pagg. 122-123
Roberta
Frasi su viso
pagina 4
Il cristiano: nuova creatura

da Te lucis ante, 4; p. 48
Poesie, L'alba ai vetri
da Mina: sono una pertica e me ne vanto, Oggi, 30 giugno 1966
Citazioni di Mina
Origine: Citato in Maria di Lorenzo, Un poeta immerso nel mistero di Maria, in Madre di Dio, dicembre 2002.

da Gli impressionisti nel 1886, Vogue editore, Parigi, 1886
Origine: Citato in Giuliano Confalonieri [ Impressionismo, quattro pittori "maledetti"], Arte Ricerca.com

“Specchio di pioggia e asfalto | oggi il mio viso è più leggero | senza pianto | solo acqua e cielo”
da Goccia, n. 2
Nido

da Occhi da orientale, n. 1
Occhi da orientale – Il meglio di Daniele Silvestri

Origine: I Divi del Ventennio. Per vincere ci vogliono i leoni..., p. 152

Origine: I Divi del Ventennio. Per vincere ci vogliono i leoni..., p. 157
Origine: Le bambine nella storia dell'educazione, p. 267

citato in Risi: "Era un 'orologiaio' pignolo come pochi altri" http://www.repubblica.it/2003/g/sezioni/spettacoli_e_cultura/manfredi/ninoreaz/ninoreaz.html, la Repubblica, 4 giugno 2004
da San Giorgio declassato e altri racconti, p. 79
da Le canzoni migliori nascono dalla follia, la Repubblica, 3 novembre 2008
Etica senza fede

Origine: Da una lettera a Konrad Rittershausen, 17 febbraio 1600; citato in Immagini di Giordano Bruno 1600-1725, a cura di Simonetta Bassi, Procaccini, Napoli, 1996, pp. 35-36.

Origine: Da La rosa di Alessandria, traduzione di Hado Lyria, Feltrinelli.

da La fitta sassaiola dell'ingiuria, n. 9
?!
Origine: Strofa campionata dal testo Confessioni di un malandrino (1975) di Angelo Branduardi. Il testo della canzone di Branduardi è frutto di una traduzione e adattamento dello slavista Renato Poggioli di una poesia del 1920 del poeta russo Sergej Aleksandrovič Esenin, intitolata Confessioni di un teppista. Saghe mentali, p. 48.

Origine: Citato in Repubblica http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-29/brunetta-sinistra/brunetta-sinistra.html, 19 settembre 2009.

da Io porto in me un'oasi di luce
Gli orti

Origine: Dell'amore e del dolore delle donne, p. 104

la Repubblica
Origine: Da "La macchina Federer tutti i colpi di un fenomeno" http://www.repubblica.it/2009/07/sport/tennis/federer-pagella/federer-pagella/federer-pagella.html?ref=search, Repubblica.it, 7 luglio 2009.
27 maggio 2008
Dal blog Slow Foot

Origine: Citato in Salvo Palazzolo, Miccoli al telefono insulta Falcone. Bufera sul capitano del Palermo http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/06/22/news/miccoli_choc_al_telefono_quel_fango_di_falcone-61629595/, la Repubblica, 22 giugno 2013.

Sette anni nel Sudan anglo-egiziano

Silvia Metzeltin e Alessandro Giorgetta in La rivista del CAI, maggio-giugno 1994
Origine: Citato in Walter Bonatti, K2. La verità. 1954-2004 http://books.google.it/books?id=x8CJR-zOTMkC&pg=PA155#v=onepage&q&f=false, p. 155, Baldini Castoldi Dalai, 2007. ISBN 8860731704

cap. III, p. 142
Ma il cielo è sempre più blu. Pensieri, racconti e canzoni inedite, Canzoni inedite, Terzo quaderno
Origine: Povertà regale, p. 47
Origine: Margherita di Navarra, p. 42
da L'appartamento

Napoli, da Il campanellino, SEI, Torino
Origine: Il Vesuvio.
Origine: Citato in Cosimo Argentina, Ernesto Costa e Ugo Roma, Domani, Antologia italiana per la scuola media, vol. I, Luigi Loffredo Editore, Napoli, stampa 1976<sup>4</sup>, p. 532.

Nynaeve al'Meara e Lan Madragoran, capitolo 48
La ruota del tempo. L'occhio del mondo

“Ricordo male le donne belle: un viso che abbaglia impedisce l'osservazione tranquilla.”
Origine: Il malpensante, Ottobre, p. 115
Origine: Malattia come simbolo, p. 338

Rand al'Thor e Ba'alzamon, capitolo 43
La ruota del tempo. L'occhio del mondo

da Dammi gli occhi tuoi, p. 51
In Poesia ungherese del Novecento

"La medaglia d'Isotta, in L'infinito è dalla parte di Malatesta", Raffaelli, Rimini, 2004, p. 132
da Mese del Sagittario
Origine: In Mario De Micheli e Eva Rossi, Poesia ungherese del Novecento, Schwarz editore, Milano, 1960, p. 97.
Chourmo Il cuore di Marsiglia
Nessuno più di Hesse ha saputo leggere in questo sorriso l'ermetica corrispondenza di due volti, quello dell'Apollo di Veio e del Budda. Essi affiorano dai densi chiarori di un sole autunnale filtrato nelle pagine indimenticabili del Klingsor, sigillando in sé non l'agonia tempestosa di un forzato distacco, ma l'occulto presagio di un infinito ritrovamento, dove tutto è «in divenire, tutto in metamorfosi, tutto pervaso dall'anelito di divenire uomo, di divenir stella, tutto pervaso di nascita e di disfacimento, pieno di Dio e di morte». (da Klingsor o la «musica del mutamento», p. 310)
Gli schiavi di Efesto
Origine: Da Herman Hesse, Narciso e Boccadoro, traduzione di C. Baseggio in Opere Scelte di Hermann Hesse, 5 vv., a cura di L. Mazzucchetti, Milano, 1961, III, p. 509. Gli schiavi di Efesto, nota a p. 310.
Origine: Da Hermann Hesse, Klingsor letzter Sommer, in Gesammelte Werke, 12 vv., Frankfurt a. M., 1970, V, pp. 322-323. Gli schiavi di Efesto, nota a p. 310.

Origine: Da Io vedo il Suo sangue sulla rosa (I See His Blood upon the Rose); citato in Andrew Linzey, Teologia animale, traduzione di Alessandro Arrigoni, Cosmopolis, Torino, 1998, p. 54. ISBN 978-88-87947-01-4

da La nostra fede, La Torre, 6 novembre 1913; ora in Paolo Cesarini, Tutti gli anni di Tozzi, Editrice le balze, Montepulciano, 2002, p. 141