Frasi su no
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“«Ce lo chiede il popolo italiano», dicevate. Ma quando avete visto gli italiani scendere in piazza al grido: «Senato delle autonomie subito!»? Ho visto gli italiani lottare per i propri diritti costituzionalmente garantiti, non certo per avere una Camera di nominati, non certo per una riforma che non farà trovare lavoro al 43 per cento di giovani disoccupati, che non migliorerà la sanità, sempre lasciata in balìa degli avidi appetiti delle Regioni, con le note disuguaglianze tra quelle virtuose e quelle no. Chi di voi avrebbe la faccia tosta di dire che il bicameralismo rallenta il procedimento legislativo? […] Allo stesso modo non vi interessa la soluzione del conflitto di interessi che viola il principio costituzionale dell'uguaglianza di tutti i cittadini nell'accesso alle cariche elettive, sempre sacrificata sull'altare del baratto politico. Queste sono le vere riforme che il popolo italiano ci e vi chiede, non per cancellare, ma per attuare la nostra legge fondamentale, la «grande incompiuta», come diceva Calamandrei, per realizzare pienamente i principi della nostra Costituzione. Tutto questo però il Premier fa finta di non saperlo. Tanti giornali titolano: «Renzi vuole uscire vincitore», come se il nostro ordinamento costituzionale fosse la scommessa di un Premier infantile, il premio da attribuire a un narciso egoista, arrogante sul piano nazionale e irrilevante su quello europeo. E chi se ne frega se nelle università, così come nei pochi media liberi e tra i nostri banchi, in molti disperatamente chiedono di fermare una riforma sbagliata.”

Paola Taverna (1969) politica italiana
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“Un quadrato sicuramente lo si va a fare laddove ti è sfuggita una cosa che è vera ma è meglio che non la dicevi. E sicuramente… ti-ti devi mettere con le braccia così per difenderti […] poi dentro devi pensare "Scusa! Scusa! Scusa!" […] Però lo devi pensare piano piano, non si deve sentire se no poco onore.”

Caterina Guzzanti (1976) attrice e comica italiana

da Un Due Tre Stella, La7, 12 aprile 2012
Personaggi originali, Vichi
Origine: Visibile in Un Due Tre Stella - Vichi 'er presentatore non conforme' per CasaPau https://www.youtube.com/watch?v=ceud1y0Oy7k, YouTube.com, 12 aprile 2012.

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“[Ultime parole famose] Thiago Silva resta al Milan. Non abbiamo cambiato idea, non c'era idea di cedere il calciatore, ma venivano delle offerte straordinarie. Però il mio vecchio cuore rossonero mi ha fatto dire di no.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2012
Origine: Citato in Berlusconi: "Thiago Silva resta" http://www.sportmediaset.mediaset.it/mercato/mercato/articoli/84155/berlusconi-thiago-silva-resta-.shtml?frommobile, Sportmediaset.it, 14 giugno 2012.

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“Comunque no, non piange mica. E poi è un Girardengo, kazzo…”

Jack Frusciante è uscito dal gruppo

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“L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! L'amore credimi non è ortodosso | l'amore è quando ti diventa grosso.”

Checco Zalone (1977) cabarettista, comico e musicista italiano

da L'amore non ha religione, n. 2
Che bella giornata
Variante: L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! Non è evangelico né protestante | l'amore è quando ti diventa grande.

