Frasi su tanto
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“Mi mancano i trapassati virtuosi, sfolgoranti Maestri. Drammatico è vivere in tanto mediocre che ora si premia per l'innocuo che dona.”

Isabella Santacroce (1970) scrittrice italiana

Origine: Da un tweet https://twitter.com/IsabellaSanta/status/710421498037739520, 17 marzo 2016.

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“L'Heysel stava arrivando, com'è inevitabile che arrivi il Natale. Ciò che sorprese è che la causa di tutte quelle morti fu qualcosa di tanto innocuo quanto una carica, esercizio che almeno la metà dei giovani tifosi inglesi praticava, e che non aveva altro scopo se non quello di spaventare i tifosi avversari e di divertire chi correva. I tifosi della Juventus, molti dei quali erano uomini della media borghesia, non sapevano di quest'abitudine, e d'altronde perché mai avrebbero dovuto? Non conoscevano il complicato comportamento del pubblico inglese, che noialtri avevamo assorbito senza accorgercene. Quando videro una schiera di hooligan inglesi urlanti cominciare a correre verso di loro, si fecero prendere dal panico e si precipitarono verso l'estremità del loro settore. Crollò un muro, e nel caos che seguì la gente morì schiacciata. Fu un modo orribile di morire, e noi probabilmente, davanti alla TV, assistemmo a quelle morti: ricordiamo tutti quell'uomo robusto con la barba, assomigliante a Pavarotti, che con una mano cercava disperatamente un aiuto che nessuno riusciva a dargli. Alcuni dei tifosi del Liverpool arrestati più tardi devono essersi sentiti sinceramente sconcertati. In un certo senso, il loro reato era solo quello di essere inglesi: le abitudini della loro cultura, tolte dal loro contesto ed esportate in un luogo in cui non venivano capite, uccidevano le persone.”

Nick Hornby (1957) scrittore inglese

Origine: Febbre a 90, p. 153

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“Non è tanto l'elevazione in dignità quanto il potere di nuocere impunemente che, nelle anime basse, produce l'insolenza.”

Citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“Volendo assegnare una paternità ideale a Paul Cézanne, le grandi immagini di Michelangelo e di Eschilo apparirebbero fra le prime alla fantasia. Al pari del toscano, egli ha compreso la forza mistica che scoppia dalle cose mute, dai tronchi e dalle rocce; al pari del greco, ha sentito la potenza selvaggia che erompe dal cuore ingenuo del popolo, e queste due energie ha racchiuse nei suoi paesi e nelle sue figure. Così come la loro, la sua opera è un rozzo terreno, spoglio, pietroso, atroce, scorticato, dal quale sbocciano piante, fiori ed erbe, mestamente, castamente, con semplice spontaneità naturale. Per arrivare a suggerire pittoricamente delle immagini tanto solenni, è naturale che Paul Cézanne abbia dovuto sfrondare le sue fantasie e presentarle religiosamente, col solo magistero dello stile. Infatti il suo colore e il suo disegno sono agri, poveri e brutali. Nella sua pittura si riscontrano i conflitti cromatici che, per il primo, Masaccio suscitò realisticamente negli affreschi della cappella Brancacci al Carmine; ed anche le torsioni vigorose del Tintoretto. Senza legge, senza scrupoli, il suo stile accusa le asperità dei contorni degli esseri e di ciò che li circonda.”

