Frasi su bene
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“Quando mi comporto bene, mi sento bene; quando mi comporto male, mi sento male, e questa è la mia religione.”

Abraham Lincoln (1809–1865) 16º Presidente degli Stati Uniti d'America

Variante: Quando faccio bene mi sento bene. Quando faccio male mi sento male. Questa è la mia religione.

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“"[…] Ma volevo che tu sapessi che ti penso, Sarah. Davvero, per me non c'è mai stata qualcun'altra e quella notte fu la nostra notte più bella […] e quella notte fu la nostra notte più bella, anche se a volte mi è difficile credere che vi sia mai stato un anno 1970 e le dimostrazioni nei campus e Nixon presidente. Senza calcolatori tascabili, senza videocassette, senza orchestre punk e rock. E altre volte mi sembra che quel tempo sia tutt'ora vicinissimo, da poterlo quasi toccare. Mi sembra che se potessi tenerti tra le braccia, o toccare la tua guancia, o la tua nuca, potrei portarti con me in un futuro diverso senza dolore o tenebre o scelte amare.
Bene, tutti facciamo quello che possiamo e dobbiamo accontentarci… e se non ci basta, dobbiamo rassegnarci. Spero soltanto che tu mi penserai nel modo migliore che ti riesce, Sarah cara. Con tutto il cuore e tutto il mio amore. Johnny."
Le si mozzò il respiro di colpo e restò con la schiena rigida e gli occhi sbarrati. "Johnny…?"
Era andato.
Si alzò, si girò e naturalmente non c'era nulla. Ma poteva vederlo, ritto lì accanto, le mani sprofondate nelle tasche, il caldo sorriso un po' obliquo sul volto più attraente che bello che si appoggiava snello e disinvolto ad una tomba o ad un pilastro dell'ingresso o forse contro un albero rosseggiante d'autunno. Bella roba, Sarah, annusi ancora quella dannata cocaina?
Niente intorno se non Johnny, lì vicino. Forse ovunque.
Tutti noi facciamo quello che possiamo e dobbiamo accontentarci… e se non ci basta, dobbiamo rassegnarci. Niente è perduto per sempre, Sarah. Niente che non possa esser ritrovato.
"Sempre il vecchio Johnny", sussurrò Sarah. Uscì dal cimitero e attraversò la strada. Indugiò un attimo, voltandosi a guardare. Il tiepido vento d'ottobre alitava robusto e grandi cortine di luce e d'ombra sembravano attraversare il mondo. Gli alberi frusciavano misteriosamente.
Sarah salì in macchina e si allontanò.”

