Frasi su letto
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“Cassandra [rivolgendosi al Capo coro] Aiuto, aiuto! | di nuovo l'angoscia divina in me | fa vorticare la sua tempesta di voci! | Guardate questi ragazzi seduti | davanti al palazzo, ombre di sogno: | sì, sono i figli massacrati dai parenti, | le mani colme di carne, portano in pasto | le loro interiora, le loro viscere, | a un padre che se le porta alla bocca… | Ve lo dico: c'è uno di cui qualcuno vuole | la vendetta, un leone – ma un leone pavido, | nella casa, accucciato sul letto, che aspetta | che ritorni il padrone: padrone anche mio, | se mi trascina nelle catene della schiava. | E il capo della flotta, il distruttore di Troia, | non sa cosa l'atroce cagna, la cui voce | non fa che ridire una gioia ch'è morte, | gli prepara in nome delle vecchie colpe. | È dannata. Femmina assassina del maschio, | solo qualche mostro – Scilla, con le sue | due teste, terrore dei naviganti – forse | potrebbe prestarle il nome che si merita, | madre infuriata, uscita dall'inferno, in guerra | contro tutti i suoi! Ah, il grido di trionfo, | ch'essa ha lanciato, come sul nemico morto! | E doveva essere gioia per un felice ritorno! | Che mi crediate o non mi crediate, che importa? | Tutto si compirà. E tu, pieno di dolore, | vedrai che ho detto soltanto la verità.”

Agamennone
Origine: Da L'Orestiade: Agamennone, traduzione di Pier Paolo Pasolini, Istituto Nazionale del Dramma Antico, 1960.

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“Fuor della culla, che perenne dondola, | dalla gola del mimo, spola musica, | dalla mezzanotte del nono mese, | per le sterili sabbie e i campi oltre, dove il bambino, fuggito dal letto, errava solo, nudo il capo, i piedi, | giù dallo spiovente alone, | su dal mistico gioco delle ombre, che s'intrecciavano e torcevano quasi fossero vive, | […].”

Fuor della culla che perenne dondola, p. 323
Foglie d'erba, Relitti marini
Origine: Questa strofa iniziale viene recitata nel film Doc Hollywood - Dottore in carriera (1991). «Fuor dalla culla, che perenne ondeggia, | via dalla gola del merlo, spola musicale, | dalla mezzanotte del nono mese, | dalle sterili sabbie e i campi, dove il bambino fuggito dal letto, errava solo, nudo al capo e ai piedi, | giù dall'umido alone, | sopra il mistico gioco delle ombre.»

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“Sono diventato talmente disgustato di come questo paese si sia spinto così a destra che ho voluto fare una dichiarazione. […] Essi vivono può essere L'invasione degli Ultracorpi odierno; invece che i "comunisti sotto al letto", i mostri sarebbero stati i capitalisti sfrenati. Gli "Altri", ovvero le creature, sono yuppie e non penso siano stati mai rappresentati così prima d'ora. Sono stati rappresentati [in film come Fuori orario o Qualcosa di travolgente] come cialtroni, ma mai come esseri disumani.”

John Carpenter (1948) regista statunitense

I've become so disgusted by how far to the right this country has gone that I wanted to make a statement about it. [...] They Live could be an Invasion of the Body Snatchers for today; rather than Communists-under-the-beds, the monsters would be unrestrained capitalists. The Other, meaning the creatures, are yuppies, and I don't think they've been portrayed that way before; they've been shown [in films like After Hours or Something Wild] as a kind of goofball part of us, but never as inhuman.

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“[Sul Salmo 23] Le centinaia di libri che ho letto non mi hanno mai procurato tanta luce e tanto conforto quanto questi versi.”

Henri Bergson (1859–1941) filosofo francese

Origine: Citato in Gianfranco Ravasi, L'incontro: ritrovarsi nella preghiera, Oscar Mondadori, Milano, 2014, p. 25. ISBN 978-88-04-63591-8

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“Vorrei avere questi libri: 1° la Grammatica tedesca che era nello scaffale accanto all'ingresso; 2° il Breviario di linguistica di Bertoni e Bartoli che era nell'armadio di fronte al letto; 3° gratissimo le sarei se mi inviasse una Divina Commedia di pochi soldi, perché il mio testo lo avevo imprestato.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

Origine: Dalla lettera a Chiara Passarge, sua padrona di casa a Roma (via G.B. Morgagni 25), pochi giorni dopo l'arresto, avvenuto a Roma l'8 novembre 1926; citato in Luciano Canfora Gramsci sulle orme di Fozio, Corriere della Sera, 8 dicembre 2016.