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“[…] prendo atto che Papa Francesco, insignito come «Uomo dell'anno» da Time Magazine, Vanity Fair e The Advocate, la più antica rivista della comunità gay americana, è più preoccupato della sorte dei clandestini di Lampedusa, più in generale dei poveri e degli emarginati nelle periferie del mondo globalizzato, che dedito sia a contrastare il genocidio dei cristiani d'Oriente sia a salvare il cristianesimo dal relativismo religioso e dall'invasione islamica all'interno stesso dell'Europa. Il fatto che anche il settimanale L'Espresso abbia scelto come «Uomo dell'anno» Costantino Baratta, cittadino di Lampedusa, per aver salvato la vita a 12 clandestini dopo il naufragio di un barcone lo scorso 3 ottobre culminato nella morte di 366 persone, sottolinea come in quest'Occidente, ma anche in questa Chiesa di Bergoglio, prevalgano l'ideologia del buonismo, immigrazionismo, multiculturalismo e globalismo, che ci impongono di assecondare il prossimo a prescindere dalle conseguenze per il nostro vissuto, permeati dall'ideologia del relativismo valoriale e del pauperismo che finiscono per inculcare in noi l'accettazione e la rassegnazione nei confronti di tutto e di tutti. Per contro la difesa dei cristiani d'Oriente e la guerra ad oltranza al radicalismo e al terrorismo islamico, si collocano nel contesto della salvaguardia delle nostre radici, della nostra fede, dell'identità nazionale, dei valori tradizionali a partire dalla centralità della famiglia naturale, come attesta l'opposizione ferma di Putin al matrimonio omosessuale proprio mentre quest'Unione Europea l'ha legittimato concependolo come l'apice della civiltà. Ecco perché, anche a costo di sfidare l'impopolarità, sostenete il Premio «Uomo dell'anno» a Putin, al-Sisi e Assad: significa dire no all'ideologia del globalismo e del relativismo, e dire sì al localismo nel contesto degli Stati nazionali e alla civiltà fondata sulla certezza di chi siamo.”

Magdi Allam (1952) giornalista e politico egiziano naturalizzato italiano

Origine: Da Putin e Assad sono i veri uomini dell'anno anti-terrore http://www.ilgiornale.it/news/interni/putin-e-assad-sono-i-veri-uomini-dellanno-anti-terrore-979249.html, Il Giornale.it, 31 dicembre 2013.

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“Io ho avuto la grazia di crescere in una famiglia in cui la fede si viveva in modo semplice e concreto; ma è stata soprattutto mia nonna, la mamma di mio padre, che ha segnato il mio cammino di fede. Era una donna che ci spiegava, ci parlava di Gesù, ci insegnava il Catechismo. Ricordo sempre che il Venerdì Santo ci portava, la sera, alla processione delle candele, e alla fine di questa processione arrivava il "Cristo giacente", e la nonna ci faceva – a noi bambini – inginocchiare e ci diceva: "Guardate, è morto, ma domani risuscita". Ho ricevuto il primo annuncio cristiano proprio da questa donna, da mia nonna! È bellissimo, questo! Il primo annuncio in casa, con la famiglia! E questo mi fa pensare all'amore di tante mamme e di tante nonne nella trasmissione della fede. Sono loro che trasmettono la fede. Questo avveniva anche nei primi tempi, perché san Paolo diceva a Timoteo: "Io ricordo la fede della tua mamma e della tua nonna". Tutte le mamme che sono qui, tutte le nonne, pensate a questo! Trasmettere la fede. Perché Dio ci mette accanto delle persone che aiutano il nostro cammino di fede. Noi non troviamo la fede nell'astratto; no! È sempre una persona che predica, che ci dice chi è Gesù, che ci trasmette la fede, ci dà il primo annuncio. E così è stata la prima esperienza di fede che ho avuto.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Citazioni tratte da discorsi, Veglia di Pentecoste http://www.news.va/it/news/testo-integrale-con-le-risposte-di-papa-francesco, Radio Vaticana, 19 maggio 2013

“E allora perché quei programmi di successo sorgono solo a sinistra? Escludo l'ipotesi etnico-politica suggerita dalla sinistra stessa: noi razza di sinistra siamo più intelligenti, eticamente migliori e possediamo la verità. No, non credo a queste differenze antropologiche e a questo Verbo incarnato in un versante ideologico.”

Marcello Veneziani (1955) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Ecco perché in Tv la destra non esiste http://www.ilgiornale.it/interni/ecco_perche_tv_destra_non_esiste/19-11-2010/articolo-id=487896-page=0-comments=1, il Giornale.it, 19 novembre 2010.

