Frasi su nuovo
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“La rivoluzione non si disperde, ma unisce le forze nella più ampia misura possibile. La rivoluzione è così grandiosa, così profonda, rimpiazza il vecchio col nuovo. È un grande rivolgimento. Perciò, la rivoluzione non è affatto un'impresa di poco conto. Per vincere, le forze rivoluzionarie devono essere organizzate a fondo.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

The revolution does not disperse, it unites the forces to the greatest possible extent. The revolution is so grandiose, so profound, it replaces the old with the new. It is a great upheaval. The revolution, then, is not at all an ordinary undertaking. To win, the revolutionary forces must be organized thoroughly.

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“Verrà un nuovo temporale e finirà l'estate, | la Quiete dei colori autunnali a riflettersi sulle strade e sugli umori, | come il dolce malessere dopo un Addio.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da La Quiete dopo un Addio, n. 3
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“In lui [Reinhard Heydrich] le capacità intellettuali si accompagnarono ai caratteri somatici, per cui egli poteva apparire la conferma della teoria della «stretta relazione tra psiche e razza»: l'anticipazione di quel nuovo tipo d'uomo che avrebbe dovuto essere distillato dal torbido materiale biologico del popolo tedesco attraverso «una serie d'incroci obbligati» e allevato in scuole speciali; «il tipo d'uomo», come Hitler dichiarò, «padrone della vita e della morte, che comanda sulla paura e sulla superstizione, che ha imparato a dominare il suo corpo, i suoi muscoli e i suoi nervi… ma che non si lascia vincere dalle tentazioni dello spirito e da una sedicente libertà scientifica.»”

Joachim Fest (1926–2006) storico, giornalista e saggista tedesco

Parte seconda: Tecnici e realizzatori del regime autoritario, Capitolo 3 Reinhard Heydrich: il successore, p. 162
Il volto del Terzo Reich
Variante: In lui le capacità intellettuali si accompagnarono ai caratteri somatici, per cui egli poteva apparire la conferma della teoria della «stretta relazione tra psiche e razza»: l'anticipazione di quel nuovo tipo d'uomo che avrebbe dovuto essere distillato dal torbido materiale biologico del popolo tedesco attraverso «una serie d'incroci obbligati» e allevato in scuole speciali; «il tipo d'uomo», come Hitler dichiarò, «padrone della vita e della morte, che comanda sulla paura e sulla superstizione, che ha imparato a dominare il suo corpo, i suoi muscoli e i suoi nervi... ma che non si lascia vincere dalle tentazioni dello spirito e da una sedicente libertà scientifica». (Parte seconda: Tecnici e realizzatori del regime autoritario, Capitolo 3 Reinhard Heydrich: il successore», p. 162)

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“Zbigniew Brzezinski, il giovane e celebre professore di scienze politiche alla Columbia University, giunge a conclusioni analoghe [a quelle di John Kenneth Galbraith] allorché osserva che l'America è oggi in uno stato di transizione fra dell'industria convenzionale e un'età che egli definisce tecnetronica: «In una società industriale, il modo di produzione passa dall'agricoltura all'industria sostituendo l'azione dell'uomo presso la macchina all'uso della forza umana e animale. Nella società tecnetronica, l'azione dell'uomo alle macchine è sostituita dall'automazione e dalla cibernetica… Nella società industriale, la guida passa dallélite rurale-aristocratica a quella urbana ‹plutocratica›… Nella società tecnetronica post-industriale, la preminenza del potere finanziario o della plutocrazia, è insidiata a causa d'una leadership politica sempre più influenzata da uomini che posseggono perizia e talento intellettuale di tipo nuovo. La conoscenza diviene uno strumento di potere.» (XIII. Il grattacielo di Babele”

