Frasi su nero

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema nero, bianco, essere, vita.

Frasi su nero

Cassandra Clare photo
Michael Jordan photo
Mondo Marcio photo
Mondo Marcio photo

“Toc Toc! Mondo Marcio chi è? | Lo strafottuto uomo nero del rap!”

Mondo Marcio (1986) rapper, beatmaker e produttore discografico italiano

da Toc toc, n. 5
Solo un uomo

Lucio Battisti photo

“Dentro di noi c'è un libro bianco e nero | che io mi fermo a leggere ogni tanto | quando non son sicuro del sentiero, | perché è lì che è scritto tutto quanto!”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Una montagna, n. 11
E già

Lady Gaga photo
Emis Killa photo
Pino Daniele photo

“Guaglio', ma che te ne fotte?! | E quando good good cchiù nero da notte nun po' veni!”

Pino Daniele (1955–2015) cantautore e musicista italiano

Che te ne fotte, n. 1
Vai mo<nowiki>'</nowiki>

Herbert Kilpin photo

“[Parlando del Milan] Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari!”

Herbert Kilpin (1870–1916) calciatore britannico

Origine: Citato in Matteo Chiamenti, Il papà del Milan http://www.milannews.it/?action=read&idnotizia=33884, Milan News.it, 8 settembre 2010

Léon Degrelle photo
Fabrizio Moro photo
Noyz Narcos photo
Subcomandante Marcos photo

“Marcos è gay a San Francisco, nero in Sudafrica, asiatico in Europa, chicano a San Isidro, anarchico in Spagna, palestinese in Israele, indigeno nelle strade di San Cristóbal, ragazzino di una gang a Neza, rocker a Cu, ebreo nella Germania nazista, ombudsman nella Sedena, femminista nei partiti politici, comunista nel dopo Guerra fredda, detenuto a Cintalapa, pacifista in Bosnia, mapuche nelle Ande, maestro nella Cnte, artista senza galleria o cartelle, casalinga un sabato sera in qualsiasi quartiere di qualsiasi città di qualsiasi Messico, guerrigliero nel Messico della fine del XX secolo, scioperante nella Ctm, reporter di note di riempimento nelle pagine interne, maschilista nel movimento femminista, donna sola nella metro alle 10 di sera, pensionato annoiato nello Zócalo, contadino senza terra, editore marginale, operaio disoccupato, medico senza impiego, studente anticonformista, dissidente nel neoliberismo, scrittore senza libri né lettori e, certamente, zapatista nel sud-est messicano. Marcos è tutte le minoranze rifiutate e oppresse, resistendo, esplodendo, dicendo "¡Ya basta!"”

Subcomandante Marcos (1957) rivoluzionario messicano

Ora Basta! Tutte le minoranze nel momento di parlare e maggioranze nel momento di tacere e sopportare. Tutti i rifiutati cercando una parola, la loro parola, ciò che restituisca la maggioranza agli eterni frammenti, noi. Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità, tutti noi siamo Marcos. (dal comunicato del 28 maggio 1994)

Alejandro Jodorowsky photo
Ghemon photo

“Questo inchiostro sputa fuori il mio dolore che è nero come il suo colore | siero, deiezione del vecchio me che muore.”

Ghemon (1982) rapper italiano

da La soluzione, 2008
Non incluse negli album

Alessandro Del Piero photo

“Sono felice che abbiate sorriso, esultato, pianto, cantato, urlato per me e con me. Per me nessun colore avrà tinte più forti del bianco e nero. Avete realizzato il mio sogno.”

Alessandro Del Piero (1974) calciatore italiano

Origine: Da Di più, niente http://www.alessandrodelpiero.com/news/di-piu-niente_276.html, Alessandrodelpiero.com, 13 maggio 2012.

Noyz Narcos photo

“Vesto nero pe' mori' elegante all'evenienza | vorrei un bossolo nel cranio di Sua Eminenza.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Game Over
Monster

Rudolf Steiner photo
Pierre-Auguste Renoir photo
Alessandro Mannarino photo

“Per una notte di vino | pagherò cento giorni d'aceto.”

Alessandro Mannarino (1979) cantautore italiano

da L'amore nero, n. 12
Bar della rabbia

Fabri Fibra photo

“Sono diventato un mostro, come un buco nero, | troppo grosso, più dell'universo intero.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Frank Sinatra, n. 11
Guerra e pace

Vacca photo

“Quando bestemmio cade anche il cielo, il sole sparisce ed è tutto nero, ve lo assicuro sono sincero, quello che dico è tutto vero.”

