Frasi su posto
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“Il mondo sarebbe un posto più triste senza Doctor Who.”

Steven Spielberg (1946) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense
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“Salvini sul suo blog ha scritto un post, | dice che se il mattino ha l'oro in bocca si tratta di un Rom.”

Fedez (1989) cantante Pop italiano

da Vorrei ma non posto, con J-Ax, 2016
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“Ti auguro solo che non cambi mai, | perché se cambierà, per la gente come te, | non ci sarà più posto nel mondo, | non ci sarà più posto nel mondo per quelli come te.”

Luigi Tenco (1938–1967) cantautore italiano

da Io lo so già, n. 5
Luigi Tenco (1965)
Origine: In una variante, una versione uscita postuma nel 1982 gli ultimi due versi sono così sostituiti: «non ci sarà più nessuno a dare una mano, | non ci sarà più posto per vivere tra gli altri per quelli come te». Enrico De Angelis, Luigi Tenco. Io sono uno. Canzoni e racconti, p. 77.

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“Non vi è paese che più sia stato provato da rivolgimenti politici. I Fenici furono i primi stranieri che dominarono in Sicilia, vi fondarono delle colonie; i Greci vi si stabilirono poco tempo dopo l'assedio di Troia, i Cartaginesi ne contesero il dominio ai Greci per molti secoli; i Romani cacciarono i Cartaginesi e riunirono tutti i diversi governi dell'isola sotto il loro potere unico e assoluto. Durante il periodo della decadenza dell'Impero, i Vandali la saccheggiarono e l'asservirono; Bellisario la fece tornare per breve tempo sotto la dominazione degli Imperatori di Costantinopoli. Presto essa divenne preda dei Saraceni; i Normanni la tolsero a questi e vi fondarono un regno che acquisì forza e qualche splendore. Ma gli Svevi dovevano a loro volta regnarvi per lasciare il posto ai Francesi; questi vi perirono nel famoso massacro conosciuto con il nome di «Vespri Siciliani». Gli Aragonesi vi furono accolti come signori, e da quest'ultima rivolta, la Sicilia è sotto il dominio del ramo di Spagna che regna a Napoli. E fra tutti questi mutamenti mai si ravvisa un'epoca in cui il popolo siciliano abbia avuto soltanto l'idea di governarsi da solo; sembra che tutti i popoli abbiano il diritto di governarsi da soli; e invece pare che tutti i popoli abbiano il diritto di governare questo bel paese tranne quello che lo abita. E tuttavia questo popolo, degradato dalla costante schiavitù, ha un carattere tutto proprio, che lo ha spesso reso temibile ai suoi dominatori, che lo ha spinto a grandi eccessi e che lo ha talvolta reso degno della genialità delle arti che altri gli avevano fatto conoscere.”

Jean Pierre Louis Laurent Hoüel (1735–1813) incisore, pittore e architetto francese

Origine: Il viaggio in Sicilia, p. 20

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“Avremo la pace nel mondo quando il potere dell'amore prenderà il posto dell'amore del potere.”

Sri Chinmoy (1931–2007) religioso e poeta indiano

Origine: "World-peace | Can be achieved | When the power of love | Replaces | The love of power." Da Peace-Lovers, AUM publications, 1997; citato in Quotes by Sri Chinmoy http://www.srichinmoycentre.org/sri_chinmoy/quotes#footnote4_clmr35h, srichinmoycentre.org.

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“Ultimo giro! Gli ripassa vicino vicino! Gli ripassa vicino vicino, Valentino stavolta non la fa all'esterno, rischia la riga bianca! Attenzione, addosso! Dentro, rischiano la sportellata! Ultimo giro, con Lorenzo davanti e Rossi dietro! Attenzione! Attenzione, insieme tutta la gara! Staccata spaventosa al penultimo giro! E adesso Lorenzo si è rimesso davanti, Valentino cerca un posto, e trova un posto! Ed è dentro! Largo all'esterno, si ributta dentro Lorenzo! Attenzione, le due Yamaha! A casa di Lorenzo ci prova Valentino! Questa staccata passa indenne, con Lorenzo davanti, e Rossi dietro sta più stretto! Dà gas, c'è ancora una staccata che è cruciale, in fondo al rettilinetto! Aspetta un attimo! Salita, poi destra e in fondo al prossimo rettilinetto! Devi marcargli la coda! Dai Valentino, addosso! Addosso! Qua in fondo! Addosso, allunga Lorenzo! Addosso, è stato bravo a proteggere la staccata Lorenzo! Oh mamma mia, mamma mia, mamma mia… esterno! E adesso è dura, adesso è dura, vediamo dove si può inventare qualcosa… adesso è durissima, quasi impossibile, durissima, durissima! Sono insieme, è durissima! È durissima adesso! È durissima, Lorenzo davanti e Rossi dietro! Non c'è spazio qui, bravi! Ce la fa! È entrato, non ci credo! Non ci posso credere… cos'ha fatto, non ci posso credere, grande! Bravo! Rossi c'è! Che gara, che sorpasso! Rossi c'è! Che cavolo gli volete dire, bravo!”

