedia, hanno chiamato allo Heysel tutta la polizia a disposizione nel regno: non è bastato. La partita, che pareva giocata per tacitare i manigoldi, si è risolta a favore della Juventus, il cui tripudio ha un po' stupìto dopo tanti decessi. Gli inglesi di Liverpool sono tornati alle loro tane, alla loro quotidiana mortificazione di paria. Gli italiani, fino a ieri sottovalutati e derisi, hanno meritato la sincera comprensione di tutti.”

Gianni Brera (1919–1992) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Con tanta nostalgia di uno sport nobile http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/05/31/con-tanta-nostalgia-di-uno-sport-nobile.html, la Repubblica, 31 maggio 1985, p. 4.

Gianluigi Buffon photo
Lev Nikolajevič Tolstoj photo

“Non si può essere buoni a metà.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

Origine: Citato in Saggezza dell'Oriente, p. 36

Alessia Gazzola photo
Christopher Marlowe photo

“FAUST: Ah, Faust, hai solo un'ora di vita, poi sarai dannato per sempre.
Fermatevi sfere del cielo che eternamente ruotate, che il tempo finisca e mezzanotte non venga mai.
Occhio lieto della natura, sorgi, sorgi di nuovo e fai un giorno eterno, o fai che un'ora duri un anno, un mese, una settimana, un giorno, che Faust possa pentirsi e salvare l'anima.
"O lente lente currite noctis equi".
Le stelle ruotano, il tempo corre, l'orologio suonerà, verrà il demonio e Faust sarà dannato.
Salirò fino a Dio! Chi mi trascina in basso?
Guarda, il sangue di Cristo allaga il firmamento e una sola goccia mi salverebbe, metà d'una goccia. Ah, mio Cristo, non uncinarmi il cuore se nomino Cristo.
Lo dirò di nuovo. Risparmiami, Lucifero.
Dov'è? E' scomparso. Vedo Dio che stende il braccio e china la fronte minacciosa Montagne e colline, venite, franatemi addosso, nascondetemi all'ira terribile di Dio.
No, no?
Allora mi getto a capofitto nella terra:
apriti, terra. No, non mi dà riparo.
Stelle che regnavate alla mia nascita e che mi avete dato morte e inferno, risucchiatevi Faust come una nebbia nelle viscere di quelle nubi incinte, affinché, quando vomitate in aria, il corpo cada dalle bocche fumose ma l'anima salga al cielo.
(L'orologio suona)
Ah, mezz'ora è passata. Presto passerà tutta.
Dio, se non vuoi avere pietà di quest'anima almeno per amore di Cristo il cui sangue mi ha riscattato, assegna un termine alla mia pena incessante:
che Faust resti all'inferno mille anni, centomila, e alla fine sia salvato.
Ma non c'è fine alle anime dannate.
Perché non sei una creatura senz'anima?
Perché la tua dev'essere immortale?
Metempsicosi di Pitagora, fossi vera, l'anima mi lascerebbe, sarei mutato in una bestia bruta.
Felici le bestie che morendo cedono l'anima agli elementi, ma la mia vivrà torturata in eterno.
Maledetti i genitori che mi fecero!
No, Faust, maledici te stesso, maledici Lucifero che ti ha privato del cielo.
(L'orologio suona mezzanotte).
Suona, suona! Corpo, trasformati in aria, o Lucifero ti porterà all'inferno.
Anima, mùtati in piccole gocce d'acqua e cadi nell'oceano, nessuno ti trovi.
(Tuono, ed entrano i diavoli)
Mio Dio, mio Dio, non guardarmi così feroce!
Serpi e vipere, lasciatemi vivere ancora un poco.
Inferno orribile, non aprirti. Non venire, Lucifero.
Brucerò i miei libri. Ah, Mefistofele.
(Escono con Faust. [Escono in alto Lucifero e i diavoli])

Christopher Marlowe, La tragica storia del Dottor Faust [Atto V, Scena II]”

Dr. Faustus

Khalil Gibran photo

“La pietà è solo metà della giustizia.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Sabbia e spuma

Luciano De Crescenzo photo
Geoffrey Chaucer photo
Cesare Pavese photo
Isabel Allende photo
Will Durant photo
Benjamin Franklin photo

“Metà delle vite che voi [medici] salvate non sono degne di essere salvate, perché sono inutili, mentre l'altra metà non andrebbe salvata perché è perfida. La vostra coscienza non vi rinfaccia mai l'empietà di questa guerra permanente contro i piani della Provvidenza?”

Benjamin Franklin (1706–1790) scienziato e politico statunitense

Origine: Dalla lettera al medico J. Fothergill, 1764, in Writings, a cura di J.A. Leo Lemay, Library of America, New York, 1987, p. 803; citato in Domenico Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza, 2005, p. 115.