Alberto Ronchey (1926–2010) giornalista italiano

L'America «post-industriale»), pp. 208-209
Atlante ideologico
Variante: Zbigniew Brzezinski, il giovane e celebre professore di scienze politiche alla Columbia University, giunge a conclusioni analoghe dell'industria convenzionale e un'età che egli definisce tecnetronica: «In una società industriale, il modo di produzione passa dall'agricoltura all'industria sostituendo l'azione dell'uomo presso la macchina all'uso della forza umana e animale. Nella società tecnetronica, l'azione dell'uomo alle macchine è sostituita dall'automazione e dalla cibernetica... Nella società industriale, la guida passa dall'élite rurale-aristocratica a quella urbana ‹plutocratica›... Nella società tecnetronica post-industriale, la preminenza del potere finanziario o della plutocrazia, è insidiata a causa d'una leadership politica sempre più influenzata da uomini che posseggono perizia e talento intellettuale di tipo nuovo. La conoscenza diviene uno strumento di potere.» (XIII. Il grattacielo di Babele (L'America «post-industriale», pp. 208-209)
Origine: Z. Brzezinski, America in the technetronic age, «Encounter», gennaio 1968. [N.d.A., p. 209]

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“Niente di nuovo man, | tranne l'affitto per me. (da Madre dolcissima, n. 4)”

Zucchero (cantante) (1955) cantautore e musicista italiano

Oro incenso & birra

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“[Sui Khmer Rossi] Avevano tre misure per ottenere il loro sogno di creare una nuova società: l'evacuazione totale della popolazione da Phnom Penh e da altre città alla campagna; la creazione dell'esercito più forte, più impavido e più efficiente del mondo, e la liquidazione di tutti gli elementi corrotti e testardi che ostacolavano la società e che non potevano essere trasformati nel nuovo tipo di kampucheano.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

They had three steps to achieve their dream of creating a new society: the full evacuation of the population from Phnom Penh and other towns to the countryside; the building up of the strongest, toughest, most efficient army in the world; and the liquidation of all the corrupt and nonconvertible elements who handicapped society and who could not be transformed into the new type of Kampuchean.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Avevano tre misure per ottenere il loro sogno di creare una nuova società: l'evacuazione totale della popolazione da Phnom Penh e da altre città alla campagna; la creazione dell'esercito più forte, più impavido e più efficiente del mondo, e la liquidazione di tutti gli elementi corrotti e testardi che ostacolavano la società e che non potevano essere trasformati nel nuovo tipo di kampucheano.

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“Amo le città, le strade, gli edifici, le finestre, i balconi, i muri, le strutture… La città è un concentrato di energia umana sul punto di esplodere. È lo scontro tra il vecchio e il nuovo, dove passato, presente e futuro sono compressi in un blocco unico. L'architettura per me è un simbolo. Rappresenta lo spirito del tempo, pietrificato nei muri e nelle finestre, fluido invisibile racchiuso nella pietra da misure, proporzioni e forme: gli edifici sono dei perfetti romanzi fatti di pietre e spazi vuoti… ma alla fine è l'energia umana, sono le vite vissute dietro queste pareti che conferiscono loro bellezza.”

Danijel Žeželj (1966) fumettista, illustratore e pittore croato

Variante: Amo le città, le strade, gli edifici, le finestre, i balconi, i muri, le strutture… La città è un concentrato di energia umana sul punto di esplodere. È lo scontro tra il vecchio e il nuovo, dove passato, presente e futuro sono compressi in un blocco unico. L’architettura per me è un simbolo. Rappresenta lo spirito del tempo, pietrificato nei muri e nelle finestre, fluido invisibile racchiuso nella pietra da misure, proporzioni e forme: gli edifici sono dei perfetti romanzi fatti di pietre e spazi vuoti… ma alla fine è l’energia umana, sono le vite vissute dietro queste pareti che conferiscono loro bellezza.
Origine: Dall'intervista di Lorenzo Bertuzzi, Oltre la città del sole http://www.fucinemute.it/1999/05/oltre-la-citta-del-sole/, FucineMute.it, 1º maggio 1999.

