Frasi su mistico

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema mistico, dio, mondo, essere.

Frasi su mistico

“I mistici sono gli unici ad avere un biglietto di andata-ritorno per il Paradiso.”

Frase mia, attribuita da me stesso a Charles de Foucauld per un errore di battitura.Già segnalato più volte alla direzione del sito.

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“Il Cuore del mistico trae conoscenza dalla trasformazione costante dell'Assoluto attraverso la trasformazione del proprio cuore in varie forme.”

Ibn Arabi (1165–1240) filosofo, mistico e poeta arabo

Origine: Da La sapienza dei profeti (Fuṣūṣ al-ḥikam wa khuṣūṣ al-kilam); citato in Unicità dell'esistenza di Toshihiko Izutsu, edizioni Marietti, p. 79. ISBN 88-211-7455-7

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“Il cielo stellato è piatto, senza vita né profondità. Non è più ordine, vibrazione, la nota unica che sottende il concerto universale. Forse il cielo è morto. Ma se è morto, non l'ha ucciso la guerra. Lo uccide questa società edonistica che - per bruciare la vita nel consumo del presente - occulta i conflitti, li contrabbanda come evento pulito.
Un sistema che cancella meticolosamente i segni della morte non può sopportare ciò che dura e rammenta l'eterno, universo incluso. Così, privati dell'orizzonte, ci ritroviamo a cercare le nostre luci primordiali senza più avere l'alfabeto per leggerle, a cercare stelle di plastica e soli da supermercato, frugando alla rinfusa sotto le voci superstizione, creme abbronzanti, oroscopo, estasi mistica, canzonette, esoterismo. A viaggiare nel delirio cosmico, tra svastiche e soli alpini, guru, orge equinoziali e ossessioni suicide di gruppo.

La regolarità degli astri, che ha orientato gli uomini per millenni, non mi rassicura più. Il cielo è diventato patrimonio di pochi. Ai berberi e ai tuareg le stelle sono ancora essenziali per navigare nel grande mare di sabbia chiamato Sahara. In un libro sull'Afghanistan di Niccolò Rinaldi, un piccolo profugo di guerra così racconta la fuga della sua gente verso il Pakistan attraverso il Passo Kyber: "Quando la luna e le stelle scomparvero dietro le montagne ci dicemmo: chissà magari non torneranno. Invece la notte successiva rieccole di nuovo sopra la nostra testa; eppure eravamo in un posto diverso e lontano. Allora non abbiamo più avuto paura di scappare.”

Paolo Rumiz (1947) giornalista e scrittore italiano
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“Quando udii il dotto astronomo, | quando le prove e le cifre mi vennero incolonnate dinanzi, | quando mi mostrarono le carte e i diagrammi, da addizionare, dividere, calcolare, | quando, seduto nell'anfiteatro, udii l'astronomo parlare, e venire a lungo applaudito, | come improvvisamente, inesplicabilmente mi sentii stanco, disgustato, | finché, alzatomi, fuori scivolando me ne uscii tutto solo, | nella mistica umida aria notturna e, di tratto in tratto, | alzavo gli occhi a contemplare in silenzio le stelle.”

Quando udii il dotto astronomo, pp. 349-350
Foglie d'erba, Lungo la strada
Origine: Questa poesia viene recitata dal personaggio Gale Boetticher, della serie televisiva Breaking Bad e precisamente nell'episodio Al tramonto, il sesto della terza stagione. «Quando ascoltai l'astronomo erudito, | quando le prove e i numeri furono messi in colonna dinanzi a me, | quando le carte e i diagrammi mi furono mostrati per aggiungerli, dividerli e misurarli, | quando, seduto, udii l'astronomo e la sua conferenza tra gli applausi della sala, | quanto presto, inspiegabilmente divenni stanco e sofferente, | finché, scivolando via, non mi misi a vagare da solo, | nella misteriosa e umida aria notturna e, di tanto in tanto, | levai lo sguardo nel perfetto silenzio verso le stelle.» Il protagonista della serie, Walter White possiede una copia di Leaves of Grass, regalatagli dallo stesso Gale.

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“Il non sapere del mistico non è ignoranza, ma un modo di sapere.”

Benjamin Fondane (1898–1944) filosofo e scrittore rumeno

citato in Ann van Sevenant, Il filosofo dei poeti: l'estetica di Benjamin Fondane, Mimesis, 1994

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“È il ritorno del guaglione sulla traccia, | il tipico stile del mistico chico sul ritmico boomcha.”

