Frasi sul passato
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“Il passato mi attira, il presente mi atterrisce perché l'avvenire è la morte.”

Guy de Maupassant (1850–1893) scrittore e drammaturgo francese

da La chioma
Racconti fantastici

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“Senna è stato un'ispirazione e, anche se sono passati 20 anni, il suo spirito sopravvive in tutti i piloti da corsa.”

Valentino Rossi (1979) pilota motociclistico italiano

Origine: Citato in Rossi: «Senna, il suo spirito è vivo in tutti i piloti» http://www.tuttosport.com/motori/news/2014/05/01-293215/Rossi%3A+%C2%ABSenna,+il+suo+spirito+%C3%A8+vivo+in+tutti+i+piloti%C2%BB Tuttosport.com, 1º maggio 2014.

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“Vi amo tutti, ma dovete perdonarmi se ho perso la voce urlando e lamentandomi questa settimana e ho perso la testa un po’ di tempo prima quest’anno per cui dovrò leggere. Grazie Hollywood Foreign Press, giusto per sottolineare quello che ha già detto Hugh Laurie, voi e tutti noi apparteniamo alla categoria più diffamata in America. Pensateci: Hollywood, foreigners (stranieri), press (stampa). Ma chi siamo noi e che cosa è Hollywood? Siamo solo persone provenienti da altri luoghi. Sono nata e cresciuta e ho studiato nelle scuole pubbliche del New Jersey. Viola è nata nella cabina di un mezzadro in South Carolina ed è cresciuta a Central Falls, Rhode Island; Sarah Paulson è nata in Florida, allevata da una madre single a Brooklyn. Sarah Jessica Parker è una di sette o otto fratelli dell’Ohio. Amy Adams è nata a Vicenza, in Italia. E Natalie Portman è nata a Gerusalemme. Dove sono i loro certificati di nascita? E la bella Ruth Negga è nata ad Addis Abeba, in Etiopia, cresciuta a Londra – o forse in Irlanda ed è qui nominata per aver interpretato una ragazza proveniente da una piccola città della Virginia. Ryan Gosling, come tutte le persone migliori, è canadese, e Dev Patel è nato in Kenya, cresciuto a Londra, e qui ha interpretato un indiano cresciuto in Tasmania. Hollywood è dunque infestata da stranieri e da gente che viene da fuori. E se li cacciassimo tutti a calci non ci rimarrebbe nulla da guardare se non il football e le arti marziali. Che non sono arti. Mi hanno dato tre secondi per dire queste parole: il lavoro di un attore è quello di infilarsi nella vita delle persone diverse da noi, e far sentire come ci si sente. E nell’anno passato ci sono state molte, molte, molte prove di attore potenti in questo senso. Mozzafiato. Ma ce n’è stata una quest’anno che mi ha stordito. Colpito al cuore. Non perché fosse particolarmente buona; non c’era niente di buono. Ma è stata efficace e ha fatto il suo dovere. Ha fatto ridere l’audience a cui era destinata. È stato il momento in cui la persona che chiedeva di sedersi sulla poltrona più rispettata nel nostro Paese ha imitato un giornalista disabile che superava per privilegi, potere e per capacità di reagire. Vedere quella scena mi ha spezzato il cuore e ancora non riesco a togliermela dalla testa. Perché non era un film. Era vita reale. E questo istinto di umiliare gli altri, quando è usato da qualcuno che ha una grande visibilità, da parte di qualcuno potente, si trasmette nella vita di tutti, perché dà un pò il permesso agli altri di fare la stesse cose. La mancanza di rispetto incoraggia altra mancanza di rispetto, la violenza incita alla violenza. E quando i potenti usano la loro posizione di prevaricare gli altri tutti noi perdiamo. O. K., andare avanti con lui. E questo mi porta alla stampa. Abbiamo bisogno di una stampa capace di esercitare il controllo sui potenti, e farli rispondere per ogni gesto oltraggioso. È per questo che i nostri fondatori hanno inserito la libertà di stampa ed espressione nella Costituzione. Quindi chiedo alla facoltosa Hollywood Foreign Press e a tutti i presenti di unirsi a me nel sostenere il Comitato per la protezione dei giornalisti, perché ne avremo bisogno nell’immediato futuro, ne avremo bisogno per salvaguardare la verità. Ancora una cosa: una volta me ne stavo sul set a lamentarmi per qualcosa – del tipo che stavamo lavorando troppo o all’ora di cena o qualcosa di simile – e Tommy Lee Jones mi disse: «Non è un già un enorme privilegio, Meryl, essere solo un'attrice?». In effetti è proprio così, e dobbiamo ricordarci a vicenda il privilegio e la responsabilità di questo mestiere. Dovremmo essere tutti orgogliosi del lavoro di Hollywood che si onora qui stasera. Come la mia amica, la Principessa Leia, mi ha detto una volta, prendete il vostro cuore spezzato, e fatene arte."”

