Frasi su nulla
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“I sogni senza amore non sono nulla, i sogni con l'amore sono magia.”

Isabella Santacroce (1970) scrittrice italiana

Lulù Delacroix

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“Oh, ma vede, non si ottiene mai nulla senza fare un po' di casino.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

Premiership, Secondo mandato come primo ministro

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“[Sulla propria "discesa in campo"] Anche io rifarei tutto quello che ho fatto, nonostante le sofferenze sono convinto che non ci sia nulla di più bello che battersi per il proprio paese e per la libertà. E sono fiero di farlo con voi.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2004
Origine: Dalla convention di Forza Italia; citato in Berlusconi riscende in campo: "Contro comunisti e giudici" http://www.repubblica.it/2004/a/sezioni/politica/festaforza/discoconve/discoconve.html, Repubblica.it, 24 gennaio 2004.

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“[Su Massimo Moratti] Lo ringrazierò per sempre, mi ha permesso di vincere tutto. Ma sotto la sua gestione non sono stato trattato benissimo. Era il capo e non ha fatto nulla quando Ausilio mi propose di fare l'allenatore in seconda degli Allievi regionali. Qualcuno non mi voleva più all’Inter.”

Marco Materazzi (1973) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista a La Gazzetta dello Sport; citato in Materazzi non dimentica Benitez: "In fondo devo ringraziarlo... Forse ora Hamsik mi capisce" http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2014/10/25/5462351/materazzi-non-dimentica-benitez-in-fondo-devo-ringraziarlo-forse-, Goal.com, 25 ottobre 2014.

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“Intervistatore: Il latte di soia che deve bollire a 79° come lo calcola? Col termometro?
[…]
Germidi Soia: La mia cucina è completamente naturale, non uso termometri, nulla deve andare in contatto con gli alimenti. […] Be', sì, nella cucina ayurvedica infilare un termometro in un alimento è considerato violenza carnale. […] Lei forse non sa che le carceri sono piene di termometri.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 18 marzo 2016
Personaggi originali, Germidi Soia
Origine: Visibile al minuto 01:07:20 di Crozza nel Paese delle Meraviglie - Puntata 18/03/2016 https://www.youtube.com/watch?v=2O6HJa3FEP8, YouTube.com, 20 marzo 2016.

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“Dani è come un bambino che non riesce a diventare adulto perché soffocato dalle scelte dei genitori [in riferimento al manager Alberto Puig] […] Pedrosa in otto anni alla Honda, non è riuscito a vincere nulla, vorrei che potesse dimostrare il contrario, ma non credo proprio che possa succedere.”

Kevin Schwantz (1964) pilota motociclistico statunitense

Origine: Da un'intervista a L'Equipe nel weekend del GP di Austin; citato in Kevin Schwantz "Pedrosa non vincerà mai la MotoGP" ed è polemica http://www.motomondiale.it/6449-kevin-schwantz-pedrosa-non-vincera-mai-la-motogp-ed-e-polemica/#sthash.NyJYSPfg.dpuf, Motomondiale.it, 30 aprile 2013.

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“Invitare i lettori a non leggere gli articoli di Wikipedia e a preferire loro la Treccani, la Britannica o un’altra enciclopedia, cartacea o online, ma comunque provvista di un comitato editoriale è una cosa; convincerli davvero a farlo è un’altra. Di fatto, il problema dell’autorevolezza si pone a chiunque cerchi un’informazione. E dato che chiunque cerchi un’informazione ha molte probabilità di farlo usando Google, se un articolo di Wikipedia si trova in cima alla pagina di risposta di Google, come spesso capita, allora è inevitabile che si vada poi a guardare l’articolo di Wikipedia. La battaglia da combattere quindi non è invitare a non consultare Wikipedia o cercare di convincere che sarebbe meglio non guardare Wikipedia, quanto cercare di migliorare la qualità di quello che vi si trova, dato che è lì e non altrove che è probabile che i vostri amici, figli, colleghi e studenti finiranno per guardare, e dato che Wikipedia può venir editata.
Invitare ad intervenire su Wikipedia non è certo esente da rischi; innumerevoli possibilità di inquinamento si profilano all’orizzonte: persone che scrivono elogi ai propri beniamini (inclusi se stessi) e filippiche contro i propri nemici, interventi pubblicitari, vandalismo tribale o religioso, incapacità di mettere due parole in croce, impertinenza, dilettantismo e via dicendo. Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole. L’aneddotica invita a una certa cautela anche nel caso di enciclopedie cartacee di vecchio pelo. L’impareggiabile Edwards, luminosa enciclopedia di filosofia degli anni ’60 dello scorso secolo, avendo subappaltato le voci sulla filosofia italiana, offre al lettore una voce sull’assai marginale ‘Gallarate movement’ che tradisce la volontà del subappaltatore di dar lustro alle sue amicizie. Il Lexicon der Renaissance pubblicato nella ex Germania Orientale poco prima del crollo del Muro di Berlino può servire per un corso sulla cultura di regime della ddr e molto meno per ottenere informazioni sul Rinascimento. Più banalmente le enciclopedie, capitolazioni al tentativo di mettere ordine nel sapere imponendo l’unico registro classificatorio su cui nessuno ha obiezioni, ovvero l’ordine alfabetico, sono inevitabili specchi del loro tempo; non esistono enciclopedie perfette né metodi consensuali per generarle; non esiste un loro lettore da cima a fondo – e quando esiste, è un po’ eccentrico; sono collezioni di frammenti, legati a logiche decisionali che muovono da piani grandiosi e producono compilazioni di liste della spesa. E se servono, come servono, più a chi le scrive che a chi le legge, in quanto aiutano a mettere in forma semplice e concisa un sapere, o in quanto creano o cristallizzano identità culturali; allora la funzione addizionale di Wikipedia è che aiuta molti a chiarirsi le idee; non leggendo, ma scrivendo.”

