Frasi sul passato
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“Che cos'amo nel passato? La sua tristezza, il suo silenzio e soprattutto la sua fissità. Quello che si muove mi infastidisce.”

Maurice Barrés (1862–1923) scrittore e politico francese

Origine: Citato in André Gide, Journal I.

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“Ci sono persone che possono non crederci, ma ho passato delle ore a perfezionare quello che facevo.”

Bruce Lee (1940–1973) attore, artista marziale e filosofo statunitense

Origine: La perfezione del corpo, p. 163

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“Scrissi e lessi… la famiglia dei passati remoti. C'era anche "dissi", adesso non è in casa ma quando torna glielo dico io.”

Alessandro Bergonzoni (1958) comico e scrittore italiano

Origine: Dallo spettacolo La cucina del frattempo.

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“Io non soffro che nell'istante. E perché si pensa al passato ed all'avvenire che ci si scoraggia e ci si dispera.”

Teresa di Lisieux (1873–1897) religiosa e mistica francese

19 agosto 1897

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“È dolce cosa rammentar nel porto le tempeste passate.”

Vincenzo Cuoco (1770–1823) scrittore, giurista e politico italiano

Origine: Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, p. 7

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“Ho passato la vita a giocare a tennis o a sentire la mancanza di giocare a tennis.”

Jennifer Capriati (1976) tennista statunitense

Origine: Dal discorso di entrata nella Hall of Fame di Jennifer Capriati http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/07/15/744441-hall_fame_2012_discorso_jennifer_capriati.shtml, traduzione di Alessandro Mastroluca, Ubitennis.com, 15 luglio 2012.

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“La mia solitudine è dignitosa, la affronto a testa alta, ma se la guardo in faccia mi deride, mi ferisce, fa ritornare tutte le solitudini del passato. È così: ogni solitudine contiene tutte le solitudini vissute.”

Martin, capitolo 11
Di tutte le ricchezze
Variante: La mia solitudine è dignitosa, la affronto a testa alta, ma se la guardo in faccia mi deride, mi ferisce fa ritornare tutte le solitudini del passato. E' così: ogni solitudine contiene tutte le solitudini vissute.

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“Ho sentito urla di furore di generazioni senza più passato, di neoprimitivi.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Shock In My Town

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“[Riferito al Madison Square Garden] Giocare bene qui è qualcosa di speciale: è l'ultima storica arena rimasta ancora in piedi in America, si respira la gloria del passato.”

Kobe Bryant (1978–2020) cestista statunitense

Origine: Citato in Massimo Lopes Pegna, Kobe Bryant http://archiviostorico.gazzetta.it/2009/febbraio/04/Kobe_Bryant_ga_10_090204115.shtml, Gazzetta della Sport, 4 febbraio 2009.

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“Quello che è stato è già passato e mo il passato se lo tiene.”

Neffa (1967) cantautore e rapper italiano

da Aspettando il sole, n. 3
Neffa & i messaggeri della dopa

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“La nonviolenza non è soltanto rifiuto della violenza attuale, ma è diffidenza contro il risultato ingiusto di una violenza passata.”

Aldo Capitini (1899–1968) filosofo, politico e antifascista italiano

Il problema religioso attuale

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“Questa laicità «nuova», che pretende di far convivere pluralismo e neutralità con privilegi, assomiglia a una pallida reincarnazione del passato, una sorta di «semi-laicità» che rappresenta ciò che rimane dell'antico sogno della «repubblica cristiana» che inconsapevolmente si appoggia sull'opposto del principio di Westfalia: cuius religio, eius et regio. Le chiese, le fedi religiose, i rispettivi dèi chiedono di disporre di territori su cui organizzarsi e imporsi. In questo tempo di paura e di ostilità crescenti nel mondo, anche le religioni, nelle loro espressioni istituzionali, si mobilitano per creare identità e coesione spirituale da gettare nel conflitto. L'epoca della neutralizzazione politica rispetto alle religioni sembra terminare la sua curva ascendente. Gli Stati laici vengono percepiti come ostacoli a una nuova confessionalizzazione degli spazi. Dove non è possibile imporre direttamente regimi teocratici o ierocratici, si parla almeno di «nuova» laicità. L'intensità è diversa; il movimento è lo stesso.
Che, poi, questa «nuova» laicità sia anche «sana», oltre che «giusta», sembra da escludere. Essa, contraddicendo l'equidistanza dello Stato dalle manifestazioni di fede, religiosa o laica che sia, contraddice il suo ruolo pacificatore, che è venuto a imporsi nelle società pluraliste e che oggi appare ancor più necessario e urgente nelle società interculturali odierne.”

