Frasi su conversazione

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema conversazione, essere, vita, due-giorni.

Frasi su conversazione

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“So che dopo la mia morte sulla mia tomba sarà deposta molta immondizia. Ma il vento della storia la disperderà senza pietà.”

Stalin (1879–1953) uomo politico sovietico

Origine: A Vjačeslav Michajlovič Molotov nel 1943 e citato in Felix Cuev, 140 Conversations with Molotov, Mosca, 1991, p. 37.

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“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela.”

Enrico Berlinguer (1922–1984) politico italiano

Origine: Dall'intervista di Eugenio Scalfari, Che cos'è la questione morale, la Repubblica, 28 luglio 1981; riportata in L'intervista di Scalfari a Berlinguer http://www.cinquantamila.it/storyTellerThread.php?threadId=EnriBerlinguer, Cinquantamila.it.

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“La lettura rende un uomo completo, la conversazione lo rende agile di spirito e la scrittura lo rende esatto.”

Francesco Bacone (1561–1626) filosofo, politico e giurista inglese

Of studies

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“Sono trascorsi molti anni, ma ricordo come se fosse ieri. Ero giovanissimo, avevo l'illusione che l'intelligenza umana potesse arrivare a tutto. E perciò m'ero ingolfato negli studi oltre misura. Non bastandomi la lettura di molti libri, passavo metà della notte a meditare sulle questioni più astruse. Una fortissima nevrastenia mi obbligò a smettere; anzi a lasciare la città, piena di tentazioni per il mio cervello esaurito, e a rifugiarmi in una remota campagna umbra. Mi ero ridotto a una vita quasi vegetativa: ma non animalesca. Leggicchiavo un poco, pregavo, passeggiavo abbondantemente in mezzo alle floride campagne (era di maggio), contemplavo beato le messi folte e verdi screziate di rossi papaveri, le file di pioppi che si stendevano lungo i canali, i monti azzurri che chiudevano l'orizzonte, le tranquille opere umane per i campi e nei casolari. Una sera, anzi una notte, mentre aspettavo il sonno, tardo a venire, seduto sull'erba di un prato, ascoltavo le placide conversazioni di alcuni contadini lì presso, i quali dicevano cose molto semplici, ma non volgari né frivole, come suole accadere presso altri ceti. Il nostro contadino parla di rado e prende la parola per dire cose opportune, sensate e qualche volta sagge. Infine si tacquero, come se la maestà serena e solenne di quella notte italica, priva di luna ma folta di stelle, avesse versato su quei semplici spiriti un misterioso incanto. Ruppe il silenzio, ma non l'incanto, la voce grave di un grosso contadino, rozzo in apparenza, che stando disteso sul prato con gli occhi volti alle stelle, esclamò, quasi obbedendo ad una ispirazione profonda: «Com'è bello! E pure c'è chi dice che Dio non esiste». Lo ripeto, quella frase del vecchio contadino in quel luogo, in quell'ora: dopo mesi di studi aridissimi, toccò tanto al vivo l'animo mio che ricordo la semplice scena come fosse ieri. Un eccelso profeta ebreo sentenziò, or sono tremil'anni: «I cieli narrano la gloria di Dio». Uno dei più celebri filosofi dei tempi moderni scrisse: «Due cose mi riempiono il cuore di ammirazione e di reverenza: il cielo stellato sul capo e la legge morale nel cuore.»”

Enrico Fermi (1901–1954) fisico italiano

Quel contadino umbro non sapeva nemmeno leggere. Ma c'era nell'animo suo, custoditovi da una vita onesta e laboriosa, un breve angolo in cui scendeva la luce di Dio, con una potenza non troppo inferiore a quella dei profeti e forse superiore a quella dei filosofi.
Origine: Cfr. Immanuel Kant: «il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me».
Origine: Citato in M. Micheli, Enrico Fermi e Luigi Fantappié: Ricordi personali, Responsabilità del sapere, 31, 1979, pp. 21-23.