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“Verrà un altro temporale, sarà di nuovo estate, | e scoppieranno i suoi colori per le strade, | ci sentiremo crescere la voglia di viaggiare | e di incontrare nuovi amori che rifaranno credere. | Monti sorgenti, dalle acque appariranno le Baie dell'Incostanza, | le Valli dell'Incoerenza, per superare questa noia di vivere. | Prendi ciò che vuoi | dai tuoi giardini sospesi nell'anima.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da La Quiete dopo un Addio, n. 3
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Variante: Verrà un altro temporale, sarà di nuovo estate, | e scoppieranno i suoi colori per le strade, | ci sentiremo crescere la voglia di viaggiare | e di incontrare nuovi amori che rifaranno credere. | Monti sorgenti, dalle acque appariranno le Baie dell'Incostanza, | le Valli dell'Incoerenza, per superare questa noia di vivere. | Prendi ciò che vuoi | dai tuoi giardini sospesi nell'anima. (da La Quiete dopo un Addio, n. 3)

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“I fasciovegani hanno un obiettivo molto chiaro, molto esplicito quanto pericoloso: forgiare un uomo nuovo, cambiare la mentalità degli esseri viventi del pianeta, annullare le diversità in nome dell'uguaglianza assoluta tra individuo e animale.”

Giuseppe Cruciani (1966) giornalista, conduttore radiofonico e conduttore televisivo italiano

Origine: Da I fasciovegani, La Nave di Teseo Editore, settembre 2017. ISBN 978-88-9344-239-8

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“[Su Papa Giovanni Paolo II] L’avvento di questo nuovo pontefice sarà certo importante per molti paesi d’Europa e del mondo; egli sosterrà l’imperialismo e si adopererà per ingannare il proletariato e i popoli. Quest’avvenimento avrà ripercussioni in Polonia, come pure in Cecoslovacchia, in Ungheria e in Francia, poiché la borghesia di questi paesi è contenta di vedere alla testa della Chiesa romana un cardinale non italiano. Dal canto loro, gli italiani, specie i democristiani e in generale tutta la borghesia di questo paese, tutti i partiti della borghesia e i cattolici, sono rimasti scioccati da quest’elezione, poiché l’attuale papa non è più un loro papa, il papa della Chiesa italiana, ma un papa di nazionalità polacca e al servizio degli Stati Uniti d’America…”

Enver Hoxha (1908–1985) politico albanese

Variante: L’avvento di questo nuovo pontefice sarà certo importante per molti paesi d’Europa e del mondo; egli sosterrà l’imperialismo e si adopererà per ingannare il proletariato e i popoli. Quest’avvenimento avrà ri- percussioni in Polonia, come pure in Cecoslovacchia, in Ungheria e in Francia, poiché la borghesia di questi paesi è contenta di vedere alla testa della Chiesa romana un cardinale non italiano. Dal canto loro, gli italiani, specie i democristiani e in generale tutta la borghesia di questo paese, tutti i partiti della borghesia e i cattolici, sono rimasti scioccati da quest’elezione, poiché l’attuale papa non è più un loro papa, il papa della Chiesa italiana, ma un papa di nazionalità polacca e al servizio degli Stati Uniti d’America... (p. 498)
Origine: Le superpotenze, p. 498

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“Volantinavo al mercato e a chi incontravo chiedevo: secondo lei cosa s'aspetta che dica in tv? Lavoro, sanità e pensioni. Occupazione e ospedali. Previdenza e medicine. Capperi, nemmeno uno che mi parlasse della giustizia, oppure delle riforme, o anche di De Mita, la solfa sul vecchio o sul nuovo.”