Origine: La zona morta, p. 458-460

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“Invecchio, sì; perdo il gusto di comandare. Me lo fa perdere la servilità che scopro in tutti. Uomini, vorrei uomini! Mi vedo attorno automi, fantocci che devo atteggiare così o così, e che mi restano davanti, quasi a farmi dispetto, nell'atteggiamento che ho dato loro, finché non lo cambio con una manata. Soltanto di fuori però, capisci? si lasciano atteggiare! Dentro… eh, dentro, restano duri, coi loro pensieri copert, nemici, vivi solamente per loro. Che puoi su questi? Docili di fuori, miti, malleabili, visi ridenti, schiene ossequiose, t'approvano, t'approvano sempre. Ah, che sdegno! Vorrei sapere perché mi arrovello così; perché e per chi lo faccio… Domani morrò. Ho comandato! Sì, ecco: ho assegnato la parte a questo e a quello, a tanti che non hanno mai saputo veder altro in me che la parte che rappresento per loro. E di tant'altra vita, vita d'affetti e di idee che mi s'agita dentro, nessuno che abbia mai avuto il più lontano sospetto… Con chi vuoi parlarne? Sono fuori dalla parte che devo rappresentare… Certe volte, a qualcuno che viene qua a visitarmi, a incensarmi, mi diverto a rivolgere certi sguardi, certi sguardi che sfondano la parete, e me lo vedo allora per un attimo, restar davanti sospeso, impacciato, goffo; Dio sa che forza devo fare su me stesso per non scoppiargli a ridere in faccia. Mi crederebbe ammattito, per lo meno. E anche tu, caro mo, se vedessi con che occhi mi stai guardando in questo momento…
– Io no! – disse subito Aurelio, riscuotendosi.
Flaminio Salvo rise, scotendo il capo:
– Anche tu, anche tu… È così; per forza è così… Ti posso io dire quello che vorrei veramente da te? Il piacere che mi faresti, se tu agissi com'io forse al tuo posto agirei?
– E perché no? – domandò Aurelio, levandosi. – Mi dica…
– Ma perché no, – negò subito il Salvo, stringendosi nelle spalle, – perché non posso… Puoi dirmi tu quel che pensi, quel che senti, la vita che hai dentro in questo momento?… Non puoi… Sei davanti a me nella relazioni che possono correre tra me e te: tu sei il mio ingegnere, il mio buon figliolo che amo, a cui questa sera, davanti a una ventina di marionette, ho dato l'incarico di recarsi a Colimbetra, messaggero di trionfo: e basta! Che altro potrei dirti? Questo soltanto, forse, per il tuo bene…
E Flaminio Salvo posò una mano sulla spalla di Aurelio:
– Non ti tracciar vie da seguire, figliuolo mio; né abitudini, né doveri; va', va', muoviti sempre; scròllati di tratto in tratto d'addosso ogni incrostatura di concetti; cerca il tuo piacere e non temere il giudizio degli altri e neanche il tuo, che puoi stimar giusto oggi e falso domani. Conosci don Cosmo Laurentano? Se sapessi quanta ragione ha quel matto! Va', va', è tardi; andiamo a dormire. Addio.”

Luigi Pirandello (1867–1936) drammaturgo, scrittore e poeta italiano premio Nobel per la Letteratura nel 1934
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“Lume v'è dato a bene e a malizia.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

Marco Lombardo: XVI, 75

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“Uno Statuto del suo primo anno di regno, del 1547, stabilisce che qualora una persona, si rifiuti di lavorare deve essere data come schiavo a colui che ne ha denunciato l'accattonaggio. Il padrone deve nutrire il suo schiavo con pane e acqua, con bevande leggere e con i resti della carne che riterrà opportuno dargli. Ha il diritto di obbligarlo a qualsiasi lavoro, anche il più ripugnante, con la frusta e con la catena. Qualora lo schiavo s'assenti per 14 giorni, è condannato alla schiavitù perpetua e marchiato a fuoco sulla fronte o sulla guancia con la lettera S; se fugge per la terza volta, lo si deve giustiziare in quanto traditore dello Stato. Il padrone ha facoltà di venderlo, lasciarlo in eredità, affittarlo a terzi come schiavo, al pari di ogni altro bene mobile o animale. Se gli schiavi si rivoltano al padrone, anche in questo caso saranno giustiziati. I giudici di pace debbono, dietro denuncia, far cercare i farabutti. Se si trova che un vagabondo se ne è stato in ozio per tre giorni, sarà portato alla sua città natale, marchiato a fuoco con la lettera V sul petto e, dopo essere stato incatenato, sarà impiegato nella pulizia delle strade o in altri servizi. Qualora il vagabondo fornisca un luogo di nascita falso, sarà punito con la schiavitù perpetua in quel luogo, proprietà dei suoi abitanti o della sua corporazione, e sarà bollato con il segno S. Tutte le persone hanno il diritto di portar via ai vagabondi i loro figli e di tenerli come apprendisti, i maschi fino ai 24 anni, le femmine fino ai 20. Se cercano di fuggire, diverranno schiavi fino a questa età dei maestri artigiani, che hanno facoltà di incatenarli, frustarli, ecc. a piacere. Ogni padrone è libero di mettere al collo, alle braccia o alle gambe del suo schiavo un anello di ferro per poterlo riconoscere e per non correre rischi. L'ultima parte di questo statuto contempla che certi poveri debbano essere impiegati da persone o da località che siano disposti a dar loro da mangiare e da bere e a farli lavorare. Questa sorta di "schiavitù della parrocchia" s'è perpetuata in Inghilterra fino al XIX secolo avanzato con il nome di roundsmen.”