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“Il generale Pepe ha portato qui un gran numero di documenti importanti; e quel che più conta ci ha portato sé stesso, e dalla sua conversazione può aversi la chiave della rivoluzione napoletana.”

Ugo Foscolo (1778–1827) poeta italiano

Origine: Da una lettera a John Murray (1778–1843), ottobre 1821, citato in Elena Croce, La patria napoletana, Mondadori.

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“[Il Vaticano] È l'avversario più irreconciliabile e organizzato di una maggiore trasformazione democratica dell'Italia.”

Palmiro Togliatti (1893–1964) politico e antifascista italiano

Origine: Da una conversazione con Kostylev, 11 giugno 1945; in Archivio di politica estera della Federazione russa, f. 098, p. 152, p. 19. Citato in Elena Agassi-Rossi e Viktor Zaslavsky, Togliatti e Stalin, Il Mulino, Bologna, 1997, p. 79. ISBN 88-15-06199-1

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“Io chiamo l'architettura musica congelata.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

Varie
Origine: Attribuita anche a Peter Schilling e Arthur Schopenhauer (Il mondo come volontà e come rappresentazione).

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“Tempo: eterno argomento di conversazione. Causa universale delle malattie. Lagnarsene sempre.”

Gustave Flaubert (1821–1880) scrittore francese

Dizionario delle idee correnti

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“Le leggi razziali furono provvidenziali per me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della stupidità del fascismo. Le leggi razziali erano il sintomo di una carnevalata: si era ormai dimenticato il volto criminale del fascismo (quello del delitto Matteotti, per intenderci): rimaneva da vederne quello sciocco.”

Primo Levi (1918–1987) scrittore, partigiano e chimico italiano

Origine: Dall'intervista di Giorgio De Rienzo, In un alambicco quanta poesia, Famiglia Cristiana, n. 29, 20 luglio 1975; ora in Echi di una voce perduta. Incontri, interviste e conversazioni con Primo Levi, a cura di Gabriella Poli e Giorgio Calcagno, Mursia, 1992

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“Al Niente preferisco l'Inferno, se non altro per la conversazione.”

Luciano De Crescenzo (1928–2019) scrittore italiano

I pensieri di Bellavista

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“[Sullo Zibaldone] È una mole di 4526 facce lunghe e larghe mezzanamente, tutte vergate di man dell'autore, d'una scrittura spesso fitta, sempre compatta, eguale, accurata, corretta. Contengono un numero grandissimo di pensieri, appunti, ricordi, osservazioni, note, conversazioni e discussioni, per così dire, del giovine illustra con se stesso su l'animo suo, la sua vita, le circostanze; a proposito delle sue letture e cognizioni; di filosofia, di letteratura, di politica; su l'uomo, su le nazioni, su l'universo; materia di considerazioni più ampia e variata che non sia la solenne tristezza delle operette morali; considerazioni poi liberissime e senza preoccupazioni, come di tale che scriveva giorno per giorno per sé stesso e non per gli altri, intento, se non a perfezionarsi, ad ammaestrarsi, a compiangersi, a istoriarsi. Per sé stesso notava e ricordava il Leopardi, non per il pubblico: ciò non per tanto gran conto ei doveva fare di questo suo ponderoso manoscritto, se vi lavorò attorno un indice amplissimo e minutissimo, anzi più indici, a somiglianza di quelli che i commentatori olandesi e tedeschi solevano apporre alle edizioni dei classici. Quasi ogni articolo di quella organica enciclopedia è segnato dell'anno del mese e del giorno in cui fu scritto, e tutta insieme va dal luglio del 1817 al 4 dicembre del 1832; ma il più è tra il '17 e il '27, cioè dei dieci anni della gioventù più feconda e operosa, se anche trista e dolente.”

Giosue Carducci (1835–1907) poeta e scrittore italiano

Origine: Dall'introduzione ai Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura.

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“Le conversazioni non rafforzano le buone relazioni ma, al contrario, le danneggiano. Bisogna parlare il meno possibile, specialmente con coloro ai quali teniamo.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

Citato in Anni con mio padre

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“La conversazione è feconda soltanto tra spiriti dediti a consolidare le loro perplessità.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Squartamento

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“Non sono un omosessuale, nel 2015 questo non dovrebbe essere argomento di conversazione. Mi è stato chiesto se avevo relazioni con donne. Ho risposto sì, ma non mi riferivo a relazioni sessuali.”