Giovanna Melandri (1962) politica italiana

Origine: Citato in Antonello Caporale, E Giovanna diede scacco al Polo http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/04/14/giovanna-diede-scacco-al-polo.html?ref=search, Repubblica.it, 14 aprile 1996

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“Senza esitazioni, Ronaldo è il miglior giocatore con cui abbia giocato. Aveva una tale facilità di controllo. Era il numero uno. Ogni volta che mi allenavo con lui, vedevo qualcosa di diverso, di nuovo, di bello. Ecco quello che differenzia un buon giocatore da un giocatore straordinario.”

Zinedine Zidane (1972) calciatore francese

Origine: Citato in "Era impossibile da fermare": le dichiarazioni su Ronaldo http://m.goal.com/s/it/news/7571/goal-hall-of-fame/2014/11/14/6124971/era-impossibile-da-fermare-le-dichiarazioni-su-ronaldo, Goal.com, 14 novembre 2014.

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“In quegli anni circolavano due diverse immagini di Hailè Selassiè. Una, quella nota all'opinione pubblica internazionale, presentava l'imperatore come un monarca esotico ma capace, dotato di un'energia inesauribile, di una mente acuta e di una profonda sensibilità; un uomo che si era opposto a Mussolini, aveva riconquistato l'impero e il trono, e nutriva l'ambizione di sviluppare il proprio paese e di svolgere nel mondo un ruolo di rilievo. L'altra immagine, formata poco per volta dalla parte più critica, e inizialmente esigua, dell'opinione pubblica interna, lo mostrava come un monarca deciso a difendere il potere con ogni mezzo; ma soprattutto come un demagogo e un padre padrone che, con i fatti e con le parole, mascherava la corruzione, l'ottusità e il servilismo della classe dirigente da lui stesso creata e blandita. Le due immagini, come spesso succede, erano vere entrambe. Hailè Selassiè aveva una personalità complessa: per taluni piena di fascino, per altri odiosa; certuni lo adoravano, altri lo maledicevano. Governava un paese che conosceva solo i metodi più brutali per conquistare (o per conservare) il potere, e dove le libere elezioni erano sostituite da pugnali e veleni, e le libere discussioni da forche e fucilazioni. Lui stesso era un prodotto di quella tradizione, alla quale a suo tempo aveva fatto ricorso. Tuttavia si rendeva conto che in tutto ciò c'era qualcosa di stonato e di incompatibile con il mondo nuovo. Non potendo certo modificare il sistema che lo manteneva al potere (e per lui il potere veniva prima di ogni altra cosa), ricorreva alla demagogia, al cerimoniale e a quei discorsi sullo sviluppo così assurdi in un paese tanto povero e arretrato. Uomo simpatico, politico astuto, padre tragico e avaro patologico, condannava a morte gli innocenti e graziava i colpevoli: capricci del potere, tortuose manovre di Palazzo, ambiguità e misteri che nessuno riuscirà mai a decifrare.”

Ryszard Kapuściński (1932–2007) giornalista e scrittore polacco

Origine: Il negus, p. 105

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“L'addestramento militare ha un grande impatto. Vedemmo ciò che succese nel giugno del 1967. Questo, ovviamente, non accadrà di nuovo. Non verranno sorpresi, e indubbiamente la flotta aerea araba non verrà distrutta in poche ore. Ma non credo che gli arabi siano arrivati al punto da poter distruggere le forze armate israeliane. In ogni caso, abbiamo detto a Israele: potete svolgere un'altra guerra, ma dove finirete infine? Ci sono centomilioni di arabi, e col passar del tempo, impareranno a combattere.”

Mohammad Reza Pahlavi (1919–1980)

Variante: L'addestramento militare ha un grande impatto. Vedemmo ciò che succese nel giugno del 1967. Questo, ovviamente, non accadrà di nuovo. Non verranno sorpresi, e indubbiamente la flotta aerea araba non verrà distrutta in poche ore. Ma non credo che gli arabi siano arrivati al punto da poter distruggere le forze armate israeliane. In ogni caso, abbiamo detto a Israele: potete svolgere un'altra guerra, ma dove finirete infine? Ci sono cento milioni di arabi, e col passar del tempo, impareranno a combattere.