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“Le idee arrivano nei modi più impensati. Basta tenere gli occhi aperti. Qualche volta sul set capitano dei piccoli incidenti che mettono in moto l'immaginazione. Durante le riprese dell'episodio pilota dei Segreti di Twin Peaks, nella nostra troupe c'era un arredatore di nome Frank Silva. Mai e poi mai sarebbe dovuto comparire nella serie. Mentre giravamo alcune scene nella casa di Laura Palmer, Frank stava spostando dei mobili nella camera da letto della ragazza. Io mi trovavo nell'ingresso, sotto un ventilatore a soffitto. Una donna disse: "Frank, non spostare il cassettone davanti alla porta in quel modo. Non chiuderti dentro." Ebbi così una visione di Frank nella stanza. Lo raggiunsi di corsa e gli domandai: "Sei un attore?". Rispose: "Guarda caso sì", perché a Los Angeles sono tutti attori. Forse al mondo lo sono tutti. Così dissi: "Frank, in questa scena ci sarai tu". Girammo tre panoramiche della camera, due senza e una con Frank accucciato e immobile ai piedi del letto. Non avevo idea però di cosa significasse o a che cosa servisse questa scena. Di sera scesi al piano inferiore, stavamo girando la scena in cui la madre di Laura Palmer è sdraiata sul divano. Annientata dal dolore e dalla disperazione. Improvvisamente, vede qualcosa con l'occhio della mente e scatta a sedere di colpo, urlando. Sean, il cineoperatore, doveva manovrare la cinepresa e seguire il volto della donna mentre si alzava all'improvviso. Mi parve che avesse fatto un ottimo lavoro. Così dissi: "Stop! Perfetto, stupendo!". Sean dissentì: "No, per niente". "Perché?" "C'era qualcuno riflesso nello specchio." "Chi?" "Frank."”

Sono incidenti che capitano e mettono in moto l'immaginazione. Da cosa nasce cosa e se lasci fare ne nascerà un'altra completamente diversa.
In acque profonde

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“Adesso che sono finalmente venuto in Sicilia, ho desiderio di conoscerla bene, non solo attraverso gli autori che ho letto, Verga, Sciascia, Tomasi di Lampedusa e soprattutto Pirandello. Voglio conoscerne le differenze e sono molto curioso di scoprire Palermo.”

Orhan Pamuk (1952) scrittore e saggista turco

Origine: Citato in Eleonora Lombardo, Diario da Taobuk: il Nobel Orhan Pamuk, l'innocenza contro i muri del mondo http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/09/21/news/diario_da_taobuk_il_nobel_orhan_pamuk_e_i_muri_dell_umanita_-123360254/, Repubblica.it, 21 settembre 2015.

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“Se Gramsci avesse letto con attenzione Machiavelli non ne avrebbe fatto un apostolo della classe contadina. È un elogio di schiavi ingenui, non di popolo politico.”

Giuseppe Prezzolini (1882–1982) giornalista, scrittore e editore italiano

da Prezzolini alla finestra, Pan, Milano, 1977, p. 167

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“Il seduttore, di fatto, vede il mondo come la sua camera da letto.”

Robert Greene (1959) scrittore statunitense

in prefazione, p. 21
L'arte della seduzione

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“Dopo aver letto questo libro, ho avuto la conferma di ciò che sapevo e pensavo da tempo: l'ideologia comunista è la più criminale e disumana della storia dell'uomo.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2014
Origine: Dalla presentazione del libro Il sangue di Abele; citato in Berlusconi: comunismo fu una malattia, ideologia più criminale http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2014/05/09/berlusconi-comunismo-una-malattia-ideologia-piu-criminale_bucS67uLqeZYg6vlVYPbSL.html?refresh_ce, Adkronos.com, 6 marzo 2014.

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“Il mondo di Cézanne è ancora ben visuale e sensorio, proprio perché egli ne ha riconosciuto la validità attraverso la lezione impressionista e ancora adesso egli vuole fare dell'Impressionismo "une chose solide et durable comme l'art des musées". Se egli anticipa nella pittura certi fatti che saranno poi, ma con diverso risultato, del gusto cubista, è perché egli vuole raggiungere una sintesi sempre maggiore tra emozione e forma, anzi tra emozione e spazio. Quindi […] scompagina la rappresentazione prospettica tradizionale, crea delle prospettive diverse, da vari punti di vista, identifica cioè lo spazio con una successione visiva di immagini che, ripercosse nella coscienza, daranno quella identità di spazio e tempo che Bergson, circa gli stessi anni, chiamava "durata reale". Tutto questo accadeva in Cézanne senza naturalmente nessun preconcetto teorico e senza che avesse letto Bergson. Egli compie l'analisi dello spazio secondo il principio della durata per imprimere negli oggetti, veduti da più di un punto di vista, una intensità vitale non prima raggiunta, e cioè, sia pure attraverso un'analisi, giunge ad una sintesi della visione.”