Ardengo Soffici (1879–1964) scrittore italiano

da Scoperte e massacri, 1929
Origine: Citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“Libertà: […] a ripeterla oggi, questa dolce parola che si può ancora gridare ad alta voce, il cuore trema come al primo incontro con l'amante ritrovata; e vien voglia di abbracciare, in nome di essa, il primo sconosciuto che s'incontra per via, tutti fratelli in questo nome, tutti rinati per essa a dignità di persone? Superata la prima emozione si rimane esitante: che vuol dire libertà? Qualcuno potrebbe osservare che tutto quello che è avvenuto, è avvenuto proprio per colpa della libertà: libertà dei ricchi, di oziare e accumulare altre ricchezze; libertà di una banda di criminali, d'impadronirsi del potere e di precipitare i popoli nell'abisso; libertà di un popolo di preparare scientificamente la schiavitù di altri popoli. Se a questo ha servito la parola libertà, cinquantacinque milioni di uomini si sarebbero dunque sacrificati soltanto per ricominciare tra dieci anni la stessa esperienza?
Non vogliamo crederlo. Se la carneficina deve avere un senso, se essa non è stata soltanto un fenomeno cieco e senza perché, bisogna che essa abbia servito ad arricchire la coscienza umana di una verità che va oltre la libertà: di una fede che non è contro la libertà, ma che è un approfondimento di essa, una libertà più piena e universale. Unità e indipendenza, il programma del Risorgimento, non basta più. Libertà intesa soltanto come indipendenza può voler dire, nelle relazioni tra singoli, rissa di egoismi, privilegio, sfruttamento, «homo homini lupus»; nelle relazioni tra regioni di una stessa patria, campanilismo e separatismo; nelle relazioni tra nazioni, nazionalismo e guerra. Indipendenza, ecco il tragico pregiudizio: l'orgoglio dell'uomo che considera la propria sorte staccata da quella degli altri, la cieca albagia nazionale che si illude di servire la patria collo schiacciare le patrie altrui. Non più indipendenza, ma "interdipendenza": questa è la parola non nuova in cui se non si vuol che il domani ripeta ed aggravi gli orrori di ieri, si dovrà riassumere in sintesi il nuovo senso della libertà, quello da cui potrà nascere da tanto dolore un avvenire diverso dal passato.”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano

Citazioni tratte da articoli de Il Ponte, Settembre 1945

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“Ti aspetti gloria?» disse Ba'alzamon. «Potere? Ti hanno detto che l'Occhio del Mondo sarà al tuo servizio? Quale gloria e quale potere toccano a un burattino? Le stringhe che ti muovono sono state intessute da secoli. Tuo padre fu scelto dalla Torre Bianca, come uno stallone legato alla cavezza e condotto al suo compito. Tua madre non era altro che una fattrice, per i loro piani. E questi piani portano alla tua morte.»
Rand strinse i pugni. «Mio padre è un brav'uomo e mia madre era una donna per bene. Non parlare di loro!»
Le fiamme risero. «C'è del coraggio in te, dopotutto. Forse sei proprio tu, quello che cerco. Ma il coraggio ti gioverà ben poco. L'Amyrlin Seat ti userà, finché non sarai consumato, proprio come furono usati Davian e Yurian Stonebow e Guaire Amalasan e Raolin Darksbane. Proprio come è usato Logain. Finché di te non resterà niente.»
«Non so…» Rand agitò la testa da una parte e dall'altra. Quel solo momento di pensiero chiaro, nato dall'ira, era sparito. I suoi pensieri continuavano a turbinare. Rand ne afferrò uno, zattera nel gorgo. Si costrinse a parlare, con voce man mano più forte. «Tu… sei imprigionato… a Shayol Ghul. Tu e tutti i Reietti… imprigionati dal Creatore fino alla fine del tempo.»
«La fine del tempo?» lo schernì Ba'alzamon. «Tu vivi come uno scarafaggio sotto la pietra e pensi che il tuo fango sia l'universo. La morte del tempo mi porterà un potere che non puoi nemmeno sognare, verme.»
«Tu sei imprigionato…»
«Sciocco, non sono mai stato imprigionato!» I fuochi del suo viso ruggirono con tanto calore che Rand indietreggiò, riparandosi con le mani. Il sudore sul palmo si asciugò per il calore. «Fui a fianco di Lews Therin Kinslayer, quando compì il misfatto che gli valse il soprannome. Fui io a dirgli di uccidere la propria moglie e i propri figli e tutta la propria stirpe e ogni persona che amava o da cui era amato. Fui io a dargli il momento di lucidità perché sapesse che cosa aveva fatto. Hai mai sentito un uomo urlare fino a perdere l'anima, verme? Poteva colpirmi, allora. Non avrebbe vinto, ma poteva tentare. Invece chiamò su di se il suo prezioso Potere, tanto che la terra si aprì e innalzò Montedrago per segnare la sua tomba. Mille anni dopo, mandai i Trolloc a depredare il meridione e per tre secoli essi devastarono il mondo. Quelle stolte e cieche di Tar Valon dissero che ero stato infine sconfitto, ma il Secondo Patto, il Patto delle Dieci Nazioni, era infranto senza rimedio e chi rimase a opporsi a me, allora? Io sussurrai nell'orecchio di Artur Hawkwing e la terra Aes Sedai morì in lungo e in largo. Io sussurrai di nuovo e il Gran Monarca mandò i suoi eserciti al di là dell'oceano Aryth e del Mare del Mondo, e con questo atto sancì due condanne. La condanna del suo sogno di una sola terra e di un solo popolo, e una condanna ancora da venire. Ero al suo capezzale, quando i consiglieri gli dissero che solo le Aes Sedai potevano salvargli la vita. Parlai, e lui ordinò d'impalare i consiglieri. Parlai, e le ultime parole del Gran Monarca furono l'ordine di distruggere Tar Valon. Se uomini del valore di costoro non hanno potuto opporsi a me, quale possibilità hai tu, rospo acquattato accanto a una pozza della foresta? Servirai me, oppure ballerai ai fili delle Aes Sedai, fino alla tua morte. E poi sarai mio! I morti appartengono a me!”