Vacca (1979) rapper italiano

da La colpa, n. 3
Faccio quello che voglio

Oriana Fallaci photo
Gazzelle (cantante) photo
Victor Hugo photo
Noyz Narcos photo
Annie Ernaux photo
Mika photo

“Cerco di metterla in numeri, ma per me niente è in bianco e nero.”

Mika (1983) cantautore libanese

Life in Cartoon Motion

Ezio Bosso photo
Harper Lee photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Lawrence Ferlinghetti photo
Charles Baudelaire photo
Giovannino Guareschi photo

“Scrissi col lapis, sopra la punteggiatura, come vogliono appunto le convenzioni internazionali che tutelano il diritto delle genti: "Signora, robustizza pacco pentachìlo a 1/2 cedola all'uopàta evitando medicincarte et infiammabili. Pàccami lancorredo, sigartabacco e seccacastagne. Se però credi castagne ben cotte possano giovare al bambino, non inviarle. Non mi manca niente. Di una sola cosa ti prego: che la sera della vigilia di Natale tu imbandisca la tavola nel modo più lieto possibile. Fai schiodare la cassa delle stoviglie e quella della cristalleria; scegli la tovaglia migliore, quella nuovissima piena di ricami; accendi tutte le lampade. E prepara un grosso albero di Natale con tante candeline, e prepara con cura il presepe vicino alla finestra, come l'anno scorso. Signora, io ho bisogno che tu faccia questo. Il mio pensiero ogni notte varca il reticolato: lo so, ti riesce difficile figurarti il mio pensiero che varca il reticolato. Il pensiero è un soffio di niente e non ha volto: e allora figurati che io stesso, ogni notte, esca dal recinto. Figurati un Giovannino leggero come un sogno e trasparente come il vento delle serenissime e gelide notti invernali. Io, ogni notte, approfitto del sonno degli altri e mi affido all'aria e trasvolo rapido gli sconfinati silenzi di terre straniere e città sconosciute. Tutto è buio e triste sotto di me, e io affannosamente vado cercando luce e serenità. Rivedo la Madonnina del Duomo, ma le strade e le piazze non sono più quelle di un tempo, e stento a ritrovare il nostro quarto piano. Signora, non dire che sono il solito temerario se entro in casa dal tetto: anzi, loda la mia prudenza se non mi avventuro lungo le macerie della scala. E poi il tetto è scoperchiato e si fa più presto. Riconosco lo scheletro delle nostre stanze e ricerco i nostri ricordi nascosti sotto i rottami dei muri crollati. Tutto è buio, freddo e triste anche qui, e soltanto se la luna mi assiste riesco a scoprire sui brandelli delle tappezzerie che ancora pendono alle pareti, i riquadri chiari e la topografia dei nostri mobili. Per le strade deserte, cammina soltanto la paura vestita di luna. Su un brano di tappezzeria dell'ex-anticamera vedo un fiorellino. Uno strano fiore nero a cinque petali. Signora, rammenti quando Albertino decorò le nostre stanze con la piccola sciagurata mano intinta nell'inchiostro di China? Inutilmente vado a ricercare vestigia di giorni lieti fra le pareti dell'ufficio; le pareti non ci sono più, e il grande edificio è un cupo mucchio di cemento annerito dal fumo. Fuggo dalla città buia e silenziosa, e rivedo i luoghi dove, zitella, tu mi conoscesti zitello. Ma anche qui è squallida malinconia, e io mi rifugio alla fine nella casupola dove si accatastano i miei ultimi effetti e i miei primi affetti. Tu dormi, Albertino dorme, mia madre, mio padre dormono. Tutti dormono, e cercano forse di ritrovare in sogno il mio ignoto, lontano rifugio. I nostri mobili si affollano disordinatamente nelle esigue stanze immerse nell'ombra, e dentro le polverose casse del solaio le parole dei miei libri si sono gelate. Signora, io cerco un po' di luce, un po' di tiepida serenità, e invece non trovo che buio e freddo, e non posso ravvisare nel buio il volto di mio figlio, e sui laghi e sulle spiagge tutto è spento e abbandonato, tutto è silenzio, e io rinavigo verso il recinto e torno al mio pagliericcio portando il gelo nelle ossa del numero 6865. Signora, bisogna che, almeno la notte di Natale, il mio pensiero, fuggendo dal recinto, possa trovare un angolo tiepido e luminoso in cui sostare. Voglio tanta luce: voglio rivedere il vostro volto, voglio rivedere il volto dell'antica serenità. Altrimenti che gusto c'è a fare il prigioniero?" Qui ebbi la sensazione che le 24 righe stessero per finire, e mi interruppi. Le righe erano in effetti 138, e io avevo riempito le 24 mie, le 24 della risposta e altri cinque foglietti che stazionavano nei paraggi. Con estrema cura cancellai tutto e ricominciai da capo: "Signora, robustizza pacco pentachìlo a 1/2 cedola all'uopàta evitando medicincarte et infiammabili. Pàccami lancorredo, sigartabacco…"”