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“Michel Onfray si lamenta di ricevere critiche senza essere letto? Ebbene, l'ho quindi letto. L'ho fatto sforzandomi di mettere da parte, per quanto possibile, i vecchi cameratismi, le amicizie comuni, come anche la circostanza — ma questo era evidente — che entrambi siamo pubblicati dallo stesso editore. A dir la verità, sono uscito da questa lettura ancora più costernato di quanto lasciassero presagire le recensioni di cui, come tutti, ero venuto a conoscenza. Non che per me, come invece per altri, l'«idolo» Freud sia intoccabile: da Foucault a Deleuze, a Guattari e ad altri ancora, molti se la sono presa con lui e io, pur non essendo d'accordo, non ho mai negato che abbiano fatto avanzare il dibattito. E nemmeno sono il risentimento anti-freudiano, la collera, addirittura l'odio, come ho letto qua e là, a suscitare il mio disagio alla lettura del libro Crépuscule d'une idole. […] si fanno grandi libri con la collera! E che un autore contemporaneo mescoli i propri affetti con quelli di un glorioso predecessore, che si misuri con lui, che faccia i conti con la sua opera in un pamphlet che, nell'ardore dello scontro, apporta argomenti o chiarimenti nuovi è, in sé, qualcosa di piuttosto sano. Del resto, Onfray l'ha fatto spesso, altrove, e con vero talento. No, non è questo. Quel che infastidisce nel Crépuscule d'une idole è di essere banale, riduttivo, puerile, pedante, talvolta al limite del ridicolo, ispirato da ipotesi complottistiche assurde quanto pericolose.”

Bernard-Henri Lévy (1948) filosofo, giornalista e imprenditore francese
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“John Lennon per me significa tutto. Tutto e niente. Non direi che è un autore migliore di Paul McCartney, direi che sono diversi ma entrambi fantastici. Ma a me piace di più la roba di Lennon perché è un po' più meravigliosa ed è più folle. McCartney è come Noel: è troppo nice, troppo simpatico. Lennon era contorto e a me quella roba piace. La sua voce è la cosa principale che amo. Mi piace la sua voce quando parla. È piuttosto fottutamente grandiosa. Ma è la voce quando canta quella che conta. La voce politica? Non me ne fotte un cazzo, non può fregarmene di meno della politica. Ma tutte le altre cose - la sua voce quando canta, le sue canzoni e le sue parole - significano un mondo per me. Mi piace la prima roba rock 'n' roll tanto quanto mi piace la roba successiva, ma in questo momento il mio periodo preferito è quello di Strawberry Fields Forever. C'è questo pezzo che is chiama Now And Then che è uno dei demo che fece in India con George Harrison [in realtà è un demo fatto nella sua casa di New York nel 1978, ndr] e dovresti ascoltarlo. Penso che lo abbiano mixato di nuovo come hanno fatto per Free As A Bird, ma quella canzone è fottutamente meravigliosa. Come cantautore, credo che nessuno abbia mai eguagliato Lennon e non so se mai qualcuno lo farà. Lee Mavers ci è andato vicino, ma ha seguito un'altra strada. Our kid [Noel, ndr] è bravo, ma gli manca quella cazzo di follia che Lennon aveva. È un tizio normale che scrive canzoni decenti, e Mavers era troppo folle. Ma Lennon aveva tutto quello e di più. È una fissa costante per lui e non penso che mi potrebbe annoiare. Ti annoi di John Lennon e ti annoi di te stesso, no? E io non sono annoiato di me stesso…”

Liam Gallagher (1972) cantante inglese
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“Lei se ne intende di giornalismo?
– No, mi dispiace. Io per vivere lavoro.”