Lionello Venturi (1885–1961) critico d'arte e storico dell'arte italiano

da Cézanne, in Enciclopedia universale dell'arte, III, 1958
Origine: Citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli – Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“Baldina, – esclamò Livio precipitandosi su di lei, soffocando coi baci un suo piccolo grido di paura e di piacere.
L'afferrò alla vita, la sollevò di peso come una bimba e premendola incontro al suo petto, nell'atteggiamento cupido geloso e contesa, uscì dalla sala da pranzo, attraversò quasi correndo il salone Luigi decimosesto, quindi uno studio appena illuminato dove inciampò in alcune poltrone di cuoio, quindi un gabinetto da bagno dalle pareti coperte di specchi nei quali egli si vide passare rapidamente curvo sul suo tesoro, con le labbra pallide e un volto contratto da ladro inseguito, e penetrò finalmente nella camera nunziale.
Allora sul letto coperto d'una gran pelle di ermellino egli depose con delicatezza la sua preziosa conquista e la chiamò dolcemente per nome due, tre, molte volte, tentando di sorriderle ancora.
Ella non sorrise più e non rispose. Guardò coi suoi grandi occhi dilatati cerchiati d'azzurro a una a una le luci che si spegnevano, guardò le pupille di Livio che s'intorbidivano.
Udì ch'egli le parlava sulla bocca con una voce mutata, con parole sconnesse, con le sue membra calde e veementi di maschio avvinghiate alla sua tenera carne di bambina. Udì il battito confuso dei loro due cuori premuti l'uno sull'altro, confusi nel loro irrompente palpitare, e s'abbandonò spasimando a quell'avidità meravigliosa e brutale che la torturava come un divino martirio.”

Amalia Guglielminetti (1881–1941) scrittrice e poetessa italiana

Origine: Gli occhi cerchiati d'azzurro, pp. 151-152

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“Mi piacciono sia gli uomini che le donne. Amo il corpo femminile ed apprezzo realmente le curve delle donne. Ho sicuramente bisogno di un uomo in camera da letto però, di un bel petto muscoloso su cui sdraiarmi. Comunque ho voglia di esplorare. Mai dire mai.”

Miranda Kerr (1983) modella australiana

Origine: Da un'intervista rilasciata a GQ; citata in Miranda Kerr: Con una donna? Mai dira mai http://www.thegossipers.com/gossip/miranda-kerr-con-una-donna-mai-dire-mai.asp, Thegossipers, 1° aprile 2014.

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“Letto: Gioventù nella Russia Sovietica, interessantissimo. Entusiasmo per il lavoro, il materialismo genera forze che sono certamente sovramateriali e religiose. Il paradosso: martirio − per uno scopo puramente materiale.”

Klaus Mann (1906–1949) scrittore tedesco

da Nota di diario del 24 marzo 1932, p. 37
La peste bruna. Diari 1931-1935
Origine: Di Klaus Mehnert, (1906-1984).

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“I dittatori sono propensi alla cinefilia. Lenin, che detestava la musica perché era irritato dal fatto che lo faceva diventare sentimentale, considerava che tra tutte le arti il cinema poteva essere la più utile alla causa del proletariato. Hitler vedeva quasi tutte le sere in una sala cinematografica perfettamente attrezzata operette viennesi d'epoca e musical americani, e regalò a Eva Braun una cinepresa per girare a colori scene che ancora oggi ci gelano il sangue, un misto di ridenti immagini domestiche e igure genocide che prendono il sole sulle terrazze con vista sulle Alpi. Anche a Stalin piacevano i musical americani e i film western e, dato che soffriva d'insonnia come Hitler e si divertiva a tenere svegli i suoi cortigiani fino a notte fonda, a volte prolungava la sessione cinematografica con una festa alcolica, durante la quale osservava in silenzio adulatori e future vittime come se stesse inventando per ognuno un copione sinistro dall'epilogo ignoto a tutti tranne che a lui. Il generale Franco non andava a letto tardi e non beveva, ma la sua passione per il cinema era altrettanto forte, al punto che scrisse la sceneggiatura di un film, Raza, che era una patetica fantasia ricamata sulla sua biografia, e una dimostrazione del fatto che il cinema può rovinare l'immaginazione di chiunque. Forse ai dittatori piacciono tanto i film perché hanno pochissime opportunità di uscire la sera e perché sono costantemente circondati da persone servili di cui non sanno più che fare.”