Giovannino Guareschi (1908–1968) scrittore italiano

Origine: Diario clandestino, pp. 31 a 34

Ronald Laing photo
Dado photo
Vinicio Capossela photo
Corrado Guzzanti photo
Charles Darwin photo
Stefano Benni photo
Dante Alighieri photo

“Come 'l ramarro sotto la gran fersa | dei dì canicular, cangiando sepe, | folgore par se la via attraversa, | sì pareva, venendo verso l'epe | de li altri due, un serpentello acceso, | livido e nero come gran di pepe; | e quella parte onde prima è preso | nostro alimento, a l'un di lor trafisse; | poi cadde giuso innanzi lui disteso. | Lo trafitto 'l mirò, ma nulla disse; | anzi, co' piè fermati, sbadigliava | pur come sonno o febbre l'assalisse. | Elli 'l serpente e quei lui riguardava; | l'un per la piaga e l'altro per la bocca | fummavan forte, e 'l fummo si scontrava. | Taccia Lucano omai là dov'e' tocca | del misero Sabello e di Nasidio, | e attenda a udir quel ch'or si scocca. | Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio, | ché se quello in serpente e quella in fonte | converte poetando, io non lo 'nvidio; | ché due nature mai a fronte a fronte | non trasmutò sì ch'amendue le forme | a cambiar lor matera fosser pronte. | Insieme si rispuosero a tai norme, | che 'l serpente la coda in forca fesse, | e 'l feruto ristrinse insieme l'orme. | Le gambe con le cosce seco stesse | s'appiccar sì, che 'n poco la giuntura | non facea segno alcun che si paresse. | Togliea la coda fessa la figura | che si perdeva là, e la sua pelle | si facea molle, e quella di là dura. | Io vidi intrar le braccia per l'ascelle, | e i due piè de la fiera, ch'eran corti, | tanto allungar quanto accorciavan quelle. | Poscia li piè di rietro, insieme attorti, | diventaron lo membro che l'uom cela, | e 'l misero del suo n'avea due porti. | Mentre che 'l fummo l'uno e l'altro vela | di color novo, e genera 'l pel suso | per l'una parte e da l'altra il dipela, | l'un si levò e l'altro cadde giuso, | non torcendo però le lucerne empie, | sotto le quai ciascun cambiava muso. | Quel ch'era dritto, il trasse ver' le tempie, | e di troppa matera ch'in là venne | uscir li orecchi de le gote scempie; | ciò che non corse in dietro e si ritenne | di quel soverchio, fé naso a la faccia | e le labbra ingrossò quanto convenne. | Quel che giacëa, il muso innanzi caccia, | e li orecchi ritira per la testa | come face le corna la lumaccia; | e la lingua, ch'avëa unita e presta | prima a parlar, si fende, e la forcuta | ne l'altro si richiude; e 'l fummo resta.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

XXV, 79-135

Theodor W. Adorno photo

“La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.”

Theodor W. Adorno (1903–1969) filosofo, musicologo e aforista tedesco

Minima moralia

Michail Bakunin photo

“Il caffè, per esser buono, deve essere nero come la notte, dolce come l'amore e caldo come l'inferno.”

Michail Bakunin (1814–1876) rivoluzionario, filosofo e anarchico russo

Origine: Da Vita di un rivoluzionario.

Dennis Rodman photo

“Quando parli di razza nella pallacanestro, è tutto semplice: un giocatore nero sa che può andare in campo e prendere a calci in culo un bianco.”

Dennis Rodman (1961) cestista, allenatore di pallacanestro e attore statunitense

Cattivo come voglio essere

Max Gazzé photo

“Potessi, amore, esser nemmeno una donna, ma il punto esatto del foglio dove ti scivola, nero, il tratto di penna.”

Max Gazzé (1967) cantautore e bassista italiano

da La moglie del poeta
Quindi?

Diego Abatantuono photo

“Grembiule nero e fiocco azzurro: per un bambino milanista il primo giorno di scuola è un trauma.”