Origine: Romanzi, Il telefono senza fili, p. 66

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“Tutti parlano di crisi, è un po' paradossale perché di crisi ne ho sentito sempre parlare dal '68 quando c'era una crisi culturale, poi nel 1972 si parla, con il primo rapporto di Roma, di una crisi ecologica, poi con la controrivoluzione neoliberista di Margaret Thatcher e Reagan c'è la crisi sociale e ora la crisi finanziaria e la crisi economica dopo il crollo di Lehmann Brothers. Finalmente tutte queste crisi si mescolano e siamo di fronte a una crisi di civiltà, una crisi antropologica. A questo punto il sistema non è più riformabile, dobbiamo uscire da questo paradigma e qual è questo paradigma? È il paradigma di una società di crescita. La nostra società è stata poco a poco fagocitata dall'economia fondata sulla crescita, non la crescita per soddisfare i bisogni che sarebbe una cosa bella, ma la crescita per la crescita e questo naturalmente porta alla distruzione del pianeta perché una crescita infinita è incompatibile con un pianeta finito. Si deve una vera riflessione quando si parla di crisi antropologica, si deve prendere questo sul serio perché abbiamo bisogno di una decolonizzazione dell'immaginario. Il nostro immaginario è stato colonizzato dall'economia, tutto è diventato economico. Questa è una cosa specifica all'occidente e abbastanza recente anche nella nostra storia. Siamo nel XVII secolo quando c'è questa grande svolta etica segnata dalla teoria di Bernard Mandeville. Prima si diceva che l'altruismo era una bella cosa e poi si dice: "no, dobbiamo essere egoisti, cercare di fare il più profitto possibile, l'avidità è una bella cosa."”

Serge Latouche (1940) economista e filosofo francese

Sì, per distruggere più velocemente il nostro "oikos", la nostra casa e a questo effettivamente siamo arrivati. Lo vediamo con il cambiamento climatico, con la perdita di biodiversità, con l'inquinamento dell'aria, dell'acqua, dei suoli. Siamo arrivati a un punto che non si può più continuare su questa strada. O cambiamo strada o sarà la fine dell'umanità.
Origine: Visibile in Passaparola: Una rivoluzione culturale per salvare l'umanità, di Serge Latouche http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/10/19/passaparola-una-rivoluzione-culturale-per-salvare-lumanita-di-serge-latouche/, BeppeGrillo.it

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“Certo. Noi abbiamo delle responsabilità gravissime, in un sistema che premia coloro che si mettono al servizio dei politici. Anche nella scelta delle notizie, perché i giornalisti sbagliano magari, ma un senso di cos'è una notizia e cosa no ce l'hanno. È chiaro che se il clima politico, induce diciamo a un rapporto di distensione tra l'opposizione e la nuova maggioranza, Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi… Io non scrivo che Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi perché non lo vuole né la destra né la sinistra, e io che c'entro con la destra e con la sinistra? Loro prendano le posizioni politiche che vogliono, ma io devo fare il giornalista. Io devo raccontarlo, l'ha raccontato Lirio Abbate nel libro che ha scritto con Gomez, e viene celebrato giustamente come un giornalista eroico minacciato dalla mafia. Allora, o hanno il coraggio di dire che Lirio Abbate è un mascalzone, un mentitore, oppure hanno il coraggio di prendere nota di quello che scrive della seconda carica dello Stato, e chiedere semplicemente alla seconda carica dello Stato di spiegare quei rapporti con quei signori che sono stati poi condannati per mafia; invece noi, purtroppo, andiamo a rimorchio del clima politico. Se ci fosse scontro qualcuno dice: vabbè, alla sinistra fa comodo lo scrivo. Oggi che nemmeno la sinistra vuole sentir parlare di certe cose, non ne parla più nessuno: è un dramma.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