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“Era Bishop. No, non Bishop, ma un perfetto duplicato. Una copia assolutamente fedele del povero, disattivato Bishop. Bishop II, si disse Ripley, Bishop venuto a prendersi la regina.
Non finché la signora sarà in vita, pensò decisa.
— Lei sa chi sono, — affermò la figura.
— Sì. Un androide. Lo stesso modello di Bishop. Mandato qui dalla fottuta Compagnia.
— Io non sono Bishop l’androide. L’ho progettato. Io sono il prototipo, e naturalmente l’ho modellato con i miei stessi lineamenti. Io sono umano. Sono stato mandato qui per mostrarle un volto amico, e per farle capire quanto lei sia importante per noi. Per me. Io seguo questo progetto sin dall’inizio. Lei significa molto per me, tenente Ripley. Per tante persone. La prego, scenda.
— Io voglio solo aiutarla. Abbiamo qui tutto quello che serve per aiutarla, Ripley. — Le rivolse un’occhiata ansiosa. In quel momento Ripley si accorse che due degli uomini di Bishop II erano vestiti in modo diverso: erano dei biomedici. Le tornò in mente Clemens.
— Vada al diavolo. Conosco tutti i volti “amici” della Compagnia. L’ultimo che mi è capitato di vedere apparteneva a uno stronzo di nome Burke.
Il sorriso svanì dal volto dell’uomo. — Il signor Burke si è rivelato una scelta sbagliata per la sua precedente missione. Aveva più a cuore i suoi interessi personali che quelli della Compagnia. Le garantisco che tale errore non si ripeterà più. Ecco perché mi trovo qui io, invece che un inesperto ed ambizioso subalterno.
— E lei, naturalmente, non ha ambizioni personali.
— Io voglio solo aiutarla.
— Lei mente, — replicò la donna con calma. — A lei non importa un accidente di me né di chiunque altro. Lei vuole solo portarsi via l’alieno. Queste creature hanno acido al posto del sangue, voialtri denaro. Non ci vedo molta differenza.
Bishop II fissò per un momento il pavimento prima di alzare gli occhi verso la sagoma solitaria sulla piattaforma della gru. — Lei ha tutte le ragioni di essere diffidente; ma, purtroppo, non ci è rimasto molto tempo. Noi vogliamo riportarla a casa. Non ci interessano più quelle creature. Sappiamo quello che ha passato. Lei ha dimostrato grande coraggio.
— Balle!
— Mi creda. Noi vogliamo aiutarla.
— In che modo?
— Vogliamo tirare fuori l’alieno che ha in corpo.
— E tenervelo.
Bishop II scosse la testa. — No, distruggerlo.
Ripley ebbe un attimo di esitazione, avrebbe voluto credergli. Cogliendo il suo smarrimento, Bishop II si affrettò ad aggiungere: — Ripley, lei è stanca, sfinita. Si conceda un momento per riflettere. A me sta a cuore solo il suo benessere. Sulla mia astronave, la Patna, c’è un’attrezzatissima sala operatoria. Possiamo asportare il feto, o larva, o come lo si voglia chiamare. Non abbiamo un nome per le diverse fasi di gestazione. L’operazione andrà benissimo! Lei avrà una lunga vita piena di gioie.
Ripley lo guardò, ora tranquilla, rassegnata. — Ho già avuto una vita, grazie. Una vita di cui non ho dovuto rendere conto a nessuno.
L’uomo alzò una mano in un gesto di supplica. — Ragioni, Ripley! Ammetto che abbiamo fatto degli errori, ma involontariamente. Possiamo riparare. Farle recuperare tutto il tempo perduto. Può ancora avere figli. Riscatteremo il suo contratto. Avrà tutto quello che merita. Glielo dobbiamo.
Lei esitò ancora una volta. — Non porterete l’alieno sulla Terra?
— No. Ora sappiamo con chi abbiamo a che fare. Lei aveva ragione fin dall’inizio. Ma il tempo stringe, dobbiamo intervenire. La sala operatoria sull’astronave è già pronta.
I biomedici avanzarono immediatamente. — È un’operazione breve, indolore. Un paio di incisioni. Sarà tutto finito nel giro di un paio d’ore. Poi sarà di nuovo in piedi, pronta per ricominciare da zero.
— Che garanzie ho che, una volta tirato fuori, lo distruggerete?
Bishop II avanzò di un altro passo. Adesso era molto vicino. — Dovrà avere fiducia in me. — Tese una mano. — Abbia fiducia in me. La prego. Vogliamo solo aiutarla.
Ripley rifletté con calma. Vide Aaron e Morse che la guardavano. Il suo sguardo si posò nuovamente su Bishop II.
Fece scorrere il cancelletto della piattaforma che la separava da loro.”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