Mary Wollstonecraft photo
Giovanni Bosco photo
Konstantin Konstantinovič Rokossovskij photo

“Konstantin Rokossovskij: Non posso entrare in dettagli, ma posso dirti questo: dopo varie settimane di duri combattimenti nella Bielorussia e nella Polonia orientale, avevamo raggiunto i sobborghi di Praga. Allora i tedeschi lanciarono 4 divisioni corazzate e fummo respinti.
Alexander Werth: Respinti di quanto?
Konstantin Rokossovskij: Non posso dirtelo esattamente. Diciamo di circa 100 chilometri.
Alexander Werth: Indietreggiate ancora?
Konstantin Rokossovskij: No, si ricomincia ad avanzare. Ma lentamente.
Alexander Werth: Ritieni che il 1° agosto avreste potuto prendere Varsavia in qualche giorno?
Konstantin Rokossovskij: Se i tedeschi non avessero lanciato nella battaglia quelle unità corazzate, avremmo preso Varsavia, ma non con un attacco frontale. In ogni modo avevamo soltanto 50 probabilità su 100. Non avevamo escluso un contrattacco tedesco a Praga. Tuttavia sappiamo che prima dell'arrivo delle divisioni corazzate, i tedeschi di Varsavia erano in preda al panico: facevano le valigie in fretta e furia.
Alexander Werth: In tali circostanze era giustificata l'inmsurrezione di Varsavia?
Konstantin Rokossovskij: No. È stato un terribile errore. Gli insorti hanno cominciato di loro iniziativa senza averci consultato.
Alexander Werth: Sì, ma c'era stata una notizia da radio Mosca che li incitava alla rivolta.
Konstantin Rokossovskij: Quella era una routine. La radio Swit li chiamava pure alla rivolta, senza dimenticare i servizi polacchi della BBC, almeno così è stato detto; non ho ascoltato quelle trasmissioni. Siamo seri: una insurrezione armata in un luogo come Varsavia sarebbe potuta riuscire soltanto se fosse stata accuratamente coordinata con l'azione dell'Armata Rossa. La questione della data aveva una importanza capitale. Gli insorti di Varsavia erano male armati, e la sollevazione avrebbe avuto senso solo se noi fossimo stati sul punto di entrare in Varsavia. Ma non c'era da parlarne in quella fase della battaglia. Riconosco però che certi corrispondenti sovietici si siano mostrati troppo ottimisti il 1° agosto. Venivamo respinti; nel migliore dei casi non avremmo potuto raggiungere Varsavia prima di metà agosto. Ora le circostanze ci sono state sfavorevoli. Sono cose che succedono in guerra: vedi Harkov nel marzo 1943 e Zitomir nell'Inverno scorso.
Alexander Werth: Pensate di poter ritornare a Praga nelle prossime settimane?
Konstantin Rokossovskij: Tutto quello che posso dire è che cercheremo di prendere Praga e Varsavia. Ma non sarà cosa da poco.
Alexander Werth: Avete però delle teste di ponte a sud di Varsavia.
Konstantin Rokossovskij: Certamente, ma i tedeschi fanno di tutto per eliminarle, e noi subiamo perdite enormi. Pensa che combattiamo senza interruzione da 2 mesi.”

Konstantin Konstantinovič Rokossovskij (1896–1968) generale sovietico

da un discorso del 26 agosto 1944; citato in Alexander Werth, La Russia in guerra, 1941-1945, traduzione di Mario Rivoire, Mondadori, Milano, 1966
verificare la fedeltà della trascrizione

Pietro Mennea photo
Fernando Vallejo photo
Matteo Ricci photo
Dargen D'Amico photo
Sacco e Vanzetti photo
Roger Federer photo
Riccardo Mannerini photo

“Partire | è lasciare il disegno a metà, | il discorso lacerato.”

Riccardo Mannerini (1927–1980) poeta e paroliere italiano

Partire, p. 238
Il sogno e l'avventura

Vujadin Boškov photo
Fedez photo
Pino Daniele photo
Milan Kundera photo
Fernando Pessoa photo
Marc Levy photo
Mao Tsé-Tung photo

“Le donne possono sorreggere la metà del cielo.”

Mao Tsé-Tung (1893–1976) Presidente del Partito Comunista Cinese

Origine: Citato in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 230. ISBN 9788858022900

Suman Pokhrel photo

“Metà della mia vita è intrisa di colore | guardando questi bagliori rossi | versati sulla porta laterale | che accoglie il giorno | ed i portali di bamboo | che chiudono fuori il giorno, | ma non riesco a capire | se terra e cielo | si separano la sera | e s’incontrano al mattino | o si separano al mattino | e s’incontrano la sera!”

L Colore Dell'Orizzonte
Origine: [Pokhrel, Suman, L Colore Dell'Orizzonte, Color of Horizon, Italian, Rita Stanzione, Poetic Prism 2016 [International Multilingual Poetry Anthology], September 2016, 171, The Cultural Center of Vijayawada and Amarawati, Padmaja Iyengar, Andra Pradesh, India]

Richard Wagner photo
Khalil Gibran photo

“Metà di ciò che dico è insensato: ma lo dico perché l'altra metà possa raggiungervi.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Sabbia e spuma

Jean Cocteau photo
Simone Weil photo
Charles Bukowski photo

“Allungai una mano, aprii il libro verso la metà e cominciai a leggere Guerra e Pace di Tolstoj. Niente di nuovo. Era ancora un brutto libro.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

da Gabbia di matti appena fuori di Hollywood
Compagno di sbronze

John Stuart Mill photo
Niccolo Machiavelli photo
Arthur Schopenhauer photo
Giuseppe Garibaldi photo
Margaret Atwood photo
Gerard Piqué photo

“[Sui paragoni tra Messi e Maradona] Ciò che rende Messi migliore è la sua regolarità. Non come Maradona. Al Barça, Maradona è stato meno della metà di Messi. Ha così tanti anni buoni della sua carriera deve essere considerato il migliore in assoluto.”

Gerard Piqué (1987) calciatore spagnolo

da un intervento alla radio catalana RAC-1; citato in Barcellona, Piqué: "Messi superiore a Maradona" http://www.tuttomercatoweb.com/?action=read&id=399365, Tuttomercatoweb.com, 14 novembre 2011