Frasi su gente
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“Sono felice di natura, mi piace la gente, non sono sospettosa e voglio vedere tutti felici e insieme.”

Anna Frank (1929–1945) ebrea tedesca vittima del nazismo

2005

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“Perché l'amore è il pane, e in questa carestia c'è gente che ne ha fame e gente che lo butta via.”

Marco Masini (1964) cantautore italiano

da L'amore sia con te, n. 1
L'amore sia con te

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“Non è vero che la gente non capisce, non possa capire. Vero, invece, che la gente perlopiù è allevata con tanto invisibili quanto mostruosamente consistenti paraocchi affinché non possa affrontare i suoi problemi.”

Danilo Dolci (1924–1997) sociologo, poeta e educatore italiano

Origine: Da Nessi fra esperienza etica e politica, vol. II, Lacaita, Manduria, 1993, in Una rivoluzione nonviolenta, p. 144.

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“La mia ragazza non è una diva | e il mio stipendio quand'è che arriva? | In televisione la gente mi schiva, | è come vivere in una clessidra.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Chi vuole essere Fabri Fibra?, n. 1

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“Lavori una vita ma tutto questo è normale, | non c'è via di uscita ma tutto questo è normale, | la gente è impazzita ma tutto questo è normale.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Qualcuno normale, n. 9
Controcultura

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“Con tutta la gente fallita che c'è | l'invidia sale e non la puoi fermare, | dovresti essere felice per me | invece di pensare sempre male.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Felice per me, n. 9
Casus belli

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“[Da vescovo, citando Gregorio magno] Lo si voglia o non lo si voglia, io giustizia e verità impongo. Ben venga lo scandalo; non temiate che nello scandalo sia sommersa l'autorità dello stato: anzi, nello scandalo si erge sempre più solida l'autorità stessa. […] [Spiegando alla giornalista] È la catarsi liberatoria di ogni tensione. E voi giornalisti cosiddetti indipendenti ne siete, come dire, i sacerdoti benemeriti. […] smania e corre a tamponare il nostro di governo che, mi permetta di dirlo, è borbonico e precapitalista: ma lei guardi i governi del nord, gli stati del nord, veramente socialdemocratici evoluti, avanzati… l'Inghilterra. Lo scandalo Profumo, vi ricordate? profumo: addirittura coinvolto in un giro di prostitute, di droga e anche di spionaggio: crollò in seguito a questo scandalo lo stato, la borsa? Niente: stato, borsa e anche il governo non furono mai così saldi, sostenuti dall'opinione pubblica, perché la gente diceva: «Per Dio, lo scandalo c'è, ma ogni tanto il bubbone scoppia, e che gioia viene a galla» [… lo scandalo] è lo sterco concimante della socialdemocrazia: le dirò di più, è addirittura l'antidoto contro il peggiore dei veleni, che è la presa di coscienza per la gente. […] [Da matto semina scandali] E io voglio vedere arrivare fra diciotto, vent'anni, nel 1987, anche l'88, scoppiare uno scandalo al giorno, all'ora: ministri, gente di direzione, industriali, gente incriminata in tangenti, in furti, una schifezza; tanto che sui giornali fanno più presto a fare la lista dei ministri che quel giorno non hanno rubato.
Perché finalmente si arriverà al punto che anche noi italiani potremo gridare: Per Dio, siamo immersi nella merda fino al collo, ma è per questo che camminiamo a testa alta!”

Dario Fo (1926–2016) drammaturgo, attore, scrittore, paroliere e scenografo italiano

da Morte accidentale di un anarchico, registrazione al Teatro Cristallo di Milano nel 1987, RCS Libri, 2006

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“è così che si sente la gente quando dimentica? | e così in comunione con le altre persone, cambia espressione, | illuminato come da un raggio di sole.”

Murubutu (1975) rapper italiano

da L'uomo che non dimenticava nulla, n. 8
Il Giovane Mariani ed altri racconti

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“La bomba atomica è una tigre di carta di cui i reazionari americani si servono per far paura alla gente.”

Mao Tsé-Tung (1893–1976) Presidente del Partito Comunista Cinese

intervista Intervista con la giornalista americana L. Strong

“A scuola la signora Forbes mi disse che quando mia madre era morta era volata in cielo. Mi aveva raccontato questa cosa perché la signora Forbes è molto vecchia e crede nell’aldilà. Porta sempre i pantaloni della tuta perché sostiene che sono molto più comodi dei pantaloni normali. E ha una gamba leggermente più corta dell’altra a causa di un incidente in moto.
Quando mia madre è morta, però, non è andata in cielo perché il cielo non esiste.