Libro I, settima sezione, cap. 24, p. 529
Il Capitale
Origine: Edoardo VI (1537-1553) Re d'Inghilterra, salì al trono nel 1547 dopo il padre Enrico VIII noto per aver voluto lo scisma dal papato romano.

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“[Su Gilles Villeneuve] Con la sua capacità distruttiva che macinava semiassi, cambi, frizioni, freni ci insegnava anche cosa fare perché un pilota potesse difendersi in un momento di necessità. È stato un campione di combattività, ha aggiunto notorietà a quella che la Ferrari già aveva, gli volevo bene.”

Enzo Ferrari (1898–1988) imprenditore, pilota

Origine: Citato in Carlo Marincovich, Zolder '82, l'ultimo volo di Gilles vent'anni con il mito Villeneuve http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/05/08/zolder-82-ultimo-volo-di-gilles-ventanni.html, la Repubblica, 8 maggio 2002.

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“[…] miglior giocatore del mondo: sì, Totti mi convince più di Zidane e di Beckham. Sa rendere semplici le cose difficili, sa far giocare bene la squadra.”

Diego Armando Maradona (1960) allenatore di calcio e calciatore argentino

Con data
Origine: Citato in Maradona: Totti numero uno al mondo https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/20/Maradona_Totti_numero_uno_mondo_co_10_040220035.shtml, Corriere della Sera, 20 febbraio 2004.

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“Il malanno è stato il mio dio.”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da «Un tempo, se ricordo bene...», 1972

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“È assurdo pensare che a volte le cose non vadano bene e vadano rese.”

Tiziano Ferro (1979) cantautore italiano

da Assurdo pensare, n. 10
Alla mia età

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“Guardatevi dal rendere male per male ad alcuno; ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti.”

Paolo di Tarso (5–67) apostolo, martire e santo cristiano

5, 15

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“Be', non è proprio il modo in cui pensavo di svegliarmi oggi. Dopo aver avuto la notizia, Malia è entrata e ha detto: papà, hai vinto il Nobel per la Pace ed è il compleanno di Bo (il cane). E poi Sasha ha aggiunto: e sta arrivando un week-end lungo. È bene avere bambini che mantengano le cose entro una prospettiva.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2009
Origine: Citato in Il Nobel per la pace a Barack Obama. Il presidente: "Non so se lo merito" http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/esteri/nobel-obama/nobel-obama/nobel-obama.html, Repubblica.it, 9 ottobre 2009.

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“Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente. La comprensione non è altro che un insieme di fraintendimenti. Questo è il mio piccolo segreto per conoscere il mondo. In questo nostro mondo, «le cose che sappiamo» e «le cose che non sappiamo» sono fatalmente inseparabili come gemelle siamesi, e la loro stessa esistenza è confusione.”

La ragazza dello Sputnik
Variante: «Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente. La comprensione non è altro che un insieme di fraintendimenti. Questo è il mio piccolo segreto per conoscere il mondo. In questo nostro mondo, “le cose che sappiamo” e “le cose che non sappiamo” sono fatalmente inseparabili come gemelle siamesi, e la loro stessa esistenza è confusione».

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“Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili. Vivete bene e muterete i tempi.”

Sant'Ambrogio (339–397) vescovo, scrittore e santo romano

Origine: Citato in Marco Garzonio, Fiumi carsici, in Aa. Vv., Corruzione: malattia sociale che distrugge competitività, civiltà, Costituzione e carità, ESD, Bologna, 2010. p. 233 https://books.google.it/books?id=98ttlCXtKiIC&pg=PA233. ISBN 978-88-7094-768-7

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“Ogni imbecille e ogni carogna sa bene cosa sia la menzogna.”