Diego Abatantuono (1955) attore, comico, sceneggiatore e conduttore televisivo italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 24, ISBN 88-8598-826-2

Corrado Guzzanti photo
Salvatore Quasimodo photo
Erik Axel Karlfeldt photo
Gyula Juhász photo

“A scuola la signora Forbes mi disse che quando mia madre era morta era volata in cielo. Mi aveva raccontato questa cosa perché la signora Forbes è molto vecchia e crede nell’aldilà. Porta sempre i pantaloni della tuta perché sostiene che sono molto più comodi dei pantaloni normali. E ha una gamba leggermente più corta dell’altra a causa di un incidente in moto.
Quando mia madre è morta, però, non è andata in cielo perché il cielo non esiste.

Il marito della signora Peters è un prete che tutti chiamano il Reverendo Peters, e ogni tanto viene a trovarci a scuola per parlare un po’ con noi; un giorni gli chiesi dove fosse il cielo. - Non è nella nostra galassia. È un luogo a sè, - rispose.

Qualche volta il Reverendo Peters emette uno strano verso mentre pensa, una specie di ticchettio con la lingua. E fuma e si sente l’odore delle sigarette mentre tespira e a me dà fastidio.

Dissi che non c’era niente fuori dall’universo e che non poteva esistere un luogo a sè. A meno che non si attraversi un buco nero, ma un buco nero è ciò che si definisce una Singolarità, che significa che è impossibile scoprire cosa c’è dall’altra parte perché la forza di gravità di un buco nero è talmente potente che persino le onde elettromagnetiche come la luce non riescono a sfuggirle, e le onde elettromagnetiche sono il mezzo attraverso il quale riceviamo le informazioni su tutto ciò che è lontano da noi. Se il cielo si trovasse dall’altro lato di un buco nero i morti dovrebbero essere scaraventati nello spazio su dei razzi per arrivare fin lassù e così non è, altrimenti la gente se ne accorgerebbe.

Penso che le persone credano nell’aldilà perché detestano l’idea di morire, perché vogliono continuare a vivere e odiano pensare che altri loro simili possano trasferirsi in casa loro e buttare tutte le loro cose nel bidone della spazzatura.

Il Reverendo Peters spiegò: - Be’, quando dico che il cielo è fuori dall’universo è solo un modo di dire. Immagino che ciò che significa veramente è che i defunti sono con Dio.

- Ma Dio dov’è?

Allora il Reverendo Peters tagliò corto dicendo che avremmo fatto meglio a discuterne in un altro momento, quando avessimo avuto più tempo a disposizione.

Ciò che di fatto avviene quando una persona muore è che il cervello smette di funzionare e il corpo si decompone, come quando morí Coniglio e noi lo seppellimmo in fondo al giardino. E tutte le sue molecole si frantumarono in altre molecole e si sparsero nella terra e vennero mangiate dai vermi e defluirono nelle piante, e se tra 10 anni andremo a scavare nello stesso punto non troveremo altro che il suo scheletro. E tra 1000 anni anche il suo scheletro sarà scomparso. Ma va bene ugualmente perché adesso lui è parte dei fiori e del melo e del cespuglio di biancospino.

Quando una persona muore qualche volta viene messa in una bara, che significa che il suo corpo non si unirà alla terra per moltissimo tempo, finché anche il legno della bara non marcirà.

Mia madre però fu cremata. Questo vuol dire che è stata messa in una bara e bruciata e polverizzata per poi trasformarsi in cenere e fumo. Non so cosa capiti alla cenere e non potei fare domande al cimitero perché non andai al funerale. Però so che il fumo esce da lcamino e si disperde nell’aria e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle molecole di mia madre lassù, o nelle nuvole sopra l’Africa o l’Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da qualche parte, nel mondo.”

The Curious Incident of the Dog in the Night-Time

Stephen King photo
Muhammad Ali photo
Bertrand Russell photo
Jeremy Bentham photo
Ibn Arabi photo
Vittorio Arrigoni photo
Maxence Fermine photo
Fabri Fibra photo
Leiji Matsumoto photo

“Vaga verso stelle lontane. Il suo vessillo è un teschio bianco in campo nero. Vive la sua vita in uno spazio senza confini e senza domani, in armonia con le leggi dell'universo. Libero.”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

voce narrante
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 1, Bandiera pirata nello spazio

“Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo.”

Giorgio Muggiani (1887–1938) pittore italiano

Origine: Citato in Giorgio Welter, Le maglie dei campioni, 2011, Codice Atlantico, ISBN 978-88-905512-2-2

Becca Fitzpatrick photo
Matilde Serao photo
J. D. Salinger photo
Margaret Atwood photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Kakashi Hatake photo
Jim Morrison photo

“Voglio recingere il mio sacro fuoco. Essere semplice, nero & pulito. Un nulla indistinto.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Tempesta Elettrica

Neil Gaiman photo
Ernst Jünger photo
Jean Paul photo
Karl Marx photo
Italo Calvino photo