Il marito della signora Peters è un prete che tutti chiamano il Reverendo Peters, e ogni tanto viene a trovarci a scuola per parlare un po’ con noi; un giorni gli chiesi dove fosse il cielo. - Non è nella nostra galassia. È un luogo a sè, - rispose.

Qualche volta il Reverendo Peters emette uno strano verso mentre pensa, una specie di ticchettio con la lingua. E fuma e si sente l’odore delle sigarette mentre tespira e a me dà fastidio.

Dissi che non c’era niente fuori dall’universo e che non poteva esistere un luogo a sè. A meno che non si attraversi un buco nero, ma un buco nero è ciò che si definisce una Singolarità, che significa che è impossibile scoprire cosa c’è dall’altra parte perché la forza di gravità di un buco nero è talmente potente che persino le onde elettromagnetiche come la luce non riescono a sfuggirle, e le onde elettromagnetiche sono il mezzo attraverso il quale riceviamo le informazioni su tutto ciò che è lontano da noi. Se il cielo si trovasse dall’altro lato di un buco nero i morti dovrebbero essere scaraventati nello spazio su dei razzi per arrivare fin lassù e così non è, altrimenti la gente se ne accorgerebbe.

Penso che le persone credano nell’aldilà perché detestano l’idea di morire, perché vogliono continuare a vivere e odiano pensare che altri loro simili possano trasferirsi in casa loro e buttare tutte le loro cose nel bidone della spazzatura.

Il Reverendo Peters spiegò: - Be’, quando dico che il cielo è fuori dall’universo è solo un modo di dire. Immagino che ciò che significa veramente è che i defunti sono con Dio.

- Ma Dio dov’è?

Allora il Reverendo Peters tagliò corto dicendo che avremmo fatto meglio a discuterne in un altro momento, quando avessimo avuto più tempo a disposizione.

Ciò che di fatto avviene quando una persona muore è che il cervello smette di funzionare e il corpo si decompone, come quando morí Coniglio e noi lo seppellimmo in fondo al giardino. E tutte le sue molecole si frantumarono in altre molecole e si sparsero nella terra e vennero mangiate dai vermi e defluirono nelle piante, e se tra 10 anni andremo a scavare nello stesso punto non troveremo altro che il suo scheletro. E tra 1000 anni anche il suo scheletro sarà scomparso. Ma va bene ugualmente perché adesso lui è parte dei fiori e del melo e del cespuglio di biancospino.

Quando una persona muore qualche volta viene messa in una bara, che significa che il suo corpo non si unirà alla terra per moltissimo tempo, finché anche il legno della bara non marcirà.

Mia madre però fu cremata. Questo vuol dire che è stata messa in una bara e bruciata e polverizzata per poi trasformarsi in cenere e fumo. Non so cosa capiti alla cenere e non potei fare domande al cimitero perché non andai al funerale. Però so che il fumo esce da lcamino e si disperde nell’aria e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle molecole di mia madre lassù, o nelle nuvole sopra l’Africa o l’Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da qualche parte, nel mondo.”

The Curious Incident of the Dog in the Night-Time

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“Il cielo stellato è piatto, senza vita né profondità. Non è più ordine, vibrazione, la nota unica che sottende il concerto universale. Forse il cielo è morto. Ma se è morto, non l'ha ucciso la guerra. Lo uccide questa società edonistica che - per bruciare la vita nel consumo del presente - occulta i conflitti, li contrabbanda come evento pulito.
Un sistema che cancella meticolosamente i segni della morte non può sopportare ciò che dura e rammenta l'eterno, universo incluso. Così, privati dell'orizzonte, ci ritroviamo a cercare le nostre luci primordiali senza più avere l'alfabeto per leggerle, a cercare stelle di plastica e soli da supermercato, frugando alla rinfusa sotto le voci superstizione, creme abbronzanti, oroscopo, estasi mistica, canzonette, esoterismo. A viaggiare nel delirio cosmico, tra svastiche e soli alpini, guru, orge equinoziali e ossessioni suicide di gruppo.

La regolarità degli astri, che ha orientato gli uomini per millenni, non mi rassicura più. Il cielo è diventato patrimonio di pochi. Ai berberi e ai tuareg le stelle sono ancora essenziali per navigare nel grande mare di sabbia chiamato Sahara. In un libro sull'Afghanistan di Niccolò Rinaldi, un piccolo profugo di guerra così racconta la fuga della sua gente verso il Pakistan attraverso il Passo Kyber: "Quando la luna e le stelle scomparvero dietro le montagne ci dicemmo: chissà magari non torneranno. Invece la notte successiva rieccole di nuovo sopra la nostra testa; eppure eravamo in un posto diverso e lontano. Allora non abbiamo più avuto paura di scappare.”