Cate Blanchett (1969) attrice australiana

Origine: Durante la conferenza stampa di Carol al festival di Cannes 2015; citato in Cate Blanchett gela Cannes: ​"Basta, non sono omosessuale" http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/cate-blanchett-gela-cannes-basta-non-sono-omosessuale-1129460.html, il Giornale.it, 17 maggio 2015.

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“Il baseball è, senza alcun dubbio, il maggiore argomento di conversazione mai inventato in America.”

Bruce Catton (1899–1978) giornalista e storico statunitense

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 56. ISBN 88-8598-826-2.

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“Due ragazzotti messicani si avvicinano attratti da Tristessa e rimangono in piedi lì vicino a bere e a parlare tutta la notte, hanno entrambi i baffi, uno è molto piccolo e ha la faccia tonda con le guance simili a pere… L'altro è più alto, con dei fogli di giornale infilati sotto la giacca per proteggersi dal freddo… Cruz si allunga in mezzo alla strada e si addormenta avvolta nel suo cappotto, la testa appoggiata al gradino del marciapiede… Un piedipiatti arresta qualcuno all'imbocco del vicolo, noi attorno alla candela e ai pentoloni fumanti guardiamo senza interesse… Improvvisamente Tristessa mi bacia sulle labbra, lievemente, il bacio più lieve, più toccante di questo mondo… Ne sono davvero sorpreso… Mi sono deciso di rimanere con lei e a dormire dove lei dorme, persino se dorme nel bidone dell'immondizia, in una cantina piena di topi… Ma continuo a tremare e non m'aiuta a niente stringermi addosso i vestiti… per un anno ho dormito ogni notte nel mio sacco a pelo e non sono più abituato alla comune aria fredda della terra… A un certo momento cado netto giù dalla cassetta su cui ero seduto con Tristessa, finisco sul marciapiede, ci resto… In altri momenti intrattengo lunghe misteriose conversazioni con i due ragazzotti… Che cavolo stanno cercando di dire e di fare?… Cruz dorme per la strada… Ha i capelli sparsi neri nella pietra… la gente li calpesta… È la fine. L'alba giunge grigia.”

Tristessa

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“Per capire una città bisogna conoscerne l'anima. Imbevuta del passato e in costante trasformazione, l'anima di una città rimane strettamente legata alla sua fisicità e alle azioni di quanti la amministrano. A volte ci si innamora o si ha disgusto di un posto dal primo momento : in un caso come nell'altro, è raro che questa prima impressione porti alla scoperta dell'anima. Le anime sono pudiche, rifuggono la ribalta e perfino la conversazione. Bisogna scovarle. Comunicano attraverso uno sguardo, un gesto, una parola. Quelle delle città comunicano attraverso le pietre, le piante, le strutture urbane, la folla e i singoli abitanti. La conoscenza di una città può avvenire per mezzo di libri, giornali, televisione, oltre che con l'osservazione diretta. Raramente, comunque, l'anima di una città si rivela per caso. Le città che si presentano al visitatore frontalmente, nella propria nudità, sono spesso false : costituiscono la difesa della città che sta sotto. Ciò non toglie che in certi casi la loro anima possa essere talmente forte e imperiosa da manifestarsi come tale al primo impatto.
In una città nuova, mi lascio andare ai sensi e al caso. Senza pensare a niente, cammino, mi guardo intorno, mi unisco a una piccola folla curiosa, prendo i mezzi pubblici, compro il cibo di strada e mangio nei posti meno frequentati. Faccio una sosta, seduta su una panchina in un parco, bevendo una bibita in un caffè o appoggiata alla facciata di un edificio, come una mosca su un muro : e da lì osservo, odoro, ascolto. Se sono fortunata, piano piano l'anima del luogo mi si rivela.”