No... (pp. 125-126)
Alien<sup>3</sup>

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“Per la prima volta le proteste in Bielorussia hanno un volto nuovo. Le facce dei manifestanti non sono quelle dei giovani, ma di anziani senza nulla per vivere. Questa è una rivolta per il pane. Di chi non ha più nulla da perdere. E questo a Lukašenko fa paura.”

Svjatlana Aleksievič (1948) scrittrice bielorussa

Origine: Dall'intervista di Rosalba Castelletti, Svetlana Aleksievic: "La mia Bielorussia in rivolta per il pane, la sfida dei vecchietti soffocata dal regime" http://www.repubblica.it/esteri/2017/03/26/news/svetlana_aleksievic_la_nobel_racconta_la_violenta_repressione_delle_manifestazioni_mai_cosi_numerose_ieri_400_arresti-161418715/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P3-S1.6-T1#gallery-slider=161401562, Repubblica.it, 26 marzo 2017.

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“Tra quattro anni mi intervisterai di nuovo e mi dirai: "Presidente Trump, ha fatto davvero un ottimo lavoro".”

Donald Trump (1946) 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America

2015

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“Ogni tanto qualcuno ha il coraggio di parlare di medicina umana, che guarda al paziente e non alla malattia. Eppure nessuno parla di mondo, cultura, società moderna che deve adeguarsi ai bisogni dell’uomo. Come se il mondo fosse un involucro estraneo alle dinamiche umane. Così i ragazzi si devono inserire nel mondo del lavoro, e gli non si offre alcuna possibilità di inventare un nuovo modo di lavorare, una nuova filosofia di vita. Il mondo adulto dovrebbe sfruttare il pensiero giovane che, positivamente responsabilizzato, potrebbe favorire scenari nuovi, clamorosi. Certo che la giovinezza deve essere anche l’età della ribellione. Ma la ribellione ha in sé degli elementi costruttivi che il nostro mondo rifiuta categoricamente, perdendo due opportunità: quella dei giovani di crescere e quella degli adulti di cambiare. E invece: bambino, lasciali lavorare. E lasciaci portare avanti i nostri sporchi giochi di potere, i posti già assegnati per diritto di famiglia o politico, le corruzioni già previste, le ingiustizie già programmate, le nostre divisioni opportunistiche tra il bene e il male, la nostra paura dell’amore, le nostre fedi a cui non crediamo. Lascia fare e mettiti in riga, che tanto le cose vanno così e nessuno le può cambiare. Adeguati. Che gli ideali cadono con l’età adulta. Mettiti l’animo in pace. Tanto continuerai a sentire frasi ovvie come “sono i giovani del nostro futuro” e qualcuno comincerà ad applaudire annuendo perché vorrà farsi vedere mentre applaude e tutti si complimenteranno perché quella è davvero una banalità che non cambia nulla. I giovani saranno il nostro futuro. Perché anche loro, i giovani, impareranno presto, prestissimo, a perdere se stessi e i loro pensieri. Diventeranno adulti. Perché, dicono, diciamo, non c’è altra scelta.
Il mondo adulto conta sui giovani. Per vendicarsi e rivivere attraverso di loro la propria perdita di identità.”