Gustavo Zagrebelsky (1943) giurista italiano

cap. 2, p. 33
Contro l'etica della verità

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“Il destino della gente bisogna voltarsi indietro a guardarlo dopo che è passato.”

Haruki Murakami (1949) scrittore, traduttore e saggista giapponese

L'uccello che girava le viti del mondo

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“Il passato è fruttuoso non quando serve a nutrire il risentimento o il trionfalismo ma quando il suo gusto amaro ci porta a trasformarci.”

Cvetan Todorov (1939–2017) filosofo e saggista bulgaro

Origine: L'uomo spaesato, p. 49

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“La signorina Julie è un carattere moderno e non perché in ogni epoca non ci siano state è un tipo che si spiana la strada, che oggi si vende per il potere, le onorificenze, distinzioni e diplomi, come in passato per i soldi, ed è un sintomo di degenerazione. Non è un buon elemento perché non ha resistenza, anche se purtroppo si perpetua con la sua pochezza; pare, infatti, che i degenerati sovente la preferiscano a livello inconscio, permettendole di riprodursi, generando esseri incerti che penano a sopravvivere e fortunatamente infine periscono, ora incapaci di adeguarsi alla realtà ora a causa dell'ineluttabile affioramento degli istinti repressi ora per la disperazione di non poter raggiungere il maschio. Il tipo è tragico, offre il quadro di un atroce conflitto contro la natura, è tragico come retaggio romantico, ormai indebitamente carpito dal naturalismo che persegue soltanto la felicità, quella felicità che solo le razze sane e vigorose possono attingere. Ma la signorina Julie è anche un resto di antica aristocrazia guerriera che oggi viene soppiantata dalla nuova aristocrazia dei nervi e del cervello; una vittima delle disarmonie familiari create dalla «colpa» di una madre, una vittima dei traviamenti di un'epoca, delle contingenze, nonché della sua costituzione debole, ciò che nel suo complesso corrisponde all'arcaico concetto di Destino ovvero di Legge Universale. Certo il naturalista ha eliminato, insieme a Dio, la colpa, tuttavia le conseguenze di un atto, pena, prigione o paura della galera, non possono essere rimosse”

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La signorina Julie, Prefazione

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“Tra tutte le malattie volontarie, nessuna lo infastidisce quanto la nostalgia. Da bambino gli piaceva staccarsi dagli oggetti che gli avevano tenuto compagnia nelle tasche dei pantaloni, nei cassetti disordinati della scrivania, negli angoli segreti della sua camera-tana. Qualsiasi cosa, anche un vecchio tozzo di pane, aveva una storia e serbava un momento del passato. Deve aver cambiato atteggiamento ad un certo punto della vita, e ricorda se stesso incuriosito davanti a un album di foto di famiglia ereditato dai genitori, in particolare dalla madre: quel pozzo di sapienze emozionali e di memorie che risalivano a tre generazioni prima e a un povero albero genealogico dai rami poderosi. Morti i genitori, Carvalho aveva dedicato una sera a interrogare i volti presenti nell'album di foto. Ma tu chi sei? Che cosa ci fai qui? Per quale motivo dovresti far parte dei miei ricordi? In un certo senso, sua madre gli aveva affidato il pesante fardello di conservare la memoria familiare, ma a Carvalho la responsabilità parve eccessiva e bruciò l'album nel caminetto di casa, lo bruciò insieme alla tristezza ed al rimorso, altrimenti per tutta la vita l'anima gli avrebbe lacrimato davanti ad ogni foto sconosciuta, ad ogni tentativo di domandare alla madre morta: Chi è questo qui? Che cosa ci fa tra questa gente? Che cosa lo lega a noi altri? E quando passeggiava nella sua autentica patria, il Distrito V, si rifiutava di compiacere le viscere della nostalgia soffermando gli occhi su persone o luoghi che sembravano chiamarlo.”

Manuel Vázquez Montalbán (1939–2003) scrittore, saggista e poeta spagnolo

da Storie di padri e figli – Da tetti e terrazzi
Senza informazioni bibliografiche complete

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“Io sono più affezionato ai brocchi, i brocchi che ho avuto nel passato, perché anche loro hanno il coraggio di andare sul ring. Entrare nel ring non è da tutti.”

Ottavio Tazzi (1928–2013) allenatore di pugilato italiano

Origine: Da un'intervista registrata nella parte finale della canzone Boxe a Milano di Pacifico; citato in Nato per lottare http://www.ultimouomo.com/nato-per-lottare/, Ultimouomo.com, 18 dicembre 2014.

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