Antonio Muñoz Molina (1956) scrittore e saggista spagnolo

Origine: Da El tirano cinéfilo, País; tradotto in Il tiranno cinefilo, Internazionale n. 1101, 8 maggio 2015.

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“[Rivolta al Governo Renzi] Non potete essere in buona fede, perché vi conosco e so che siete preparati. La presidente Finocchiaro è una donna molto preparata e io la vedevo quando al ministro Boschi chiedeva come mai non avesse letto la Costituzione. Il ministro Boschi, che era in prima Commissione a fare le riforme costituzionali!”

Paola Taverna (1969) politica italiana

Origine: Citato in Senato della Repubblica Italiana – Legislatura XVII – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 277 del 14 luglio 2014 https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00786345&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_ddddlc1429ecrdpidc-trattazione_dg-intervento_tavernam5s&parse=no. Roma, 14 luglio 2014.

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“Il mio pantalone liso sul ginocchio denuncia che ogni sera guardo se c'è qualcuno sotto il letto.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

22 dicembre 1901; Vergani, p. 191
Diario 1887-1910

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“La Rai Radiotelevisione italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive.”

Fulvia Colombo (1926–2005) annunciatrice televisiva e conduttrice televisiva italiana

dal messaggio di inaugurazione delle regolari trasmissioni televisive della Rai, letto il 3 gennaio 1954
Origine: Citato in 3 gennaio 1954 http://www.raistoria.rai.it/articoli/3-gennaio-1954/23938/default.aspx, Raistoria.it.

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“Sono trascorsi 5 minuti dalle ore 14 di sabato 5 ottobre. Siamo nel 2002 e i professori Francesco Mazzoleni, Cristiano Dominici, Roberto Bracaglia si riuniscono nei locali del dipartimento di Scienze ortopediche, ricostruttive e del lavoro dell'Università degli studi di Firenze. «Dopo lunga, attenta e approfondita discussione nella quale intervengono ripetutamente tutti i presenti, la commissione delibera all'unanimità vincitore della valutazione comparativa Giulia Lo Russo». Ecco il giudizio: «Ottime le qualità e l'impegno scientifico della candidata: è adatta a ricoprire il ruolo di ricercatore universitario». Alle ore 14,30 termina la seduta. Lunga discussione? Ma come: letto, approvato e sottoscritto in 25 minuti per un posto che durerà tutta la vita? Già perché la concorrente era l'unica a partecipare. Un posto per tutta la vita che fa gola solo ad una persona… Giulia Lo Russo è figlia dell'ordinario Domenico Lo Russo. Entrambi lavorano presso l'università di Firenze nella facoltà di Medicina, in Chirurgia plastica. Quindi la candidata era la figlia del prof ed è stata l'unica a presentarsi, altro che valutazione comparativa come scrivono i commissari. Che fortuna! Alla seconda prova scritta è stato "estratto" il seguente tema: «Il lembo di muscolo grande gluteo». Poteva essere estratto, e già questa è una fortuna, anche il muscolo piccolo oppure quello medio. Eppure è uscito il grande. «Che grande colpo di gluteo!»”

Origine: Parentopoli, p. 144

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“Tu conosci mica qualcuno | che è disposto a chiamarmi "fratello" | senza avermi letto la mano?”

Francesco De Gregori (1951) cantautore italiano

da Informazioni di Vincent, n. 4
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“Sarà che forse sono daltonico, | ma devo dire che questo cielo, | invece di essere sembre più blu, | a me sembra sempre più nero.”

Giorgio Canali (1958) chitarrista, cantautore e produttore discografico italiano

da Mostri sotto il letto

“[Su Il processo, di Franz Kafka] Nel romanzo tutto ha dimensioni ridotte e soffocanti, dal tribunale nel soppalco delle soffitte di un vecchio edificio, dove gli impiegati rischiano di urtare la testa al soffitto, allo studio dell'avvocato di K., piccolo, orrendo appartamento in cui riceve stando a letto.”

Paolo Petroni (1942) scrittore italiano

Origine: Dall'articolo Claustrofobica e grottesca, benvenuti nella tana di Kafka https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2012/gennaio/04/Claustrofobica_grottesca_benvenuti_nella_tana_co_10_120104037.shtml, Corriere della Sera, 4 gennaio 2012.

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“Be', da quando mi alzo a quando me ne vado a letto penso costantemente al sesso e alla morte.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

fonte in inglese e citazione in italiana
Citazioni tratte da articoli e interviste
Origine: Da Woody Allen: Rabbit Running, Time, 3 luglio 1972, p. 25.

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