Paolo Rumiz (1947) giornalista e scrittore italiano
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“La morte non esiste, figlia. La gente muore solo quando viene dimenticata. – mi spiegò mia madre poco prima di andarsene. – Se saprai ricordarmi, sarò sempre con te.”

Mi ricorderò di te – le promisi. [...] Poi mi prese una mano e con gli occhi mi disse quanto mi amava, finché il suo sguardo non divenne nebbia e la vita uscì da lei senza amore.
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“Amo Napoli perché mi ricorda New York, specialmente per i tanti travestiti e per i rifiuti per strada. Come New York è una città che cade a pezzi, e nonostante tutto la gente è felice come quella di New York.”

Andy Warhol (1928–1987) pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e…

Citato in Napoli Nobilissima: Volume 19 http://books.google.it/books?id=4pFMAAAAYAAJ&q=Amo+Napoli+perch%C3%A9+mi+ricorda+New+York,+specialmente+per+i+tanti+travestiti+e+per+i+rifiuti+per+strada.+Come+New+York+%C3%A8+una+citt%C3%A0+che+cade+a+pezzi,+e+nonostante+tutto+la+gente+%C3%A8+felice+come+quella+di+New+York&dq=Amo+Napoli+perch%C3%A9+mi+ricorda+New+York,+specialmente+per+i+tanti+travestiti+e+per+i+rifiuti+per+strada.+Come+New+York+%C3%A8+una+citt%C3%A0+che+cade+a+pezzi,+e+nonostante+tutto+la+gente+%C3%A8+felice+come+quella+di+New+York&hl=it&sa=X&ei=eHHGT5GxKILqOfXZ9ZkP&ved=0CDMQ6AEwAA, Arte Tipografica, 1980

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“Sono certo che guardandomi allo specchio non vedrei nulla. La gente dice sempre che sono uno specchio, e se uno specchio si guarda allo specchio che cosa può trovarci?”

Andy Warhol (1928–1987) pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e…

La cosa più bella di Firenze è McDonald's

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“Non sarò soddisfatta finché la gente non vorrà ascoltarmi cantare senza aver bisogno di guardarmi.”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense

confidenza al suo maestro di canto Hal Schaefer, 1952, p. 202
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“Partire! | Non tornerò mai, | non tornerò mai perché mai si torna. | Il luogo ove si torna è sempre un altro, | la stazione a cui si torna è diversa. | Non c'è più la stessa gente, né la stessa luce, né la stessa | filosofia.”

Fernando Pessoa (1888–1935) poeta, scrittore e aforista portoghese

da Là-bas, je ne sais où..., p. 309
Poesie, Pessoa ortonimo, Gli eteronimi, Alvaro de Campos: Poesie

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“Perché non vi siano né l'oppressione del popolo né le inutili guerre, e perché nessuno s'indigni più contro coloro che sembrano essere i colpevoli di tutto ciò, occorrerebbe in realtà ben poco, e precisamente e unicamente che gli uomini capiscano come stanno veramente le cose, e le chiamino con il loro nome; e sappiano che un esercito è uno strumento d'omicidio e che il costruire e comandare un esercito – ovverosia ciò di cui si occupano con tanta disinvoltura i re, gli imperatori, i presidenti – è soltanto una preparazione all'omicidio.
Basterebbe che ogni re, imperatore, o presidente comprendesse che i suoi doveri di comandante in capo delle forze armate non sono affatto un incarico onorevole e importante, come gli fan credere i suoi adulatori, bensì un malvagio e vergognoso prepararsi all'omicidio; e che ogni privato cittadino comprendesse che il pagamento delle tasse, con le quali si arruolano e si armano i soldati, e a maggior ragione il prestar servizio militare, non sono affatto azioni senza importanza, bensì azioni malvagie e vergognose, e costituiscono non soltanto una connivenza ma una vera e propria complicità ad un omicidio – e subito si vanificherebbe da sé tutto quel potere degli imperatori, dei presidenti e dei re che tanto ci indigna, e per il quale adesso si continua ad assassinarli.
Per cui non occorre assassinare gli Alessandri, i Carnot, gli Umberti e gli altri, ma occorre spiegar loro che sono essi stessi degli assassini, e occorre soprattutto non permettere loro di assassinare altra gente, rifiutare di assassinare su loro comando.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo
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“Ma guarda la gente che salti mortali che fa | e quanti nani sui trampoli […].”