Citazioni tratte da interviste

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“Sai" disse Ron, i capelli ritti a furia di passarci in mezzo le dita, preso dallo sconforto, "credo che sia ora di ricorrere alle vecchie misure d'emergenza per Divinazione"
"Cosa… dobbiamo inventare?"
"Sì" rispose Ron, spazzando via dal tavolo la gran massa di foglietti scarabocchiati, intingendo la penna nell'inchiostro e cominciando a scrivere.
"Lunedì prossimo" annunciò, "mi verrà la tosse a causa dell'infelice congiunzione di Marte e Giove". Alzò lo sguardo su Harry. "La conosci, no? Dalle un oceano di disgrazie e lei ci sguazzerà!"
"Giusto", disse Harry, appallottolando il suo primo tentativo e lanciandolo nel fuoco, al di sopra delle teste di un gruppo di allievi del secondo anno seduti a chiacchierare. "D'accordo, allora… Lunedì: rischio di… ehm, ustioni".
"Ci puoi giurare" fece Ron cupo, "Lunedì ci toccano di nuovo gli Schiopodi. Okay, martedì, io… ehm…"
"Perderai una cosa preziosa" disse Harry, che sfogliava Svelare il futuro in cerca di spunti.
"Giusto" rispose Ron, prendendo nota. "per colpa di… Mercurio. Perché invece tu non ti fai pugnalare alle spalle da qualcuno che credevi un amico?"
"Sì, dai!" approvò Harry, scrivendo "e sarà perché… Venere è nella dodicesima casa."
"E mercoledì avrò la peggio in una rissa."
"Aah, la rissa la volevo io. No, allora io perdo una scommessa…"
"E certo, perché scommetterai su di me nella rissa!”

Harry e Ron: p. 192-193
Harry Potter e il calice di fuoco

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“[Su Hotel Chevalier] Sono molto contrariata per il nudo che ho fatto. Non ho ascoltato il mio intuito. Ma d'ora in poi lo farò per le scelte future. Dirò qualche 'no' in più.”

Natalie Portman (1981) attrice, modella e regista israeliana

Origine: Citato in, [//www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo385323.shtml Pentita del mio nudo], tgcom24.mediaset.it, 29 ottobre 2007.

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“[…] i diritti di cui stiamo parlando […] sono quelli sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione: ossia, siamo uguali davanti alla legge e con pari dignità sociale, senza distinzione di sesso, razza, religione, lingua, opinione politica e di condizioni personali e sociali. Il sesso viene per primo e c'è una ragione ben specifica. Tutto ciò che si doveva dire in quest'Aula doveva partire proprio da questi principi di uguaglianza e pari dignità sociale. Invece no: si è andati esattamente in senso opposto, costruendo una cittadinanza di serie B, perché gli omosessuali non possono sposarsi, non possono essere troppo congiunti, ma neanche essere troppo disgiunti. Si può esistere, ma solo in uno spazio legislativo ridotto e ipocrita: uno spazio in cui si è costretti a riconoscere gli stessi diritti, ma a chiamarli con un nome diverso. […] possiamo anche accettare l'umiliazione di definirla una «formazione sociale specifica», tanto per chiamare in modo diverso le stesse cose, che affrontano due persone che vivono una vita quotidiana identica a quelle di tutte le altre famiglie, tra mutuo, lavoro, figli, scuola e spesa. Una vita identica e problemi identici, per cittadini uguali davanti alla legge, ma senza gli stessi diritti. Magari potete scrivere una Costituzione a parte per loro, con diritti più contenuti, striminziti, calati dall'alto.”

Alberto Airola (1970) politico italiano

da un intervento al Senato durante la discussione del ddl Cirinnà, 9 febbraio 2016
Origine: Visibile al minuto 00:30 di Unioni civili, l'intervento di Alberto Airola (M5S) https://www.youtube.com/watch?v=5eXv6XARnHo, YouTube.com, 9 febbraio 2016; citato in 17ª Legislatura - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 574 del 09/02/2016 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00964507&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddl2081ecddcdfeduc:1-intervento_airolam5s&parse=no, Senato.it, 9 febbraio 2016.