Neffa (1967) cantautore e rapper italiano

da In linea, n. 2
Neffa & i messaggeri della dopa

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“Il primo atto mistico politico è imparare a scrivere.”

Antonietta Potente (1958) teologa e religiosa italiana

Qualcuno continua a gridare. Per una mistica politica, La meridiana, Molfetta 2008, p. 50

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“L'idea cioè che quelle più brave a fare le cose orali siano le donne moralmente bacate. Prostitute maiale. Vorrei osservare che siamo di fronte a persone che non hanno capito un belino del mondo. Non hanno capito che il rapporto orale è qualche cosa di sacro, un modo di esprimere tenerezza, accoglienza, propensione a accudire… Il rapporto orale è una delle più grandi invenzioni dell'umanità, siamo gli unici animali (insieme ai bonobo, deliziosi scinpanzé) a praticarlo fino all'orgasmo. Negli animali infatti l'eccitazione sessuale spinge automaticamente alla penetrazione. Lo scopo dell'istinto è la procreazione. Noi abbiamo fatto del succhiare il pene e la passera un'arte nobile, una chiave per penetrare in un profondo livello emotivo, una via per l'ascesi mistica. Sì! Mistica. Non sto esagerando. Nell'età dell'oro dell'umanità, ai tempi del Matriarcato, prima dell'invenzione della guerra (tra il 12 mila e il 3500 avanti Cristo) il pompino era un atto sacro. Vi si dedicavano le sacerdotesse per iniziare alla contemplazione dell'Universo i giovani. Se qualcuno ha qualche dubbio si vada a rivedere le pitture egizie che rappresentano Iside intenta a resuscitare Osiride tramite una fellazio. Non so se ci capiamo: la dea fa pompini da far resuscitare i morti!”

Jacopo Fo (1955) scrittore, attore e regista italiano

Origine: Da Buoni pompini a tutti http://www.jacopofo.com/sesso_gratis_politici_corrotti_ministri, 9 luglio 2008.

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“Io sono un mistico, io non vado in chiesa o in sinagoga. Per me lavorare è pregare.”

Marc Chagall (1887–1985) pittore russo

In Marc Chagall, poeta-pittore della memoria

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“Tutta la mistica di Adrienne è interamente trinitaria, nonostante non abbia mai formulato una dottrina astratta della Trinità.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Origine: La vita, la missione teologica e l'opera di Adrienne von Speyr, p. 39

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“Einstein, per quel sentimento di umiltà, riverenza e meraviglia e per il suo senso di unità con l'universo, va annoverato tra i grandi mistici.”

Banesh Hoffmann (1906–1986)

Origine: Da Albert Einstein: Creator and Rebel, Viking, New York, 1972, p. 94.

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“La fantascienza è una nuova mistica, è la resurrezione della poesia epica: l'uomo e il suo superamento, l'eroe e le sue imprese, la lotta contro l'ignoto.”

Boris Vian (1920–1959) scrittore, paroliere e drammaturgo francese

Origine: Da Stèfane Spriel e Boris Vian, Un nuvo genere letterario, la fantascienza, in 'Les Temps Modernes' VII, n. 72, 1951, 618-27; citato in Giuseppe Petronio, Roma-Bari, Gius. Laterza e figli, 118., Letteratura di massa Letteratura di consumo-Guida storica e critica, Laterza, 1979.

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“La conoscenza di von Balthasar della tradizione (patristica, medioevale e moderna, sia sistematica che esistenziale, mistica e poetica) cattolica in un periodo in cui ci sono troppe novità dell'ultima ora in teologia, non può essere mai abbastanza ammirata o sovra stimata.”

Hans Küng (1928) teologo, sacerdote e scrittore svizzero

Origine: Da Incarnazione di Dio: Introduzione al pensiero teologico di Hegel, prolegomeni ad una futura cristologia, Queriniana, 1972.

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“[Sul suo discepolo Ludwig Wittgenstein] Una certa aria di misticismo l'avevo già sentita nel suo libro, ma sono rimasto sconcertato nello scoprire che è diventato un mistico, nel senso pieno del termine. Legge autori come Kierkegaard e Angelus Silesius e sta valutando seriamente l'idea di farsi monaco.”