Francesco De Gregori (1951) cantautore italiano

da La linea della vita, n. 2
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“Gran professione quella dell'ingegnere!
Con l'aiuto della scienza ha il fascino di trasformare un pensiero in linee di un progetto per realizzarlo poi in pietra o metallo o energia. Quindi creare lavoro e case per gli uomini elevando il tenore di vita e aggiungendone conforto.
Questo è il grande privilegio dell'ingegnere e anche il grande rischio perché le sue opere, a confronto di quelle di altri uomini e professionisti, sono all'aperto, sotto lo sguardo di tutti.
I suoi atti – passo, passo – sono di dura materia.
L'ingegnere non può seppellire i suoi errori nella tomba come i medici; né può trasformarli in aria sottile o darne colpa ai giudici come gli avvocati. Egli non può coprire i suoi insuccessi con alberi o rampicanti come gli architetti, né, come i politici, riversare gli errori sugli oppositori sperando che la gente dimentichi. L'ingegnere, semplicemente, non può negare quello che ha fatto e viene condannato se l'opera non regge.
D'altra parte, in contrasto con quella dei medici, la sua non è vita in mezzo ai deboli, né la distruzione è il suo scopo, come per i militari, e le contese non sono il suo pane quotidiano come per l'avvocato.
All'ingegnere compete rivestire di vita, conforto e speranza lo scheletro della scienza.
Con il passare degli anni senza dubbio la gente, se mai lo ha saputo, dimentica l'ingegnere che ha costruito. Qualche politico avrà posto il suo nome o quella sarà stata attribuita a qualche promotore che ha fatto uso del denaro altrui.
L'ingegnere, con una soddisfazione che poche professioni conoscono, gode dei benefici senza fine che scaturiscono dai suoi successi: il verdetto dei suoi colleghi è il solo titolo d'onore che egli desidera. (da The Memoirs of Herbert Hoover: Years of Adventure, 1874-1929”

Herbert Hoover (1874–1964) 31º presidente degli Stati Uniti d'America

1951), cap. 11, "The Profession of Engineering"

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“È stabilito | è la gente che guida.”

Patti Smith (1946) cantante statunitense

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“Ma quando vien la sera | e nostalgia mi prende, | io torno al borgo | e alla mia gente.”

Michele Marzulli (1908–1991) poeta, pittore e scrittore italiano

da Sottofondo, vv. 6-9, p. 28
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“C'è gente che quando vince non sorride. E c'è gente che dopo avere vinto, non smette di sorridere per settimane. Io sono il genere di persona che lascia scorrere le lacrime.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2003
Origine: Dopo la vittoria del primo Wimbledon, 3 luglio 2003 ( Chris Bowers, Federer has perfect touch off the court in charm offensive http://www.independent.co.uk/sport/tennis/federer-has-perfect-touch-off-the-court-in-charm-offensive-95221.html, Indipendent.co.uk, 8 luglio 2003; citato in Thomas Stephens, Dalla rabbia dell'adolescenza al sublime successo http://www.swissinfo.ch/ita/Speciali/Roger_Federer/Approfondimenti/Dalla_rabbia_delladolescenza_al_sublime_successo.html?cid=1077988, traduzione di Serena Tinari, SwissInfo.ch, 31 maggio 2007.

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“Avete mai notato come la gente che crede nel creazionismo abbia un aspetto così involuto? L'avete notato? Occhi ravvicinati, arcate folte, piedi e mani grandi e pelose: "Io credo che Dio mi abbia creato in un giorno."”

Bill Hicks (1961–1994) comico statunitense

Sì, sembra che andasse di fretta...
You ever noticed how people who believe in creationism look really unevolved? You ever noticed that? Eyes real close together, eyebrow ridges, big furry hands and feet: "I believe God created me in one day". Yeah, looks liked He rushed it.
Revelations

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“Mi sono reso conto che fare l'ermetico crea meno problemi, mentre invece parlare un linguaggio più semplice ti espone a maggiori possibilità di esser giudicato. Infatti più gente ti capisce e più hai potenziali giudici di ciò che fai. Ma questo mi è sembrato un rischio che vale la pena di correre: l'ermetico dorme sonni tranquilli, ha come unico giudice sé stesso visto che non è capito da nessuno.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

Origine: Citato in Aldo Bagli, «Ho scoperto il lavoro d'équipe», Ciao 2001 n. 43, 29 ottobre 1978, pp. 23-25; in Francesco Mirenzi, Battisti talk, Coniglio editore, terza edizione, 2009, pp. 290-296.

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“In questo mondo di fenomeni, | di gente pronta ad uccidersi, | io un fucile ce l'ho… | lo tengo sotto il letto.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Un gran bel film, n. 1
Nessun pericolo... per te

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“Non puoi tradire la tua gente, | non cercare l'uomo nell'uomo, | il suono dentro un altro suono.”

Neffa (1967) cantautore e rapper italiano

da Non tradire mai, n. 3
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“Certa gente, pensa solo a dire 'sei fuoritempo”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Fuoritempo, n. 4
A che ora è la fine del mondo?

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