Simonetta Agnello Hornby (1945) scrittrice italiana

La mia Londra

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“Con Dio non si fa conversazione.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Nella preghiera di Dio

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“Il vino mi ama e mi seduce solo fino al punto in cui il suo e il mio spirito si intrattengono in amichevole conversazione.”

Hermann Hesse (1877–1962) scrittore, poeta e aforista tedesco

Origine: Aforismi, p. 66

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“In una mattina d'inverno – fuori la neve cadeva nella luce cupa – K. sedeva nel suo ufficio, straordinariamente stanco già nelle prime ore. Per difendersi almeno dagli impiegati di livello inferiore aveva dato al commesso l'ordine di non lasciar passare nessuno di loro perché era occupato in un lavoro importante. Ma invece di lavorare si rigirava sulla sedia, spostava lentamente qualche oggetto sul tavolo, poi senza avvedersene fece cadere il braccio disteso lungo il piano del tavolo e rimase immobile con la testa china.
Il pensiero del processo non lo lasciava più. Aveva già più volte pensato se non sarebbe stato meglio redigere una difesa e inoltrarla al tribunale. Voleva anteporvi una breve descrizione della sua vita e chiarire, riguardo ad ogni evento in qualche modo più importante, le ragioni del suo comportamento e se, secondo il suo giudizio attuale il suo modo di agire era da riprovare o approvare e quali motivi poteva addurre in un caso o nell'altro. I vantaggi di una tale difesa scritta rispetto alla pura e semplice difesa dell'avvocato, del resto per niente ineccepibile, erano indubbi. K. non sapeva affatto quello che l'avvocato intendesse fare; in ogni caso non doveva essere molto, già da un mese non lo aveva più chiamato, e in nessuna delle conversazioni precedenti K. aveva avuto l'impressione che quell'uomo potesse far molto per lui.”

Franz Kafka (1883–1924) scrittore e aforista boemo di lingua tedesca

1989

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“Il salute verso chi starnuta, serve se non altro a incomincire una conversazione tra gente sconosciuta.”

Carlo Dossi (1849–1910) scrittore, politico e diplomatico italiano

n. 3830

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“Com'è pesante la conversazione della gente leggera!”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“Il Sommo Algebrico riusciva a fare a una conversazione quello che solo una melassa particolarmente densa riusciva a fare alle lancette di un orologio di precisione.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Origine: Serie del Mondo Disco, 11. Il tristo mietitore (1991), p. 38

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“Si è dimenticato che Chesterton fu, tra le altre cose, un ammirevole poeta. Nella poesia "La ballata del Cavallo Bianco" si trovano metafore che Victor Hugo avrebbe ammirate.”

Jorge Luis Borges (1899–1986) scrittore, saggista, poeta, filosofo e traduttore argentino

Origine: Da Conversazioni, 1987; citato in Andrea Monda, G. K. Chesterton, anche un grande poeta http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=5176, Roma Sette, 28 settembre 2009.

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“Le conversazioni sul tempo diverranno interessanti ai primi segni della fine del mondo.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“Se l'arte della conversazione fosse da noi in maggior onore, minore sarebbe l'incremento demografico.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“Chi crede nell'immortalità si goda la sua felicità in silenzio, non ha nessun motivo di darsi delle arie.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

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Origine: Citato in J.P. Eckermann, Conversazioni con Goethe.

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“Sì, posso dire che solamente a Roma ho sentito che cosa voglia dire essere un uomo. Non sono mai più ritornato a uno stato d'animo così elevato, né a una tale felicità di sentire. Confrontando il mio stato d'animo di quando ero a Roma, non sono stato, da allora, mai più felice.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

Varie
Origine: Da una conversazione con Eckermann, 9 ottobre 1828; citato in Attilio Brilli, Viaggi in corso, Il mulino, 2004, p. 16.

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“George Sand non brilla né per la sua conversazione né per la sua voce. Non ha assolutamente nulla dello spirito spumeggiante delle francesi, ma niente pure del loro chiacchierio senza fine.”