Bertrand Russell (1872–1970) filosofo, logico e matematico gallese

Origine: Da una lettera; citato in Brian F. McGuinness, Wittgenstein. Il giovane Ludwig (1889-1921) (Young Ludwig, 1889-1921), traduzione di Rodolfo Rini, Il Saggiatore, 1990.

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“La Parola non conduce a una via solo individuale di un'immersione mistica, ma introduce nella comunione con quanti camminano nella fede.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Discorsi, College de Bernardins

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“Un poeta è una persona che, per alcuni secondi, è volata nel mondo dei mistici, ha intravisto qualcosa.”

Osho Rajneesh (1931–1990) filosofo indiano

Origine: Il libro dei segreti, I segreti del risveglio (vol. V), p. 34

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“Il merito grande del Provenzale, quello per cui tutta l'arte di un'epoca dovrà considerarsi derivata dalla sua iniziativa e dal suo travaglio, è di essere ritornato nel solco profondo ed eterno della pittura, scartando tutti gli apriorismi di ricerche tecniche (luminismo, divisionismo, complementarismo) cui aveva indotto l'epoca positivistica: di aver ripreso a dipingere la natura riflessa nel magico specchio dell'anima, vedendola non più sotto specie sensoria o sensibile (aggettivi che dominano tutta l'estetica impressionistica), ma attraverso un'intimità profonda, religiosa, eroica, che la storia ci permette di considerare essenzialmente italiana. […] Cézanne dipinge senza preoccupazioni di programmi più o meno rivoluzionari, ma sotto l'impulso di un'ansia mistica, che lo investe, lo tiranneggia, lo macera; e fa cantare, piangere, urlare la sua drammatica tavolozza. Nulla di edonistico, di descrittivo, di fenomenico nella sua arte. La pittura come la intendono Manet e Monet è di gran lunga superata nelle sue tele. Non si tratta più del "vero attraverso un temperamento" di zoliana memoria. C'è un elemento etico, religioso, trascendente nell'arte di Cézanne che la definizione zoliana non sospetta neppur lontanamente e che è proprio quello per cui l'opera cézanniana si riconnette all'arte dei sommi italiani: Giotto, Masaccio, Michelangelo, Tintoretto, Caravaggio. […] Cotesto il lato spirituale dell'italianismo di Cézanne, il suo sentimento, non italianeggiante, si badi, al modo del Poussin, ma italiano di polpa, intrinsecamente. E v'è poi il modo di esprimersi plasticamente di cotesto sentimento, modo strettamente inerente e coerente e quindi anch'esso italianissimo. Il modo stilistico di Cézanne è tornato ad essere il volume, inteso come rapporto di chiari e di scuri. Le molteplici possibilità di variazione (nell'intensità, nella posizione, nel dinamismo, o nella statica) di tale rapporto costituiscono la sintassi cézanniana. Cotesta sintassi è simultaneamente plastica e coloristica in quanto, appunto, è chiaroscurale. Per tali aspetti Cézanne si manifesta come un erede de' veneziani, non solo, ma di tutta la tradizione volumetrica italiana, fino alla sua sorgente eccelsa, a Giotto, cioè, titanico estrattore di moli poliedriche, a Masaccio che scolpisce le sue figure a colpi possenti d'ascia per entro massicci blocchi chiaroscurali.”

Mario Tinti (1885–1938) critico d'arte e giornalista italiano

Origine: Da Italianismo di Cézanne, in Pinacotheca, marzo-giugno 1929; citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“Il linguaggio è un’interfaccia tra noi e il mondo. Oltre il linguaggio non vi è nulla se non la pura contemplazione mistica dell’universo.”