Robert Jordan (1948–2007) scrittore statunitense

Rand e Ba'alzamon, capitolo 14
La ruota del tempo. L'occhio del mondo

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“Una grande ricchezza non dà tanto conforto quanto un cuore lieto.”

Martín Lutero (1483–1546) teologo tedesco

Origine: Breviario, p. 84

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“Quanto più l'universo ci appare comprensibile, tanto più ci appare senza scopo.”

Steven Weinberg (1933) fisico statunitense

cap. VIII, p. 155
I primi tre minuti

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“Fatima, in effetti, è il nome della figlia prediletta di Maometto […] Tutto intero l'Islàm, al di là di ogni scuola, non ha dimenticato un hadit di Maometto, un detto, cioè, tramandato dalla tradizione orale dei primi discepoli e considerato fonte di rivelazione accanto al Corano. Quellhadit ha conservato una parola del profeta dell'Islàm rivolta a Fatima: «Tu sarai la padrona delle donne nel Paradiso, dopo Màryam». Una superiorità, dunque, nello stesso Cielo musulmano, di quella che i cristiani chiamano Regina Coeli. E, al contempo, un diretto legame con Fatima. Le due esercitano insieme (pur se Maria è al vertice) una sorta di signoria nel Paradiso. Non stupisce, dunque, che Louis Massignon […] abbia visto non una coincidenza casuale, bensì un segno eloquente nel fatto che Maria, «Padrona delle donne» nel Paradiso musulmano, abbia scelto di apparire in una località sino ad allora sconosciuta a molti degli stessi portoghesi, ma che portava il nome proprio di chi, per Maometto, è subito sotto di lei nel regno dei beati. […] così che i pellegrini islamici, seppur non organizzati, non sono mai mancati a Fatima e ora vanno sempre crescendo. […] È singolare che, in tanto parlare di ecumenismo, Maria è il «luogo» dove musulmani e cristiani (quelli, almeno, cattolici e quelli ortodossi) sono vicini più che ovunque altrove.”

Origine: Ipotesi su Maria, pp. 187-191

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“Life is now è una cosa vergognosa. La vita non è soltanto adesso, è anche adesso, ma deve esserci un po' di passato e tanto di futuro, non si è solo ragazzini, si è stati bambini e saremo vecchi. Io non sono meno importante di mio nipote!”

Enzo Bearzot (1927–2010) allenatore di calcio e calciatore italiano

Origine: Citato in «Bearzot, campione anche nella fede» http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-bearzot-campioneanche-nella-fede-243.htm, La Bussola Quotidiana.it, 21 dicembre 2010.

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“Sinceramente sono arrivata a un punto della mia vita in cui la mia priorità è vivere bene. Non lavoro per il gusto di lavorare. Accetto solo film che mi attirano così tanto da lasciare da parte per un po' la bella vita che faccio. Ciò che conta è continuare a imparare.”

Winona Ryder (1971) attrice statunitense

Origine: Citato in Festival di Venezia 2012, quanto ci sei mancata Winona http://www.vanityfair.it/show/mostra-del-cinema-di-venezia/2012/08/30/festival-venezia-2012-winona-ryder-the-iceman, VanityFair.it, 30 agosto 2012.

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“Fin tanto che vivo, nessuno deve immischiarsi nel governo.”

Francesco Giuseppe I d'Austria (1830–1916) Imperatore d'Austria e Re di Ungaria

Origine: Citato in Francesco Giuseppe di Cesare Marchi, in Le ultime monarchie, p. 45, 1973, Istituto Geografico De Agostini.

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“Un gesto sarà tanto più comunicativo quanto non solo comunicherà informazioni, ma metterà in rapporto le persone.”