Heinrich Heine (1797–1856) poeta tedesco

Origine: Citato in Nino Salvaneschi, Il tormento di Chopin, dall'Oglio Editore, 1943.

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“La tecnica può rivestirsi di una tendenza magica, può spiritualizzarsi o pietrificarsi, secondo il modello del gregarismo animale, così come lo ha descritto Huxley.”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

da Sessanta soffiati via; citato in Julien Hervier, Conversazioni con Ernst Jünger, p. 111

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“Sono un artificiere. Fabbrico qualcosa che alla fin fine serve a un assedio, a una guerra, a una distruzione. Io non sono per la distruzione, ma sono a favore del fatto che si possa passare, che si possa avanzare, che si possano abbattere i muri.”

Michel Foucault (1926–1984) sociologo, filosofo e psicologo francese

da «Io sono un artificiere», giugno 1975, in Conversazioni. Interviste di Roger-Pol Droit, a cura di Fabio Polidori, Mimesis Edizioni, 2007

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“È una mole di 4526 facce lunghe e larghe mezzanamente, tutte vergate di man dell'autore, d'una scrittura spesso fitta, sempre compatta, eguale, accurata, corretta. Contengono un numero grandissimo di pensieri, appunti, ricordi, osservazioni, note, conversazioni e discussioni, per così dire, del giovine illustra con se stesso su l'animo suo, la sua vita, le circostanze; a proposito delle sue letture e cognizioni; di filosofia, di letteratura, di politica; su l'uomo, su le nazioni, su l'universo; materia di considerazioni più ampia e variata che non sia la solenne tristezza delle operette morali; considerazioni poi liberissime e senza preoccupazioni, come di tale che scriveva giorno per giorno per sé stesso e non per gli altri, intento, se non a perfezionarsi, ad ammaestrarsi, a compiangersi, a istoriarsi. Per sé stesso notava e ricordava il Leopardi, non per il pubblico: ciò non per tanto gran conto ei doveva fare di questo suo ponderoso manoscritto, se vi lavorò attorno un indice amplissimo e minutissimo, anzi più indici, a somiglianza di quelli che i commentatori olandesi e tedeschi solevano apporre alle edizioni dei classici. Quasi ogni articolo di quella organica enciclopedia è segnato dell'anno del mese e del giorno in cui fu scritto, e tutta insieme va dal luglio del 1817 al 4 dicembre del 1832; ma il più è tra il '17 e il '27, cioè dei dieci anni della gioventù più feconda e operosa, se anche trista e dolente.”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

Giosuè Carducci

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“Negus: Perché la gente ci ferma per strada e per dirci che Margaret Thatcher non è solo inflessibile, lei non è solo a senso unico, in più occasioni lei è così testarda che con lei non si può parlare?Thatcher: Vuole dirmi che l'ha fermato per strada, chi glielo ha detto?
Negus: Britannici ordinari. […]
Thatcher: Dove?
Negus: Durante una conversazione, nei pub. […]
Thatcher [interrompendolo]: Credevo che lei fosse appena arrivato dal Belize!
Negus: Oh, questa non è la prima volta che vengo qui.
Thatcher: Vuole dirmi chi, dove e quando?
Negus: Britannici ordinari, nei ristoranti e nei taxi.
Thatcher: Quanti?
Negus: […] in taxi?
Thatcher: Quanti?
Negus: Direi almeno uno o due.
Thatcher: Perché non vuole dirmi i loro nomi e chi sono?”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un'intervista con George Negus per il programma televisivo australiano 60 minuti
Premiership, Primo mandato come primo ministro
Origine: Citato in The electronic reporter: broadcast journalism in Australia http://books.google.it/books?id=Kh6iGKS6Xo8C&lpg=PA140&ots=ZPAKdEn6X0&dq=why%20do%20people%20stop%20us%20in%20the%20street%20almost%20and%20tell%20us%20that%20margaret%20thatcher&pg=PA140#v=onepage&q=why%20do%20people%20stop%20us%20in%20the%20street%20almost%20and%20tell%20us%20that%20margaret%20thatcher&f=false, Barbara Alysen in Google Books

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