Meryl Streep (1949) attrice, doppiatrice e produttrice cinematografica statunitense

Golden Globe 2017, Meryl Streep riceve il Golden Globe alla carriera

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“Siamo passati e passeremo.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano
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“Soffermarsi sul passato porta allo squilibrio mentale e alla demenza.”

Joan Didion (1934) giornalista, scrittrice e saggista statunitense

libro Diglielo da parte mia

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“«Le strade di Fantàsia», disse Graogramàn, «le puoi trovare solo grazie ai tuoi desideri. E ogni volta puoi procedere soltanto da un desiderio al successivo. Quello che non desideri ti rimane inaccessibile. Questo è ciò che qui significano le parole 'vicino' e 'lontano'. E non basta volere soltanto andar via da un luogo. Devi desiderarne un altro. Devi lasciarti guidare dai tuoi desideri.»
«Ma io non desidero affatto andarmene da qui», ribatté Bastiano.
«Dovrai trovare il tuo prossimo desiderio», replicò Graogramàn in tono quasi severo.
«E quando l'avrò trovato», fece Bastiano di rimando, «come potrò andarmene da qui?»
«Ascolta, mio signore», disse Graogramàn a voce bassa, «in Fantàsia c'è un luogo che conduce ovunque e al quale si può giungere da ogni parte. Viene chiamato il Tempio delle Mille Porte. Nessuno lo ha visto dall'esterno, perché non ha un esterno. Il suo interno consiste in un labirinto di porte. Chi lo vuole conoscere deve avere il coraggio di inoltrarsi in quel labirinto.»
«Ma come è possibile, se non ci si può avvicinare dall'esterno?»
«Ogni porta», continuò il leone, «ogni porta in tutta Fantàsia, persino una comunissima porta di cucina o di stalla, sicuro, persino l'anta di un armadio, può in un determinato momento diventare la porta d'ingresso al Tempio delle Mille Porte. Passato quell'attimo, torna a essere quello che era, una porta qualsiasi. Perciò nessuno
può passare per più di una volta dalla stessa porta. E nessuna delle mille porte riconduce là da dove si è venuti. Non esiste ritorno.»
«Ma una volta che si è dentro», domandò Bastiano, «si può uscirne?»
«Sicuro», rispose il leone, «però non è così facile come nei soliti edifici. Perché attraverso il labirinto delle Mille Porte ti può guidare solo un vero desiderio. Chi non lo ha è costretto a continuare a vagarci dentro fino a quando sa esattamente che cosa desidera. E questo talvolta richiede molto tempo.»
«E come si fa a trovare la porta d'ingresso?»
«Bisogna desiderarlo.»
Bastiano rifletté a lungo e poi disse:
«È strano che non si possa semplicemente desiderare quello che si vuole. Ma, per la verità, da dove ci vengono i desideri? E che cos'è un desiderio?»
Graogramàn guardò il ragazzo a occhi spalancati, ma non rispose.