Guido Meda (1966) giornalista e conduttore televisivo italiano

Ultimo giro del GP di Catalogna 2009, sorpasso decisivo di Rossi all'ultima curva
Tratte da alcune gare

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“Alimenti vegetali invece che animali sono la chiave della rigenerazione. Gesù prese il pane al posto della carne e il vino per sostituire il sangue nell'Ultima Cena.”

Richard Wagner (1813–1883) compositore, librettista, direttore d'orchestra e saggista tedesco

Origine: Citato in Steven Rosen, Il vegetarianesimo e le religioni del mondo, traduzione di Giulia Amici, Gruppo Futura, Bresso, 1995, p. 128. ISBN 88-256-0826-8

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“Si può essere fedeli a un posto o a una cosa quanto lo si è a una persona. Un posto può farti venire il batticuore, specialmente se per arrivarci devi prendere l'aereo.”

Andy Warhol (1928–1987) pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e…

La cosa più bella di Firenze è McDonald's

“Prega per noi" non vuol dire "prega al posto nostro.”

Alessandro Pronzato (1932–2018) sacerdote cattolico italiano, giornalista, scrittore e professore

Prega per noi!

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“Se non sai dove andare, finirai probabilmente in qualche altro posto.”

Laurence J. Peter (1919–1990) psicologo canadese

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“Fai quello che puoi con quello che hai nel posto in cui sei.”

Franklin Delano Roosevelt (1882–1945) 32º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Citato nel programma televisivo Che tempo che fa, RaiTre, 8 gennaio 2011 e in Luciana Littizzetto, I dolori del giovane Walter, Mondadori, 2010.

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“Riponi sempre la birra in un posto buio.”

Robert Anson Heinlein (1907–1988) autore di fantascienza statunitense

Lazarus Long l'Immortale

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“Basil Grant ed io stavamo discorrendo un giorno in quello che forse è il più bel posto del mondo per discorrere: la piattaforma superiore di un tram discretamente deserto. Conversare sulla sommità di un colle è una cosa superba, ma conversare su di una collina volante è una cosa da fiaba. La vasta e scialba estensione della parte nord di Londra spariva; la buona anatura ci dava il senso della sua immensità e della sua bassezza. Era, se fosse possibile esprimersi così, una ignobile infinità, una squallida eternità, e noi sentivamo il reale orrore dei quartieri poveri di Londra, l'orrore che è interamente svisato e frainteso dai romanzi sensazionali che li dipingono come un ammasso di vie strette, di case sporche, una tana di delinquenti e di pazzi, una bolgia del vizio. In un vicolo stretto, in un covo di vizi voi non dovete cercare la civiltà, non dovete cercare l'ordine. Ma la cosa orribile di quei quartieri era il fatto che la civiltà c'era, che l'ordine c'era, ma la civiltà vi appariva solo nel suo lato morboso, e l'ordine solo nella sua monotonia. Nessuno direbbe passando per un quartiere di delinquenti: "Non vedo monumenti, non rilevo traccia di cattedrali". Ma là c'erano degli edifici pubblici, solo che si trattava per lo più di manicomi; c'erano anche delle statue, ma si trattava generalmente di monumento di ingegneri ferroviari e di filantropi, due brtte genìe d'uomini unite dal loro comune disprezzo per il popolo. C'erano delle chiese, ma erano le chiese di sette oscure ed errabonde, come gli Agapemoniti o gli Irvingiti. C'erano, oltre a ciò, grandi strade, e vasti incroci, e linee tranviarie, e tutti i segni reali della civiltà!”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

Origine: Il Club dei Mestieri Stravaganti, p. 51

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“[Nel 2003] Sono un'attrice, una modella e un'atleta. Metto atleta al terzo posto.”