Amos Oz (1939–2018) scrittore e saggista israeliano

libro Conoscere una donna

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“Ogni tanto urlare fa bene. Credo che Dio mi abbia dato fiuto per le insolenze misurate.”

Abbé Pierre (1912–2007) presbitero francese

citato in La Francia piange l'Abbé Pierre, repubblica.it http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/01/23/la-francia-piange-abbe-pierre.html, 23 gennaio 2007

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“Il male conosce il bene, ma il bene non conosce il male.”

Franz Kafka (1883–1924) scrittore e aforista boemo di lingua tedesca

Zürau, Ungheria, 21 novembre 1917, 1972
Colloqui con Kafka

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“Il Diavolo | rimase vergognoso, e intese come il bene sia tremendo, e vide | come nella sua forma la virtù sia amabile.”

Sanesi IV, 846-8
Paradiso perduto
Origine: Citato nel film Il corvo - The Crow: «Sbalordito il diavolo rimase, quando comprese quanto osceno fosse il bene e vide la virtù nello splendore delle sue forme sinuose.»

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“Per essere uno scrittore istintivamente fai ciò che nutre te e le parole, che ti protegge contro la morte in vita. Per ognuno è una cosa diversa. E per ognuno è una cosa che cambia. Per me una volta significava bere tantissimo, bere fino a uscire pazzo. Mi affilava le parole, le portava fuori. E avevo bisogno di pericolo. Avevo bisogno di mettermi in situazioni pericolose. Con gli uomini. Con le donne. Con le automobili. Con il gioco. Con la fame. Con qualsiasi cosa. Nutriva le parole. Per decenni è stato così. Ora è cambiato. Ora ho bisogno di qualcosa di più sottile, di più invisibile. È una sensazione nell'aria. Parole dette, parole sentite. Cose viste. Qualche bicchiere mi serve sempre. Ma ora cerco le sfumature e le ombre. Le parole mi vengono da cose di cui sono quasi inconsapevole. Va bene. Ora scrivo porcherie di genere diverso. Qualcuno se n'è accorto.
"Hai sfondato il muro," è ciò che mi dicono quasi sempre.
Capisco perfettamente quello che sentono. Lo avverto anch'io. Le parole sono diventate più semplici ma allo stesso tempo più calde, più scure. Mi alimento a nuove fonti. La vicinanza con la morte rinvigorisce. Ho tutti i vantaggi. Riesco a vedere e sentire cose che ai giovani sono nascoste. Sono passato dall'energia della gioventù a quella della vecchiaia.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

23/6/92, 12:34 AM; 2000, pp. 100-101
Il capitano è fuori a pranzo

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“Se vivi in un armadio con i topi e | mangi pane vecchio | ti vogliono bene. | In quel caso | sei un genio.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

Origine: Da Anima, in L'amore è un cane che viene dall'inferno, traduzione di Katia Bagnoli, Sugarco, Milano.

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“L'uomo giusto è nato per il bene del prossimo.”

Euripide (-480–-406 a.C.) tragediografo ateniese

Origine: Da Eraclidi.

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“Quando si tratta di qualche cosa che riguarda la grande causa del bene, Don Bosco vuol essere sempre all'avanguardia del progresso.”

Giovanni Bosco (1815–1888) presbitero e pedagogo italiano

vol. XIX, cap. 8
Memorie biografiche

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“Francesco d'Assisi ci dice: lavorate per edificare la pace! Ma non vi è vera pace senza verità! Non vi può essere pace vera se ciascuno è la misura di se stesso, se ciascuno può rivendicare sempre e solo il proprio diritto, senza curarsi allo stesso tempo del bene degli altri, di tutti, a partire dalla natura che accomuna ogni essere umano su questa terra.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Citazioni tratte da discorsi, Al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/march/documents/papa-francesco_20130322_corpo-diplomatico_it.html, 22 marzo 2013

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“C'è un buco nella nostra anima che riempiamo in droga, e ci sentiamo bene.”

Marilyn Manson (1969) cantautore, attore e pittore statunitense

da I Don't Like The Drugs (But The Drugs Like Me)

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