“Una volta Churchill, Hitler e Mussolini si riunirono a colloquio. Dissero: «C'è una grande vasca con dentro un solo pesce; a turno secondo la sorte cercheremo di prenderlo, chi vi riuscirà sarà il vincitore di questa guerra». Per primo fu tratto a sorte Mussolini per la prova. Egli si levò la giacca, rimboccò le maniche, cacciò la testa nell'acqua, sbuffò bolle e spruzzi, gridò roboanti minacce, bestemmiò anche finché, sfinito, fu portato a braccia lontano dalla vasca.
Secondo fu a provare Hitler: egli radunò il suo Stato maggiore, si fece portare la pianta precisa della vasca, prese misure di lunghezza, larghezza e profondità, chiese il volume dell'acqua e il peso specifico del pesce… poi decretò con matematica, teutonica precisione: «Alla tale ore, al tale minuto il pesce dovrà passare di qui». Attese, tuffò la mano, e la ritrasse col pesce, ma subito questo, con improvviso guizzo, sparì di nuovo sott'acqua.
«Siete stato a un pelo dalla vittoria» sorrise allora Churchill che stava bevendo il suo tè. «Ora tocca a me». Egli terminò di sorbire la bevanda e col suo cucchiaino incominciò a vuotare la vasca pazientemente… «Che fate?» gli chiese Hitler. «Quando la vasca sarà vuota potrò prendere il pesce tranquillamente!» Non tutti conoscevano la barzelletta che divertì la compagnia. Tutti risero. Drina disse:
– Io so il seguito. Me l'hanno raccontato a Milano.
– Il seguito? Ma se finisce qui!
– No. Si dice che Churchill abbia vuotato la vasca cucchiaino per cucchiaino e quando già il pesce boccheggiava ed egli stava per allungare la mano, sia passato Stalin e se lo sia preso!…”

Origine: Noi no, p. 120-121

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“Si decide o no?"
"Mi trema il polso.”

Francesco Tullio Altan (1942) fumettista, disegnatore e sceneggiatore italiano

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“Il Governo è come una bicicletta. Se pedala va, altrimenti no. Io faccio il tifo perché pedali.”

Matteo Renzi (1975) politico italiano

Origine: Citato in Renzi e il PD che sogna http://www.estense.com/?p=315775/, Estense.com, 16 luglio 2013.

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“[Riguardo Dario Fo e Franca Rame] A parte il disprezzo, intende dire? Una specie di pena. Perché v'era un che di penoso in quei due vecchi che per piacere ai giovani radunati in piazza si sgolavano e si sbracciavano sul palcoscenico montato dinanzi a Santa Croce, quindi dinanzi al porticato che un tempo immetteva al Sacrario dei Caduti Fascisti. In loro non vedevo dignità, ecco. A un certo punto l'amico che con me li guardava alla tv ha sussurrato: Ma lo sai che lui militava nella Repubblica di Salò?. Non lo sapevo, no. Come essere umano non mi ha mai interessato. Come giullare, non m'è mai piaciuto. Come autore l'ho sempre bocciato, e la sua biografia non mi ha mai incuriosito. Così sono rimasta sorpresa, io che parlo sempre di fascisti rossi e di fascisti neri. Io che non mi sorprendo mai di nulla e non batto ciglio se vengo a sapere che prima d'essere un fascista rosso uno è stato un fascista nero, prima d'essere un fascista nero uno è stato un fascista rosso. E mentre lo fissavo sorpresa ho rivisto mio padre che nel 1944 venne torturato proprio da quelli della Repubblica di Salò. M'è calata una nebbia sugli occhi e mi sono chiesta come avrebbe reagito mio padre a vedere sua figlia oltraggiata e calunniata in pubblico da uno che era appartenuto alla Repubblica di Salò. Da un camerata di quelli che lo avevano fracassato di botte, bruciacchiato con le scariche elettriche e le sigarette, reso quasi completamente sdentato. Irriconoscibile. Talmente irriconoscibile che, quando ci fu permesso di vederlo e andammo a visitarlo nel carcere di via Ghibellina, credetti che si trattasse d'uno sconosciuto. Confusa rimasi lì a pensare – chi è quest'uomo, chi è quest'uomo – e lui mormorò tutto avvilito: Oriana, non mi saluti nemmeno?. L'ho rivisto in quelle condizioni, sì e mi son detta: Povero babbo. Meno male che non li ascolti, non soffri. Meno male che sei morto.”

Oriana Fallaci (1929–2006) scrittrice italiana

Origine: Dall'intervista di Riccardo Mazzoni Oriana Fallaci risponde http://archivio.panorama.it/Oriana-Fallaci-risponde, Panorama.it, 21 novembre 2002.