Serena Williams (1981) tennista statunitense

Origine: Citato in Riccardo Nuziale, Serena, siamo solo a pagina 31 http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/09/26/777932-serena_siamo_solo_pagina.shtml, Ubitennis.com, 26 settembre 2012.

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“La signorina Abbott aveva avuto anche lei una serata meravigliosa, né ricordava d'aver mai visto simili stelle e un tale cielo. La sua testa, anch'essa, era piena di musica, e quella notte, quando aprì la finestra, la sua camera si riempì di aria calda e dolce. Era immersa nella bellezza, di dentro e di fuori; non poteva andare a letto per la felicità. Era mai stata così felice? Sì, una volta; e proprio qui, una sera in marzo, la sera in cui Gino e Lilia le avevano parlato del loro amore… la sera i cui mali era venuta adesso a riparare.
Emise un improvviso grido di vergogna. «Quest'ora… lo stesso posto… la stessa cosa,» — e incominciò a mortificare la sua felicità, sapendo che era colpevole. Era qui per combattere contro questo luogo, per portare in salvo una piccola anima che era ancora innocente. Era qui per difendere la moralità e la purezza, la santità della vita di una famiglia inglese. Quella primavera, aveva peccato per ignoranza; adesso non era più ignorante. «Signore, aiutatemi!» gridò, e chiuse la finestra come se ci fosse della magia nell'aria che la circondava. Ma le melodie non le uscivano dalla testa, e per tutta la notte fu turbata da torrenti di musica, da applausi e da risate, e da giovanotti arrabbiati che urlavano il distico del Baedeker:
Poggibonizzi, fatti in là,
che Monteriano si fa città!

Poggibonsi le si rivelò mentre quelli cantavano — un luogo sperduto e senza gioia, pieno di gente insincera. Quando si destò riconobbe che quel luogo era Sawston.”

Edward Morgan Forster (1879–1970) scrittore britannico

cap. VI, p. 153

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“"Tu sei uno sciocco" diceva il Signore delle Mosche "nient'altro che uno sciocco, un ignorante." Simone mosse la lingua, ch'era tutta gonfia, ma non disse nulla. "Non ti pare?" disse il Signore delle Mosche "non sei uno sciocco e basta?" Simone gli rispose con la stessa voce senza suono. "E allora" disse il Signore delle Mosche "faresti meglio a correr via e a giocare con gli altri. Credono che tu sia un po' tocco. Tu non vuoi mica che Ralph creda che tu sia un po' tocco, no? Ti è simpatico Ralph, no? E anche Piggy, anche Jack, no?" La testa di Simone era alzata un po' in su. I suoi occhi non si potevano staccare dal Signore delle Mosche sospeso nel vuoto davanti a lui. "Che cosa stai a fare qui tutto solo? Non ti faccio paura?" Simone ebbe un sussulto. "Non c'è nessuno che ti possa dare aiuto. Solo io. E io sono la Bestia." La bocca di Simone si aprì a fatica e vennero fuori delle parole comprensibili: "Una testa di maiale su un palo." "Che idea pensare che la Bestia fosse qualcosa che si potesse cacciare e ucciddere!" disse la testa di maiale. Per un po' la foresta e tutti gli altri posti che si potevano appena vedere risuonarono della parodia di una risata. "Lo sapevi no?.. che io sono una parte di te? Vieni vicino, vicino, vicino. Che io sono la ragione per cui non c'è niente da fare? Per cui le cose vanno come vanno?" La risata echeggiò di nuovo. "Su" disse il Signore delle Mosche ".. torna dagli altri, e dimenticheremo tutto quanto." La testa di Simone girava, scoppiava. I suoi occhi erano semichiusi, come se imitassero quella cosa oscena sul palo. Egli sapeva che stava per venirgli uno dei suoi accessi. Il Signore delle Mosche si gonfiava come un pallone. "Questo è ridicolo. Tu sai benissimo che non mi incontrerai altro che lì.. dunque non cercare di fuggire." Il corpo di Simone era inarcato e rigido. Il Signore delle Mosche parlava con la voce d'un maestro di scuola. "Questo scherzo è durato abbastanza, davvero. Mio povero bambino traviato, credi di saperne più di me?" Ci fu una pausa. "Ti metto in guardia. Sto per perdere la pazienza. Non vedi? Non c'è posto, per te. Capito? Su quest'isola ci divertiremo. Capito? Su quest'isola ci divertiremo. Dunque non provarci nemmeno, mio povero ragazzo traviato, altrimenti.. " Simone si accorse che stava guardando dentro una gran bocca. Dentro c'era buio, un buio, che dilagava. "Altrimenti.." disse il Signore delle Mosche "ti faremo fuori. Capisci? Jack e Ruggero e Maurizio e Roberto e Guglielmo e Piggy e Ralph. Ti faremo fuori. Capisci?" Simone era dentro la bocca. Cadde e perse coscienza.”