Caterina Davinio (1957) poetessa, scrittrice e artista italiana

Origine: Virtual Mercury House. Planetary & Interplanetary Events, p. 49

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“Perché è la Madonna che appare? Perché a Lourdes (come a rue du Bac, a La Salette, a Pontmain, a Beauraing, a Fatima, per stare solo all'ultimo secolo e mezzo e a fatti approvati dalla Chiesa) non si è manifestato Gesù stesso o qualche santo canonizzato? Ma è perché – risponde la teologia, meditata dai mistici –, stando al Credo cattolico «l'Immacolata Madre di Dio, sempre Vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». Così, le parole del dogma dell'Assunzione, definito e proclamato da Pio XII solo nel 1950 ma creduto, nel suo oggetto, sin dai tempi dei Padri della Chiesa sia in Oriente che in Occidente (la festa della Dormizione, che ha in nuce l'Assunzione della Vergine Madre, è probabilmente la più antica delle feste mariane che uniscono la Chiesa universale).
Maria, insomma, avendo portato nel suo ventre Colui che disse: «Io sono la risurrezione e la vita» (Gv 11, 25), ha seguito il Figlio nel suo destino eterno prima di ogni altra creatura umana; è colei che tutti ci ha preceduti, già accolta nell'eternità «in anima e corpo». Dunque, se è lei ad apparire ai mortali, è anche per ricordare che ciò che ella già è, anche noi saremo. Il segno e il pegno, insomma, nella sua persona stessa, di quella salvezza di cui dicevamo e che ci darà la vera salute: la visione del corpo di Maria già «salvato» è garanzia che quello di tutti lo sarà.”

Origine: Ipotesi su Maria, pp. 61-62

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“Io sono uno scrittore mistico. Mi servo di tinte cupe e mistiche per rappresentare le innumerevoli mostruosità della nostra vita quotidiana, il veleno di cui è intrisa la mia lingua, la trasfigurazione di alcune terribili caratteristiche del mio popolo.”

Michail Bulgakov (1891–1940) scrittore e drammaturgo russo

Origine: Citato in Il "Maestro" Bulgakov un veggente che raccontò la Russia dello zar Putin http://www.ilgiornale.it/news/cultura/maestro-bulgakov-veggente-che-raccont-russia-dello-zar-putin-966215.html, il Giornale.it, 11 novembre 2013.

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“Per i taliban il mondo sufi rappresenta l'avversario per eccellenza, da combattere ed eliminare, forse perché l'islam mistico contiene in sé l'alternativa all'islam politico.”

Khaled Fouad Allam (1955–2015) sociologo e politico algerino

Origine: Da L'Afghanistan patria dell'orrore http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/04/11/afghanistan-patria-dell-orrore.html?ref=search, la Repubblica, 11 aprile 2007.

“La Chiesa istituita da Cristo è una sola: quella santa, cattolica, apostolica, una, fondata su Pietro. Come Gesù, anche la Chiesa da Lui fondata, che forma il suo corpo mistico, è Verità, vita e via.”

Stefano Gobbi (1930–2011) sacerdote italiano

La Chiesa è verità, perché ad essa sola Gesù ha affidato da custodire, nella sua integrità, tutto il deposito della fede. Lo ha affidato alla Chiesa gerarchica, cioè al Papa ed ai Vescovi uniti con Lui.
La Chiesa è vita perché dona la Grazia ed essa sola possiede i mezzi efficaci di Grazia, che sono i sette Sacramenti. Specialmente è vita perché ad Essa sola è stato dato il potere di generare l'Eucarestia, per mezzo del Sacerdozio ministeriale e gerarchico. Nella Eucaristia Gesù Cristo è realmente presente col suo Corpo glorioso e la sua divinità.
La Chiesa è via perché conduce al Padre, per mezzo del Figlio, nello Spirito Santo sul cammino della perfetta unità. Come il Padre e il Figlio sono Uno, così dovete essere una sola cosa fra voi. Gesù ha voluto che la sua Chiesa sia segno e strumento dell'unità di tutto il genere umano. (13 giugno 1989, messaggio della Madonna)
Origine: Citato in Messaggi di carattere spirituale e profetico/escatologico della B.V: Maria don Stefano Gobbi, Profezie del Terzo Millennio https://profezie3m.altervista.org/mes_gobbi.htm,, su profezie3m.altervista.org. URL archiviato l' 8 agosto 2019 http://archive.is/9Onj2/. Il sito è rilasciato con licenza Creative Commons http://archive.is/lwth9/.

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“[Arthur Rimbaud] Mistico allo stato selvaggio.”

Paul Claudel (1868–1955) poeta, drammaturgo e diplomatico francese

Origine: Citato in Henri Daniel-Rops, Rimbaud, traduzione di G.L. Pizzolari, Morcelliana, Brescia, 1947, p. 19.

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“I popoli si immaginano di odiare la poesia ed essi sono tutti dei poeti e dei mistici.”