Qualche giorno più tardi ebbero un altro colloquio molto importante.
Bastiano aveva mostrato al leone la scritta sul rovescio dell'amuleto. «Che cosa può significare?» domandò. «FA' CIO' CHE VUOI, questo vuol dire che posso fare tutto quello che mi pare, non credi?»
Il volto di Graogramàn assunse d'improvviso un'espressione di terribile serietà e i suoi occhi divennero fiammanti.
«No», esclamò con quella sua voce profonda e tonante, «vuol dire che devi fare quel che è la tua vera volontà. E nulla è più difficile.»
«La mia vera volontà?» ripeté Bastiano impressionato. «E che cosa sarebbe?»
«È il tuo più profondo segreto, quello che tu non conosci.»
«E come posso arrivare a conoscerlo?»
«Camminando nella strada dei desideri, dall'uno all'altro, e fino all'ultimo. L'ultimo ti condurrà alla tua vera volontà.»
«Ma questo non mi pare tanto difficile.»
«Di tutte le strade è la più pericolosa», replicò il leone.
«Perché?» domandò Bastiano. «Io non ho paura.»
«Non è di questo che si tratta», ruggì Graogramàn, «ciò richiede la massima sincerità e attenzione, perché non c'è altra strada su cui sia tanto facile perdersi definitivamente.»”

Michael Ende (1929–1995) scrittore tedesco
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“[Su Mia Martini] Non è facile essere ricordati per sempre. Sono molte le persone del passato che non ci sono riuscite e saranno tante quelle del presente non ci riusciranno. Lei ci è riuscita.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Origine: Da Mia Martini,semplicemente indimenticabilei https://spettacolomusicasport.com/2017/07/22/mia-martini-semplicemente-indimenticabile/, SpettacoloMusicaSport.com, 22 luglio 2017.

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“[«Quando hai iniziato a sciare e perché?»] Per il mio primo compleanno mia zia mi ha regalato un paio di piccoli sci in plastica. […] Ho poi passato la mia estate in giro per il giardino con gli sci ai piedi e, arrivato l'inverno, era naturale che iniziassi ad usarli pure sulla neve.”

Lara Gut (1991) sciatrice alpina svizzera

Origine: Citato in Luigi Bottecchia, Intervista a Lara Gut: «La mia vita, il mio sci» http://contropiede.ilgiornale.it/esclusiva-intervista-a-lara-gut-la-mia-vita-il-mio-sci/, Contropiede.ilgiornale.it, 18 gennaio 2015.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Il passato ha concluso il suo tempo, il presente è l'attimo, il futuro il divenire.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“Io… vorrei che il giovane quando si mette a scrivere, non pensasse mai ad essere né melodista, né realista, né idealista, né avvenirista, né tutti i diavoli che si portion queste pedanterie. La melodia e larmonia non devono essere che mezzi nella mano dell'artista per fare della Musica, e se verrà un giorno in cui non si parlerà più né di melodia né di armonia né di scuole tedesche, italiane, né di passato né di avvenire ecc. ecc. ecc. allora forse il regno dell'arte.”

Giuseppe Verdi (1813–1901) compositore italiano autore di melodrammi

Variante: Io…vorrei che il giovane quando si mette a scrivere, non pensasse mai ad essere né melodista, né realista, né idealista, né avvenirista, né tutti i diavoli che si portino queste pedanterie. La melodia e l’armonia non devono essere che mezzi nella mano dell'artista per fare della Musica, e se verrà un giorno in cui non si parlerà più né di melodia né di armonia né di scuole tedesche, italiane, né di passato né di avvenire ecc. ecc. ecc. allora forse comincierà il regno dell'arte.
Origine: Da una lettera a Opprandino Arrivabene, 14 luglio 1875; citato in Marcello Conati, Verdi: interviste e incontri, EDT srl, 2000, p. 197 https://books.google.it/books?id=kb9gk11MAAIC&pg=PA197. ISBN 8870634906

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“Occorre liberarsi delle scorie del passato che turbinano nella memoria come insetti rapaci. Sono soltanto vecchie idee di cui non abbiamo più bisogno.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Versi poetici e dichiarazioni di guerra
Variante: Occorre liberarsi delle scorie del passato che turbinano nella memoria come insetti rapaci. Sono soltanto vecchie idee di cui non abbiamo più bisogno.