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“Interlocutore': Ah, ho capito: CasaPound, il movimento di estrema destra.
'Vichi': No… no! Non estrema destra fascisti del terzo millennio!”

Caterina Guzzanti (1976) attrice e comica italiana

da Un Due Tre Stella, La7, 14 marzo 2012
Personaggi originali, Vichi

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“No gran Dottore abbesogna che fosse chi decette ca l'ommo comme nasce accossì pasce”

Pompeo Sarnelli (1649–1724) vescovo cattolico italiano

Incipit di La gallenella

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“Se non riesci ad amare Te Stesso, non puoi amare un altro. Molte persone commettono l'errore di cercare l'amore per Sé attraverso l'amore per un Altro. Certo, non si rendono conto di comportarsi così. Non si tratta di uno sforzo consapevole. È quanto accade nella mente. Nel profondo della mente, in quello che chiamate inconscio, pensate: Se soltanto riesco ad amare gli altri, gli altri ameranno me. Diventerò quindi simpatico e potrò volermi bene. In realtà un gran numero di persone si detesta perché ha l'impressione di non essere amato da nessuno. Questa è una malattia che si verifica quando gli individui sono davvero «consumati d'amore» perché in verità gli altri li amano, ma questo non ha importanza. Non ha nessuna importanza quante siano le persone a dichiarare il proprio amore nei loro confronti, non è sufficiente. Innanzitutto loro non ci credono. Pensano di essere manipolati, pensano che si cerchi di ottenere qualcosa. (Come è possibile essere amati per quello che si è veramente? No. Deve esserci un errore. Gli altri vogliono qualcosa in cambio! Ma che cosa?) Stanno lì a cercare di capire in quale modo si potrebbe davvero amarli. Perciò non credono a quanto viene loro detto e danno inizio a una campagna per indurre gli altri a provare il proprio amore. Per far questo possono pretendere da chi li ama che cominci con il cambiare comportamento.”

Neale Donald Walsch (1943) scrittore

Conversazioni con Dio

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“Due anni fa votai per l'Italia dei Valori, soprattutto perché nel mio Piemonte candidava Franca Rame, persona straordinaria che sono felice di aver contribuito a mandare al Senato. Credo proprio che anche stavolta tornerò a votare per il partito di Antonio Di Pietro, che tra le altre cose non candida né condannati né inquisiti. […] Per essere chiari: voterei molto più volentieri per un Einaudi o un De Gasperi redivivi. Ma, in attesa che rinasca qualcuno di simile e riesca a entrare in politica, penso che l'astensione – da cui sono stato a lungo tentato – finisca col fare il gioco della casta, anzi della cosca. Il non voto, anche se massiccio, non viene tenuto in minimo conto dalla partitocrazia: anche se gli elettori fossero tre in tutto, i partiti se li spartirebbero in percentuale per stabilire vincitori e vinti. E infischiandosene degli assenti, che alla fine hanno sempre torto. Dunque penso che si debba essere realisti, votando non il «meno peggio», ma ciò che si sente meno lontano dai propri desideri. A convincermi a votare per l'Idv sono le liste che ha presentato Di Pietro, che ospitano diverse persone di valore, alcune delle quali sono amici miei, di MicroMega, dei girotondi e di chi ha combattuto in questi anni le battaglie per la legalità e la libertà d'informazione. […] E poi c'è Di Pietro che, pur con tutti i suoi difetti, ha saputo pronunciare – da ministro e da leader di partito – una serie di «no» molto pesanti contro le vergogne del centro-sinistra.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

Con Di Pietro, per fare il guastafeste, n.º 2/2008, 25 marzo 2008
Micromega

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“A testa ci voli pi cantari. No a vuci! Ci sono degli artisti che non hanno molta voce ma fanno dei pezzi mirabili.”

Giuni Russo (1951–2004) cantautrice italiana

Origine: Citato in http://guide.supereva.it/franco_battiato/interventi/2004/09/175474.shtml.