Ralph Waldo Emerson (1803–1882) filosofo, scrittore e saggista statunitense

Citato in Ralph Waldo Emerson: Il pensiero e la solitudine

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“Una civiltà nasce nel punto in cui una grande anima si desta dallo stato della psichicità primordiale di una umanità eternamente giovane e si distacca, forma dall'informe, realtà limitata e peritura di fronte allo sconfinato e al perenne. Essa fiorisce sul suolo di un paesaggio esattamente delimitabile, al quale resta radicata come una pianta. Una civiltà muore quando la sua anima ha realizzato la somma delle sue possibilità sotto specie di popoli, lingue, forme di fede, arti Stati, scienze; essa allora si riconfonde con l'elemento animico primordiale. Ma finché essa vive, la sua esistenza nella successione delle grandi epoche, che contrassegnano con tratti decisi la sua progressiva realizzazione, è una lotta intima e appassionata per l'affermazione dell'idea contro le potenze del caos all'esterno, così come contro l'inconscio all'interno, ove tali potenze si ritirano irate. Non è solo l'artista a lottare contro la resistenza della materia e contro ciò che in lui vuol negare l'idea. Ogni civiltà sta in un rapporto profondamente simbolico e quasi mistico con l'esteso, con lo spazio in cui e attraverso cui essa intende realizzarsi. Una volta che lo scopo è raggiunto e che l'idea è esteriormente realizzata nella pienezza di tutte le sue interne possibilità, la civiltà d'un tratto s'irrigidisce, muore, il suo sangue scorre via, le sue forze sono spezzate, essa diviene civilizzazione. Ecco quel che noi sentiamo e intendiamo nelle parole egizianismo, bizantinismo, mandarinismo. Così essa, gigantesco albero disseccato di una foresta vergine, ancor per secoli e per millenni può protendere le sue ramificazioni marcite. Lo vediamo in Cina, in India, nel mondo dell'Islam. Così la civilizzazione antica del periodo imperiale giganteggiò in apparenza di forza giovanile e di pienezza, togliendo luce e aria alla giovane civiltà araba d'Oriente. Questo è il senso di ogni tramonto nella storia, il senso del compimento interno ed esterno, dell'esaurimento che attende ogni civiltà vivente. Di tali tramonti, quello dai tratti più distinti, il «tramonto del mondo antico», lo abbiamo dinanzi agli occhi, mentre già oggi cominciamo a sentire in noi e intorno a noi i primi sintomi di un fenomeno del tutto simile quanto a decorso e a durata, il quale si manifesterà nei primi secoli del prossimo millennio, il «tramonto dell'Occidente.»”

Il tramonto dell'Occidente

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“Darya si sentiva adesso molto più sicura di sé. E gli diede un'occhiata ardita.
«Non ho nessuna attrazione per te? Molti uomini mi hanno desiderata. E tu devi aver avuto dozzine di donne in Iscozia assai meno ben fatte di me.»
E guardava, così dicendo, la sua formosa, sensuale persona, in placido orgoglio.
«Io non ho mai posseduto una donna» disse Neil con gravità.
«Cosa?»
Essa scattò in piedi per lo stupore. Egli alzò le spalle. Non aveva modo di farle capire il disgusto che provava per quel genere di cose, e il disprezzo in cui teneva i fortuiti amori dei suoi compagni di Edimburgo. Trovava una mistica gioia nella sua castità. L'amore era sacro, per lui. L'atto sessuale lo riempiva d'orrore. Solo la necessità della procreazione e il sacramento del matrimonio lo giustificavano ai suoi occhi.
Gli gettò le braccia al collo e lo teneva. E gli copriva il viso di baci. Egli si dibatteva. Volgeva la faccia. E con la mano cercava di proteggersi la bocca. D'improvviso essa gli affondò i denti nella carne. Il dolore fu così vivo che, senza volerlo, egli le diede un pugno.
«Demonio» le gridò in faccia.
Il colpo violento aveva obbligato Darya a lasciare la preda. Egli si esaminò la mano. Vide che il morso era profondo e che sanguinava. Gli occhi di lei, intanto, mandavano fiamme. Era in tutta la sua vitalità, la donna, come una belva.”

William Somerset Maugham (1874–1965) scrittore e commediografo britannico

da La tentazione di Adamo

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“Le parole della consacrazione sgorgano dunque dal profondo del corpo mistico.”

Maurice Zundel (1897–1975) poeta, filosofo, mistico, teologo

Stupore e povertà