Roberto Casati (1961) filosofo italiano

cap. Ha senso fare la guerra a Wikipedia?
Contro il colonialismo digitale

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“Ho avuto fede nelle armi che possedevo: denaro, salute, sapienza. Ed ora non credo più in nulla.”

Maxence Van Der Meersch (1907–1951) scrittore

Origine: Perché non sanno quello che fanno, p. 38

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“La poesia non serve a nulla, è solo una scusa per innamorarsi.”

Leo
Bianca come il latte, rossa come il sangue

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“«Senza esempi non si fa nulla.»”

cap. V
I promessi sposi

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“Guardare una partita è una sofferenza maggiore rispetto al giocarla in prima persona. Quando sono io ad avere la racchetta in mano mi sento meno vulnerabile. Ecco perché tante persone hanno paura di prendere l'aereo: perché non puoi fare nulla una volta in volo. Ci sono però anche momenti meno snervanti in cui sono contento di mettermi davanti alla tv e godermi lo spettacolo.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2014
Origine: Da un'intervista rilasciata alla rivista Annabelle; riportata in Chiara Gambuzza, Roger Federer si racconta: "Capisco i miei tifosi: che sofferenza guardare Wawrinka o il Basilea!" http://www.tennisworlditalia.com/Roger-Federer-si-racconta-Capisco-i-miei-tifosi-che-sofferenza-guardare-Wawrinka-o-il-Basilea-articolo19638.html, TennisWorlItalia.com, 22 aprile 2014.

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“Quel suo corpo le diceva che già fra pochi anni avrebbe incominciato a perdere la propria bellezza […]. Allora sarebbe finito tutto, senza che vi fosse mai stato nulla.”

II, cap. 9; 2013
Si rimproverò con veemenza: «Se io valessi qualcosa non sarei mai arrivata a questo punto!» [...] anche ora non era capace di immaginare la sua vita e non aveva nessuna idea di come avrebbe dovuto essere. [...] Allora tutto sarebbe finito, senza che nulla mai ci fosse stato. (III, cap. 9, p. 829)
L'uomo senza qualità

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“Negli ultimi mesi l'Ucraina ha pagato al più alto prezzo per far diventare realtà il sogno europeo, deve essere valso qualcosa, ad esempio una semplice dichiarazione da parte dell'Unione europea che quando l'Ucraina sarà pronta, potrà entrare. Una dichiarazione che all'Unione europea non costerebbe nulla ma per il mio paese vorrebbe dire tutto.”

Petro Oleksijovyč Porošenko (1965) imprenditore e politico ucraino

Origine: Citato in L’Unione europea stringe accordi di associazione con l’Ucraina. Kiev spera ora nell’adesione http://it.euronews.com/2014/06/27/l-unione-europea-stringe-accordi-di-associazione-con-l-ucraina-kiev-spera-ora-/, Euronews.it, 27 giugno 2014.