Luca Raffaelli (1959) giornalista, saggista e sceneggiatore italiano

Le anime disegnate

“Il paese si tassò con una decima di nuovo genere, i piccoli abruzzesi dovettero sfamarsi ancora meno di prima, per evitare che biondi giovani della Scozia e negri giganti del Sud Africa perissero d’inedia nelle grotte della Genzana.”

Guido Calogero (1904–1986) filosofo, saggista e politico italiano

Origine: Da Il pugno di farina, Mercurio, anno I, numero 4, dicembre 1944; riportato in Bibliotecaginobianco.it http://www.bibliotecaginobianco.it/?p=245&t=la-voce-del-cuore.

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“L'uomo saggio non spreca tutto il suo potenziale, così ne può fare uso quando affronta situazioni e possibilità impreviste. Ma ecco che cercate di nuovo di mettere a rischio tutta la vostra forza. Avete pensato in che stato sarete quando ciò che rimane di questa forza sarà schiacciato?”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

It is the wise man who does not use up all his potential so he can draw on it when he faces unforeseen situations and probabilities. But here you are trying once again to gamble with all your potential. Have you thought what state you will be in when the remainder of this strength has been crushed?

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“Si sarebbe – com'è ovvio – creduto che quanto successe in Uganda negli ultimi nove anni ci avrebbe insegnato una lezione permanente, e inculcato nel nostro popolo un nuovo senso di unità e lo zelo nel salvaguardare con grande attenzione la nostra libertà appena conquistata così difficilmente. Dopo solo un anno dalla nostra liberazione, però, ancora una volta l'opportunismo, l'ambizione personale e l'avidità di alcuni dei nostri leader hanno dato la stura a tutti i futili battibecchi che in passato contribuirono con una tale vendetta alla frammentazione della nostra società e permisero a Amin di ottenere facilmente e consolidare il suo controllo sul nostro paese, creando una devastazione senza precedenti. Invito tutti gli ugandesi a rendersi conto che solo attraverso la divisione possono verificarsi tali calamità e, nel vedere lo stato in cui si trova il nostro paese oggi, riconoscere quanto sia semplice disfare ciò che ci vollero anni a costruire.”

Milton Obote (1925–2005) politico ugandese

One would have naturally assumed that what happened in Uganda over the past nine years will have taught us a permanent lesson and instilled in our people a new sense of unity and the zeal to closely guard our newly won freedom. However, in just a year since our liberation, opportunism, personal ambition and greed of some of our leaders have once again vent to all petty bickering which in the past contributed with such a vengeance to the fragmentation of our society and enabled Amin to easily gain and consolidate his control of our country and create unprecedented havoc. I call upon all Ugandans to heed the fact that it is only through disunity that such calamities can occur and looking at the state of our country today, recognise how simple it is to undo what takes literally years to build.

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“L'Italia, feudo incontrastato del cattolicesimo fino alla seconda guerra mondiale, ha visto progressivamente affermarsi un nuovo panorama religioso in cui le sette di matrice cristiana extracattolica occupano un posto considerevole.”

Cecilia Gatto Trocchi (1939–2005) antropologa italiana

III. Sette di matrice cristiana, p. 50
Le sette in Italia
Origine: Cfr. Introvigne M., Le sette cristiane, Milano, Mondadori, 1989. [N.d.A.]

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“Il denaro striscia come il serpente, | nelle città d'occidente così si celebra, | ma da qualche parte un uomo nuovo sta nascendo.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Il serpente, n. 9
Apriti Sesamo

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“Non credere che una situazione possa cambiare rende vana la speranza che ci regala l’alba di ogni nuovo giorno.”

Dal libro "Ho buttato tutto ciò che potevo per fare più spazio al cuore" di Ferruccio Parrinello - Edizioni Scripsi - 2015

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