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“[Il Primo Bacio] è il vincolo che unifica l'estraneità del passato con la luminosità del futuro”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

La Voce del Maestro

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“L'arte non diventa nuova prima che siano passati dieci anni perché solo allora appare nuova.”

Andy Warhol (1928–1987) pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e…

La cosa più bella di Firenze è McDonald's

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“Ho lasciato incompiute una quantità di cose. Ma questo è naturale. E, a proposito, vale la pena di ricordare che in francese il passato si chiama imperfetto.”

Charles de Gaulle (1890–1970) generale e politico francese

Origine: Citato in Frederic Barreyre, Les derniers de gènéral De Gaulle.

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“Non pensate mai all'avvenire e rivivete nel vostro passato. Quanto al presente, considerate ogni giorno come un regalo squisito della provvidenza.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

Elogio della vecchiaia

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“Quelli che vogliono ripetere il passato, devono far tesoro dell'insegnamento della storia.”

Cadenza musicale del Bene Gesserit: cap. 1; Ed. Nord, p. 1
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“In passato foste scimmie, ma ancor oggi l'uomo è più scimmia di qualsiasi scimmia.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

Prologo, 3; Montinari 1972

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“Non so cosa sia che rende un uomo più conservatore: non conoscere nulla tranne il presente, o nulla tranne il passato.”

John Maynard Keynes (1883–1946) economista britannico

Origine: Da La fine del laissez-faire.

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“Del passato interessa solo quello che, a rammentarlo, dà piacere.”

Jane Austen (1775–1817) scrittrice britannica

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“Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato.”

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Variante: e continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato.

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“Possiamo più biasimare il passato, che non correggerlo.”

Annibale (-247–-183 a.C.) condottiero e politico cartaginese

citato in Tito Livio, XXX, 30; 2006
Praeterita magis reprehendi possunt quam corrigi.
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“Là dove noi non siamo, si sta bene. Nel passato noi non siamo più ed esso ci appare bellissimo.”

Anton Pavlovič Čechov (1860–1904) scrittore, drammaturgo e medico russo

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“È tutto passato. Oggi so salutare la bellezza.”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da Alchimia del Verbo, 1995

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“Mentre preparava le valigie e le carte, Nechljudov si soffermò sul suo diario, ne rilesse alcuni passi e le ultime cose scritte. Prima di partire per Pietroburgo aveva annotato: «Katiuša non vuole il mio sacrificio, ma il suo. Lei ha vinto, e io ho vinto. Mi riempie di gioia per il mutamento interiore che mi pare (non oso ancora crederci) stia avvenendo in lei. Non oso ancora crederci, ma mi pare che torni a vivere». Sulla stessa pagina, di seguito, era scritto: «Ho passato un momento molto difficile e molto gioioso. Ho saputo che si era comportata male in infermeria. E a un tratto ho provato un dolore terribile. Non mi aspettavo un dolore simile. Le ho parlato con ripugnanza e odio e poi mi sono ricordato di me, di quante volte anche ora, sia pure nei pensieri, sono stato colpevole di ciò per cui la odiavo, e a un tratto nello stesso momento ho trovato disgustoso me stesso e pietosa lei, e mi sono sentito molto bene. Se solo sapessimo vedere in tempo la trave nel nostro occhio, quanto saremmo più buoni». Alla data di quel giorno scrisse: «Sono stato da Nataša e proprio perché ero contento di me sono stato cattivo, aggressivo, e me ne è rimasta una sensazione penosa. Ebbene, che devo fare? Da domani comincia una nuova vita. Addio vecchia vita, per sempre. Molte impressioni si sono accumulate, ma non riesco ancora a ricondurle a unità.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo
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