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“La Guerra del Vietnam è stata la prima guerra che negli Usa è stata condotta soprattutto come una campagna pubblicitaria. La manipolazione della verità attraverso i mezzi di comunicazione di massa e del governo fu uno degli obiettivi di questa campagna. Ciò ha condotto al fatto che l'opinione pubblica americana ha avuto un'immagine falsa e manipolata durante l'intera guerra. Questa campagna indusse i soldati a mentire di continuo e per tutto il corso della guerra il numero dei nemici uccisi venne esagerato. Venivano celebrate delle vittorie, quando queste vittorie erano impossibili. Ma per ironia della sorte la guerra venne persa anche sul piano dei media perché fin dall'inizio la guerra del Vietnam è stata una guerra di Public Relations, una guerra che anche i PR persero. […] I Vietcong pensavano che sarebbe bastato recarsi in quei luoghi e ci sarebbero state rivolte. Non successe nulla di tutto ciò. L'offensiva fu così un errore. Ma i Vietcong non avevano preso in considerazione lo shock che aveva subito l'opinione pubblica americana per la perdita subita in termini di capacità di lotta dal suo esercito. Dopo che per anni erano stati bombardati di false ed esagerate notizie di vittorie, gli americani a casa non si aspettavano un'offensiva del nemico. E così si verificò ironicamente che la disfatta dei Vietcong si trasformò in una loro vittoria psicologica.”

Stanley Kubrick (1928–1999) regista statunitense
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“Bush e Blair non capiscono nulla se non il potere della forza. Ogni volta che ci uccidono li uccidiamo, così può raggiungersi l'equilibrio del terrore.”

Osama bin Laden (1957–2011) terrorista saudita, fondamentalista islamico sunnita

Origine: Citato in "Il nostro è un terrorismo buono, Bush e Blair capiscono solo la forza" http://www.repubblica.it/online/mondo/afgundici/video/video.html, Repubblica.it, 11 novembre 2001.

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“La parola più vera, la parola più esatta, quella più densa di significato è la parola «nulla.»”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

26 gennaio 1906; Vergani, p. 233
Diario 1887-1910

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“Non ho nulla contro gli stupefacenti; semplicemente, l'alcol mi basta, e il resto mi fa paura.”

Françoise Sagan (1935–2004) scrittrice francese

da La guardia del cuore, traduzione di Miro Silvera, Sellerio

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“Umile e fiero nella fede: ecco cosa è vivere: in Dio io sono nulla, ma Dio è in me.”

Dag Hammarskjöld (1905–1961) 2º segretario generale delle Nazioni Unite

Origine: Tracce di cammino, p. 119

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“Il campo dell'intrattenimento, la tv in primis, ci ha abituato alle finzioni. L'importante è narrare, intrattenere il pubblico. In sé non c'è nulla di male nel guardare la tv, purché si sia consapevoli che la fiction è una barriera fra noi e la conoscenza del mondo.”

Giulio Mozzi (1960) scrittore e curatore editoriale italiano

Origine: Citato in Cinzia Fiori, Il manifesto di Mozzi: «Basta finzioni, meglio la realtà» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/giugno/13/manifesto_Mozzi_Basta_finzioni_meglio_co_0_0206139822.shtml, Corriere della Sera, 13 giugno 2002, p. 31.

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“La Boldrini è l'ipocrisia, il nulla fatto donna.”

Matteo Salvini (1973) politico italiano

Origine: Citato in Salvini: «Boldrini è l'ipocrisia, il nulla fatto donna» http://www.corriere.it/politica/15_aprile_11/salvini-boldrini-ipocrisia-nulla-fatto-donna-a521c05c-e032-11e4-b0b6-cf60ff032a1c.shtml, Corriere.it, 15 aprile 2015.

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“Che cosa, in effetti, può trattenere un essere umano da un gesto di solidarietà che, oltretutto, non "costa" nulla, visto che ciò che viene donato non ha più, per il donatore, alcuna utilità? Ho formulato apposta la domanda in un modo così semplicistico e brutale per suggerire che la risposta – non dico la giustificazione – è da cercare su un piano che non è né quello della conoscenza razionale né, tantomeno, quello del buon senso. A nessuno di noi, credenti o non credenti, è estraneo il sogno della resurrezione dei corpi: un sogno che non riguarda tanto il nostro, di corpo (del quale, del resto, è difficile se non impossibile immaginare la non – più – esistenza), quanto quello delle persone che abbiamo amato e che non ci sono più. Fra credenti e non credenti c'è, in questo, una sola anche se, certamente, essenziale differenza: che ciò che per i secondi è un sogno, per i primi è una speranza o, almeno, la volontà di una speranza. E io credo che da questo sogno o da questa speranza discenda il desiderio struggente di "salvare" non, ripeto, il proprio corpo, ma quello dei propri cari appena scomparsi, di difenderne l'integrità, di sentire come un ulteriore strazio, come un'ulteriore separazione, come un'ulteriore perdita il fatto che esso venga immediatamente – e, come la scienza e la tecnica esigono, a morte cerebrale accertata, ma a cuore ancora battente – lacerato, diminuito, privato di sé.”

Giovanni Raboni (1932–2004) poeta, scrittore e giornalista italiano

Origine: Da Trapianti e coscienza https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/aprile/01/TRAPIANTI_COSCIENZA_co_0_0004012997.shtml, Corriere della Sera, 1 aprile 2000, p. 11.

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