Origine: Il Signore delle Mosche, p. 168 "Il signore delle mosche" edizione oscar mondadori

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“[Su Zinédine Zidane] Mi ha fatto guardare ai fuoriclasse in modo diverso, un altro al posto suo non si sarebbe impegnato tanto o avrebbe preteso un trattamento privilegiato, lui invece no.”

Edgar Davids (1973) allenatore di calcio, dirigente sportivo e calciatore olandese

Origine: Citato in Simona Marchetti, Davids in tackle su Mancini: "Non sa gestire le persone" http://www.gazzetta.it/Calcio_Estero/Premierleague/17-11-2012/davids-tackle-mancini-non-sa-gestire-persone-913239196444.shtml, Gazzetta.it, 17 novembre 2012.

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“Chi segue altri non gli va mai inanzi. Ed io al certo non mi sarei posto a questa professione col fine d'esser solo copista.”

Francesco Borromini (1599–1667) architetto italo-svizzero

da Opus architectonicum, a cura di Maurizio De Benedictis, De Rubeis, 1993

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“Sta il fatto che mai come oggi, cioè con altrettanta irruenza e rapidità, torme di bruttissimi neologismi sono venute a cacciar di nido, e in esilio, termini e modi profondamente radicati nel nostro idioma, senz'alcun riguardo né per il vigore né per le benemerenze. E ciò, in piena armonia con la maggior parte dei loro compagni sorti col buon fine di dare un termine alle idee nuove (che sono moltissime). Insomma, dove si tratta di fare il brutto, la concordia non manca.
C'è anzitutto una legge, in questo campo nemico e compatto: quella che vorrei chiamare della mostrina, perché mi ricorda (senz'alcuna gioia) la vita militare. Il cittadino che va a rispondere alla chiamata del distretto, non sa nulla, ancora, della sua destinazione; ma per lui è verità matematica che fra poche ore non sarà più il "signor X", libero cittadino in tutti i sensi che quest'espressione può assumere nella vita d'un uomo: farà parte d'un corpo, d'una specialità. Scomparirà molto, in lui, dell'individuo; e per tutto il tempo che egli passerà "sotto la naia" non lo abbandonerà mai il senso d'esser divenuto qualcosa di simile a una pedina fra le tante d'una scacchiera, o a una mattonella in un pavimento o, forse meglio, a un'unità in un numero grande grande, che è appunto il corpo a cui appartiene. […] e centinaia d'altre simili parole che sembrano messe insieme coi cubi di legno o coi pezzi d'un "meccano", secondo un procedimento altrettanto di casa nelle lingue nordiche — p. e., in tedesco, pietoso è barmherzig; pietà: barmherzigkeit; spietato: unbarmherzig; spietatezza: unbarmherzigkeit; in inglese, pietà è pity; pietoso: pitiful; spietato: pitiless; spietatamente: pitilessly; spietatezza: pitilessness… — quanto estraneo e ripugnante alla nostra, dove il posto d'onore è sempre toccato alla libera fantasia, e non alla scienza esatta o all'officina per macchine di precisione.
Se l'italiano si conserverà italiano (il che nessuno oserebbe giurare), proverà sempre disagio di fronte a una siffatta maniera d'esprimere i pensieri, nella quale ogni sillaba sembra distillata da un alambicco nucleare, e a cui s'accompagna costante, ossessiva, la pretesa di rincorrere sino in fondo — chiamiamola così — la vocabologenesi.”

Franco Fochi (1921–2007) linguista e saggista italiano

Tutti al distretto, p. 29

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