Carlo Maria Martini (1927–2012) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Colti da stupore

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“Lotito era definito come un personaggio folcloristico. Oggi è un personaggio che ha un estremo potere e tanto potere in mano ad una sola persona è pericoloso, si rischia di finire nel vuoto.”

Giuseppe Marotta (dirigente sportivo) (1957) dirigente sportivo italiano

Citazioni di Giuseppe Marotta
Origine: Da Stadio Sprint, RaiSport, 14 settembre 2014; citato in Marotta «Lotito? Troppo potere è pericoloso» http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2014/09/14-306401/Marotta+%C2%ABLotito%3F+Troppo+potere+%C3%A8+pericoloso%C2%BB, Tuttosport.com, 14 settembre 2014.

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“Quando sento Inter, ho ancora un'emozione e questo lo devo indicare come qualcosa che in certi momenti mi fa soffrire perché penso all'allegrezza della gioventù, quando vedevo la mia squadra giocare. Ora sono uno che galleggia e ogni tanto si affaccia a vedere come va.”

Dario Fo (1926–2016) drammaturgo, attore, scrittore, paroliere e scenografo italiano

Origine: Citato in Addio a Dario Fo, fu premio Nobel per la letteratura http://www.corrieredellosport.it/news/attualit/cultura/2016/10/13-16302972/addio_a_dario_fo_fu_premio_nobel_per_la_letteratura/, Corrieredellosport.it, 13 ottobre 2016.

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“due pazientemente. Verrà, e sarà magnifico dopo tanto tempo ripercorrere i momenti trascorsi insieme che, come tante altre cose, ora appaiono così lontani, per non dire inconcepibili.”

David Pinsent (1891–1918) filosofo britannico

da Lettera di David Pinsent a Wittgenstein, del [31 maggio 1916], p. 141
Vacanze con Wittgenstein

“[Su Benevento] Questa meravigliosa città è attraversata dal fiume Calore e non poteva essere diversamente visto che c'è tanto calore sia atmosferico che umano.”

Andrea Mugione (1940) arcivescovo cattolico italiano

citato in Luca Romano, Monsignor Mugione si insedia a Benevento http://www.ilcrotonese.it/monsignor-mugione-si-insedia-benevento/, il Sannio Quotidiano; riportato in ilCrotonese.it

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“Ero solo in casa e Petalo come al solito si era messo a grattare la porta e a gemere nel modo più molesto e inurbano, disturbando indicibilmente la mia concentrazione profonda di filosofo. […] Con una scopa corsi alla porta e… ma non ricordo di avergli dato un colpo… forse glielo minacciai soltanto, urlandogli istericamente di filare […]. Quel che ricordo nitidamente, come se guardassi una istantanea di quel momento, è la fuga del maleamato sulla rampa della scala […]. Su ogni gradino c'erano gocce di sangue. Petalo era ferito. Era venuto a supplicarmi soccorso e si era ricevuto un colpo di scopa.Andai su a vedere, temendo di essere stato io il feritore… (Forse glielo diedi, il colpo). Stava leccando del latte, disperatamente. Una zampina era stata portata via di netto da qualcosa di terribile, e sulla schiena aveva uno squarcio, vicino al collo, un cratere di sangue. Non si lamentava più, ogni tanto ci guardava, come fossimo stati i suoi giudici, o i suoi medici.
Chiamai il veterinario, che aveva il rimedio nella borsa e che consigliò di adoperarlo subito. Era stato un cane a ridurlo in quello stato […]. Mentre il misericordioso Dottore preparava l'iniezione, [Petalo] mi fissò in modo indimenticabile e volle – proprio così – che la mia mano si posasse dolcemente sulla sua mutilazione, un grumo di dolore che spenzolava. Non so se mai più mi capiterà di supplicare mentalmente, con tanta angoscia e febbrile vergogna, qualcuno, qualche groviglio di visceri viventi, di perdonarmi, sul punto della morte.”

Guido Ceronetti (1927–2018) poeta, filosofo e scrittore italiano

Origine: La pazienza dell'arrostito, pp. 286-288

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“Oh Dio, io sono il sogno americano | Non credo di essere tanto esagerato | Io sono un bel figlio di puttana | Avrò un buon impiego e diventerò ricco davvero.”

Frank Zappa (1940–1993) chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense

da Bobby Brown
Origine: Oh God I am the American dream | I do not think I'm too extreme | & I'm a handsome son of a bitch | I'm gonna get a good job & be real rich.

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